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domenica 11 maggio 2014

Sandro Anedda sarà il nuovo Presidente della Cooperativa

Sandro Anedda e Giuseppe Monni
Ieri si è tenuta l'assemblea dei soci della Cooperativa Poggio dei Pini dedicata all'approvazione del bilancio 2013 e al rinnovo delle cariche sociali. Il bilancio, come da molti anni a questa parte, presenta un risultato negativo pari a € 397.097 e merita di essere commentato con un apposito articolo. 

Mi sono trattenuto a lungo in Piazza Ricchi per parlare con soci, familiari e candidati, soprattutto  per cogliere le sensazioni e le aspettative che si vivono in questo momento della vita della Cooperativa. 

Uno dei temi più "gettonati" è quello che riguarda il modo in cui i candidati si sono presentati a queste elezioni. Una lista.. due liste. Alcuni avrebbero gradito la presenza di un listone unico costituito da soli nomi, senza un programma e impegni concreti relativi ai temi più importanti che dovrà affrontare l'amministrazione poggina. La cosa curiosa è che questo sistema (listone unico privo di un programma) viene da taluni considerato "più democratico".
In realtà il listone unico era impossibile a causa della presenza, insieme a tanti candidati realmente indipendenti e ispirati dalla volontà di "dare una mano" (presenti in entrambe le liste), anche di alcuni portatori di interessi, mandati da "Picone" che non potevano stare insieme a chi sa bene cosa vuol dire passare anni a discutere senza riuscire a realizzare nemmeno un piccolo sentiero,  a causa di ostruzionismi e veti incrociati

E' ovvio che tutti quanti vogliamo che Poggio sia bella, che il verde sia curato, che i servizi funzionino, che le spese siano oculate etc etc. In un contesto di questo tipo, diciamo "condominiale", sarebbe ovviamente inutile presentarsi con liste e programmi e forse sarebbe sufficiente affidarsi a quel "buon senso" che spesso viene sbandierato come unico requisito necessario per una buona amministrazione. 
Si da il caso, però, che Poggio dei Pini non sia un condominio cittadino e che i problemi sul tavolo non siano quelli del cancello elettrico che non funziona o della caldaia da riparare. 
Che faremo con le opere di urbanizzazione in seguito alla imminente sentenza del Consiglio di Stato? Eppure a sapere leggere il bilancio appare chiaro quante centinaia di migliaia di euro vengono spesi per la manutenzione di quelle strutture che per tutti gli altri cittadini italiani vengono garantite utilizzando i soldi delle tasse. 
Realizzeremo nuovi lotti, quanti, a quali condizioni? Continueremo ad avere un bilancio con un deficit di circa 400.000 euro ogni anno?  Per ognuno di questi problemi ci sono soluzioni diverse che hanno impatti diversi sulla vita di tutti noi. Come fanno i soci a partecipare a queste scelte se non nei pochi momenti in cui è possibile esprimere la propria preferenza, come le elezioni o i referendum? Ma se non viene proposta in anticipo una linea di azione, un programma, queste scelte su cosa dovrebbero essere basate? Sul "sorriso più smagliante" direbbe l'amico David. Purtroppo non è il problema solo di Poggio, ma dell'intero paese. Il cittadino delega personaggi che dispongono dell'abilità politica di insediarsi nei luoghi di comando e poi ne subiscono le conseguenze e si lamentano. I risultati li abbiamo visti a Roma come a Capoterra.
Eppure a Poggio siamo pochi, potremmo essere una comunità che partecipa alle decisioni, oggi abbiamo anche Internet. Queste cose, a Sparta, si facevano già 2500 anni fa.

Torniamo alle nostre elezioni. I votanti sono stati 440 un numero elevato che conferma il trend positivo degli ultimi anni (dal 2009 in poi).  In qualche occasione (come ad esempio il referendum sulla sospensione delle nuove lottizzazioni) si erano raggiunti i 535 votanti, ma non dimentichiamo che negli anni bui della partecipazione (fine anni '90) si sono svolte elezioni con soli 80 partecipanti, meno del 10% degli aventi diritto.
Ecco i risultati dei singoli candidati.

1  Anedda Sandro          215
2  Clarkson Pierfrancesco 197
3  Manunza Giorgio        191
4  Onnis Cugia Federico   187
4  Randaccio Franco       187
6  Madeddu Luca           177
7  Olla Stefania          175
8  Corso Sandro           170
9  Monni Giuseppe         169
10 Usai Gianluigi         159
11 Rais Enrico            156
12 Achenza Maddalena      151
12 Espa Paola             151
12 Pruner Paolo           151 
15 Trudu Roberto          139

16 Nurchis Pierpaolo      138
17 Podda Giuseppino       137
18 Calandrino Roberto     133
19 Mameli Susanna         132
20 Piras Aldo             130
21 Pili Nicola            116
22 Congiu Anna            113
23 Deligia Gianni         108
24 Serreli Sandro          94
25 Masciarelli Elio        59
26 Mussetti Luca           36

Risultano eletti nel CdA i primi 15 (colonna a sinistra). Se vogliamo considerare le liste che si sono presentate esponendo un proprio programma (vedi due post precedenti del blog), sono stati eletti 10 candidati presenti nella lista guidata da Sandro Anedda e 5 candidati della lista guidata da Giorgio Manunza. Sulla base di questo risultato, quasi certamente il nuovo Presidente sarà Sandro Anedda. Tecnicamente il Presidente verrà eletto dai consiglieri nel corso della prima riunione.
Conoscendo quasi tutti i nuovi consiglieri, ritengo di poter dire che le due liste siano "morte" oggi, in quanto hanno esaurito la propria funzione "elettorale".  D'ora in poi il Consiglio sarà sottoposto ad altre logiche e pressioni, che Anedda conosce bene in quanto assiste da 6 anni ai lavori del CdA dalla posizione di componente del collegio sindacale. Spero che prevalgano quelle costruttive e positive, ben sapendo che non è una impresa facile.
Questo CdA sarà espressione delle varie sensibilità presenti nella comunità, di cui si fanno portatori i candidati presenti in entrambe le liste. Forse avrei preferito una svolta più netta e decisa, anche perchè la capacità di risolvere i gravi problemi presenti viene ampiamente limitata dalle schermaglie e dagli ostruzionismi. Basta leggere il misero resoconto delle attività svolte riportato nella relazione allegata al bilancio 2013 per capire che non è questa la Cooperativa che i soci vogliono. 
In realtà, esattamente come in precedenza, in Consiglio entrano, insieme a molti soci pieni di buona volontà, anche rappresentanti di quel modo di amministrare la res publica con lo stile di una politica che sarebbe opportuno superare. Vedremo i risultati. Auguro a tutti i nuovi consiglieri un proficuo lavoro.

3 commenti:

Ludovica ha detto...

Ciao Giorgio
beh, che dire? Abbiamo fatto centro un'altra volta, il gruppo dei simpatizzanti ci ha ascoltato e, nonostante i dubbi della prim'ora alla fine ci ha dato fiducia.
Cosa aggiungere di più? Che ovviamente non è solo merito nostro, che Sandro è riuscito a convincere i suoi della bontà di due punti fondamentali, la cessione delle oouu e la necessità di far passare qualunque scelta sul piano di lottizzazione attraverso uno studio accurato delle varie ipotesi e successivamente proporlo al giudizio dei soci, come dire se i soci dicono si ok si costruisce nella misura in cui c'è la convenienza, se i soci dicono no occorre attivarsi per blindare poggio contro le mire di chicchessia, primo fra tutti il comune di Capoterra. E come oramai tutti sanno, la maggioranza del comitato è arrivata alla conclusione (per tanti motivi che avremo modo di analizzare) che sarebbe meglio fermarsi a questo punto.
Quindi occorrerà appoggiare in ogni modo questo cda che non ha davanti piccole scelte ma grandi decisioni per portare poggio fuori dal guado.
Non mancheranno i momenti di difficoltà, se volete anche gli errori, ma noi soci dovremo portare costruttivamente il nostro apporto affinchè questo cda possa realizzare il nostro obiettivo principale, fare rinascere poggio e rifondare la comunità.
Forse a qualcuno sembreranno solo banalità, ma credo siano in molti a sognare di poter vedere realizzate queste banalità....
Complimenti a tutti noi e in bocca al lupo ai nuovi consiglieri.
Ludovica

giacomo ha detto...

Evviva i rifondatori!!!

Giorgio Plazzotta ha detto...

meglio i "rifondatori" degli "sfondatori"

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