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martedì 19 marzo 2013

Poggio dei Pini, la città-giardino

La Cooperativa Poggio dei Pini è proprietaria di un territorio di ben 650 ettari che si estende dalla tuerra pianeggiante presso la zona sportiva, attraversa i colli pedemontani di Su Sinzuru e Bellavista e si inerpica verso i crinali montuosi di Punta Sa Menta, Mustaddini e del M. S. Barbara. Ci sono anche due aree che scollinano aldilà dei crinali, raggiungendo il greto del Rio Masone Ollastu e la zona di Bacchialinu. 
E' un territorio molto vasto, in gran parte occupato da vegetazione arborea e arbustiva. Anche la zona edificata, come sappiamo, è intervallata con ampie aree verdi che nulla hanno a che vedere con i parametri urbanistici delle tipiche lottizzazioni. Non credo di essere partigiano se affermo che è proprio questa abbondanza di verde a fare di Poggio dei Pini un posto speciale, unico nel circondario cagliaritano.

Proprio perchè cosi' ampio, e forse anche a causa di una qualche trascuratezza della Cooperativa, gli interventi mirati alla gestione del patrimonio vegetazionale sono sempre stati inadeguati. Eppure, nonostante i numerosi incendi che hanno conferito al capoterrese il triste primato dell'area più attaccata dal fuoco di tutta la provincia, il Poggio è sempre magnificamente verde. Fortunatamente accade spesso che dove l'uomo distrugge, o cerca di distruggere, la natura   ci mette una pezza.  Quasi tutti i grandi alberi di sughero hanno superato indenni gli incendi e lo stesso accade con i corbezzoli e i mirti che, seppur rasi al suolo, rigettano dalla base. Certo, la collina di Su Sinzuru si mostra piuttosto spoglia per via dei numerosi passaggi del fuoco. Quel colle, dove un tempo sferragliava una delle prime ferrovie della Sardegna e sul quale, con scelta davvero infelice, sono state posizionate le scuole di Poggio, attende con ansia di conoscere se il proprio destino sarà naturale o cementizio.  Dipenderà soprattutto da noi. 

Nei decenni passati ricordo qualche potatura, talvolta un po' troppo drastica, e qualche sistemazione un po' rozza affidata alle ruspe.  Sul fronte del rimboschimento, il Grusap organizzava la Giornata dell'albero e qualche altra iniziativa orientata al rimboschimento. Ricordo anche un piccolo vivaio.  Purtroppo, però, le piantine messe a dimora in inverno o in primavera, raramente sopravvivevano alla torrida estate. 

Negli ultimi anni qualcosa si è mosso. Nel 2010 la Cooperativa ha partecipato a un programma di formazione per alcuni dei suoi dipendenti, mirato ad aumentare la competenza nelle attività di giardinaggio. Nel corso delle lezioni pratiche si cominciò a operare nell'area verde situata presso il Parco Giochi del Centro Commerciale. Dall'anno scorso ha avviato le sue attività il Gruppo Amici del Verde che, unitamente al personale della Cooperativa, si sta occupando di sistemazione del verde  e di piantumazione.
Sono ben visibili gli interventi di potatura, soprattutto nella zona del centro commerciale, e alcune piantumazioni di nuovi alberi in varie zone, come ad esempio presso la cabina Enel (strada 24), poi il viale di pini che costeggia la strada 51 presso le ex-piscine e così via. Che dire, bravi e grazie per il vostro impegno! 

Ho raccolto diverse impressioni su come si vorrebbe il verde di Poggio. Secondo qualcuno non bisognerebbe tagliare niente, perchè la riduzione dello strato vegetale rende il terreno maggiormente esposto all'erosione che, in occasione di eventi atmosferici particolarmente intensi, può provocare gravi danni (e  noi capoterresi ne sappiamo qualcosa).
Altri dicono che la potatura dei cespugli toglie un riparo a molte specie di animali, come ad esempio il riccio selvatico.  Per altri ancora non bisogna piantare alberi perchè ce ne sono già a sufficienza e il terreno deve essere occupato anche dai cosiddetti "prati". 
C'è poi chi preferisce aree verdi che non siano grovigli inestricabili e impercorribili, e per fare ciò preferirebbe attuare periodiche azioni di potatura e risagomatura delle essenze arbustive ed arboree. 

A mio avviso queste indicazioni sono tutte valide. Credo che il territorio  di Poggio sia tanto vasto da rendere umanamente impossibile una sua completa trasformazione. Ci sarà quindi sempre spazio per le aree "selvagge" e addiruttura i percorsi trekking. 
Allo stesso tempo, però, le numerose aree verdi che si trovano nella zona più prossima alle aree edificate e all'interno di esse,  dovrebbero essere trasformate in giardini naturali, ricchi di percorsi interni. In questo senso va benissimo, e dovrebbe essere continuato, il lavoro portato avanti dagli Amici del Verde. 
Una particolare attenzione dovrebbe pero' essere rivolta alle problematiche idrogeologiche e, pertanto non si dovrebbe intervenire con eccessivi diradamenti nei punti maggiormente esposti all'erosione del suolo. Per quanto riguarda le piantumazioni, la chiave del successo a mio avviso è l'innaffiamento estivo, attività faticosa che ha permesso a quasi tutti gli alberelli che sono stati piantati recentemente di superare indenni il solleone. 
Per il futuro, oltre ad augurarmi che non si proceda con la cementificazione delle aree verdi,  mi auguro che prosegua l'attività degli Amici del Verde e della Cooperativa anche nelle altre zone verdi interne. 
Il sogno è che la realizzazione di una rete idrica duale metta a disposizione, non solo dei giardini privati, ma anche del verde pubblico di Poggio, la grande quantità di acqua presente nel sottosuolo senza che si debba innaffiare, come avviene oggi, utilizzando  acqua potabilizzata e analizzata a caro prezzo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un po' OT ma utile per osservare la dinamica edilizia a Poggio:

http://mappe.istella.it/?mm=4&x=8.97347594515739&y=39.14828983111246&z=16&yr=2010&or=NORTH&sm=gr&key=capoterra

Peccato per il buco negli anni '70 e '80.

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