Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 22 marzo 2009

I poggini ritrovano l'unità .. o quasi

Ho voluto dare questo titolo all'articolo dedicato all'incontro di oggi che si è svolto nei locali della Cooperativa Poggio dei Pini perchè, aldilà delle parole dette, ho colto un clima positivamente diverso da quello "classico" piuttosto nervosetto delle riunioni dei soci.
Anche se non si trattava di una riunione ufficiale dei soci della Cooperativa, era indirizzata ai residenti che hanno partecipato in buon numero (circa 120).

L'obiettivo dell'incontro è rimasto saldamente ancorato alle problematiche del post alluvione, dei ritardi nell'avviamento delle opere, delle prospettive future, perlomeno quelle a breve termine. Tutti gli intervenuti si sono attenuti abbastanza rigidamente al tema proposto e la discussione è risultata abbastanza ordinata ed incisiva.
Un elemento tangibile è che la preoccupazione ha raggiunto livelli altissimi e la pazienza che da sempre contraddistingue i poggini è prossima all'esaurimento. Chiedo scusa se continuo a utilizzare il termine "poggino" ma scrivere "capoterrese residente nella lottizzazione di Poggio dei Pini" è veramente troppo lungo.

Non si è parlato, se non indirettamente, di problematiche legate all'amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini e forse questo è uno dei motivi della serenità generale che regnava in sala. L'augurio è che lo stesso clima possa ripresentarsi anche quando si affrontano i temi legati alla gestione del bene comune, alla trasparenza etc.

Vi riporterò, come al solito, solo alcune mie impressioni su ciò che è mi ha maggiormente colpito e non una cronaca esaustiva.

Il comune di Capoterra e la sua giunta, che è stata definita "sindacocentrica", hanno ricevuto pesanti e strameritate critiche da parte di alcuni consiglieri di amministrazione della Cooperativa. L'atteggiamento di emarginazione con cui il Comune di Capoterra (inteso come giunta) ha trattato i cittadini che risiedono nelle frazioni è da sempre oggetto di apre critiche da parte di chi chi risiede nelle lottizzazioni costiere, tant'è che qualche mese fa ho sentito dire a Frutti d'Oro "hanno ripreso a comportarsi come prima!". Noi a Poggio questo "trattamento speciale" non lo conosciamo bene perchè la nostra Cooperativa, giusto o sbagliato che sia, ha svolto le funzioni di un "comune dentro il comune", utilizzando i soldi dei soci, ma anche quelli (ormai esauriti) che provenivano dalla vendita dei lotti, per ovviare alle inefficenze e alla clamorosa carenza di servizi e di interventi nel territorio in cui viviamo. I soldi dell'ICI sono però confluiti in abbondanza nelle casse comunali e Dio solo sa come sono stati utilizzati. Il fatto poi che questo atteggiamento venga perpetuato anche in occasione di un evento catastrofico che ha portato morte e distruzione nella vita dei propri concittadini è una cosa vergognosa che non sarà certamente dimenticata presto. Pensate che un giorno ho sentito alcuni assessori di questa giunta parlare di solidarietà (attribuendosela!).
Ora che i soldi dei lotti sono finiti e che gli ingenti danni rappresentano un impegno inaccessibile per la Cooperativa, agli alluvionati di Poggio dei Pini viene riservato lo stesso trattamento che ben conoscono i nostri amici di Frutti d'Oro, Maddalena, Rio. S. Girolamo etc.

Nell'incontro odierno sono riemersi e diventati emergenze moltissimi temi che i lettori del blog conoscono molto bene, repetita juvant. In questo senso penso che il blog abbia (e quindi io insieme a voi) contribuito alla diffusione delle informazioni (e talvolta delle idee e dei progetti) nelle nostra comunità.

Da queste pagine ho sempre evidenziato con notevole anticipo le problematiche, gli allarmi e pubblicato caterve di documenti: il 26 di ottobre richiedevo un ponte militare per ovviare al prevedibile isolamento di Pauliara, ritornando più volte sull'argomento prima che se ne occupassero alla fine anche le petizioni e la stampa (27 novembre, 29 gennaio) , qui abbiamo evidenziato il fatto che senza lago il pericolo incendi viene amplificato ("germogli di speranza"), avevo avvisato che con le dimensioni attuali il lago è una pozzanghera che si prosciugherà in estate ("il lago espiatorio" del 13 novembre, 25 febbraio) e che quelle fogne avrebbero rappresentato un grave rischio con l'arrivo del caldo. Ci eravamo da tempo chiesti come il Comune di Capoterra spende i soldi dell'emergenza (vedi articolo del 2 dicembre) Qualcuno ha addirittura ripreso con enfasi il titolo provocatorio di un mio articolo "Speriamo che piova" del 12 gennaio scorso.

Per quanto riguarda le fogne, come ho anticipato nell'articolo del 20 febbraio, Abbanoa, dopo avere chiuso la gara per l'aggiudicazione dei lavori il 2 marzo scorso, si è presa i suoi bei 20 giorni di tempo (non si poteva fare prima?) e sembra che la settimana prossima possa aggiudicare i lavori, ma c'è chi dice che non è così. Poi si dice che la ditta che si è aggiudicata i lavori non avrebbe tutte le carte in regola. Insomma ci sono tanti "si dice" e le informazioni sono spesso ottenute da colloqui informali, per amicizia etc. La stessa visita del nuovo governatore Cappellacci a Poggio, ampiamente sbandierata, si è svolta in occasione di un pranzo privato presso parenti. Ben vengano questi contatti informali, ma forse sarebbe opportuno stabilire contatti ufficiali e permanenti tra chi deve lavorare e i cittadini. Si è parlato a lungo anche della neonata Associazione 22 Ottobre e da più parti è stata compresa l'utilità di appoggiarsi e partecipare alle attività di questo soggetto, piuttosto che disperdersi in molteplici comitati. Ovviamente la Cooperativa Poggio dei Pini porta avanti interessi che sono propri dei soci del centro residenziale, ma sui temi legati alla ricostruzione e messa in sicurezza del territorio devastato dall'alluvione ci sono senza dubbio moltissime convergenze ed occasioni per percorrere la medesima strada.

Non ho sinceramente apprezzato, ne francamente ben compreso, la polemica relativa alla denominazione dei soci dell'associazione e alla composizione del suo Consiglio Direttivo, che è sembrato un argomento di nessuna pertinenza rispetto ai temi dell'incontro. Effettivamente nello statuto dell'associazione esiste una differenziazione nella tipologia dei soci che a mio avviso non rappresenta l'optimum (anche se del tutto legittima) e che potrà comunque essere modificata prima che abbia qualsiasi effetto, ma sinceramente non capisco quale importanza possa avere in questo momento, che influenza abbia sugli obiettivi che ci siamo prefissi. O forse lo capisco ...
Ai lettori consiglio di leggere lo Statuto dell'Associazione nel sito della stessa 22ottobre.org . Mi preme sottolineare che l'Associazione 22 Ottobre non è un semplice Comitato spontaneo, ma una Associazione legalmente riconosciuta; il suo Statuto è stato esaminato da un legale (gratuitamente, no consulenza) e registrato presso un notaio (a spese dei fondatori) unitamente all'Atto Costitutivo, che riporta anche le cariche sociali come per tutte le altre associazioni. Personalmente mi sento di aggiungere che la parte dello Statuto che mi interessa realmente è quella in cui abbiamo definito "cosa vogliamo fare", mentre per il resto ci si è più o meno uniformati agli Statuti di altre associazioni simili.

Alcuni rappresentanti dell'associazione hanno presentato una lettera inviata a tutti gli enti competenti a partire dal governatore Cappellacci sino ad arrivare a i condomini delle lottizzazioni capoterresi. Nella lettera che si mettono in evidenza le principali problematiche esistenti nel territorio.
Si è parlato molto del lago, della sua condizione attuale e delle possibilità di riportarlo allo stesso livello che aveva in precendenza. Questa possibilità ovviamente non è mai stata esclusa da nessuno ma si è sempre affermato che affinchè possa verificarsi si deve raggiungere quel requisito di sicurezza che, oltre ad essere previsto dalla legge, è anche giustamente richiesto dalle popolazioni che vivono a valle della diga. Qualcuno ha velata,mente criticato il Genio Civile che avrebbe peccato di una eccessiva cautela tenendo troppo basso il livello dell'invaso, mentre altri hanno ricordato che i lavori sulla diga sono stati i primi e gli unici effettivamente eseguiti ed ultimati e che hanno riconsegnato una diga ancor più solida di prima. Vorrei anche ricordare che qualcuno la diga la voleva buttare giù nei giorni successivi al 22 ottobre.

Non essendo un esperto di idraulica, ma ritenendola una disciplina scientifica, rimango sorpreso nel sentire che il lago avrebbe potuto essere riportato allo stesso livello di prima sin da subito e che questo invece non sia stato fatto. In campo scientifico non dovrebbe esserci "interpretazione", bensì certezza. Si o no. Se è a norma allora si deve insistere affinchè sia riportato alla capienza originale per le numerose funzioni che questo bacino svolge, in caso contrario bisogna adoperarsi affinchè in caso di un nuovo evento da 400 mc/sec. l'acqua possa defluire dal canale scolmatore senza tracimare sopra il corpo diga, con il conseguente rischio di crollo della stessa. Il fatto che una volta abbia resistito non mi sembra una buona argomentazione per ritenere che vi si possa giocare come un castello di sabbia sulla spiaggia, non si può giocare a "io speriamo che me la cavo" su queste cose.

Ci sono quindi almeno due grandi lavori che devono essere svolti sul lago: l'asportazione dei materiali che si sono depositati sul fondo e l'allargamento/allungamento del canale scolmatore che adesso ha una portata di 200 mc/sec. Quanto costa questa operazione? E' un dato che ancora non si conosce e sembra si sia in attesa di una consulenza che dovrebbe fornire ulteriori indicazioni.
Si è anche accennato al fatto che un clima di divisione tra i residenti potrebbe essere controproducente per il raggiungimento degli obiettivi di riavere Poggio come era prima. Condivido senza esitazioni questa affermazione, che spero costituisca uno dei primi obiettivi che dobbiamo raggiungere nelle nostre teste e direi anche nei nostri cuori. Penso però che ci siano opinioni discordanti sulle cause che hanno creato queste divisioni; se non le individueremo non ci libereremo del problema.

Un altro socio ha anche sottolineato il fatto che il valore dei nostri beni immobili è diminuito a causa dell'alluvione e io direi soprattutto la qualità della vita. L'acqua ha attaccato e colpito causando anche questo inconveniente. Piuttosto distorta e fuori luogo (anzi fuori tema) invece l'idea che a questo deprezzamento abbiano contribuito anche gli "attacchi alla cooperativa effettuati anche da soci", una frase che, per chi conosce gli eventi dell'ultimo anno, si commenta da sola. Un altro tentativo di utilizzare la disgrazia per mera propaganda politica interna al Poggio.

La cosa giusta da fare con i cadaveri negli armadi non è nasconderli, bensì NON AVERLI. Perdonatemi la frase alla Di Pietro.

Due proposte che riporto anche se non ne conosco la fattibilità e l'effettiva utilità sono la provvisoria realizzazione di una saracinesca che consenta di sollevare il livello del lago per essere rimossa in caso di necessità ed il posizionamento di un vascone antincendio per consentire agli elicotteri di prelavare acqua dolce dal nostro territorio senza dovere arrivare sino al mare.

Un'altra cosa che non mi è chiara riguarda le strade. L'anno scorso in questo blog si è accesa una animata discussione sulla proprietà delle strade. C'è chi diceva che le strade principali (Genovesi, Sr. 51 etc.) erano comunali, altri invece dicevano che erano tutte della Cooperativa. Oggi un sostenitore di quest'ultima tesi, inveiva contro il comune che dovrebbe sistemare la strada sotto la diga. Io sono d'accordo, ma la coerenza?

In molti interventi si è sentita la necessità di passare ad una azione più incisiva. La Cooperativa ha lamentato di essere stata ignorata totalmente dal Comune di Capoterra e confida molto nel nuovo Governatore (Soru già dimenticato?). La nuova Associazione 22 Ottobre, che ha 10 giorni di vita, cercherà di essere accreditata come interlocutore e potrà eserecitare una certa pressione su chi deve fare andare avanti i lavori. Qualcuno però propone una mobilitazione fisica. Io sinceramente credo che sia una strada obbligata.

21 commenti:

giacomo ha detto...

ciao, per quanto riguarda il lago io proporrei che la cooperativa chiedesse al genio civile e ad abbanoa una misura urgentissima per: baipassare i due laghi con un raccordo provvisorio che scarichi le fogne oltre i due laghi, secondo, che si provveda subito a ripulire almeno un pò il lago per dare più capacità all'invaso, facendo prelevare la sabbia da utlizzare per l'edilizia e per ripristinare e ingrandire l'isolotto, per quest'ultimo si possono usare il pietrame e i fanghi, si eviterebbe così la procedura di smaltimento.

Oggi i laghi reggono a questo inquinamento facendo anche da vasche naturali depuranti , domani quando non ci sarà più acqua piovana non riusciranno più in questa loro funzione naturale e collasseranno dal punto di vista ecologico e sanitario.

Ciao.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Anche io trovo paradossale che le stesse persone che sostenevano che le strade fossero della cooperativa adesso sono i maggiori sostenitori dell'esatto contarario.
Che strano........................
http://www.youtube.com/watch?v=kn4avbO1p_o
Il link è proprio di un intervento in una assemblea dei soci nel quale il consigliere Luca Madeddu sosteneva proprio quest'ultima tesi.


Claudio Magi

LIUCCA ha detto...

Srade:

No vi risulterebbe paradossale se aveste ascoltato bene gli interventi e vi foste premurati di controllare la normativa regionale successiva al 22 ottobre dalla quale risulta un finanziamento di un milione di euro per Rifacimento ponte sul Rio S. Girolamo e sistemazione viabilità in loc. Poggio dei Pini.
Giorgio non vorrei che tu la prendessi come una bacchettata, però se tu ieri mi avessi chiesto dei chiarimenti non saresti caduto in questo equivoco.

(Claudio ma sei capace di portare consensi a tuo fratello soltanto cercando di screditare gli altri? )

.

La critica allo statuto dell’associazione francamente mi sembra condivisibile posto che circoscrivendo e limitando l’elettorato passivo ai soli soci fondatori e ai soci sostenitori, viene meno quel principio democratico in base al quale tutti hanno gli stessi diritti e doveri fondamentali all’interno di un’associazione.
I soci fondatori si sono ritagliati autonomamente, in virtù della loro qualità, una situazione di vantaggio rispetto alla generalità dei soci ordinari, mentre vengono estesi gli stessi diritti dei soci fondatori ai soci sostenitori dopo che corrispondono una quota associativa maggiore. Vale a dire che più paghi maggiori diritti hai.
A me questa impostazione sembra scorretta e mi auspico che venga corretta prima possibile

Anonimo ha detto...

Luca,

senza polemica:

Le strade di Poggio dei Pini ( via dei Genovesi , str 51 etc....) sono comunali o di proprietà della cooperativa poggio dei Pini?



Claudio Magi

giacomo ha detto...

Chi si iscrive all'associazione 22 ottobre con idee stupide e immature ( vedi comandare sempre tutto e tutti ) è meglio che non iscriva, chi si iscrive o si è iscritto ed è stato protagonista o partecipe di azioni che vanno contro lo statuto e quindi contro la natura o contro il paesaggio o contro le regole dei fiumi senza volerli rispettare o contro l'azione della associazione stessa, verrà non accettato o eliminato come socio.

Chi vuole partecipare liberamente e apportare nuove idee libere, chi ha a cuore la natura e la sicurezza, chi ama conoscere la geologia, l'archeologia, ma direi la vita in generale è sempre ben accetto e sopratutto può dare un contributo in ogni senso.



Ciao
Giacomo

giacomo ha detto...

Ma con tutta la roba da fare per la cooperativa dove lo trovate il tepo per rompere le scatole.....dai datevi da fare per risistemare il lago e per variare la variante adeguandola a questa catastrofe naturale, perchè poi è inutile che volete far parte di associazioni o fingere di essere coloro che rispettano il territorio, non parliamo dle resto..... dai su su diamoci da fare e a ognuno il suo.

A lavorare conch'è ministrusu

ciao Giacomo

max steri ha detto...

Per un attimo vorrei uscire dalla mia solita "discrezione" e permettermi di farmi un granellino di "fatti vostri"... posto che il sottoscritto è uno dei soci fondatori dell'associazione, non trovo produttivo che si discorra sulle modalità di operatività dei differenti soci, perchè in questo modo si scredita l'impegno di tutti i fondatori a formare un'associazione legalmente riconosciuta e che, davanti all'immobilismo che regna nel territorio di Capoterra da 30 anni, costituisce un passo avanti verso la richiesta forte di interloquire con delle istituzioni che, fino ad ora (e con alle spalle un'evento alluvionale catastrofico) hanno avuto poco o niente da fare a sostegno della popolazione...
ero presente alla riunione e sinceramente mi ha leggermente infastidito il tono con il quale è stato annunciato "ci iscriveremo come soci sostenitori"... per caso la cooperativa poggio dei pini ha intenzione ad immolarsi a robin hood della situazione? Mi sembra che ampiamente abbiamo dimostrato che, pur neonata, questa associazione parte col piede giusto e cerca di dare voce a tutti i cittadini del territorio, incomincia a interloquire con le istituzioni e si promette di operare una estenuante pressione affinchè i maggiori problemi vengano subito risolti, quindi ben venga la collaborazione di tutti, ma dissento nel caso in cui delle persone mi facciano sentire un inetto dando delle "spallate virtuali"... e continuo a dire che l'associazione è rappresentativa di TUTTI gli abitanti del territorio di Capoterra, e non è affare riservato del solo poggio dei pini, altrimenti si correrebbe il rischio di cadere nelle solite logiche di "lotte di quartiere" che non producono ma distruggono...
in queste situazioni sarebbe opportuno ricordare che una frammentazione di idee e di intenti non farebbe altro che alimentare l'immobilismo e la totale esclusione dei normali cittadini da parte delle istituzioni... a questo punto lascio il libero arbitrio a chiunque di leggere lo statuto dell'associazione e decidere se dissentire (non iscrivendosi) oppure condividere gli intenti e l'operato dei fondatori, sottoscrivendo l'adesione come socio...
dalla riunione di ieri mi è sembrato che gli intenti e le necessità siano condivise da tutti gli abitanti del territorio, sopratutto da quelli dei territori fortemente investiti dall'ondata di piena del 22 Ottobre, è quindi la dimostrazione come gli interessi comuni possano essere espressi in un'unico soggetto giuridico come un unione di forze che finalmente smuova dei meccanismi fin troppo bloccati...
saluti a tutti
Max

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca ti invito caldamente a non pubblicare riferimenti normativi ma a riportare i contenuti per dar modo a tutti di capire cosa intendi senza essere costretti a scartabellare leggi e delibere.

Per quanto riguarda la questione dello Statuto dell'Associazione ti esprimo il mio parere personale (non dell'associazione che non rappresento).
Seppur condividendo il fatto che forse sarebbe stato più elegante se quella distinzione tra i soci avrebbe potuto non esserci tu arrivi a conclusioni che sono del tutto false e che portano discredito all'Associazione stessa alla quale ti sei iscritto.
Mi riferisco alla tua GRAVISSIMA affermazione "I soci fondatori si sono ritagliati autonomamente, in virtù della loro qualità, una situazione di vantaggio rispetto alla generalità dei soci ordinari" che fa il paio con quanto affermato da Tonino Sechi all'assemblea.
Le caratteristiche di eleggibilità che tu vorresti applicare ai soci che vengono denominati "ordinari" sono invece attribuite ai soci che nello statuto sono definiti come "sostenitori".
Dato che lo statuto specifica chiaramente cosa puo fare l'uno e cosa può fare l'altro, penso di potere affermare che si sarebbero potuti chiamare anche soci "verdi" e soci "gialli".
La vera ragione che ci ha spinto a creare una tipologia di soci che aderiscono versando una quota minima non era quella che hai malignamente pensato tu evidentemente riferendoti a strategie che sei abituato ad osservare nelle realtà in cui operi. Si voleva invece creare una tipologia di soci che, versando una cifra minima (5 euro) fosse particolarmente invogliata a sottoscrivere gli obiettivi dell'associazione, pu non impegnandosi direttamente nella stessa. Come è comprensibile in questa fare è particolarmente utile che l'associazione abbia molti iscritti proprio pesare di piu in tutte quelle azioni di pressione di cui si è parlato nella riunione di domenica.
Forse questi soci avrebbero potuto essere definiti in modo più appropriato ma da qui a sospettare losche manovre elettorali, ce ne passa.
Non credo proprio che 20 euro all'anno di differenza possano costituire una soglia di distinzione tra abbienti e meno abbienti. Il discorso era diverso: voglio impegnarmi di piu o di meno.
Sinceramente poi mi sembra ridicolo che una critica del genere arrivi proprio da chi mi impedisce di visionare gli atti della società alle quale verso 550 euro ogni anno.
Ti ricordo inoltre che queste perplessità sono state esposte in un incontro pubblico e NON SONO state invece espresse richiedendo chiarimenti all'associazione stessa. Con queste affermazioni che distorcono la realtà tu alimenti l'illazione secondo cui i soci fondatori avrebbero studiato un sistema per garantirsi di essere rieletti, cosa che tra l'altro avverrà tra tre anni.
Questo comportamento, caro Luca, è molto scorretto e mi viene da chiederti qual'è il vero motivo dell'iscrizione a questa associazione. Un suggerimento (che tra l'altro avrei parzialmente condiviso) sarebbe stato più che apprezzato.

gianleonardo corda ha detto...

Sig. Madeddu,
mi trovo costretto a intervenire per sottolineare alcune sue evidenti disattenzioni.
Ho avuto l'onore di contribuire, insieme agli altri amici fondatori, alla costituzione della Associazione.
Lo spirito che ci ha mosso è stato principalmente quello di dare voce a TUTTI i citttadini colpiti dall'evento tragico che ha portato via anche 5 vite umane, cosa che è bene ricordare sempre, non solo quando si vogliono strappare facili e gratuiti applausi.
L'intento non era quello di ritagliarsi uno spazio nel vasto panorama delle Associazioni Ambientaliste, men che mai predisporre per noi tutti una comoda poltrona triennale (molti tra i soci fondatori hanno una vita privata e professionale intensa e colma di soddisfazioni umane), quanto quello di riuscire
-prima- a capire cosa fosse realmente accaduto
-dopo- ipotizzare o suggerire le azioni che consentissero ai cittadini di vedere rappresentate le loro istanze.
Forse l'errore che facciamo è quello di credere nella democrazia, quella vera quella partecipata, priva di logiche e di interessi finanziari.
In questi mesi abbiamo assistito a tutto e sentito di tutto. All'indomani dei tragici fatti, nel tentativo di assolvere o nascondere varie responsabilità, c'era qualche incosciente che indicava quale unici responsabili di tutto il lago e la diga, chiedendo ai quattro venti il prosciugamento e la successiva demolizione. Molti di noi, quasi come fatto istintivo, si sono esposti pubblicamente per prendere le difese di un pezzo del territorio che, come sono fermamente convinto, non appartiene solo alla Cooperativa, ma all'intera comunità.
Lettere, interventi e prese di posizione a mezzo stampa e via internet hanno (forse) portato al grande risultato che la diga non è stata demolita ed il lago, ancorchè ridotto a una maleodorante pozzanghera, è ancora li.
Troppo poco? Sicuramente!
Tutto questo lo ricordo per onore di verità.
E mentre andava in scena questa sceneggiata ricorderà anche la polemica sorta su un pessimo articolo che descriveva Poggio come una comunità egoista ed ostile ribatezzata "La Comunità delle anatre": ci fu la Sua e anche la mia. Non ricordo invece, e purtroppo, alcuna presa di posizione netta della Cooperativa, nella quale Lei occupa un posticino del Consiglio di Amministrazione, se non erro. Cooperativa invero piuttosto impegnata nella discussione sulla variante oltre che su una bella antenna provvisoria di cui Lei si è fatto strenuo difensore "tecnico" e che ora svetta sulle teste di tutti noi.
Tutto legittimo ci mancherebbe.
Ebbene mentre a Poggio si discuteva su queste ed alcuna altre alcune cosette, a Frutti d'Oro e a San Girolamo ancora si spalava il fango , un piccolo grande BLOG, quasi eroico nella sua solitudine, raccoglieva gli umori, le perplessità, le opinioni gli sfoghi dei cittadini. Ecco forse quello è stato il momento in cui alcuni di noi hanno maturato l'idea dell'Associazione, senza fini di lucro, apartitica, che avesse finalità nobili: ascoltare, aiutare, denunciare.
Il resto è storia recente, non la ripercorrerò.
Ricordo solo che Lei ha chiesto liberamente di aderire all'ASSOCIAZIONE 22 OTTOBRE, così come è stato accolto altrettanto liberamente.
Tuttavia Le ricordo anche il fatto che l'appartenenza a una libera associazione non consente, a mio avviso, di esprimere opinioni che contrastino con lo spirito e lo statuto della stessa, statuto che sicuramente già conosceva al momento della richiesta di iscrizione.
Un vecchio proverbio recita che i panni sporchi si lavano in casa, posto che sono certo che i nostri non lo sono, mi permetto di ricordarLe che non è con il semplice possesso di una tessera. che ci si siente della famiglia.
Per il futuro saranno sempre gradite le Sue opinioni, a condizione che vengano esternate nei luogi e nei contesti giusti.
Quello di ieri, se mi permette, mi pareva il contesto,il luogo, meno adatto.
Cordialmente.

silvio ceccarelli ha detto...

Grazie Giorgio per le cronaca e il tuo splendido commento (come tua consuetudine. Non ti smentisci mai).
Due cose secondo me hai tralasciato.
Un partecipante, non ricordo l suo nome, ha affermato che se vogliamo dare efficacia ai nostri interventi bisogna che ci mettiamo a fare denunce. Sosteneva che l'unico modo per ottenere qualcosa, in Italia, sia di fare denunce alla Magistratura. Denunce contro il funzionario inadempiente.
Se ha ragione, il nostro approccio, con la nostra lettera di quattro pagine (di cui una dedicata agli indirizzi), è troppo soft quasi buonista, accreditiamo i nostri interlocutori di una buona fede e buona volontà che forse non hanno e non meritano. Stiamo a vedere.

La seconda è l'intervento di Pasqualino Cabizza, persona che io stimo, mi è anche simpatico, ritengo che sia o possa essere una risorsa per la nostra comunità.
Bene. Pasqualino afferma ad un certo punto che a causa del clima che si è instaurato a Poggio, sussiste, da parte degli amministratori, il timore che ad ogni azione corrisponda una denuncia,per cui loro finiscono per non prendere iniziative. Cosa significa un discorso del genere? Se un amministratore rispetta le Leggi vigenti non deve aver alcun timore di essere denunciato. Forse ipotizza di possibilità di fare interventi proibiti dalle norme vigenti? Chiede un'impunità preventiva nel supremo interesse della Cooperativa? A me sembra che chi non rispetta le leggi commetta dei reati. Come si fa a giustificare l'inerzia di questa amministrazione, nel compiere il proprio compito statutario, con scuse di questo genere. Non credo proprio che siamo una repubblica sovrana, dove chi gestisce la società possa fare ciò che vuole della cosa pubblica. Chi gestisce rispettando le Leggi non ha nulla da temere se agisce nell'interesse collettivo.

Mi auguro che non volesse essere un messaggio nei confronti dell'associazione 22 ottobre.

Buonanotte a tutti Silvio

Antonio Sau ha detto...

Ho conosciuto una parte dei soci fondatori dell'associazione 22 Ottobre su questo Blog quando, dopo l'alluvione, cercavo avidamente notizie su quello che veramente era successo. La diga di poggio era crollata oppure no? il San Gerolamao era stato messo in sicurezza? Si trattava veramente di un evento eccezionale? E se si, in che termini?
Qui ho trovato delle altre persone che si ponevano gli stessi problemi, che si volevano mettere in gioco per trovare delle risposte. Questa è stato un po' l'embrione dell'associazione 22 Ottobre che poi, dopo tante chiacchiere, tanti incontri e tantissime mail è finalmente diventata un mezzo per poter decidere del nostro futuro. Perché questa associazione vuole essere una sorta di assicurazione che il nostro territorio (e ricordo a chi non lo capisce che un territorio come il nostro non ha limiti amministrativi se no nella testa di certe piccole persone che pensano solo al proprio orticello) non debba più vivere momenti come quelli che abbiamo vissuto il 22 Ottobre.
Che quello che è successo sia di insegnamento per il futuro, e che qualsiasi decisione venga presa sulla gestione del nostro territorio DEBBA partire da quello che è successo il 22 Ottobre.
Noi ci vogliamo battere per questo. Sul come prossimo discutere con tutti.
Ma NON discuteremo su quello che vogliamo fare e che abbiamo (non a caso) scritto a chiare lettere nello statuto.
Se quando il rappresentate della cooperativa Poggio dei Pini, nel corso dell'incontro del 14 marzo ha detto che avrebbe chiesto alla Cooperativa di iscriversi, lo faceva per cercare di “manovrare” l’Associazione o di “avere un peso” all’interno della stessa, mi dispiace, ma non ha capito nulla.
Se abbiamo fondato l’Associazione è proprio perché siamo stanchi di essere manovrati e soprattutto siamo stanchi dei soliti giochi di potere fatti solo per il potere.
Noi non vogliamo giocare.
Chiunque è libero di criticare lo statuto che sicuramente è perfettibile, ma vorrei che non si trattasse di critiche strumentali. Se qualcuno pensa che noi ci siamo “ritagliati autonomamente (...) una situazione di vantaggio rispetto alla generalità dei soci ordinari, mentre vengono estesi gli stessi diritti dei soci fondatori ai soci sostenitori dopo che corrispondono una quota associativa maggiore. Vale a dire che più paghi maggiori diritti hai”, a me piace pensare che parole del genere siano state scritte senza pensare al loro vero significato.
Perché se no posso pensare che l’interesse di pochi passi anche sopra le vite di tutti gli altri e che l’importante sia esclusivamente cavalcare l’onda (cosa quanto meno grottesca in questo caso).
In quanto socio fondatore e Presidente dell’Associazione mi auguro davvero che ognuno capisca che almeno in queste cose si deve essere uniti e battersi per il bene e la sicurezza di tutti.

Rita ha detto...

"I poggini ritrovano l'unità .. o quasi"

Era un titolo nel quale c'era già un .. presagio o è solo un caso?

I commenti qui sopra e le critiche di un neoiscritto ad un'associazione, di cui parrebbe di capire non condivide neppure i principi basilari dello Statuto, la dicono lunga sull'unità "presunta" raggiunta.
Prima di parlare a vanvera forse sarebbe stato meglio chiedere, ascoltare e conoscere i veri motivi che hanno condotto a questa scelta nei riguardi delle tipologie di soci. Tale scelta deriva, infatti, da una lunga discussione portata avanti dai soci fondatori, finalizzata a consentire a tutti i residenti di partecipare allo spirito dell'Associazione stessa e di non tagliare fuori nessuno. Proprio per questo era stata inserita la tipologia di soci ORDINARI (iscrizione 5€ non eleggibili), ai quali non si chiedeva di lavorare affianco dei soci SOSTENITORI (iscrizione 25 €, eleggibili) per agire e portare avanti gli obiettivi, ma i primi avrebbero fatto parte ugualmente dell'Associazione condividendone i principi a fronte di un impegno finanziario più esiguo, sostenibile da chi nell'alluvione ha perso tutti i suoi averi, pertanto secondo i soci fondatori residenti a Frutti d'Oro non avrebbe avuto la possibilità di sborsare cifre eccessive anche per questa iniziativa. Insomma volevamo andare incontro a queste persone più sfortunate ma magari interessate ad essere ugualmente rappresentate dall’Associazione.

Ecco i veri motivi della scelta e non quelli arzigogolati che si è immaginato chi ha voluto gettare discredito, con questi pensieri e con le sue affermazioni pubbliche, sui veri intendimenti dell'Associazione 22 Ottobre e dei suoi soci fondatori.

Comunque credo sia chiaro ed utile per la convivenza democratica che i poggini l’unità la possano trovare anche al di fuori di una comunità singola e mi pare che la nascita di un’Associazione trasversale alle logiche di divisione e delle fazioni, sia ben dimostrata dal fatto che i soci fondatori appartengono a tutte le lottizzazioni colpite dall’alluvione ed è loro intendimento perseguire gli stessi scopi, ossia “esclusivamente” quelli dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente in senso lato, non ci sono secondi fini o altre cose celate.

Le fondamenta su cui è sorta l’Associazione sono quindi ben altre e credo di averlo illustrato brevemente nell’incontro di domenica sera a Poggio, oltre che averlo fatto capire con tutti i miei articoli pubblicati su questo blog in passato.
Infine i soci fondatori non si sono affatto sognati di crearsi una situazione di di vantaggio (di che tipo?) rispetto alla generalità dei soci. Di fatto i soci fondatori sono quelli che dovranno lavorare più di tutti e porteranno avanti personalmente le iniziative e le azioni dell'Associazione, sennò che razza di soci fondatori sarebbero?
Rita

francomagi ha detto...

Ciao Luca,
non capisco di cosa parli: quella che Tu chiami "normativa", ma che in realtà altro non sono che semplici delibere della Giunta Regionale ed Ordinanze del Commissario Governativo per l'emergenza alluvione, altro non fanno che confermare che a Poggio esistono strade di proprietà comunale e strade private di lottizzazione.
E' fin troppo ovvio a chiunque che "normativa post alluvione" si riferisce esclusivamente al rifacimento della viabilità comunale interna alla lottizzazione.

Franco Magi

Luca Salvetti ha detto...

Senza parlar del fastidio che provo nel leggere il messaggio farneticante di tal sig. Luca Madeddu, come socio fondatore dell'associazione "22 OTTOBRE" non posso che sottoscrivere le parole di Antonio Sau e ringraziare questo blog, e i suoi frequentatori per averci fatto conoscere e aver permesso la nascita del gruppo che, contrariamente a ciò che taluni possono pensare, lavorerà di gran lena a favore di tutti i Capoterresi, alluvionati o meno.
Grazie Giorgio e tutti.
Luca Salvetti

Giorgio Plazzotta ha detto...

alve a tutti.
ho ricevuto un commento firmato "Antonio" che potrebbe essere stato inviato da Antonio Sechi. Nel dubbio, considerata l'assenza del cognome, chiedo che mi venga inviato via email. Grazie

giacomo ha detto...

Per la cronaca, quando si decise la quota come soci ( € 5 ) lo si fece pensando di aiutare chi aveva avuto grossi problemi in campo economico causati dall'alluvione e non, chiaramente l'associazione si occuperà di tutti e anche dei non soci, inoltre qualcuno propose anche di far pagare l'iscrizione un euro ( 1 ), scrivo questo per far capire quale era il nostro intento e qual'era il clima che si respirava durante i primi giorni di consultazioni, questa verità è stata purtroppo sporcata da alcuni che non vedono altro che le solite cosettine di potere, noi vogliamo vedere soltanto le cose che sono reali e gravi e cercare di evitarle per un futuro che sia migliore, forse non ci si riuscirà ma nel nostro tentativo che poi è quello di tanti iscritti non vorremmo più essere accusati di falsità vergognose e faziose che purtroppo non mmeriterebbero neanche una parola in più.

E non voglio neanche fare di Luca Madeddu il capro espiatorio, penso che purtroppo ci sia una ben altra regia dietro questa malsana e dannosa presa di posizione.


ciao Giacomo

gianleonardo corda ha detto...

Il fastidio ha interessato un pò tutti, in misura diversa.
Provo anche una certa irritazione nel sentire gratuiti giudizi su ciò che abbiamo fatto, oltretutto esternati da chi dovrebbe invece fare un pò di autocritica su altre vicende che lo riguardano. Ma è normale e penso che dovremo abituarci alle critiche.
Quello che non trovo normale, come ha già scritto bene Giorgio, è il fatto che certe posizioni siano esternate nei luoghi sbagliati (o era intenzionalmente quello giusto?) da chi ha scelto liberamente di iscriversi.
Ho letto e riletto lo statuto: tra gli obblighi dei soci, o aspiranti tali, vi l'impegno al rispetto dello statuto e quindidell'Associazione stessa; non ho trovato invece nulla che indicasse che tra gli obblighi dell'Associazione vi sia quello di accogliere chiunque, compreso chi dimostri, certificato medico alla mano, di non poterne fare a meno.
Il lavoro che abbiamo fatto è tanto, il lavoro che ci aspetta è tantissimo, dunque le nostre preziose energie serviranno per cose ben più importanti.
Proseguiamo su questa strada, chi ci vuole seguire bene, chi vuole fare altro si accomodi pure, magari facendosi la sua bella associazione.

Buon lavoro a tutti.

giacomo ha detto...

Ciao, allora dalle ultime notizie di corridoio, il gruppetto dei comandanti ha emesso il verdetto sul guado sotto al diga grande, è voce unanime che trapela dalla banda della tribù dei piedi neri che quel guado non è pericoloso e che quindi non va chiuso, inoltre è sempre voce unanime che il guado nella zona sportiva è altrettanto pericoloso.

Considerazioni TENNICHE.


Il guado sotto la diga grande è situato appena dopo un canale di sfioro o scolmatore che raccoglie e canalizza le acque e il loro impeto durante la piena, canalizzando e potenziando la furia delle acque stesse, la strada che passa sotto è situata in una vallata che di fatto rappresenta una vera e propria trappola, si prende in pieno il fiume al quale poco prima viene data potenza proprio per via del canale, la strada stessa che vi accede da Pauliara è piena di voragini pericolose, il tutto è privo di una qualsiasi segnalazione.


DIFFERENZE

Il guado nella zona sportiva è sopraelevato e segnalato, è di fatto un ponte, ed è situato in una zona libera e piana che da molto più facilmente la possibilità di fuga ed è per questo motivo molto meno pericoloso inoltre a quel livello le acque arrivano con meno forza perchè la piana è più larga e perchè lontana dai salti e dai canali di monte ( esclusi feomeni eccezionali ma non millenari ) .


CONSIDERAZIONI FINALI E DENUNCIA

Considerando quanto ho scritto e essendo fermamente convinto del mio pensiero, non evendo ricevuto notizie neanche in data odierna se non quelle date da ridicole affermazioni che mi sono pervenute da più persone sempre appartenendti alla tribù dei piedi neri noti capi e padroni, domani mattina presenterò alla casemra dei carabinieri di Capoterra una denuncia contro ignoti per far chiudere quella vera e propria trappola, pericolosissima per noi plebei e schiavie per tutti i cittadini formichine. nella denuncia chiederò la chiusura totale al traffico delle auto ( ach'esse trappole ), chiederò che venga segnalata e chiederò anche venga sollecitato il comune per riparare la strada del guado nella zona sportiva mettendo anche la apposita segnaletica di sicurezza e informativa ( strada per Pauliara ).

Il guado sotto la diga potrà e dovrà essere utilizzato per questioni di emergenza e di servizio in via del tutto eccezionale.

Il tutto per cercare di deresponsabilizzare e difendere la Coop Poggio dei Pini ( intesa come tutti i soci e abitanti) o chiunque abbia o possa avere responsabilità in caso di altra sciagura o tragedia avvenute proprio in quel punto.

Seguirà entro la settimana una denuncia ai carabineri del noe per far luce sulla questione delle fognature che scaricano nel lago e sui ritardi accumulati in questi mesi, in maniera tale che nell'eventualità vengano risolti d'urgenza da altri, il tutto per evitare il pericolo incombente di epidemie e di morte per asfissia del lago grande e per far si che almeno i due bacini vengano baipassati.


Detto questo saluto tutti e vedremo come andrà a finire

ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Ciao ancora uno stop di 48 ore per segnalare questa grave anomalia del guado sotto la diga, 48 ore per cercare una soluzione più soft che comunque metta in evidenza questa grave mancanza di seganalazioni in una zona dove sono morte delle persone addirittura quando c'era una strada, chi avvalla l'esistenza di un guado non segnalato e cerca magari di avere consensi per averlo fatto, di fatto sono persone incapaci a gestire la situazione a Poggio mettendo a rischio la vita della gente, non lo fanno a posta sono fatte così, quindi stiamo attenti a chi sta gia strumentalizzando questa vicenda a fini elettorali ( non si fa scappare niente ) mi informano di tutto caspita!!! sono gli stessi che negli anni hanno strumentalizzato tutto e tutti e di fatto hanno creato danni immensi al Poggio, sono sempre gli stessi, ricordiamocene alle prossime elezioni poggine perchè il poggio deve assolutamente cambiare, sopratutto con facce nuove e giovani .


ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Ciao, faccio quest'ultimo articolo per il guado pericolosissimo sotto la diga grande.

Lo scrivo perchè il gregge si è riunito e ha sentenziato contro di me ( chissenefrega )e anche perchè qualcuno più intelligente mi ha chiamato e mi ha chiesto notizie su tutta la situazione e diciamo che si è convinto.

Facciamo degli esempi veloci e comprensibili a tutti me compreso, ammettiamo per un attimo che risucceda un evento anche 10 volte inferiore a quelo avvenuto, è un ipotesi credibile visto il clima bizzarro di quest'anno.

Avviene quindi una piccola alluvione contenuta, li in quel posto non è più contenuta per via dei luoghi, ammettiamo che sfortunatamente ci rimangano coinvolte delle persone, chi è il responsabile??? è chiaro è la cooperativa, cooperativa intesa come tutti i soci e come amministratori sopratutto il presidente che non voglio difendere per evitare ipocrisie, è responsabile perchè è proprietaria del terreno in questione.

Terreno coop più guado più evento uguale responsabilità civili e penali, per le penali ci passa chi è realmente responsabile per le civili si mettono a rischio la proprietà della coop, vedi i negozi, vedi il bar, vedi la pizzeria vedi tutto quanto ha del valore e che è facente parte del patrimonio immobiliare di Poggio, perchè è chiaro che qualora fossero riscontrate delle responsabilità da parte della cooperativa la stessa sarebbe obbligata a pagare i danni che in questi casi sono generalmente ingenti, visto e considerato che la situazione è quella che è dal punto di vista economico mi sembra ancor più grave che delle persone facenti parte della cooperativa intesa come consiglio, vadano in giro a cercare di avere consensi su questa vicenda, ecco detto questo mi sembrano persone un pò incapaci a gestire le situazioni, se tutto questo fosse accaduto 20 anni fa vi assicuro che non sarebbe stato possibile.


Quando si valutano le questioni lo si deve fare vedendo i pro e i contro perchè altrimenti si finisce come la storia della poggio sport di cui qualcuno in cooperativa è molto più ferrato di me.

Quindi il mio intervento in proposito non va contro il Poggio ma va a difesa proprio del Poggio, mi sembra strano che delle persone così esperte in giurisprudenza ( così come dicono ) mettano a rischio il bene di tutti, per quelli che invece difendono il loro orticello la musica è uguale alla precedente, difendo senza volerlo anche la loro situazione, quindi che si levino le fette di salame dagli occhi e che incomincino a pensare che devono inquadrare le cose in maniera generale, perchè il Poggio dovrebbe tornare ad avere lo spirito giusto che a volte va anche contro qualche piccolo interesse di parte per andare a favore di quello di tutti.

Smettiamola con gli atteggiamenti strettamente politici per avere consensi perchè poi i nodi vengono al pettine e chi ci passa sono le persone incosapevoli, il tutto anche per rispetto di quanto avvenuto e per coloro che hanno rischiato grosso proprio in quella zona, nonchè anche per le persone scomparse.


ciao
Giacomo

max steri ha detto...

Non abito a Poggio, ma ho un legame molto affettivo verso questo territorio... mi viene da fare una considerazione... quel guado è stato creato dai mezzi del genio civile e i mezzi di soccorso, nei giorni successivi al 22 Ottobre, sino al termine dei lavori di consolidamento della diga e l'allargamento del canale di scolmo... se il genio civile ha lasciato tutto cosi'(anche se non era compito del genio) com'era e non si è preoccupato di mantenere almeno le transenne proprio all'ingresso del guado, la situazione è da leggere cosi' "ARRANGIAISI'"... a mio modesto parere, questo guado potrebbe pericolosamente alimentare l'immobilismo del comune verso la rapida costruzione di un vero ponte per collegare il rione pauliara al resto di poggio e le altre lottizzazioni, in quanto l'arrangiarsi degli abitanti ha di fatto attenuato la protesta... il rischio di un'altra alluvione, seppure a livelli molto inferiori al 22 Ottobre, è ancora un elemento preoccupante da non escludere, quindi concordo sul fatto che la cooperativa si attivi per chiudere o perlomeno segnalare adeguatamente che quel guado è PERICOLOSO, e che in caso di forti piogge è vietato l'accesso a tutti i mezzi... e oltretutto dovrebbe vietare il passaggio a piedi o con mezzi in generale scoperti, a causa dell'enorme pozzanghera formata dagli scarichi fognari...
questo ovviamente accrescerà il disagio per le persone che percorrono quel guado ogni giorno, ma perlomeno sarebbe un motivo in più per bussare la porta al comune e obbligarlo a mettere su il cantiere per costruire il ponte vero e proprio... e come dice Giacomo, se si evitano casini di tipo giudiziario molto meglio...

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