Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 2 marzo 2014

Novità sulla gestione dell'acqua a Poggio dei Pini

Nel blog abbiamo già affrontato il problema "acqua e acquedotto" molte volte. Lo riprendiamo perchè ci sono alcune importanti novità che sono state pubblicate in un articolo inserito all'interno dell'ultimo notiziario del Comitato "NoiperPoggio". Le riepilogo brevemente prima di riportare l'articolo.

  • erogare acqua costa alla Cooperativa 0,95 euro al mc, mentre quella erogata da Abbanoa costa 0,50 euro al mc;
  • solo una parte di questo costo è coperto dalle bollette idriche dei residenti, il resto viene pagato con la quota sociale
  • il 30% (circa 100.000 mc) viene disperso a causa delle numerose perdite di una rete vetusta. Ovviamente anche l'acqua perduta viene pagata dalla Cooperativa (quindi dagli utenti)
  • il consumo attuale può essere completamente erogato da Abbanoa, sulla base del rapporto tra quantità e numero di residenti
  • resta la criticità in alcuni periodi dell'anno a causa di grandi consumi di alcuni utenti (piscine, prati) che dovrebbero essere penalizzati, rispetto ai consumi standard
  • stanno per essere avviati i lavori di posa della rete gas, si tratta di una grande occasione per realizzare una seconda rete idrica dedicata alla sola irrigazione. 

 Per ripercorrere quanto scritto in passato vi consiglio di rileggere il post "L'acqua di poggio" (aprile 2012), "Acqua salata, arriva una superbolletta per la Cooperativa"  (febbraio 2013), "Come risolvere il problema dell'acqua a Poggio: la rete duale" (giugno 2013).

dal Comitato NoiperPoggio

ECCO QUANTO CI COSTA L’ACQUA. E C’E’ ANCHE UNA NOVITA’

Grazie alla contabilità industriale avviata nel 2010, possiamo finalmente sapere quanto ci costa la gestione del settore acqua (riportiamo le stime effettuate dagli uffici della Coop, con cifre arrotondate).
Ogni anno tra acqua prodotta dalla Coop (180 mila mc) e acqua acquistata dal Comune (170 mila mc) vengono immessi nella rete poggina quasi 350 mila mc, dei quali però la Coop fattura ai soci solo 250 mila. Perché? Perché oltre 100 mila mc vengono persi per strada, a causa della vetustà delle condotte! Uno spreco immenso (un terzo della produzione, o anche di più, secondo altre stime) che costa alla Coop circa 80 mila di mancati introiti, che è poi l’equivalente della perdita complessiva del settore acquedotto. Infatti, sommando i costi di produzione gestione e acquisto dell’acqua, la Coop spende ogni anno circa 250 mila euro (questo è quindi il costo totale del settore acqua) ma ne fattura ai soci solo 170 mila, Questo dimostra una volta per tutte c            he non vi è alcuna convenienza a gestire in questo modo la risorsa acqua: per colmare la perdita, infatti, la Coop attinge ai contributi dei soci, che credono di pagare tariffe basse ma non tengono conto di quanto la Coop gli succhia sotto altre voci. Con un semplice calcolo, possiamo arrivare alla conclusione che la gestione dell’acquedotto, da parte della Coop, potrebbe stare in piedi solo se le attuali tariffe fossero mediamente aumentate almeno del 50%.
Lo sbilancio, però, non dipende tanto dagli sprechi (che pure esistono e sono consistenti) quanto dal fatto che la Coop ha costi di produzione e gestione insostenibili (circa 0,95 euro a mc) che appaiono del tutto insensati visto che il prezzo dell’acqua acquistata dal Comune (e fornita da Abbanoa) è meno di 0,5 euro a mc: la convenienza di acquistarla tutta dal Comune (e di cedergli le reti) è quindi del tutto evidente. Certo, si dirà che 0,5 euro a mc è il prezzo “concesso” al macroutente Coop, e potrebbe non corrispondere al costo medio pagato un giorno da tutti i singoli utenti residenti. Ma le analisi che stanno portando avanti gli esperti del nostro Comitato stanno rivelando che neanche questo è vero, e probabilmente anche i singoli utenti residenti trarrebbero dal passaggio di gestione un vantaggio economico diretto (oltre che indiretto, in quanto soci).
Anzitutto, c’è da dire che questa tariffa (0,5 euro a mc) è stata imposta dal Comune alla Coop in maniera assolutamente illegittima (vedi i nostri precedenti notiziari e le numerose denunce fatte dal Comitato, per iniziativa di Ludovica Mulas) e ciononostante i vertici della Coop, sotto la presidenza di Emilio Sanna, hanno subìto il sopruso, hanno accettato addirittura di pagare somme prescritte, pur di non andare contro i politici capoterresi, e mentre gli altri abitanti di Capoterra hanno protestato e sono riusciti a farsi abbassare le tariffe, noi poggini, proni come al solito, abbiamo accettato di pagare una maxi bolletta da 580 mila euro, dei quali avremmo potuto risparmiare almeno 150 mila euro! Soldi regalati al Comune, ancora una volta. (Ovviamente il nostro Comitato non intende consentire un simile latrocinio, e prenderà tutte le iniziative necessarie perché i responsabili paghino).
Ad ogni modo, posto che la Coop acquista a 0,5 euro a mc il 48% dell’acqua totale, per ogni mc immesso in rete la Coop sostiene un costo medio di 0,7 euro, e siccome la tariffa media applicata ai soci è proprio 0,7 euro a mc, possiamo dire che le tariffe applicate dalla Coop sono apparentemente giustificate, se non fosse che, come abbiamo visto, la gestione della Coop  determina un sovracosto di quasi 100 mila euro che viene pagato da tutti i poggini, direttamente come utenti e indirettamente come soci. (Si può discutere invece sulla equità della modulazione delle varie fasce di consumo: riteniamo infatti che si dovrebbero diminuire le tariffe per le fasce di consumo più basse e aumentarle per quelle più alte, disincentivando alcuni usi incongrui dell’acqua potabile, come quello di alcuni residenti che riempiono le proprie piscine con acqua di rete. Con un prossimo articolo, poi, pubblicheremo i risultato di un altro studio che sta concludendo Ludovica Mulas e che sta rivelando come il sistema adottato dalla Coop per fatturare i consumi sia iniquo, perché fa sì che utenti che consumano identica quantità d’acqua paghino bollette diverse).
Per concludere, dall’insieme dei dati sembra emergere con tutta evidenza che, se la gestione dell’acqua non fosse più affidata alla Coop, il costo medio di ogni mc delle prime fasce di consumo si aggirerebbe probabilmente attorno ai 0,5 euro, con un risparmio di circa un terzo rispetto a quanto paghiamo attualmente, senza contare che non dovremmo più sostenere i costi e le responsabilità di mantenere la rete, una rete che è ormai al collasso e necessiterà molto presto di un integrale rifacimento, con costi incalcolabili sulle teste (e sulle tasche) dei soliti soci.
Tutto questo conferma che, come ha sempre ripetuto il nostro Comitato, non conviene affatto, a noi poggini, continuare a gestire il settore acqua, che dovrebbe essere gestito da un ente pubblico (il Comune o Abbanoa). (E su questo punto, come sapete, abbiamo già vinto il processo di primo grado presso il TAR Sardegna e siamo in attesa che si concluda il processo di appello presso il Consiglio di Stato).
Il problema di una gestione interamente Abbanoa potrebbe sussistere s’essa non garantisse al Poggio la quantità di acqua richiesta, ma Abbanoa (e il Comune) hanno l’obbligo di rifornire i cittadini d’acqua secondo precisi parametri, che applicati al Poggio portano alla cifra di circa 260 mila mc annui, che è esattamente quello di cui abbiamo bisogno (e che consumiamo attualmente). Abbanoa dovrebbe quindi incrementare il suo apporto dagli attuali 170 agli obbligatori 260, la qual cosa non costituirebbe un problema, se non d’estate. D’estate, infatti, aumentano le richieste sulla costa sulcitana, aumentano anche le richieste interne al Poggio, e l’attuale condotta Abbanoa non riesce a approvvigionare tutti (di qui le periodiche crisi idriche estive). Se però (ed è questa la proposta che facciamo da anni) la Coop realizzasse una rete parallela, leggera, dedicata a distribuire ai poggini acqua non potabile a solo uso irriguo (la cosiddetta “rete duale”), tutti i problemi sarebbero risolti. Ciascun socio potrebbe avere due contatori, uno per l’acqua potabile, acquistata direttamente da Abbanoa al costo di circa 0,5/7 euro a mc (o anche a un costo maggiore, comunque sempre inferiore a quello applicato oggi dalla gestione Coop), e uno per l’acqua non potabile, acquistata dalla Coop a un costo che a quel punto (ridotti enormemente i costi di potabilizzazione, distribuzione, manutenzione, etc) si potrebbe anche dimezzare rispetto agli attuali 0,95 euro a mc (la Coop vende già oggi acqua non potabile per usi irrigui, e la vende a una tariffa inferiore ai 0,4 euro a mc).
Questo sistema consentirebbe quindi vantaggi per tutti: non solo per i poggini, che pagherebbero meno sia come utenti che come soci, ma anche per la Coop, che si libererebbe da costi e responsabilità insostenibili e potrebbe trasformare un settore in perdita in un settore in attivo (senza contare l’eliminazione degli sprechi: la condotta per l’acqua irrigua sarebbe nuova e priva di perdite; smetteremmo di sprecare acqua potabile per irrigare i nostri giardini; etc.).
La Presidenza Cocco aveva anche commissionato un progetto di massima, per calcolare i costi di realizzazione della rete duale, ed essi (a seconda delle zone da servire, delle modalità e dei materiali) potrebbero variare tra 1 e 1,5 milioni di euro: una cifra tutt’altro che diseconomica, considerato che, come abbiamo visto, il settore acquedotto, tra sovracosti della Coop e sovracosti per gli utenti, ci sta facendo perdere  ogni anno circa 120 mila euro. Perdite destinate ad aumentare esponenzialmente, se non ci libereremo della responsabilità di gestire (e rifare!) le reti e se tarderemo ancora a realizzare la rete duale.

E proprio in questi giorni è giunta una notizia che potrebbe rappresentare la grande occasione per realizzare la rete duale con enormi risparmi: stanno infatti per partire i lavori per la posa della rete gas e la ditta che ha l’appalto ha già dichiarato la sua disponibilità a far posare in quegli stessi scavi (fatti evidentemente a sue spese) un’eventuale condotta idrica. Saranno capaci i nostri amministratori, così pronti a fare regali al Comune, a fare qualcosa anche per i poggini?

4 commenti:

giacomo ha detto...

No alla rete duale perchè è una fesseria e no alla rete gas perchè è una fesseria fuori tempo.
Chiediamoci invece come mai la Cooperativa non ha realizzato impianti di rinnovabili più volte chiesti e cosa succederà quando mancherà l'acqua. I soci con il pozzo privato, forse 1 su 4, saranno sicuramente avvantaggiati e penso che non saranno intenzionati a reti duali o simili. Il costo della rete duale, senza lo scavo a quanto ammonta? Da dove prendete i soldi? Questo costo in quanto viene recuperato dal presunto risparmio che voi dite?

A Poggio l'acqua non è mai mancata. Abbiamo fiducia in Abbanoa che probabilmente nel prossimo futuro verrà cancellata.

Basta con queste minacce di far pagare a quello o a quell'altro, la soluzione è quella di far dimettere tutto questo cda, riandare a elezioni ,abolire le deleghe e far gestire questa società a persone positive e con idee e non ai soliti conta declino con il pallottoliere.

Poi vedremo cosa succederà non appena ci sarà la sentenza e fino a quel punto state fermi perchè penso che ci saranno sorprese abbastanza sgradite.

Ciao Giacomo

giacomo ha detto...

dimenticavo, l'acqua per la rete duale dove verrà presa? Dal depuratore mal funzionante di Macchiareddu? rispondere alle domande non i politichese.

Grazie

ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Poi un'altra cosa, lo scavo non si pagherà? perchè mettere i tubi assieme sarà davvero probematico , da vedere se e quali accorgimenti . Prezzo dei tubi rimarrà e penso che lo scavo dovrà essere ad hoc . L'asfalto chi lo ripaga?

Giorgio Plazzotta ha detto...

ovviamente per una scelta editoriale pubblico tra i commenti (ma non sempre) anche le "fregnacce". me ne scuso con i lettori.
preciso, anche per tutti quelli che hanno chiesto ulteriori notizie, che il post pubblicato è a cura del Comitato Noi per Poggio (mi sembrava di essere stato chiaro). Personalmente non ero nemmeno al corrente della presenza di questo progetto anche grazie al fatto che chi se ne occupa evidentemente opera con una limitata trasparenza (come al solito).
Mi sembra anche abbastanza chiaro che l'intervento di posa della rete gas di cui si parla è uno dei tanti interventi che sono in fase di realizzazione in Sardegna e vengono solitamente realizzati dai comuni o, comunque, con la partecipazione pubblica. Appare evidente che, come per qualsiasi altro servizio (elettricità, acqua, telefono etc) sarà utilizzato solo dagli utenti che ne faranno richiesta e si allacceranno alla rete dopo avere stipulato un contratto con il fornitore del servizio. A maggior ragione, trattandosi di un servizio che dispone di varie alternative, lo utilizzerà solo chi vorrà ritenendolo utile e conveniente sulla base delle sue esigenze.

Post più popolari