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lunedì 19 maggio 2014

Bilancio 2013. Dove va la Cooperativa?

Come di consueto, nel mese di maggio i soci della Cooperativa Poggio dei Pini si trovano tra le mani il documento che illustra i dati del bilancio relativo all'anno precedente. Dal 2008 commento il risultato economico su questo blog.  Il post sul bilancio 2012 potete leggerlo qui
Non so se sia utile ricordare che il bilancio societario non contiene teorie, opinioni, supposizioni, bensì numeri, dati. Il bilancio, peraltro, è accompagnato da una relazione redatta dal Collegio Sindacale della Cooperativa, non dai malfamati blog, intrisi di inesattezze e faziosità. 

Partiamo subito dai due numeri più importanti. Il risultato netto del 2013 propone una perdita di € 394.700. Questo risultato deve essere affiancato a quello relativo agli ammortamenti che sommano a  € 365.023  Al netto degli ammortamenti, quindi, il risultato è negativo per circa 30 mila euro. Il Collegio Sindacale, invece, fa notare, con una certa preoccupazione,  che  se si considerano solo gli ammortamenti relativi alla rivalutazione delle immobilizzazioni materiali effettuate nel 2008, il risultato è negativo per ben 143.000 euro. Ci sono dei ma, sottolineati sempre collegio sindacale. Tra i crediti è riportata una partita che vale 33 mila euro che sarà ben difficilmente esigibile.  Tra le immobilizzazioni immateriali (quindi nell'attivo) troviamo ancora i 49 mila euro spesi per la "variante Masala", ma dato che quel Piano di Lottizzazione del 2007 non potrà mai essere realizzato, questa consistente voce dovrebbe essere inserita tra i costi sostenuti, e quindi nel passivo. Insomma, se solo queste due voci dovessero essere spostate dalla colonna delle attività a quella delle passività ecco che il bilancio avrebbe un "buco" di ulteriori 80 mila euro.  Non è stato fatto quest'anno, rimandando il problema ai "posteri", ma fino a quando? Chi si prenderà il "pacco"?  Molto probabilmente sarà il Consiglio di Amministrazione appena eletto (a proposito niente pizzata). 

La presenza di una perdita di esercizio provoca, come conseguenza, una riduzione del patrimonio che scende a € 5.200.000. Dal 2007, anno in cui sono finiti i lotti da vendere, ogni anno la Cooperativa registra una perdita che varia tra i 300 e i 450 mila euro. Di conseguenza il patrimonio, in questi 7 anni, si è ridotto di oltre 2 milioni di euro. Se continua cosi' verrebbe azzerato nel giro di 15 anni e non so se sarà possibile effettuare una nuova rivalutazione del patrimonio immobiliare, come è stato fatto nel 2007.   
Vediamo cosa è successo negli anni passati, utilizzando il grafico che aggiorniamo ogni anno (clicca per ingrandire).



Come possiamo vedere la situazione più negativa la troviamo all'inizio del grafico, nel 2007, cioè alla fine della Presidenza Calvisi. In quel periodo la Cooperativa non era riuscita a farsi approvare il famigerato piano di lottizzazione ( la già citata "Variante Masala", quella delle pinete). Sino ad allora, o perlomeno per tutti gli anni '90 e 2000, la Cooperativa aveva ripianato le sovrabbondanti spese utilizzando i proventi della vendita del lotti. Finiti i lotti non vi è stata la capacità di adeguarsi al nuovo scenario, riducendo le spese, nemmeno quelle inutili e inopportune. Il risultato fu un deficit che al netto delle rivalutazioni ammontava a ben 150 mila euro.

Nel 2009 all'amministrazione della Cooperativa sono arrivati i "riformatori" guidati da Giacomo Cocco. Il risultato sul bilancio è stato immediato. In soli 12 mesi  si raggiunse il c.d "pareggio di gestione", cioè è stato annullato il deficit di 150 mila euro, mentre il valore netto, comprensivo degli ammortamenti ha incominciato a ridursi gradualmente. Dato che le riforme economiche (lo vediamo anche a livello nazionale) hanno bisogno di tempo per dare i loro frutti, sarebbe stato logico aspettarsi che quel trend avrebbe portato alla Cooperativa nuove risorse da investire in servizi. Invece si verificò il famoso "ribaltone" e anche l'andamento del bilancio ne risentì. Con Francesco ed Emilio Sanna la perdita ritornò a cifre superiori ai 400 mila euro.

Vediamo alcuni numeri contenuti nel bilancio 2013. E' diminuita la disponiiblità liquida (depositi bancari) di ben 110 mila euro e sono state intaccate le immobilizzazione in titoli, passate da 300 a 200 mila euro. Ciò è molto preoccupante perchè se mancano i liquidi che si fa, si vende un edificio per pagare stipendi e fornitori? I crediti verso soci, sebbene non in aumento, ammontano a ben 191 mila euro. Rientreranno mai queste somme o si tratta, in parte, di un ennesimo credito inesigibile?. 

La relazione del Collegio Sindacale ci fornisce anche un altre elemento di riflessione. Questo bilancio, questi soldi che entrano e che escono, a cosa sono serviti? Quali servizi o infrastrutture sono stati realizzati? Il resoconto è veramente "povero". Aldilà della normalissima manutenzione, l'unica iniziativa degna di nota è rappresentata dal bel canale di regimazione delle acque nella pineta di Pauliara. Cercherò di parlarne in un prossimo post. 
Anno dopo anno le infrastrutture invecchiano e, le si riesce a malapena a manutenzionare. Spendiamo ancora decine di migliaia di euro per pagare l'illuminazione delle strade e la corrente per l'acquedotto, per non parlare di manutenzioni stradali, pali della luce etc. Sinceramente ritengo paradossale anche pagare 27 mila euro per i compensi del Collegio Sindacale. Non era certo questa la volontà dei fondatori. I sindaci hanno svolto per anni la loro funzione gratuitamente. Bisognerebbe modificare lo Statuto in modo da ridurre l'impegno dei sindaci alla sola revisione contabile, dovuta per legge.
A Poggio dei Pini ci si diletta spesso a elucubrare su argomentazioni poco utili e se qualcuno vuole parlare di problemi concreti talvolta viene visto come un rompiscatole. Si parla addirittura di "cattivo clima", come se questo dipendesse da chi vuole confrontarsi sui problemi reali, come ad esempio una gestione meglio bilanciata tra entrate e uscite, oppure la realizzazione infrastrutture, come la rete dei sentieri pedonali o un campo di calcetto, che siano veramente utili ai residenti. I problemi reali sono, invece, nascosti nelle pieghe del bilancio societario

Con questo tipo di gestione economica la Cooperativa non disporrà mai dei fondi per realizzare servizi realmente utili. Basti pensare che siamo un borgo immerso nel verde ma siamo costretti a camminare sulle strade asfaltate con macchine che sfrecciano a 120 km/h perchè non esistono sentieri alternativi. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

IL PACCO LO PRENDERANNO I SOCI......
ANZI L'HANNO GIA PRESO!!!!
Saluti Erasmo Chinappi

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