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giovedì 8 settembre 2011

Il ramo dentro al secchio

Parliamo di raccolta e smaltimento dei rifiuti organici provenienti da attività di pulizia dei giardini e aree verdi in genere. Anche in questo caso chi amministra il territorio dimostra di ignorare o fregarsene altamente della normativa vigente, vediamo perchè. Il Decreto Legislativo 152/2006 recita:
"i rifiuti organici consistenti in rifiuti vegetali provenienti da lavori di cura e manutenzione di aree verdi (pubbliche o private), quali giardini, parchi e aree cimiteriali, sono considerati rifiuti solidi urbani e come tali soggetti alle norme previste, ossia mediante conferimento a discarica o impianto di compostaggio".

Diversamente devono essere trattati, sempre secondo questa legge, i rifiuti vegetali provenienti da attività di tipo agricolo o forestale che non sono considerati rifiuti in quanto destinati a un riutilizzo in impianti appositi.   

Insomma, tanto per essere chiari, tutti i rifiuti vegetali (potature, foglie sfalci etc.) prodotti da un giardino devono essere OBBLIGATORIAMENTE conferiti all'impianto di compostaggio presente nel territorio di Capoterra.  
Inoltre il Comune di Capoterra è obbligato ad allestire un sistema di ritiro e conferimento dei rifiuti di questo genere in quanto la norma li assimila ai rifiuti solidi urbani e ne vieta qualsiasi altra forma di smaltimento, ivi  compreso l'abbruciamento in sito. 
In pratica il cittadino si trova in un circolo vizioso:  non può disfarsi dei rifiuti in alcun modo, non può bruciarli ne tantomeno "scaricarli" in qualche altra area pubblica o privata come purtroppo succede talvolta a Poggio dei Pini. In corrispondenza di questo divieto è il servizio di ritiro è talmente improponibile da potersi considerare inesistente.  In pratica bisognerebbe mettere il materiale dentro uno dei secchi utilizzati per gli altri tipi di rifiuti (max. 50 litri).  Giuro, non è uno scherzo.  Ce l'avete presente quel grosso mucchio di materiale proveniente dai grandi lavori di pulizia, potatura che effettuate stagionalmente?  Bene, dovreste metterlo dentro un secchio. Provateci! 
I lunghi rami che avete potato ovviamente anche quelli ... spezz spezz .. tagl .. tagl ...dentro il secchio.  Una soluzione del genere potrebbe andar bene per chi ha qualche foglia secca e qualche metro di prato, ma forse basterebbe già una bouganvillea per mettere in crisi il geniale sistema.  Tempo fa il comune lasciava un grande contenitore, mi sembra un giorno alla settimana, in alcune zone (uno anche a Poggio), ma poi il servizio è stato sospeso perchè, a quanto pare, c'era gente che lasciava frigoriferi o simili. 
I soliti indisciplinati? Si, ma ci sarebbe da dire che anche il servizio di raccolta degli ingombranti ve lo raccomando. E' come prenotare una visita specialistica all'ospedale. Nell'era di Internet ovviamente il Comune di Capoterra è rimasto ancora agli appuntamenti telefonici, nessuna possibilità di farlo via web ed avere la possibilità di modificare il giorno di prelievo, senza considerare tutte le volte che vieni "paccato" e non passa nessuno.  Invece di migliorare il servizio, che innegabilmente lasciava a desiderare, il Comune ha quindi deciso di eliminarlo o sostituirlo con una vera e propria presa per i fondelli.


Eppure uno dei tanti balzelli che paghiamo si chiama TARSU, che significa Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani e questa tassa è proporzionale rispetto alla superficie dell'immobile, quindi evidentemente l'importo pagato è molto maggiore per chi possiede una casa indipendente, rispetto a un appartamento del centro storico, e questo prescinde dal numero di occupanti dell'unità immobiliare o dalla quantità dei rifiuti prodotti. Anche l'ICI, si sa, è molto più oneroso nelle case singole e grandi. In cambio cosa offre il comune? Un secchio!
Eppure non mi sembra una cosa tanto difficile. Nel comune di Quartu S. Elena, per esempio, il servizio di raccolta differenziata prevede anche l'utilizzo di grandi contenitori nei quali i cittadini depositano i rifiuti di giardini mediamente molto più piccoli di quelli di Capoterra.  Potrebbero esserci anche altre soluzioni, non sono un esperto della materia e mi sembra opportuno citare l'ex-sindaco Giorgio Marongiu che disse in un incontro pubblico che "Il Comune ha a disposizione tutto lo scibile umano". Allora utilizziamo tutto questo scibile, no?  Il secchiello è il massimo a cui possiamo arrivare?

Una cosa è certa, come al solito il Comune di Capoterra ignora la legge e fa il furbetto con le tasse. Aveva ignorato l'obbligo di realizzare un Piano di Emergenza, ha ignorato l'obbligo di prendere in carico le opere di urbanizzazione di Poggio dei Pini e di altre lottizzazioni costiere. Pero' quando è il momento di incassare il Comune si dimostra efficientissimo. E poi assistiamo a uno strano fenomeno: i servizi vengono realizzati possibilmente nel centro storico (vedi mega impianti sportivi), quelli che riguardano le aree residenziali sono carenti e inesistenti, ma stranamente pagano più tasse i residenti delle lottizzazioni.  

1 commento:

LUDOVICA ha detto...

Ciao Giorgio
ho letto la tua nella parte relativa allo sfalcio; ti dico la verità, noi ci siamo arresi, non possiamo continuare a passare le giornate a telefonare e nessuno risponde.
Mi spiego: il comune dà un numero verde per prenotare il ritiro di sfalcio, potature e, nel nostro caso, carrube; le istruzioni sono le seguenti: mettere lo sfalcio in bidoni, noi utilizziamo quelli grandi neri con due manici, che però, carichi, non devono pesare più di 25kg; legare le frasche (leggi potature)con spago o similare; riunire le carrube all'interno di cassette di plastica, quelle della frutta e verdura, e lasciare tutto fuori la domenica sera se hai prenotato per il lunedì successivo. Qual'è il problema? LA PRENOTAZIONE!!! Se provi a telefonare non rispondono praticamente mai; siamo arrivati al punto di andare per la prenotazione, provare a telefonare prima di entrare e verificare che il loro apparecchio non squilla! Abbiamo chiesto spiegazioni e ci hanno fatto un fumoso discorso sul telefono in mano di qualcun altro nell'impianto e quindi quello dell'ufficio non squilla. Se non fossimo costretti ogni sabato ad andare a prenotare tutto somamto mi andrebbe anche bene....ripeto, ci siamo arresi. Dovrei prendere carta e penna e esporre tutto all'assessorato competente, perchè il nostro interlocutore è il comune, non la ditta che ritira i rifiuti. Già una volta, per questioni di ingombranti, avevo chiesto al comune di avere il contratto d'appalto, ma naturalmente non l'ho avuto.
Ludovica Mulas

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