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martedì 3 dicembre 2013

Capoterra. il Comune "distratto"

Quante volte ce lo siamo sentiti dire: "l'ignoranza della legge non è ammessa". Talvolta cadiamo dalle nuvole di fronte a una infrazione stradale, guardando il vigile con la faccia da pesce lesso pretendendo di non conoscere il codice della strada. Nemmeno un consigliere comunale capoterrese, noto per i suoi fantasiosi tentativi di arrampicarsi sugli specchi riuscirebbe a trovare una scusa buona questa volta.

Il povero cittadino ha già i suoi problemi quotidiani da risolvere e non può conoscere tutte le norme della nostra elefantiaca burocrazia, leggendaria in tutto il mondo. 
Il discordo cambia, o perlomeno dovrebbe cambiare, quando si parla della propria professione. 

E' infatti auspicabile che chi fa l'agente di commercio conosca le norme che riguardano questa professione e cosi' via per ingegneri, geologi, commercialisti etc.  Ma avete mai conosciuto qualcuno che non sa che gli devono dei soldi?

Beh nella giunta comunale di Capoterra questo genere di distrazione è abbastanza comune. Ci deve essere, negli uffici di via Cagliari, uno strano virus che ti fa dimenticare che qualcuno ti deve pagare. E non pochi, bensi' milioni di euro!  Curioso vero?
Era già successo con il caso Gema. La ditta pugliese incaricata della riscossione dei tributi avrebbe dovuto versarli ogni tre mesi nelle casse del comune. Curiosamente nessuno ha controllato per anni, tant'è che la Corte dei Conti ha appurato un ammanco per tributi relativi al 2010, 2012 e 2012 per un totale di oltre 2,2 milioni di euro. Ovviamente la Gema è stata ritenuta responsabile di tale ammanco, ma guardacaso la ditta è fallita, lasciando un bel nugolo di creditori. Anche se  gli amministratori capoterresi dicono che recupereranno il credito, è invece probabile che alla fine verrà recuperata solo una piccola parte di esso e questo avverrà chissà tra quanti anni. 
L'ultima storia sa ancora piu' dell'incredibile. E infatti nessuno ci crede. Una norma regionale stabilisce che gli impianti di smaltimento dei rifiuti debbano versare al comune che li ospita il 5% del loro fatturato. E' facile capire anche il motivo dato che questi impianti con i loro miasmi provocano non pochi fastidi e danni economici. Considerato il fatturato dei due impianti gestiti dal CACIP la cifra spettante al Comune di Capoterra di circa 850 mila euro.  Invece il Comune si è accontentato di ricevere uno sconto sul costo di conferimento, lasciando nelle casse del CACIP circa 600 mila euro ogni anno.  I preparatissimi ed efficienti amministratori capoterresi non si sono preoccupati della cosa, fino a qualche giorno fa quando Franco Magi, consigliere di minoranza, tabelle alla mano ha fatto emergere il "buco", dimostrando che in 10 anni il Comune di Capoterra ha "regalato" al CACIP la bellezza di 6,8 milioni di euro. Per gli amanti dei dati pubblico questa tabella inviatami da Magi.  

Sei milioni regalati al CACIP + 2,2 alla Gema. Ullallà, Capoterra è il paese del Bengodi. 
E mentre elargisce milioni di euro, le statistiche regionali lo pongono tra i comuni con l'addizionale IRPEF più elevata e le cronache registrano il tentativo di far pagare l'acqua più di quanto fosse dovuto (vedi caso bollette Abbanoa). 

Lascia esterrefatti la dichiarazione del Sindaco di Capoterra Francesco Dessì, pubblicata in un articolo comparso sull'Unione Sarda di oggi. Il sindaco non nega affatto l'ammanco, ma ammette candidamente di non essere al corrente dell'esistenza di questa norma che assegna il credito al Comune che lui amministra da circa 12 anni.   Ebbene si, non stiamo parlando di un avventore a caso del bar di sa  Maddalena intervistato da Tziu Lai, ma del sindaco di un Comune che è socio del CACIP, che siede nel CdA dello stesso e con alcuni capoterresi tra i dipendenti che potevano avvertirlo. 
Quel Comune che tartassa i cittadini con tributi altissimi ed eroga servizi scadenti, in qualche zona inesistenti, ammette di non conoscere le norme che gli attribuiscono crediti cospicui.  Ma voi, ci credete?

1 commento:

giacomo ha detto...

La colpa non e ' solo del sindaco ma di tutta la compagine, minoranza compresa e per tutti gli anni passati.

Ora basterebbe porre rimedio a questa fesseria.

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