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domenica 1 marzo 2009

Anche il Gruppo di Intervento Giuridico contrario alla Variante

Dopo il WWF, un'altra importante associazione ambientalista, il Gruppo di Intervento Giuridico - Amici della Terra, esprime la sua preoccupazione per la Variante di Poggio dei Pini e presenta una ufficiale opposizione a tutte le autorità competenti.
In una circostanziata ed accorata comunicazione, l'associazione, per voce del suo Presidente Stefano Deliperi, definisce questo intervento un altro "disastro annunciato".
Alla luce di questa ennesima presa di posizione da parte di una associazione ambientalista, appare ancor più paradossale il tentativo della Cooperativa Poggio dei Pini di presentare questo intervento come una azione che salvaguarda l'ambiente!!!
Ribadisco e rinforzo la domanda già effettuata in occasione del comuncato del WWF: chi sono gli ambientalisti, il WWF, gli Amici della Terra, il Gruppo di Intervento giuridico oppure la Cooperativa Poggio dei Pini?
Pubblico integralmente il comunicato del Gruppo di Intervento Giuridico, Amici della Terra.
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Ci sono calamità innaturali che, evidentemente, non insegnano proprio nulla. E’ il caso certamente di Capoterra, interessata pesantemente dagli eventi alluvionali dell’ottobre-novembre 2008. Certamente una concentrazione piovosa record, tuttavia dagli effetti devastanti enormemente amplificati da una speculazione edilizia disastrosa. Eppure tutto questo non sembra insegnare proprio un bel niente. Si chiede cemento ed ancora cemento, con una corsa sempre più folle verso la prossima “imprevedibile disgrazia”. Solo qualche settimana fa le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno inoltrato formale opposizione (atto del 6 febbraio 2009) all’approvazione di un intervento edilizio in località Rio S’Acqua Tommasu, in zona interessata dall’alluvione del 22 ottobre scorso come nel 1999. Adesso è il turno della proposta di variante del piano di lottizzazione di Poggio dei Pini. Tale proposta di variante sembra voler giungere alla volumetria complessiva dell’intero centro residenziale pari a 1.391.101 metri cubi (3.995 abitanti insediabili), con un aumento di 187 lotti e 120.000 metri cubi di volumetrie rispetto a quanto oggi esistente.
La Centro Residenziale Poggio dei Pini coop. a r. l., non ha gradito lo stop temporaneo pervenuto dalla Regione autonoma della Sardegna alla richiesta procedura dell’intesa (artt. 11 e 15 della normativa tecnica di attuazione del piano paesaggistico regionale – P.P.R.) ed ha inoltrato ricorso n. 951/08 al T.A.R. Sardegna che, con
ordinanza n. 498/2008 del 17 dicembre 2008, ha intimato alla Regione “la riattivazione del procedimento mediante la riconvocazione del tavolo tecnico al fine dell’adozione delle necessarie determinazioni in ordine al progetto di variante in questione, previa opportuna valutazione di tutte le questioni di rilevanza nel caso di specie e fatte salve le relative determinazioni”. Il Tavolo tecnico relativo al Comune di Capoterra, nella riunione del 15 maggio 2008, ha ritenuto temporaneamente non ammissibile alla procedura di intesa (artt. 11 e 15 delle norme tecniche di attuazione del P.P.R.) la proposta di variante al piano di lottizzazione “Poggio dei Pini” in quanto trattasi di ipotesi “non … prevista nel regime transitorio … non rientra nella fattispecie delle zone C intercluse né contigue con il tessuto abitato limitrofo al comune o alle frazioni. L’intervento, che peraltro modifica sostanzialmente lo stato dei luoghi e la configurazione dell’assetto urbanistico, potrà eventualmente essere proposto in fase di adeguamento del PUC al PPR”. In tale sede sono stati chiesti chiarimenti sulla sussistenza di legittima convenzione di lottizzazione vigente.
E in realtà, la relativa convenzione di lottizzazione, già prorogata con deliberazione Giunta municipale n. 529 del 18 dicembre 1984, in assenza di eventuali legittime proroghe non conosciute, sembra aver perso irrimediabilmente efficacia per decorso del termine (vds. comunicazione Comitato di controllo sugli atti degli EE.LL. prot. n. 37899/16863/Amm. 2/U del 10 maggio 1985) della convenzione relativa all’originario piano di lottizzazione (1970) che prevedeva volumetrie complessive pari a mc. 1.849.740 con 4.486 abitanti insediabili (dati Centro Residenziale Poggio dei Pini coop. a r. l.) in base al programma di fabbricazione – P. di F. (zona “C – completamento”) allora e tuttora vigente, approvato con deliberazione Consiglio comunale Capoterra 6 giugno 1969. Si ricorda, infatti, che (art. 28 della legge n. 1150/1942 e successive modifiche ed integrazioni) per giurisprudenza costante il piano di lottizzazione “perde efficacia alla scadenza del termine massimo di dieci anni” (Cons. Stato, sez. IV, 11 marzo 2003, n. 1315; vds. anche Cons. Stato, sez. IV, 16 marzo 1999, n. 286; Cons. Stato, sez. IV, 13 novembre 1998, n. 1412) e “decorso il quale divengono inefficaci per la parte inattuata (art.17, comma 1, della stessa legge), salvi gli allineamenti e le prescrizioni di zona nel rispetto sia dell'interesse pubblico per l'esecuzione delle opere di urbanizzazione (cui si riferisce l'art.28 cit.) che per quello volto alla edificazione dei lotti (cfr. Cons. St., Sez. IV, 3.11.1998, n. 1412; 25.7.2001, n. 4073)”, così come autorevolmente interpretato da Cons. Stato, sez. VI, 22 ottobre 2002, n. 200/2003. In tal caso il piano di lottizzazione “Poggio dei Pini” sarebbe ormai inefficace per tutte le parti inattuate e la Centro Residenziale Poggio dei Pini coop. a r. l. avrebbe ben poco da pretendere.
Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno inoltrato una richiesta di informazioni a carattere ambientale ed adozione di opportuni interventi (esposto del 28 febbraio 2008) ai Ministri dell’ambiente e dei beni ed attività culturali, al Presidente della Regione autonoma della Sardegna ed agli Assessori regionali dell’urbanistica e della difesa dell’ambiente, al Direttore generale regionale della pianificazione territoriale urbanistica, al Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici per la Sardegna, al Servizio regionale governo del territorio e tutela paesaggistica di Cagliari, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, al Genio civile di Cagliari ed al Sindaco di Capoterra per chiedere il diniego di aumento di volumetrie in un’area che – sebbene incredibilmente non rientrante nel piano stralcio di assetto idrogeologico – è stata così pesantemente interessata da gravi fenomeni alluvionali. Inoltre alcune zone rientrerebbero nel divieto di modifica di terreni percorsi dal fuoco (legge n. 353/2000 e successive modifiche ed integrazioni), l’intera zona è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni), mentre progetti di interventi edilizi così ingenti devono essere sottoposti del procedimento di verifica di assoggettabilità (screening) al procedimento di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. (art. 20 del decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni, deliberazione Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23 – allegato B, allegato B 1, punto 7, lettera b).
Ora si attendono in tempi brevi esaurienti risposte per evitare nuove pesanti edificazioni che aumenterebbero rischi e preoccupazioni già ben presenti nelle comunità locali, ben evidenziati nel
blog di Poggio dei Pini.

p. Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

Stefano Deliperi

ulteriori informazioni su
http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/

6 commenti:

francomagi ha detto...

Le considerazioni in ordine alla inefficacia del vecchio piano del 1970 sono assolutamente condivisibili, e rasentano l'ovvietà.
E' veramente paradossale che taluni, vantando anche competenze specifiche in materia non lo avessero percepito.
Non posso non ricordare il paragone con "gli yougurt scaduti" fatto dall'amministratore Pasquale Cabizza, ingegnere, secondo cui il vecchio piano era valido.

Franco Magi

silvio ceccarelli ha detto...

Hoibò. L'argomento mi sembra oltremodo interessante.
Per taluni dovrebbe essere addiritura vitale.
Nessuno commenta?
E' forse giuridicamente troppo tecnico?
Qualcuni spera che le conclusioni del "gruppo di intervento giuridico" "amici della terra" non siano giuste e si augura che a Poggio si possa ancora costruire?

Per cercare di non trovarsi impreparati sulle prossime mosse che dovranno necessariamente fare la Cooperativa e il Comune di Capoterra, io penso che bisognerà elaborare proposte per la nostra salvaguardia.

Una proposta mi è stata suggerita da un legale. Se si riterrà di dibatterla potrei proporla.

Saluti a tutti Silvio

Rita ha detto...

Qualsiasi commento all'articolo di Deliperi appare del tutto surpefluo, stante il numero di norme e di sentenze che cita, forse è per questo che nessuno o quasi ha commentato un articolo che, forse, un anno fa avrebbe scatenato tutti i frequentatori del blog.

Mi chiedo però come mai lo studio tecnico-ingegneristico a cui è stato affidato, dal nostro CdA, l'incarico di redigere il nuovo piano di lottizzazione non fosse al corrente di leggi, norme e sentenze e abbia potuto predisporre ugualmente tale piano.
Mi risulta che qualunque professionista a cui viene affidato un incarico professionale sia tenuto a conoscere tutte le normative di riferimento nell'ambito delle quali si colloca l'opera e/o il progetto, e ad informarne il committente.
Questo vale sia che si tratti di un'opera pubblica sia che si tratti di un progetto privato.

A voi le conclusioni, ovvie, su questo punto.

Per finire credo che l'esposto del Gruppo d'intervento Giuridico non sia datato 28 febbraio 2008 ma bensì 28 febbraio 2009.
A presto Rita

giacomo ha detto...

Ciao, l'ubicazione dei lotti è stata scelta dalla cooperativa che è committente, precisamente da alcune persone che sono incompetenti in ogni materia e che sono sopratutto non curanti delle più banali, semplici regole e leggi che determinano una nuova lottizzazione, è chiaro che non vi era neanche l'ombra di uno specialista in urbanistica, sono abbastanza convinto invece che il professionista incaricato abbia svolto il lavoro che gli è stato indicato e che quindi non abbia nessuna responsabilità.

Il commitente avrebbe anche potuto pagare un progetto per realizzare un ponte per la luna, basta pagare e si ha la fila di progettisti.

La responsabilità invece è individuale ed è giusto che se la pigli colui che ha scelto i nuovi lotti, il tutto per correttezza e per deresponsabilizzare chi effettivamente l'aveva per legge.

Intanto corrono voci che si ristia preparando il solito gruppetto di nuovi candidati, che nuovi lo sono giusto per dire, tra i quali potrebber far ritorno alcune persone che hanno combinato e avvallato i più grandi casini di Poggio dei Pini sia in termini sociali che economici.

La musica è sempre la stessa, si è creato un capro espiatorio, ( il presidente ) l'ennesimo, e adesso ritornano i soliti gnorri, qualcuno in buona fede li chiama " autorevoli " io le chiamo persone pericolose per il Poggio perchè nei fatti hanno combinato soltanto danni, forse sono abituate a gestire la roba pubblica dove nessuno ha mai responsabilità perchè se le scaricano a vicenda, direi comunque che è ora di finirla.

Non vorrei colpevolizzare nessuno più del dovuto , ma è ora che al Poggio riconoscano le responsabilità personali e che coloro che hanno creato danni quanto meno non si ricandidino, si deve cambiare musica e si dovrebbe individuare da subito un nuovo gruppo che stacchi completamente con il passato per far si che ci sia nuova linfa.

Ricordo a tutti che al Poggio i più grossi disastri si chiamano: poggio sport, tagli di legna e alberi indiscriminati, nuova variante, assenza di manifestazioni che uniscano le persone ( feste di primavera, festa degli alberi etc etc. ) e altre cose che mi sfuggono, il tutto secondo me è stato organizzato a regola d'arte seguendo la famosa strategia del dividi e impera, solo che qui non avevamo neanche un pezzettino di scarpa consumata di un potenziale Cesare.

Quando dissi a suo tempo che la Poggio sport sarebbe stato un disastro pochi ci credettero, si ruppe anzi si distrusse una realtà che comunque galleggiava e che aveva anni di storia alle spalle, si chiamava Gruppo sportivo, anche altri come me erano di questa idea, eravamo pochi però, qualcuno molto sinceramente dopo alcuni anni mi disse che avevo ragione, lo ringrazio per questo riconoscimento che non tutti sono in grado di ammettere, io come altri abitando qui da tempo conosco per motivi di forza maggiore alcune teste e i loro relativi pensieri, non solo ma alcune cose che hai conosciuto e gestito per anni sai come funzionano, quindi nessun merito in più di un ragionamento istintivo e che vien da solo, ecco questa volta mi voglio prendere la ragione in anticipo, scusate, la ragione si da ai fessi?? ok no problem, veramente vorrei che questa volta al Poggio si cambiasse disco perchè ritengo che sia l'unica strada per salvare questo posto, altrimenti il disastro è molto vicino e state certi che nessuno pagherà e i responsabili la faranno franca, la realtà è che si romperà questa macchina che pur di criticarla quanto si vuole è sinceramente abbastanza bella e unica.

Per cui organizziamo degli incontri per capire se ci sono persone nuove che hanno voglia di cambiare radicalmente la politica di questo posto e che abbiano voglia di candidarsi alle prossime elezioni.

Se posso dare un piccolo consiglio io individuerei queste persone ANCHE tenendo presente i quartieri di poggio, insomma delle piccole rappresentanze tipo circoscrizioni o arrondissement per dirla alla francese, ho detto anche e quindi non solo, è chiaro che la compagine dovrebbe essere formata anche da persone capaci e competenti, senza cercare però nessun mega esperto o autorevole , qui si tratta di rimettere in piedi sopratutto la democrazia e la partecipazione, poi il resto viene da solo, piccola variante compresa.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Hai proprio ragione Rita, era del tutto ovvio: il Gruppo di Intervento Giuridico ha perfettamente ragione.
Ma anche noi abbiamo una consolazione: lo avevamo sostenuto.
Dispiace molto che non partecipino al dibattito i Vari Liucca, Pasquale etc...
Sarebbe molto interessante sentire anche la loro opinione (o le loro scuse).

Claudio Magi

giacomo ha detto...

Ciao, vorrei ritornare sull'argomento Lago Grande, oggi ho rivisto la condizione attuale e sinceramente ho pensato al breve futuro prossimo ovvero i prossimi 3 mesi.

Il lago è stato ridimensionato notevolmente nonostante la diga sia stata rinforzata e ricostruita in parte, non solo ma la diga nel suo interno era in condizioni normali e sane, i nuovi sfiori renderanno la situazione grave e il lago entro luglio per esagerare sarà prosciugato, unica alimentazione saranno le fogne e quindi cerchiamo tutti di immaginare lo scenario a dir poco molto pericoloso.

La prima cosa molto urgente che ci sarebbe da fare è quella di agire per ripulirlo dalle sabbie e dai detriti apportati durante le diverse piene e quest'ultima alluvione, le sabbie potrebbe essere anche utilizzate per attività edili i fanghi e la terra vegetale potrebbero essere stoccate in un'area libera da localizzare ancora.

Ripulendolo se ne aumenterà da subito la capacità di circa un terzo rispetto alla quantità attuale.

Questa soluzione è la più veloce e la più facile da attuare, e intendo muovermi a partire dalla settimana prossima perchè venga presa in seria considerazione, su questo punto vi farò sapere meglio e depositerò una richiesta scritta assieme ad altre persone presso la Cooperativaa dalla quale vorrò una risposta urgente.

Il Lago Grade ricordiamoci che avrà una maggior capienza soltanto quando lo sfioro o canale scolmatore verrà ampliato tramite dei lavori che sono abbastanza più delicati e costosi e per i quali ci vorrà più tempo.

Si spera in una unione di forze che possa da subito portare avanti questa soluzione che è la più veloce e la meno costosa, fermo restando che la pulizia del fondale del lago è un'operazione di routine magari anche ventennale per ripulire dai detriti lo stesso invaso che negli ultimi 20 anni sono stati più numerosi a causa del dilavamento delle varie colline a monte colpite a più riprese dagli incendi causati dai solti balordi.



ciao Giacomo

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