Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 14 marzo 2009

Nasce l'Associazione 22 OTTOBRE

Il 22 Ottobre un enorme fiume d'acqua di fango e di pietre ha travolto la terra, le piante e le costruzioni dell'uomo. Quell'evento però ha anche scosso le coscienze di chi abita in questa terra. Gli effetti si sono fatti sentire in tutta la comunità capoterrese. Si è fatta largo negli abitanti la consapevolezza che questo territorio, flagellato dalle piene del 1988, 1999, 2004 e del 2008, sia estremamente delicato dal punto di vista idrogeologico. Tutti questi eventi alluvionali, colpevolmente sottovalutati da chi ha deliberato di costruire le case e le infrastrutture assaltate o spazzate via dalle piena, non sono "eventi eccezionali", ma costituiscono una variabile ricorrente con cui è necessario fare i conti. Non importa se quei ruscelli quasi sempre si presentano con il tono dimesso di un rigagnolo insignificante. Ormai sappiamo (e speriamo che mai più nessuno dimentichi), che possono trasformarsi in mostri dalla furia devastante.
In questo blog, dopo un 2008 passato a discutere e contrastare (fortunatamente con successo) un tentativo di distruzione operato dall'uomo (la famosa Variante di Poggio dei Pini), ci siamo ritrovati in molti a cercare di comprendere il fenomeno naturale avvenuto il 22 ottobre.
Il Blog è diventato la bacheca ideale per lo scambio di documenti, immagini, filmati, mappe, informazioni su eventi e soprattutto delle opinioni, le nostre idee, e le nostre speranze.

Una parte dei fondatori della Associazione 22 OTTOBRE

Si sono avvicinati a questo blog anche gli amici di Capoterra centro e di tutte le altre lottizzazioni capoterresi. Compito analogo è stato svolto dagli ottimi siti Capoterra.net e CapoterraOnline.
Sono passati oltre quattro mesi e la situazione è davanti agli occhi di tutti. L'abbandono regna sovrano e della campagna elettorale appena trascorsa restano solo i volantini con le promesse.
Un gruppo di lettori, che si è incontrato nel blog, ha deciso che fosse giunto il momento di unirsi per agire. Passare, come suol dirsi, dalle parole ai fatti, fondando l'Associazione 22 OTTOBRE. L'associazione ha un sito (http://www.22ottobre.org/) nel quale è possibile consultare lo Statuto e avviare i primi contatti. Tra i vari obiettivi, legati principalmente all'ambiente e allo sviluppo sostenibile, è oggi prioritario dare visibilità e voce a quella parte della cittadinanza che vuole partecipare attivamente alla ricostruzione del territorio.

Come sappiamo di fognature e rete idrica se ne occuperà Abbanoa, dello studio Idrogeologico il Distretto Idrografico della Regione, delle strade il Comune di Capoterra e la Coop. Poggio dei Pini, della diga e del lago il Genio Civile, dei ponti e della sicurezza della viabilità il Comune di Capoterra, della sistemazione degli impluvi di Poggio la Cooperativa, e dei problemi dell'agricoltura? del ripristino della diga che oggi "contiene" una pozzanghera inutile in estate, e della eventuale delocalizzazione di un gruppo di case a Frutti d'Oro? E come sarà canalizzato il fiume nei pressi della foce?

E' opportuno che i residenti partecipino alla ricostruzione, che conoscano e approvino il modo in cui sarà messo in sicurezza il loro territorio. Potrebbe purtroppo rendersi necessaria la loro sollecitazione affinchè le opere più urgenti vengano eseguite, e anche presto. Pensiamo alle fogne a cielo aperto! Senza voler polemizzare eccessivamente, si è già perso tempo prezioso. Qualcuno ha lavorato (Genio Civile), altri NO, qualcuno poi è fermo perche deve attendere attività bloccate da altri, con una reazione a catena di ritardi che dovrebbe essere assolutamente evitata. Alcuni di questi soggetti (Comune, Cooperativa Poggio, Condomini costieri) sono elettivi e dovrebbero rappresentare le esigenze dei cittadini. Lo fanno o sono assenti? Insomma mi sembra proprio il caso che i cittadini si facciano sentire e partecipino, con competenza, con calma, ma anche con decisione, qualora fosse necessario. Piuttosto che "frastimare" singolarmente o lamentarsi impotenti contro il "governo ladro" abbiamo pensato che potesse essere più efficace una azione unitaria volta a capire, accelerare, vigilare, condividere o, sperando che non sia necessario, opporsi a quanto viene fatto o, ancor perggio, NON viene fatto.


Capoterra vista dal M. S. Barbara

C'è però una condizione che a mio avviso deve verificarsi: dobbiamo essere in molti. Questa associazione deve rappresentare la popolazione e la popolazione deve farne parte, altrimenti sarebbe un ulteriore gruppetto di burocrati di ben poca utilità.

Un altro elemento molto importante che mi preme sottolineare è che i fondatori di questa associazione risiedono in tutte le lottizzazioni capoterresi. Dopo tanti anni di autoisolamento e di emarginazione, dopo episodi riprovevoli come l'inutile attacco alla diga dopo l'alluvione, questa associazione rappresenta un'occasione per rinsaldare, tra i residenti di Capoterra, quei sentimenti di solidarietà e di amicizia che alcuni sbandierano solo a parole ma che sono stati invece minati da atteggiamenti di esclusione e isolazionismo che non portano alcun vantaggio alla comunità.

L'Associazione 22 OTTOBRE si presenta organizzando un incontro intitolato "IL BACINO DEL RIO SAN GEROLAMO E L’EVENTO ALLUVIONALE DEL 22 OTTOBRE 2008". Interverranno all’incontro numerosi esperti della Regione Autonoma della Sardegna e liberi professionisti che si sono occupati del fenomeno alluvionale e delle sue conseguenze sul territorio.
L'incontro si tiene a Poggio dei Pini in Piazza Alessandro Ricchi (Centro Commerciale) dove sarà possibile iscriversi per cominciare a formare quel gruppo unitario di tutto il comune che vuole impegnarsi per rendere questa terra più sicura e più bella.

Dell'associazione parleremo ancora in questo blog e nel suo sito (22ottobre.org). Invito caldamente tutti i lettori a sostenere questa iniziativa. Il primo passo è stato fatto, adesso tocca a tutti quanti.

9 commenti:

giacomo ha detto...

Che figata!!...e non solo, vorrei aggiungere anche qualche altra notizia, questa associazione non ha soltanto il compito di intervenire per quanto riguarda tutto ciò che è relativo alla idraulica, all'idrogeologia e alla geologia di questo Rio, ha anche il compito di curare gli aspetti naturalistici, gli aspetti eco solidali, gli aspetti relativi a tutto ciò che riguarda un turismo verde, si proporrà per creare un gruppo solidale 'd'acquisto ( GAS ), si muoverà per far nascere una grande pista ciclabile che unirà il territorio, si occuperà dei rimboschimenti che avranno la funzione protettiva del suolo e mitigatrice del fenomeno idraulico, metterà in risalto tutto ciò che è archeologia, i sevizi di guida e anche altre cose che ora forse mi sfuggono.

Quello che voglio dire è anche un altra cosa, la natura andrebbe vissuta per tanti motivi, partendo dal suo rispetto che ci darà più sicurezza anche in termini di disastri e di alluvioni, sarà questo anche un motivo di sviluppo per tutta la zona anche in termini economici , penso che si contribuirà ad un forte cambiamento per quanto riguarda il futuro di tutta l'are circostante a questo rio che a volte diventa di dimensioni enormi e che tutti abbiamo conosciuto.

ciao Giacomo

gianleonardo corda ha detto...

Giorgio anche gli amici di CapoterraOnline hanno pubblicato tutto ciò che riguardava l'Associazione, oltre a tanti altri nostri interventi. Sicuramente la tua è una svista.
Mi preme quindi ringraziare anche loro.

gianleonardo corda ha detto...

Giorgio anche gli amici di CapoterraOnline hanno pubblicato tutto ciò che riguardava l'Associazione, oltre a tanti altri nostri interventi. Sicuramente la tua è una svista.
Mi preme quindi ringraziare anche loro.

gianleonardo corda ha detto...

Giorgio anche gli amici di CapoterraOnline hanno pubblicato tutto ciò che riguardava l'Associazione, oltre a tanti altri nostri interventi. Sicuramente la tua è una svista.
Mi preme quindi ringraziare anche loro.

giacomo ha detto...

Ciao, scusate questo argomento che si va a inserire in questa bellissima notizia relativa alla nascita di questa nuova associazione che spero che sia anche il preludio ad un ricambio molto forte in tutto ciò che è amministrazione sia nel comune di Capoterra e sia in tutte quelle Località che fanno parte del comune, per dar voce a delle persone preparate e competenti in tutte le materie, per levare dalle scatole certi vetusti personaggi dai quali trasudano incompetenza e faziosità, Poggio compresa.

Oggi ho letto un articolo nell'unione sarda firmato dal Sig. Andrea Piras, si parla di ponte nuovo, premesso che per quel ponte esiste gia un progetto che ha la Cooperativa, e che quindi non vedo perchè ne debba essere fatto uno nuovo, vorrei dire alcune cose a tal proposito, la prima è quella di levare subito il ponte dalle responsabilità comunali in quanto non le ritengo all'altezza della situazione, la seconda è che per
il ponte nuovo ci vorranno almeno 2 anni, che i creduloni la smettano di pensare che si faccia in 5 mesi, così come si disse gia 2 mesi fa, la terza è per il guado realizzato vicino alla zona sportiva dal Genio Civile, ne approfitto per ringraziarlo a titolo personale, è servito a evitare di fare circa 6 km di strada, risolto il guado qualcuno non ha risolto il problema della strada bianca ( un giorno di lavori ) per riempire le buche con materiale adatto ( non argilla ) e togliere qualche masso, quindi vediamo ancora una volta che qualcuno dopo 5 mesi oltre ad essere totalmente imbecille non fa quello che deve fare, a questo punto mi muoverò andando direttamente da chi di dovere per far muovere un pò le cose e per far cazziare alcune persone, oltre alle tante cose che si sarebbero dovute fare per Poggio in questi decenni e per le quali rimanderemo questo argomento ad altri giorni prossimi futuri.

Non solo, invito la Cooperativa a chiudere immediatamente la strada pericolosissima che attraversa il lago piccolo o a seganalare che è molto pericolosa sia per le piene sia per le buche grandi che ci sono nelle vicinanze, lo dico per cercare di salvare quelli che continuano a dimenticare , ricordo che li in quel tratto sono morte due persone e altre due stavano per morire, si attraversano zone della Cooperativa ed è per questo che le responsabilità ricadrebbero eventualmente su questo consiglio e su tutti i soci.

Sono per chiuderla immediatamente e per rifare la strada del guado che è servito a risolvere in parte la situazione.

Aiò sciraisì!!!

ciao Giacomo

gianleonardo corda ha detto...

Veramente ho trovato molto comodo passare da questa stradina per raggiungere la zona sportiva. Il fatto è che purtroppo ci passano anche i ragazzini in bicicletta e non sarebbe il massimo dell'igiene, perchè si passa sull'acqua contaminata. Però pensiamo a quelli che in auto evitano di arrivare anche fino a tanca irde. Se non sbaglio fu proprio da questo blog che si chiedeva di aprire una stradina che consentisse ai ragazzi di raggiungere la fermata del pulman, in prossimità della terrazza.Poi, nel caso di ipotetica piena, penso che nessuno sarebbe così sciocco di avventurarsi.
Diciamo che occorre un minimo di attenzione ed un massimo di vigilanza.

Giorgio Plazzotta ha detto...

C'è un grosso problema che riguarda il guado di cui parlate.
Avete notato la grande pozza gia maleodorante che viene formata dallo stesso "pseudoguado"?
Tra poche settimane questo guado sarà ancor più facilmente percorribile perche il ruscello si esaurirà, pero' restarenno le fogne ad alimentarlo. Non più fresca acqua piovana mista a fogna, ma SOLO FOGNA!!
Avete una minima idea di cosa diventerà quel posto?

Rita ha detto...

Copio da l'Unione del 16 marzo.
Per chi non compra più questo quotidiano

Fonte: ANDREA PIRAS L'Unione Sarda 16/03/2009

I soldi ci sono già da tempo. Un milione di euro affidati dalla giunta regionale al Comune di Capoterra. Manca però la possibilità di spenderli non essendo mai stato firmato il decreto che consenta all'amministrazione municipale di affidare la progettazione delle opere (ponte di Pauliara e viabilità) e individuare, attraverso una gara d'appalto, l'impresa che dovrà poi eseguire i lavori. Così non resta che aspettare. Ancora, nonostante siano trascorsi più di quattro mesi dall'alluvione del 22 ottobre.
A Poggio dei Pini non è che se li stiano vivendo bene questi ritardi. Anzi, gli animi cominciano proprio a scaldarsi, in particolare a Pauliara, il “rione” rimasto isolato dopo il crollo del ponte sul rio San Girolamo. Così ora, per poter raggiungere le loro abitazioni o inversamente spostarsi verso il resto della lottizzazione e la strada che poi porta verso la statale Sulcitana, i residenti devono fare i salti mortali. E non è certo il “guado” sistemato più a valle del ponte distrutto dal Genio civile e dalla Protezione civile della Provincia di Cagliari che potrà risolvere l'emergenza e annullare il disagio. «Comprendiamo tutto, a cominciare dai ritardi dovuti alla caduta anticipata della Giunta Soru, ma ancora ci chiediamo perché il piano di ricostruzione del ponte e della viabilità squassata di Poggio non sia stata vista in un'ottica di straordinarietà. Siamo grati per lo stanziamento del milione di euro, ma se la burocrazia avesse tenuto conto dell'emergenza allora il finanziamento sarebbe stato meglio affidarlo direttamente al Genio civile o alla stesa Regione per velocizzare gli interventi. Ecco, forse ora il progetto per il ponte sul rio San Girolamo sarebbe già a buon punto. Insomma, forse bisognava pensare ad un'altra forma per risolvere questi problemi a Poggio dei Pini», spiega l'assessore ai Lavori pubblici di Capoterra, Efisio Demuru. «Purtroppo dobbiamo fare i conti anche con altri ritardi, quelli sull'affidamento all'Università e ai Dipartimenti competenti del piano di messa in sicurezza idrogeologica». Quel territorio sconquassato dal violentissimo nubifragio di fine ottobre che ha scaraventato tra Poggio dei Pini, Frutti d'Oro e San Girolamo una quantità incredibile d'acqua da far saltare tutte le stime fatte fino ad allora dagli esperti e dai rilevamenti pluviometrici. «Quei quatto milioni e mezzo d'acqua, corrispondenti a 372 millimetri di pioggia, caduti sul centro residenziale sono ben altra cosa rispetto ai dati fino ad allora conosciuti. Ciò vuol dire che bisognerà fare i conti con questi numeri, ricostruendo le infrastrutture in relazione a questa pur eccezionale piovosità», dice ancora l'assessore ai Lavori pubblici. «Mi auguro che la nuova giunta regionale velocizzi le procedure per poter non solo utilizzare immediatamente il milione per ponte e viabilità, ma anche per l'affidamento del programma di messa in sicurezza idrogeologica». Spiega il presidente della commissione urbanistica, Dino Boero: «Insieme alla commissione Vigilanza sui servizi presieduta da Pino Baire abbiamo approvato a suo tempo un documento elencando i motivi che hanno causato i gravissimi danni e soprattutto i punti critici del nostro territorio. Che poi sono diversi: il bacino del rio San Girolamo, certo, ma anche quello del Santa Lucia e del Masoni Ollastu. Con le loro dighe e i loro ponti e le sezioni fluviali da ridisegnare. Non va tralasciato nulla, neppure alcune situazioni critiche come la foce del santa Lucia “interrotta” dalla statale o a Capoterra centro nella zona del cimitero e dello stadio di Santa Rosa».

Rita

giacomo ha detto...

Ciao, Gianleonardo non vorrei pensare agli sciocchi, perchè sciocchi lo siamo un pò tutti, sopratutto quando ci dimentichiamo cosa è successo, e quando lo dimentichiamo dopo 5 mesi non siamo più sciocchi ma abbiamo di nuovo raggiunto la barriera della coglionaggine cronica, me compreso si intende.

Allora in quel tratto c'erano una strada e un ponte tutto era sicuro, anzi direi sicurissimo, e invece così nn è stato, ricordiamoci che la piena può sorprendere anche il più esperto, perchè magari c'è quel senso di convinzione che tutti abbiamo e che può giocarci contro quando gli eventi sono di tali proporzioni

Allora per quella strada c'è bisogno subito di chiuderla alle macchine, di seganalarne la pericolosità, di tappare alcune voragini e di cercare di capire che da li non si deve passare, purtroppo è così, se poi qualcuno si vuole prendere le responsabilità di quello che potrebbe risuccedere che lo scriva pure qui e lo depositi in Cooperativa, nessun problema.

Ciao Giacomo

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