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venerdì 26 ottobre 2012

A Poggio 250 soci chiedono un referendum per rinviare la nuova lottizzazione

Il PUC capoterrese è in dirittura d'arrivo e contiene una prospettiva di crescita per l'intero comune di circa 9.000 abitanti. Di questi circa 1.000 sono previsti a Poggio dei Pini. 
Oltre a 130 lotti già esistenti e non ancora edificati, il nuovo PUC assegna alla Cooperativa il diritto ad edificare altri 130 lotti, quindi 500+500 nuovi residenti che porterebbero la popolazione del centro residenziale a quota 3.300  

Indubbiamente il nostro paese sta vivendo la peggiore crisi economica dal dopoguerra. Molte cose sono cambiate negli ultimi due anni. Il futuro è una grande incognita. In un siffatto scenario, il cosiddetto "buon padre di famiglia" come minimo dovrebbe muoversi con i piedi di piombo e valutare attentamente le proprie scelte, tantopiù se l'impegno economico è rilevante.

Il gruppo dirigente che amministra la Coop utilizzando i vecchi metodi degli anni 90 (trasparenza zero) non è stato in grado di fornire una accurata analisi costi benefici corredata da dati e calcoli. Il metodo di annunciare "un milione di posti di lavoro" ha funzionato bene qualche anno fa, tanto vale riproporlo. Si dice che tra costi e ricavi gireranno una trentina di milioni di euro. Come è possibile che dietro una cifra così consistente non vi sia una accurata e dettagliata programmazione economica
Sarebbe pertanto opportuno che i tecnici (ben pagati) dalla Cooperativa, gli amministratori, ma anche i tecnici del Comitato Noi Per Poggio si cimentino nella compilazione di questa fantomatica "lista della spesa" che ci aiuti a capire a quanto ammonterebbero i ventilati vantaggi economici, per cosa verrebbero spesi questi soldi e anche (perche non si vive solo di soldi), quali sarebbero le altre ricadute non economiche sul territorio. 

Dal punto di vista dei "ricavi" abbiamo per certo solo la vendita dei lotti, che è peraltro subordinata all'andamento del mercato immobiliare pessimo in questo momento. Nelle positività potremmo anche inserire gli eventuali servizi aggiuntivi che la Cooperativa potrebbe realizzare con quei soldi, ma sappiamo che in passato, in tempi ben migliori,  gli stessi ricavi sono stati usati solo per mantenere in vita la "macchina" della Cooperativa (che ha sempre avuto una perdita di gestione) e non per realizzare nuovi servizi. In questa fase si inserisce poi il progetto autolesionista di realizzare ex novo tutte le opere di urbanizzazione che sono di competenza degli enti pubblici. E' quindi molto probabile che non ci saranno nuovi servizi. Ovviamente non prendo in considerazione le positività che non riguardano la collettività. Il Comune avrà più tasse da utilizzare per oliare la macchina del clientelismo e i progettisti, i consulenti e fornitori che lavoreranno senza aggiudicarsi alcuna gara, saranno certamente soddisfatti. 

Veniamo invece alle voci passive, partendo da quelle economiche.

  • progettazione della lottizzazione
  • frazionamenti
  • IMU sui 130 lotti da pagare ogni anno per almeno una quindicina di anni, a scalare, fino a quando i lotti non saranno esauriti. Deve essere una cifra pazzesca. 
  • costi per la progettazione, realizzazione delle reti idrica e fognaria
  • eventuali costi per nuovo serbatoio idrico
  • costi per la progettazione e realizzazione della rete stradale e di un nuovo ponte (molto costoso) in zona Hydrocontrol. 
  • costi per la progettazione e realizzazione dell'illuminazione pubblica
  • costi per la progettazione e realizzazione delle opere di urbanizzazione secondaria (esempio una nuova scuola) che, in questa nuova convenzione saranno di gran lunga più onerosi rispetto alle convenzioni precedenti
  • costi per opere di mitigazione del rischio. Non si dimentichi che il PUC stesso assegna un grado di rischio geologico (frana) in alcune delle aree nelle quali si vogliono realizzare lotti. Per superare il vincolo sarà necessario realizzare opere che riducano il rischio.  
  • costi per gli interesi relativi ai mutui aperti per realizzare le opere di urbanizzazione primaria e secondatia
  • costi per le spese notarili
  • costi per le spese legali relative a problemi e contenziosi che non potranno mancare in presenza di cosi' tante atitvità e soggetti coinvolti

Ci sono i seguenti elementi di negatività di tipo non economico:

  • riduzione delle aree verdi esistenti, gran parte delle quali erano state disegnate così dai fondatori di Poggio dei Pini. Alterazione dell'armonia paesaggistica ed urbanistica che oggi rappresenta uno dei punti di forza di questo posto.
  • l'erogazione idrica a Poggio, in estate, presenta gravi problemi che hanno portato all'interruzione del servizio negli ultimi due anni. Mille residenti in più non potranno che aggravare questa situazione 
  • aumento del traffico stradale 

Una rapida lettura di queste considerazioni può far sorgere più di un lecito dubbio che questa operazione non porti alcun vantaggio ai residenti di Poggio dei Pini o che possa trasformarsi in una fonte di ulteriore perdita economica che andrebbe ad intaccare il patrimonio della Società.  Molti soci si sono convinti del fatto che qualsiasi intervento, alle condizioni attuali,  sia controproducente e che bisognerebbe abbandonare il mattone per dedicarsi ai servizi. Altri soci pensano invece che questo sia il momento peggiore, e che sia opportuno attendere qualche anno, nella speranza che vengano tempi migliori per il mercato immobiliare. A quel punto potrebbe essere presentata la lottizzazione che, essendo prevista dal PUC, potrà essere presentata anche successivamente.
Per questo motivo il Comitato Noi per Poggio ha raccolto le firme per indire un referendum consultivo, come previsto dallo Statuto della Cooperativa, proprio per chiedere che si rimandi di tre anni la presentazione del nuovo piano di lottizzazione. 
Un secondo quesito vuole fare esprimere i soci su una iniziativa che ha suscitato non poche perplessità. Con il termine improprio di reliquati l'attuale CdA vorrebbe raccogliere qualche euro (pochi) svendendo ad alcuni soci a prezzi irrisori (una media di 2 euro a mq) parti di territorio che appartengono a tutti.  

1 commento:

silvio ceccarelli ha detto...

Complimenti. Come al solito bellissima analisi.

Hai comunque dimenticato un particolare non di poco conto.

Il PUC di Capoterra è stato solo approvato con delibera comunale ma non sarà efficace fintantoche non sarà approvato dalla Regione.

A questo proposito potremmo anche ritenere legittimo qualunque dubbio sull'approvazione da parte della RAS del nuovo piano di lottizzazione della cooperativa.

Siamo in zona alluvionata ed ad alto rischio idrogeologico. Non viene il raginevole dubbio che i responsabili del Genio Civile e della Regione in genere si assumeranno i rischi di concedere autorizzazioni edilizie nel nostro comprensorio?.

Abbiamo già visto il flop della variante che è costata un sacco di soldi (e sembra che ne stia costando ancora). Possibile che questo CdA voglia ancora sperperare il denaro dei soci per un operazione a così alto rischio di bocciatura?

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