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martedì 17 aprile 2012

Parte la caccia alle deleghe. Echi di campagna elettorale poggina

Giancarlo Giannini in "Mi manda Picone"
E' una "tradizione" tipica di Poggio dei Pini che si ripete ogni tre anni. La caccia alla delega. Ai non poggini forse potrà sembrare bizzarro, ma chi abita nel centro collinare capoterrese sa bene di cosa si tratta. Spieghiamolo quindi a tutti gli altri. 
Come probabilmente sapete Poggio è un quasi-comune, perchè esiste un'entità, la Cooperativa, che gestisce praticamente tutto tranne la raccolta dei rifiuti. Anche la Cooperativa ha le sue elezioni, che portano alla nomina dell'organismo di rappresentanza dei soci che si occupa della sua amministrazione. 

Le elezioni del Consiglio di Amministrazione prevedono regole differenti rispetto a quelle, ad esempio, di una giunta comunale. E' infatti previsto anche il voto "per delega". Se un socio della Cooperativa ritiene di non potere o volere essere presente alla votazione, che si terrà il 5 maggio prossimo,  può consegnare la sua "delega" a un altro socio che voterà al posto suo.
I soci che dispongono della delega di un altro socio potranno quindi votare due volte. Solitamente i raccoglitori delle deleghe sono pochi, pertanto la delega viene quasi sempre lasciata "in bianco" e il titolare non sa chi effettivamente la utilizzerà. Ogni socio può infatti disporre di una sola delega. Il "donatore", non può nemmeno avere la certezza di chi riceverà le 10 preferenze a suo nome.  Alla fine degli anni '80 non esisteva questa limitazione ed era veramente incredibile vedere che qualcuno si presentava alle elezioni con 50 deleghe decidendo, in pratica, il risultato.    

Prima delle elezioni parte quindi la "caccia alla delega". Le persone maggiormente "motivate" e con più tempo libero si danno da fare per cercare di convincere i soci meno informati o disinteressati (sono moltissimi) a mollare la preziosa delega, cioè il loro diritto di voto. Per ottenere l'ambito risultato ogni metodo è lecito. In oltre vent'anni ne ho viste veramente di tutti i colori.

Il sistema più classico, che a dire il vero è comune a qualsiasi tipo di elezione, consiste nel raccontare panzane con la faccia di chi sa il fatto suo. Questo sistema funziona benissimo con il socio disinformato. Quando invece l'elettore è informato e potrebbe non abboccare, si prova a con il sistema "zizzania" cercando di mettere in cattiva luce gli avversari o mettendola sul personale "sai che Tizia ha detto di te che .... ". Talvolta funziona. Non fa bene alla comunità, ma per il potere.. questo e altro.  
Insieme a questi metodi scorretti, ma leciti, ci sono talvolta anche quelli meno leciti. Le elezioni sono il momento in cui si ricordano i "favori fatti" in passato e si passa all'incasso. Se si è a conoscenza di un interesse specifico dell'interlocutore è sempre possibile fare qualche "promessa  mirata" che potrebbe riguardare un debito, una consulenza, un progetto da fare andare avanti anche se non proprio conforme con il regolamento edilizio, la promessa di un "lotto in pineta" e così via. 
Il terzo sistema di raccolta dei voti è quello della "pressione" psicologica. Ci sono infatti alcune persone che per raccogliere il consenso, girano tutto il giorno bussando alle porte, telefonando e alla fine cercano di prendere la vittima per stanchezza. Capite bene che in tutto questo bailamme di iniziative elettorali, meno circolano le informazioni "vere", meglio è. 

E' poi evidente che se sul piano della propaganda tutti si possono cimentare, solo alcuni personaggi possono farsi forza dei  favori fatti e sono quelli che detengono o hanno lungamente detenuto il  "potere". Se ci pensate forse è proprio questo il motivo per cui nel nostro paese non è mai veramente cambiato niente, nonostante i pessimi risultati e le nefandezze che si registrano da tempo. 

Voi che leggete e siete nel mirino dei "cacciatori di deleghe" state però attenti. La piscina in cui non potete andare perchè non c'è più, la scuola dei vostri figli appicculata in un posto assurdo, la mancanza di una rete idrica dedicata ai giardini,  la palestra senza gradinate,  il campo di calcetto ancora inesistente, i sentieri inesistenti, i negozi e i servizi pochi e scarsi, la difficoltà di vendere la vostra casa  ... tutte queste cose non sono calamità naturali, ma dipendono da una gestione quantomeno sprecona (per non dire disonesta) delle risorse di tutti e forse avrete contribuito anche voi con il vostro voto poco informato o con la delega consegnata all'"amico" insistente. Molti hanno anche il "coraggio" di lamentarsi . Il 5 maggio ci risiamo. Che si fa? "Altro giro altra corsa" oppure cambiare veramente?  Ai soci la scelta.

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