L'appalto in questione riguarda, oltre alla Residenza del Poggio, anche il Comune di Maracalagonis, per un importo complessivo di poco meno di un milione di euro.
Questa notizia assume una importanza ancora maggiore se la mettiamo in relazione con la recente questione delle opere di urbanizzazione di Poggio dei Pini.
Come ampiamente commentato in alcuni post precedenti, la giunta di Capoterra ritiene che le fognature del quartiere di Poggio dei Pini non debbano essere gestite dagli enti pubblici, ma debbano restare in carico dei residenti che si dovrebbero pertanto occupare non solo della loro costante manutenzione, ma anche del periodico rifacimento che, coem abbiamo letto richiede botte da milioni di euro. Ovviamente le esorbitanti tasse che i residenti di Poggio devono pagare, inclusa la recentissima IMU, sono dovute e ben accette. Dopo il "gobbo di Notre Dame" avremo presto anche "i gobbi di Capoterra"?
I cittadini che abitano a Residenza del Poggio hanno versato tasse allo stato e agli altri enti locali per decenni. Pare del tutto normale che, dal momento che le infrastrutture non durano in eterno, una parte di queste tasse venga restituita ai cittadini sotto forma di servizi. E' proprio a quello che servono le tasse e non certo a pagare la Porsche per "il Trota".
Capoterra non dovrebbe fare eccezione.
Poggio dei Pini dista solo 20 metri dalla Residenza del Poggio, ma qui, secondo Francesco Dessì e la sua giunta, dovrebbero vigere altre regole. Il Comune prende ma non da. Al "do ut des" si sostituisce il "des ut des".
Appare ancora più inspiegabile come una gruppo di residenti poggini, rappresentati prima dal dimesso presidente Sanna e attualmente dai suoi successori Aldo Piras e Tonino Secchi, abbiano "remato contro" il tentativo di quei residenti che, dopo avere preso atto del pluridecennale immobilismo dei soggetti competenti, hanno deciso di chiedere al giudice del TAR quale fosse la via da seguire.
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