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martedì 3 aprile 2012

Due proposte per il futuro di Poggio

Poggio è a poco più di un mese dalle elezioni del Consiglio di Amministrazione. I candidati si preparano per la campagna elettorale. In questi giorni si svolgono le "consultazioni" per la formazione delle liste, che saranno certamente almeno due. E' una buona notizia. Significa che anche per il prossimo triennio ci saranno persone disposte ad occuparsi della Cooperativa. Potrebbe sembrare scontato, ma in realtà, credetemi, amministrare la Cooperativa Poggio dei Pini è si un'esperienza molto interessante, ma non sempre piacevole, soprattutto se il vostro animo e la vostra sensibilità sono distanti anni luce dalle logiche della politica di basso livello, che purtroppo imperniano anche la nostra piccola comunità, cosi come infestano il Paese.  
Molti candidati, in particolare quelli che vengono "tirati dentro" dai "capi bastone", partono sicuramente con i migliori propositi e con obiettivi condivisibili: amministrare nel miglior modo possibile i soldi dei soci e il patrimonio della Cooperativa,  salvaguardare l'ambiente, fornire servizi migliori etc.
La realtà che li aspetta potrebbe essere assai diversa, e i nostri, molto probabilmente, dovranno districarsi tra ipocrisie, cambi di casacca, complotti, trabocchetti e boicottaggi. All'esterno del Consiglio, se gli va bene dovranno affrontare qualche sguardo torvo e qualche calunnia da bar. Nei casi peggiori potrebbero trovarsi direttamente le gomme dell'automobile squarciate, come è successo due anni fa. Poggio è un pò Beverly Hills e un pò Orune, con tutto il rispetto per quel meraviglioso paese noto, purtroppo, anche per le sue faide.
Come prima di ogni elezione i soci riceveranno mille consigli, suggerimenti, rassicurazioni, sorrisi, telefonate, promesse.  
Chi scegliere? 

Sino al 2009 i candidati al CdA della Cooperativa non presentavano un programma. L'elezione avveniva sulla base delle amicizie e la maggior parte dei soci se ne infischiava di chi avrebbe amministrato la Cooperativa. Nel 2006 i consiglieri eletti hanno ottenuto solo 70 voti su 850 soci, meno del 10%. Nel 2009, cioè da quando i soci hanno deciso di interessarsi maggiormente alla vita della cooperativa,  l'affluenza è stata molto maggiore. Da quel momento i sorrisi più o meno smaglianti non sono più stati sufficienti per ottenere il voto (o la delega) e i candidati si sono presentati con un programma. Credo che accadrà anche quest'anno.
Come in tutto il mondo, i programmi sono infarciti di tante belle promesse. Nessuno, ovviamente, vi dirà che spenderà migliaia di euro in consulenze inutili o cause legali azzardate. Non vi sarà certamente detto che l'ampia discrezionalità con cui pochi amministratori (tre o quattro) sono in grado di prendere il 90% delle decisioni, consente di operare favoritismi sia in ambito di assegnazione dei lavori che di servizi ai soci. Men che meno verrete messi al corrente di sprechi e disservizi provocati da incompetenza e inefficienza o delle tante occasioni sprecate a causa della gestione con il modello del "clan", che esclude la partecipazione di residenti "non affiliati".   
Nei programmi troverete le cose che tutti vorrebbero fare, ma che poi nessuno riesce a realizzare: ripristinare il territorio, migliorare i servizi, ampliare l'offerta di sport, curare il verde, favorire la socializzazione e, soprattutto, realizzare i famosi lotti, la panacea di tutti i nostri mali.

Ma allora come fare a scegliere, se tutti promettono le stesse cose?
La risposta la troviamo prendendo in considerazione il passato prossimo. Non è necessario andare molto lontano e scomodare il periodo della fondazione di Poggio. Formidabili quegli anni e quel gruppo di trentenni che ha costruito questo posto dal nulla. Basta, invece, soffermarsi sugli ultimi 10-15 anni.  Diffidate da chi vi invita a dimenticare il passato e concentrarvi solo sul futuro. E' un consiglio che spesso cela il desiderio di occultare quegli errori che invece dovremmo cercare di non ripetere.

Il punto chiave che a mio avviso differenzia le due proposte e i rispettivi gruppi di candidati, ruota intorno all'organizzazione della Cooperativa stessa. Una proposta (definiamola "conservatrice")  mira a perpetuare il metodo gestionale degli ultimi due decenni.  L'altra proposta  vorrebbe invece rinnovare la struttura e gli obiettivi della Cooperativa, adattandoli alle mutate condizioni in ambito sociale, economico, amministrativo. In questo contesto la questione dei "nuovi lotti" rappresenta un punto cruciale. 
Secondo la logica "conservatrice", i lotti verrebbero utilizzati per nutrire la macchina della Cooperativa, che, come abbiamo visto, presenta da cinque anni un bilancio in passivo e non è in grado, a causa del suo costo elevato, di fornire nuovi servizi ai soci e nemmeno di mantenere adeguatamente quelli esistenti. Se qualcuno dubitasse di ciò, basti pensare che gli ultimi 100 lotti venduti dalla Cooperativa (parliamo di milioni di euro)  non hanno portato alla realizzazione di alcun nuovo servizio, anzi 5 anni fa abbiamo perso le piscine e alcuni edifici sono gravemente deteriorati. Secondo la proposta del rinnovamento, i lotti, se proprio dovranno essere edificati,  serviranno alla realizzazione di nuovi servizi, scelti dai soci. Non dovranno assolutamente essere sprecati in consulenze o attività inutili. I posti di lavoro dovrebbero essere tutelati, anche se questo comporterà un rallentamento dell'azione di risanamento. Si dovrebbe però ottenere la disponibilità a un adeguamento  tra le attività attuali e le esigenze della società, risultato che può essere agevolato anche da una adeguata formazione

Vorrei sottolineare che quando si parla di lotti non dobbiamo immaginarci soldi che piovano dal cielo senza far nulla. Per la loro edificazione sarà necessario realizzare opere di urbanizzazione molto più costose di quelle che vennero realizzate a suo tempo per i lotti attuali, perchè nel frattempo sono cambiate molte delle regole urbanistiche. Una buona parte del ricavato, dovrà pertanto essere speso in anticipo. I lotti richiedono progetti e attività legali che si portano via un'altra fetta di profitto. I nuovi edifici andranno a intaccare aree verdi e peggioreranno l'armonia paesaggistica della lottizzazione. Viviamo inoltre un difficile momento economico e la loro immissione sul mercato penalizzerà quelle famiglie che avranno la necessità di vendere. In generale, tutti vedranno ridotto il valore commerciale delle proprie abitazioni. Ecco perchè forse, piuttosto che aumentare i costi di gestione della cooperativa, come accaduto nel corso del 2011, sarebbe opportuno modificare la logica di spesa, portando la gestione della società verso quel livello che dovrà raggiungere comunque prima o poi quando i lotti non ci saranno più, utilizzando questi ultimi realmente per "dare qualcosa in più". 

La cessione delle opere di urbanizzazione, ottenuta dopo un immobilismo durato perlomeno 20 anni, grazie all'azione del comitato "Noi Per Poggio" che rappresenta una delle due principali forze in campo in queste elezioni poggine, contribuirà a liberare risorse importanti che potranno essere trasformate in servizi ai soci e soprattutto libererà la cooperativa dalla pretesa di spendere circa 13 milioni di euro per rifare tutto daccapo, come prospettato dall'amministrazione a guida Calvisi nel 2007.
Il ripristino di alcune attività sportive e delle piscine dovrebbe essere realizzato (ma chissà tra quanto tempo) grazie allo stanziamento regionale per il post alluvione. Sono risorse importanti, ma secondo me la Cooperativa deve comunque strutturarsi per essere in grado di muoversi con le proprie gambe e non aspettare sempre che arrivi qualcosa dal cielo. I soci versano nelle casse della Coop oltre 500 mila euro ogni anno, ma ben pochi di questi denari si trasformano in nuovi servizi. Se si eccettua l'utile guardianìa, che cos'altro riceviamo? 

Aldilà delle questioni economiche ed urbanistiche, una differenza enorme tra le due liste in lizza è rappresentata dalla trasparenza. Per i "conservatori" informare i soci su come viene amministrata la società è un vero tabù storico. E badate la trasparenza non vuol dire solo informazione ( e quindi Notiziario e sito internet), ma anche trasparenza nelle scelte che vengono effettuate, negli appalti, nelle consulenze. Si vuol far credere che la trasparenza sia una seccatura, che rallenta l'azione amministrativa e favorisce il "disturbo" da parte dei soci. Ci si dovrebbe affidare ai sorrisi e al tanto millantato "buon senso".  Invece la trasparenza è un elemento chiave di qualsiasi amministrazione moderna. Esperienza insegna che quando si rimane all'oscuro dopo un pò emergono sempre molte magagne. 

Si tratta di due visioni differenti di come dovrà essere gestita la Cooperativa.  Prendere l'una o l'altra strada porterà a due Poggio diverse, cosi come è diversa la Poggio di oggi rispetto a quella che, nel 1988, ci è stata in pratica consegnata dai soci fondatori.  Sono comunque due proposte legittime che io rispetto profondamente anche per quei punti che  non condivido. Deve altresì essere compreso l'impegno di chi decide di intervenire, per esempio candidandosi o informando, per incidere su queste scelte. Se oggi i nostri ragazzi hanno poche possibilità di sport, se le scuole sono state costruite in una posizione assurda, se da venti anni non si costruisce nessun nuovo servizio è a causa di scelte sbagliate effettuate in passato. Si tratta della qualità della vita che ci riguarda personalmente,  e quindi tutti dovrebbero perlomeno interessarsene.  


Ritengo che una scelta così importante debba essere fatta con cognizione di causa e informazione, e, come i lettori del blog sanno, ho personalmente dedicato molte energie per cercare di migliorare questo aspetto che ho ritenuto insoddisfacente. Che ci sia quindi consapevolezza e poi che la democrazia faccia il proprio corso, facendo scegliere ai soci la proposta che preferiscono.  

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