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sabato 28 aprile 2012

La "variante segreta". Un futuro di cemento per Poggio dei Pini

Come è noto quasi tutti gli amministratori che si sono occupati della Cooperativa di Poggio dei Pini hanno proposto di realizzare nuovi lotti. Per molti anni si sono chiamate "varianti". In realtà oggi si può parlare solo di PUC (Piano Urbanistico Comunale), l'eterna incompiuta di tante giunte capoterresi.  Anche modificando i nomi il risultato non cambia: è cemento.
Una volta si diceva che costruire tutte quelle case era un "diritto" per la Cooperativa Poggio dei Pini. Alcuni, anche oggi, ritengono che sia un "dovere". Lo scopo principale della Cooperativa sarebbe quindi quello di costruire case e non di fornire servizi ai suoi soci residenti, servizi che, invece di aumentare, si sono notevolmente ridotti negli ultimi decenni. 

Alcuni decenni fa (anni '80) la Cooperativa faceva "tendenza"; Poggio era un luogo innovativo con impianti sportivi di prim'ordine. Oggi passano i "treni" e la Cooperativa, appesantita da una gestione  antiquata e troppo costosa, non è in grado di proporre niente di nuovo. Facciamo qualche esempio: niente sistema di videosorveglianza aldilà di quello realizzato due anni fa nella piazzetta. Niente fotovoltaico con relative sovvenzioni, il tetto in amianto copre ancora la palestra (pericoloso), la formazione gratuita per i dipendenti viene boicottata dagli stessi dipendenti, non ci sono sentieri attrezzati nelle aree verdi.   

Ma torniamo ai nostri "lotti". Oggi sappiamo che una convenzione di 45 anni fa non ha più valore. E' praticamente carta straccia. Questa evidenza è stata negata nel modo più assoluto sino a ieri e mi ha enormemente sorpreso che la legge che disciplina la materia sia stata emanata nel lontano 1942. Mi sono chiesto: ma allora tutti quei "soloni" che si aggirano con fare saccente intorno alla Cooperativa hanno sempre raccontato un sacco di balle?  lo dirà a ottobre il giudice. Si capisce, però, perche a Poggio qualcuno cerchi di remare contro una soluzione che, seppur molto conveniente per i soci, potrebbe far emergere qualche lacuna nel modo di amministrare la Cooperativa. 


La legge stabilisce che l'attività di edificazione ad opera dei lottizzanti debba durare al massimo 10 anni, dopodichè tutti i servizi pubblici devono essere "affidati" agli enti cui la legge attribuisce questo compito. Per gestire questi servizi vengono prelevate abbondanti risorse e tutti quelli che pagano le tasse sanno di che importi stiamo parlando.

Nel disegno originario di Poggio dei Pini c'erano molte più case di quelle che sono state effettivamente realizzate. Dove si trovavano? Un grosso agglomerato si inerpicava sul colle di Sa Menta, dalla chiesa verso l'osservatorio astronomico, e andava anche aldilà nella valle di "Masoni Ollastu". Un altro blocco di case si trovava nella zona del Borgo di Santa Barbara, non molto lontano, per intenderci, dalla splendida Villa Devoto.
Il terzo grande blocco si trovava sul colle di Sa Birdiera, nella zona delle antenne. A questi tre quartieri si aggiungeva la piccola area situata all'ingresso di Poggio (sa Guardia Longa, zone A2/A3) dove si sta costruendo il nuovo sfortunato ponte. Ricordiamoci poi che oltre alle case, la Cooperativa doveva realizzare anche nuovi servizi (quindi sempre cemento), localizzati soprattutto nella zona intorno al Centro Commerciale e alle Piscine.

Nel 1997 la Cooperativa decise di abbandonare l'dea di espandersi sulle montagne di Sa Menta e S. Barbara, rinunciando a un pò di cubatura (circa 300 mila metri cubi in meno), ma anche spostando una parte di quella cubatura. Dove? Non in un'altra zona di espansione, ma all'interno dei rioni già edificati. Il risultato, che non viene mai chiaramente mostrato ai residenti, è che in questo modo viene alterato l'equilibrio esistente tra le zone urbanizzate e le zone verdi. In pratica si vuole modificare l'armonia urbanistica di Poggio dei pini che rappresenta la sua principale ricchezza e influenza il valore delle abitazioni. 
Il fatto che costruire nuove case sia conveniente e porti "molti soldi", come alcuni credono,  è tutto da dimostrare. O meglio, bisogna vedere a chi li porta. Dopo gli oneri di edificazione, le progettazioni, le opere di urbanizzazione primaria, la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, quanti ne resteranno alla Cooperativa? Vogliamo poi valutare l'aumento della popolazione e le possibili ripercussioni sulle già fatiscenti reti tecnologiche? Quali sarebbero gli impegni futuri che la coop dovrebbe assumersi? Di questo nessuno parla, of course. 

Tra pochi giorni (il 5 maggio) i soci decideranno anche su questo importante tema, perchè le due liste che si propongono di gestire la Cooperativa hanno due visioni molto diverse sulla necessità di costruire e su come devono essere utilizzate eventuali risorse. I candidati capitanati da Tonino Secchi dicono che quel cemento rappresenta un patrimonio irrinunciabile e intendono utilizzarlo per il mantenimento della Cooperativa come è adesso: pochi servizi e molte spese inutili. Non si tratta di una mia interpretazione personale, ma ma sono i risultati dell'azione di Secchi, due volte presidente negli anni '90 e sempre presente dietro tutte le manovre politiche poggine, purtroppo sfortunato nell'avventura all'assalto di un seggio comunale (solo 48 voti). 
Il gruppo "Noi per Poggio" dice che quel cemento si realizzerà solo se i soci lo vorranno e le risorse serviranno a realizzare progetti chiari e condivisi. A proposito questi candidati si presenteranno ai soci questo sabato 28 aprile alle 18 presso la sede della Cooperativa. Invito tutti i lettori ad essere presenti a questo incontro. 
Nel 2010 (presidenza Cocco) ai soci è stata mostrato un intervento urbanistico corretto rispetto a quello del 2007. In particolare sono stati eliminati tutti i lotti nelle pinete e in zone a rischio idrogeologico. Anche il loro numero si è assottigliato di una ventina di unità. Era la stagione della grande trasparenza in Cooperativa, per cui tramite notiziari, portale internet, incontri con i soci, tutto ciò che accadeva veniva raccontato in tempo reale con ampio dettaglio. Chi non era d'accordo o riteneva ce ci fossero rischi, carenze, errori etc. poteva chiedere o criticare utilizzando il forum.

Come sapete nel maggio del 2011 si è verificato il "ribaltone" e la Cooperativa è stata "riconquistata" dalla cosiddetta "vecchia guardia" capitanata dal pluripresidente degli anni '90 Antonio Secchi che pure aveva perso le elezioni di due anni prima.  Da quel momento le informazioni ai soci si sono ridotte al lumicino.
Che cosa è successo in questo anno sul fronte dei nuovi lotti? Sono state avviate trattative "segretissime" con il Comune che, come detto, deve preparare il PUC e definire quindi anche la situazione urbanistica di Poggio, quella definitiva. Lasciamo perdere il ricatto sulle opere di urbanizzazione per non addentrarci in quell'argomento. Lasciamo anche perdere il tentativo di spendere la bellezza di 55 mila euro per rifare daccapo la progettazione di questo nuovo intervento. Alla fine anche i ribaltonisti si sono messi a litigare tra loro, autoribaltandosi a pochi mesi dalle elezioni. e non si è arrivato ad una conclusione. Prima di collassare, la maggioranza di Francesco Sanna e Tonino Secchi ha presentato in Consiglio  una mappa che mostra una dislocazione dei nuovi lotti differente rispetto a quella proposta con referendum ai soci solo un anno prima.  Perchè cambiare ancora? Tra le varie risposte possibili: modificare ciò che è stato fatto dai "nemici" come è solito fare ai  Talebani, oppure fare spazio a qualche interesse di Tizio o Caio.
Vi mostro in alcune immagini, dove sono stati posizionati i nuovi lotti in questa proposta che, se i soci non stanno attenti, potrebbe essere inserita nel PUC.



Questa è la zona ai bordi del lago sul lato di Pauliara. In giallo sono segnati alcuni nuovi lotti. L'edificio che il Consorzio di Bonifica vuole realizzare proprio nel punto di maggiore impatto ambientale di Poggio dei Pini è in colore rosso. Purtroppo non ho una vista tridimensionale prospettica, ma il risultato è che nella cartolina più bella di Poggio, quella con la verde pineta che si specchia sul lago, comprariranno presto alcuni edifici. Si noti che il poligono più in basso si trova in piena pineta con alberi alti e fitti.  Questi lotti erano stati già proposti nel 2007, ma erano stati eliminati dopo le proteste dei soci che non vogliono la riduzione delle pinete.  



In questa immagine di Google Earth si vede già il ponte in costruzione collassato. Quella vergogna adesso è anche su Google Earth. Alcuni lotti sono stati posizionati nella zona verde indicata in giallo. Spariscono molti di questi "polmoni" di verde che hanno la funzione di interrompere la continuità tra le case, inserendo aree verdi. 


Sempre a Pauliara, tra la strada 3 e la 21 sono stati posizionati alcuni lotti.


Qui siamo nella zona della Chiesa nel quartiere denominato "Arasole". In giallo le nuove zone lottizzate.


Qui siamo nel quartiere di Sa Birdiera. Troviamo nuovi lotti nella zona parzialmente esondata in riva al lago presso la cabina dell'Enel, dove, tra l'altro, dovrà essere realizzato un nuovo viadotto, già finanziato dalla Regione. Volete una casa con vista viadotto e bordo alluvione? 


Questo è il colle di Sa Birdiera che riceverà una vera e propria colata di cemento. La grande pendenza di questi lotti farà salire alle stelle i costi di urbanizzazione, inoltre si dovrà realizzare un collegamento stradale con la strada che passa davanti all'Hydrocontrol e anche li sarà necessario un viadotto.


La zona chiamata Residenza Parco perde molte delle sue zone verdi. Ricordiamoci che con i giochi dei riporti di terra ogni abitazione può essere alta 10 metri (3 piani).  




Alcuni lotti si inerpicano sulla strada che porta al borgo di S. Barbara.




E questo cos'è? Il campo da Golf di Poggio dei Pini con annesso albergo. Speriamo che trovino pozzi per irrigarlo  perchè attualmente i pozzi della Cooperativa sono situati ben lontano da qui.


In quest'ultima immagine vi mostro in color mattone, l'ampia zona servizi che, più o meno da sempre era stata prevista nella zona situata tra il centro commerciale e le piscine. Quali servizi potrebbero essere realizzati lo decideranno eventualmente i soci. Di certo se le cose andranno come negli ultimi venti anni nessuno di questi servizi sarà realizzato, perchè per farlo ci vogliono molti soldi che evidentemente hanno preso strade diverse da quelle dell'investimento e del miglioramento.

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