Nel blog abbiamo già affrontato il problema "acqua e acquedotto" molte volte. Lo riprendiamo perchè ci sono alcune importanti novità che sono state pubblicate in un articolo inserito all'interno dell'ultimo notiziario del Comitato "NoiperPoggio". Le riepilogo brevemente prima di riportare l'articolo.
- erogare acqua costa alla Cooperativa 0,95 euro al mc, mentre quella erogata da Abbanoa costa 0,50 euro al mc;
- solo una parte di questo costo è coperto dalle bollette idriche dei residenti, il resto viene pagato con la quota sociale
- il 30% (circa 100.000 mc) viene disperso a causa delle numerose perdite di una rete vetusta. Ovviamente anche l'acqua perduta viene pagata dalla Cooperativa (quindi dagli utenti)
- il consumo attuale può essere completamente erogato da Abbanoa, sulla base del rapporto tra quantità e numero di residenti
- resta la criticità in alcuni periodi dell'anno a causa di grandi consumi di alcuni utenti (piscine, prati) che dovrebbero essere penalizzati, rispetto ai consumi standard
- stanno per essere avviati i lavori di posa della rete gas, si tratta di una grande occasione per realizzare una seconda rete idrica dedicata alla sola irrigazione.
Per ripercorrere quanto scritto in passato vi consiglio di rileggere il post "L'acqua di poggio" (aprile 2012), "Acqua salata, arriva una superbolletta per la Cooperativa" (febbraio 2013), "Come risolvere il problema dell'acqua a Poggio: la rete duale" (giugno 2013).
dal Comitato NoiperPoggio
ECCO QUANTO
CI COSTA L’ACQUA. E C’E’ ANCHE UNA NOVITA’
Grazie
alla contabilità industriale avviata nel 2010, possiamo finalmente
sapere quanto ci costa la gestione del settore acqua (riportiamo le stime
effettuate dagli uffici della Coop, con cifre arrotondate).
Ogni anno
tra acqua prodotta dalla Coop (180 mila mc) e acqua acquistata dal Comune (170
mila mc) vengono immessi nella rete poggina quasi 350 mila mc, dei quali
però la Coop fattura ai soci solo 250 mila. Perché? Perché oltre 100 mila mc vengono persi per strada, a causa
della vetustà delle condotte! Uno spreco immenso (un terzo della produzione, o
anche di più, secondo altre stime) che costa alla Coop circa 80 mila di
mancati introiti, che è poi l’equivalente della perdita complessiva del
settore acquedotto. Infatti, sommando i costi di produzione gestione e acquisto
dell’acqua, la Coop spende ogni anno circa 250 mila euro (questo è quindi il
costo totale del settore acqua) ma ne fattura ai soci solo 170 mila, Questo
dimostra una volta per tutte c he
non vi è alcuna convenienza a gestire in questo modo la risorsa acqua:
per colmare la perdita, infatti, la Coop attinge ai contributi dei soci, che
credono di pagare tariffe basse ma non tengono conto di quanto la Coop gli
succhia sotto altre voci. Con un semplice calcolo, possiamo arrivare alla
conclusione che la gestione dell’acquedotto, da parte della Coop, potrebbe
stare in piedi solo se le attuali tariffe fossero mediamente aumentate
almeno del 50%.
Lo
sbilancio, però, non dipende tanto dagli sprechi (che pure esistono e sono
consistenti) quanto dal fatto che la Coop ha costi di produzione e gestione
insostenibili (circa 0,95 euro a mc)
che appaiono del tutto insensati visto che il prezzo dell’acqua acquistata dal
Comune (e fornita da Abbanoa) è meno di 0,5 euro a mc: la convenienza di
acquistarla tutta dal Comune (e di cedergli le reti) è quindi del tutto
evidente. Certo, si dirà che 0,5 euro a mc è il prezzo “concesso” al
macroutente Coop, e potrebbe non corrispondere al costo medio pagato un giorno
da tutti i singoli utenti residenti. Ma le analisi che stanno portando avanti
gli esperti del nostro Comitato stanno rivelando che neanche questo è vero, e
probabilmente anche i singoli utenti residenti trarrebbero dal passaggio di
gestione un vantaggio economico diretto (oltre che indiretto, in quanto soci).
Anzitutto,
c’è da dire che questa tariffa (0,5 euro a mc) è stata imposta dal Comune alla
Coop in maniera assolutamente illegittima (vedi i nostri precedenti
notiziari e le numerose denunce fatte dal Comitato, per iniziativa di Ludovica
Mulas) e ciononostante i vertici della Coop, sotto la presidenza di Emilio
Sanna, hanno subìto il sopruso, hanno accettato addirittura di pagare somme
prescritte, pur di non andare contro i politici capoterresi, e mentre gli
altri abitanti di Capoterra hanno protestato e sono riusciti a farsi abbassare
le tariffe, noi poggini, proni come al solito, abbiamo accettato di pagare una
maxi bolletta da 580 mila euro, dei quali avremmo potuto risparmiare almeno 150
mila euro! Soldi regalati al Comune, ancora una volta. (Ovviamente il
nostro Comitato non intende consentire un simile latrocinio, e prenderà tutte
le iniziative necessarie perché i responsabili paghino).
Ad
ogni modo, posto che la Coop acquista a 0,5 euro a mc il 48% dell’acqua totale, per ogni
mc immesso in rete la Coop sostiene un costo medio di 0,7
euro, e siccome la tariffa media applicata ai soci è proprio 0,7 euro a
mc, possiamo dire che le tariffe applicate dalla Coop sono apparentemente
giustificate, se non fosse che, come abbiamo visto, la gestione della
Coop determina un sovracosto di quasi 100 mila euro che viene pagato da
tutti i poggini, direttamente come utenti e indirettamente come soci. (Si può
discutere invece sulla equità della modulazione delle varie fasce di consumo: riteniamo
infatti che si dovrebbero diminuire le tariffe per le fasce di consumo più
basse e aumentarle per quelle più alte, disincentivando alcuni usi
incongrui dell’acqua potabile, come quello di alcuni residenti che riempiono le
proprie piscine con acqua di rete. Con un prossimo articolo, poi, pubblicheremo
i risultato di un altro studio che sta concludendo Ludovica Mulas e che sta
rivelando come il sistema adottato dalla Coop per fatturare i consumi sia
iniquo, perché fa sì che utenti che consumano identica quantità d’acqua paghino
bollette diverse).
Per
concludere, dall’insieme dei dati sembra emergere con tutta evidenza che, se la
gestione dell’acqua non fosse più affidata alla Coop, il costo medio di ogni mc
delle prime fasce di consumo si aggirerebbe probabilmente attorno ai 0,5 euro,
con un risparmio di circa un terzo rispetto a quanto paghiamo attualmente,
senza contare che non dovremmo più sostenere i costi e le responsabilità di
mantenere la rete, una rete che è ormai al collasso e necessiterà molto presto
di un integrale rifacimento, con costi incalcolabili sulle teste (e sulle
tasche) dei soliti soci.
Tutto questo
conferma che, come ha sempre ripetuto il nostro Comitato, non conviene affatto,
a noi poggini, continuare a gestire il settore acqua, che dovrebbe essere
gestito da un ente pubblico (il Comune o Abbanoa). (E su questo punto, come
sapete, abbiamo già vinto il processo di primo grado presso il TAR Sardegna e
siamo in attesa che si concluda il processo di appello presso il Consiglio di
Stato).
Il
problema di una gestione interamente Abbanoa potrebbe sussistere s’essa non
garantisse al Poggio la quantità di acqua richiesta, ma Abbanoa (e il Comune)
hanno l’obbligo di rifornire i cittadini d’acqua secondo precisi parametri, che
applicati al Poggio portano alla cifra di circa 260 mila mc annui, che è esattamente
quello di cui abbiamo bisogno (e che consumiamo attualmente). Abbanoa
dovrebbe quindi incrementare il suo apporto dagli attuali 170 agli obbligatori
260, la qual cosa non costituirebbe un problema, se non d’estate. D’estate,
infatti, aumentano le richieste sulla costa sulcitana, aumentano anche le
richieste interne al Poggio, e l’attuale condotta Abbanoa non riesce a
approvvigionare tutti (di qui le periodiche crisi idriche estive). Se però (ed
è questa la proposta che facciamo da anni) la Coop realizzasse una rete
parallela, leggera, dedicata a distribuire ai poggini acqua non potabile a solo
uso irriguo (la cosiddetta “rete duale”), tutti i problemi sarebbero
risolti. Ciascun socio potrebbe avere due contatori, uno per l’acqua potabile,
acquistata direttamente da Abbanoa al costo di circa 0,5/7 euro a mc (o anche a
un costo maggiore, comunque sempre inferiore a quello applicato oggi dalla
gestione Coop), e uno per l’acqua non potabile, acquistata dalla Coop a un
costo che a quel punto (ridotti enormemente i costi di potabilizzazione,
distribuzione, manutenzione, etc) si potrebbe anche dimezzare rispetto agli
attuali 0,95 euro a mc (la Coop vende già oggi acqua non potabile per usi
irrigui, e la vende a una tariffa inferiore ai 0,4 euro a mc).
Questo
sistema consentirebbe quindi vantaggi per tutti: non solo per i poggini, che
pagherebbero meno sia come utenti che come soci, ma anche per la Coop, che si
libererebbe da costi e responsabilità insostenibili e potrebbe trasformare un
settore in perdita in un settore in attivo (senza contare l’eliminazione degli
sprechi: la condotta per l’acqua irrigua sarebbe nuova e priva di perdite;
smetteremmo di sprecare acqua potabile per irrigare i nostri giardini; etc.).
La
Presidenza Cocco aveva anche commissionato un progetto di massima, per
calcolare i costi di realizzazione della rete duale, ed essi (a seconda delle
zone da servire, delle modalità e dei materiali) potrebbero variare tra 1 e 1,5
milioni di euro: una cifra tutt’altro che diseconomica, considerato che, come
abbiamo visto, il settore acquedotto, tra sovracosti della Coop e sovracosti
per gli utenti, ci sta facendo perdere ogni anno circa 120 mila euro. Perdite
destinate ad aumentare esponenzialmente, se non ci libereremo della
responsabilità di gestire (e rifare!) le reti e se tarderemo ancora a
realizzare la rete duale.
E proprio
in questi giorni è giunta una notizia che potrebbe rappresentare la grande
occasione per realizzare la rete duale con enormi risparmi: stanno infatti
per partire i lavori per la posa della rete gas e la ditta che ha l’appalto ha
già dichiarato la sua disponibilità a far posare in quegli stessi scavi (fatti
evidentemente a sue spese) un’eventuale condotta idrica. Saranno capaci i
nostri amministratori, così pronti a fare regali al Comune, a fare qualcosa
anche per i poggini?
4 commenti:
No alla rete duale perchè è una fesseria e no alla rete gas perchè è una fesseria fuori tempo.
Chiediamoci invece come mai la Cooperativa non ha realizzato impianti di rinnovabili più volte chiesti e cosa succederà quando mancherà l'acqua. I soci con il pozzo privato, forse 1 su 4, saranno sicuramente avvantaggiati e penso che non saranno intenzionati a reti duali o simili. Il costo della rete duale, senza lo scavo a quanto ammonta? Da dove prendete i soldi? Questo costo in quanto viene recuperato dal presunto risparmio che voi dite?
A Poggio l'acqua non è mai mancata. Abbiamo fiducia in Abbanoa che probabilmente nel prossimo futuro verrà cancellata.
Basta con queste minacce di far pagare a quello o a quell'altro, la soluzione è quella di far dimettere tutto questo cda, riandare a elezioni ,abolire le deleghe e far gestire questa società a persone positive e con idee e non ai soliti conta declino con il pallottoliere.
Poi vedremo cosa succederà non appena ci sarà la sentenza e fino a quel punto state fermi perchè penso che ci saranno sorprese abbastanza sgradite.
Ciao Giacomo
dimenticavo, l'acqua per la rete duale dove verrà presa? Dal depuratore mal funzionante di Macchiareddu? rispondere alle domande non i politichese.
Grazie
ciao Giacomo
Poi un'altra cosa, lo scavo non si pagherà? perchè mettere i tubi assieme sarà davvero probematico , da vedere se e quali accorgimenti . Prezzo dei tubi rimarrà e penso che lo scavo dovrà essere ad hoc . L'asfalto chi lo ripaga?
ovviamente per una scelta editoriale pubblico tra i commenti (ma non sempre) anche le "fregnacce". me ne scuso con i lettori.
preciso, anche per tutti quelli che hanno chiesto ulteriori notizie, che il post pubblicato è a cura del Comitato Noi per Poggio (mi sembrava di essere stato chiaro). Personalmente non ero nemmeno al corrente della presenza di questo progetto anche grazie al fatto che chi se ne occupa evidentemente opera con una limitata trasparenza (come al solito).
Mi sembra anche abbastanza chiaro che l'intervento di posa della rete gas di cui si parla è uno dei tanti interventi che sono in fase di realizzazione in Sardegna e vengono solitamente realizzati dai comuni o, comunque, con la partecipazione pubblica. Appare evidente che, come per qualsiasi altro servizio (elettricità, acqua, telefono etc) sarà utilizzato solo dagli utenti che ne faranno richiesta e si allacceranno alla rete dopo avere stipulato un contratto con il fornitore del servizio. A maggior ragione, trattandosi di un servizio che dispone di varie alternative, lo utilizzerà solo chi vorrà ritenendolo utile e conveniente sulla base delle sue esigenze.
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