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venerdì 7 aprile 2017

La metamorfosi del Comitato No Viadotto.

Il Comitato "No Viadotto" ha preso le mosse negli ultmi giorni di ottobre, nel corso di un incontro che si è tenuto presso la Club House di Poggio dei Pini. 
Già da allora l'organizzatore dell'operazione appariva chiaramente essere Franco Magi che, in qualità di Consigliere Comunale si era già occupato della questione del Viadotto quando, nel mese di marzo, mi invio un articolo dal titolo "Il Consiglio Comunale all'unanimità no al viadotto nella città giardino di Poggio dei Pini" che pubblicai volentieri in questo blog così come i tanti altri articoli da lui scritti (credo siano svariate decine). Poi da marzo a novembre non si è mossa foglia, anche se l'assessorato lavorava alacremente (ma le elezioni poggine erano lontane). 

Nel corso di quella riunione Tonino Secchi venne nominato Presidente del Comitato. Tonino, inutile sottolinearlo, non è certamente il primo che passava di là, essendo stato per tre volte Presidente della Cooperativa. E' indubbiamente un personaggio di grande spessore.
Da quel momento ha difatti preso lui l'iniziativa delle attività del Comitato. Sua è la frma nelle successive comunicazioni, come quella del 18 novembre di cui forse è opportuno rileggere per intero (scarica qua).
Vorrei mettere in evidenza alcune frasi di quella comunicazione che, difatto, rappresenta l'atto costitutuvo del comitato:
"Il Comitato concorda sulla necessità di una rapida messa in sicurezza dell’attraversamento dei Rii San Gerolamo e Santa Barbara, in prossimità della strada n. 51, nel doveroso rispetto dei limiti di dimensionamento idraulico."
La disponibilità manifestata dall’Assessore a modifiche “anche sostanziali” al progetto preliminare, che lo stesso assessorato vorrà amministrativamente adottare nelle forme che riterrà più opportune, dovranno riguardare le forme e la scelta dei materiali ...., 
La moderne tecniche costruttive consentono infatti di coniugare ..... 
Il Comitato auspica la apertura di un tavolo di confronto e negoziato che conduca alla realizzazione di un “bel ponte”

Prima metamorfosi. Noterete senz'altro una enorme differenza non solo nei contenuti, ma anche nei toni. Ieri il comitato puntava alla realizzazione di un "bel ponte", realizzato con tecniche costruttive compatibili con il nostro ambiente e auspicava un dialogo con l'Assessorato. Sulla base di quelle posizioni e, aggiungerei, anche di quello stile, il Comitato avrebbe poi raccolto le firme della petizione. Oggi il Comitato non vuole nessun ponte, ne bello ne brutto, chiede un'altra cosa, la telesorveglianza e  un "nuovo ponte "piccolino". Nonostante gli inviti al dialogo con l'assessorato, oggi attacca violentemente la Cooperativa che questo dialogo lo mantiene aperto. La sintonia con l'Assessorato cresce quando quest'ultimo si trova in disaccordo con la Cooperativa.
Insomma se paragoniamo la posizione del Comitato di ieri e quella di oggi non possiamo che registrare un notevole cambiamento di rotta. Paradossale, ma emblematico,  che poi venga attaccata la Cooperativa quando fa esattamente ciò che chiedeva il Comitato.

Qualcosa è cominciato a cambiare nel mese di gennaio, le elezioni si fanno sempre più vicine. L'Assessorato approva il progetto preliminare contenente il ponte della Metassociati.  Magi scrive un articolo che inzia con  "Beffata la Cooperativa", Non, quindi, beffati noi, o il Comitato, ma la Cooperativa. Appare chiaro che il mirino non del "comitato", ma di Magi, si sposta sempre più verso il vero obiettivo dell'operazione, cioe' gli amministratori della Cooperativa e che il ponte è soltanto un pretesto per una battaglia di tipo prettamente politico. Seconda matamorfosi.
Di questa cosa se ne accorgono tutti, ma a qualcuno va benissimo e anzi l'opportunità di azzannare alla giugulare Anedda, Monni & C. appare ghiotta. Ecco quindi comparire, tra e fila del comitato, personaggi che prima ne erano restati fuori. Inizia a volare .. fango. Terza metamorfosi.

Molti purtroppo stanno zitti. Forse temendo di essere azzannati a loro volta. 
Non tace Sandro Anedda che il 13 gennaio scrive a Secchi (ufficialmente ancora rappresentante del Comitato): "mi consentirai di manifestare lo stupore e il dispiacere per l'uso strumentale che si sta facendo di questa vicenda. E' utile quindi capire se il comitato,   qualcuno dei suoi principali componenti che funge quantomeno da portavoce, ha come obiettivo evitare la realizzazione di un'opera non voluta dalla comunità o, più meschinamente, attaccare semplicemente l'attuale amministrazione per motivi che sarebbe utile conosere".  Il riferimento a Franco Magi è evidente. 

Il 25 gennaio Tonino Secchi si dimette formalmente da Presiente del Comitato con una motivazione curiosa "amicizia con l'Assessore", che peraltro, per quanto raccontato dallo stesso Secchi aveva incontrato qualche decennio fa in un paio di occasioni in ambito politico. Da quel momento in poi Tonino partecipa agli incontri senza proferire parola, il che è incredibile per chi lo ha visto all'opera in centinaia di occasioni come abile e generoso oratore.  La sparizione del Presidente incaricato e la sostituzione con un deus ex machina rappresenta il quarto atto della metamorfosi. Secchi si riattiverà in seguito lanciando l'iniziativa del "codice etico" . Un messaggio molto chiaro su ciò che stava accadendo.

Da quel momento le missive del Comitato sono tutte firmate da Magi e la Cooperativa assume il ruolo sempre più centrale, di obiettivo. Qualunque sia l'argomento, una stoccata agli amministratori si da sempre, condita con gli aggettivi e gli avverbi per cui è ormai famosa la dialettica del nostro consigliere comunale secondo cui quasi tutto è "ridicolo" o "destituito di ogni fondamento".  

Il 25 gennaio Roberto Trudu osa scrivere "...mi domando se la mail-list del Comitato sia il nuovo veicolo per le prolusioni personali di Franco Magi nella sua scalata all'amministrazione della Cooperativa, oppure debba essere riservata alle comunicazioni relative alle azioni di lotta contro un progetto che non piace a nessuno?".   E da quel momento diverrà anch'egli bersaglio. Come  sappiamo a lui sono state dedicate una serie di false accuse condite con inaccettabili sberleffi. Una vera vergogna per la nostra Comunità, compreso chi sta zitto in silenzio.

Ai primi di febbraio il Comitato lancia l'operazione "petizione" con  la piena partecipazione della Cooperativa. Il testo della Petizione non è un quesito di tipo referendario, ma una lunga lettera in cui leggiamo "si condividono pienamente le riflessioni contenute nella predetta delibera che chiede una  modifica sostanziale della forma, dei materiali e della tipologia dell’opera progettata”. 
Chi firma la petizione lo fa per quel motivo. Non lo vuole quel ponte, ma dopo un po si legge che i 1000 sono tutti giuristi e affermano che il progetto preliminare non si può cambiare.   La metamorfosi della petizione.

A fine febbraio parte il tormentone "il progetto preliminare si puo' modificare oppure no", accompaganato da un collage formato da stralci di documenti normativi in vigore misti con altri superati e omissis. La metamorfosi della normativa. 

Il 2 marzo incominciano gli incontri del tavolo di lavoro tra l'assessorato e la delegazine di Poggio dei Pini. Il 6 marzo ricevo una mail in cui leggo "Giorgio Plazzotta (che viene ringraziato per l’informazione che il blog garantisce agli abitanti del Poggio)"
Si da il caso che, stanco di assistere a mistificazioni e insulti personali rivolti (per il momento) ad altri, prendo posizione affermando più o meno quello che  riportava Anedda nella sua (inviata ufficialmente a tutti i soci) del 13 gennaio.  Se quelle cose le dice il presidente, che è da tempo nel mirino poco male, ma se le dico io viene giù' il finimondo. 
A quel punto sono diventato io il bersaglio e la cosa continua quotidianamente anche adesso  con intimidazioni, calunnie, insulti e stalking.
La metamorfosi del blog che adesso non è piu' bello e utile :-)

Insomma riepologando questo comitato ha cambiato:
  • obiettivo, da un ponte bello a nessun ponte e al telecontrollo
  • stile di comunicazione: da pacato e collaborativo  ad aggressivo e violento
  • rappresentante: da Sechi a Magi
  • significato dato alla petizione: da "no quel ponte" a "tutti giuristi"
  • Poggio dei Pini Blogspot: da punto di riferimento a schifezza :-)
Si tratta di cambiamenti consistenti, ma assolutamente legittimi. Cambiare idea si puo' ed è peraltro abbastanza normale in una situazione dinamica come questa.
Anche io, non è un segreto, ho cambiato idea sul Comitato. 
Ho aderito a quello delle richieste possibili e competenti, dei toni decisi, ma corretti, del rispetto per le persone e per le opinioni differenti, delle proposte chiare senza sottefugi e mistificazioni. 

Mi aspetto altre metamorfosi da questo comitato.  A partire dalla assemblea di sabato prossimo che si trasformerà nel solito attacco preelettorale agli amministratori. Poi arriveranno le metamorfosi delle candidature.

3 commenti:

GiACOMO ha detto...

usi un linguaggio " fornito " ma alla fine sei schierato, il problema è che gestisci un sistema di informzione, però ritieni che anche i migliori sono schierati. Il tuo Secchi è un amore eterno???

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo (fornito?) questo concetto del schierato/non schierato l'ho già affrontato più volte e ho detto, quindi lo ripeto, che si, sono sempre schierato. Su tutto.
Dammi un tema sociale, politico, e, se ho la possibilita' di informarmi, elaboro una mia posizione e quindi "mi schiero". Cio' che tu vorresti presentare come negativo è invece positivo. Apprezzo chi si schiera, e talvolta ci vuole coraggio e intelligenza per farlo. L'omertà e l'opportunismo che si celano spesso (non sempre) dietro il non schierarsi invece li gradisco poco.
Sul presidentissimo credo che tu non abbia capito niente, ma ci sono abituato.

Anonimo ha detto...

Altre volte ho provato a dire - brevemente - la mia. Non ci sono riuscito; non frequentazione di questo "strumento" aperto e pluralista!Ci riprovo. Concordo con l'analisi-cronaca degli eventi sul ponte (si o no)fatta da Giorgio. Anch'io ho aderito alla petizione per il "NO" a QUEL ponte!ero io,i "2" Magi - e nessun altro - alla consegna della petizione a villa Devoto convinto - come ero e sono - del fatto che quel progetto obbrobrioso dovesse modificarsi. Ma da quel momento in poi tutto e cambiato! Poteva essere una opportunità di unione per un obiettivo nell'interesse della nostra comunità;ci si e fatti trasportare da questioni personali (!?), da desiderio di "scalate" (ma di che?). Bene basterebbe ricordare quale era/è l'obiettivo di tutti noi:no a QUEL ponte; SÌ alla messa in sicurezza del territorio. P.S.per "fare le pulci" ai nostri amministratori ogni momento è/sarà buono.Ma per miglirare, non per essere contro a prescindere!
Carlo Lai

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