Come certamente ricorderete il Consiglio Comunale di Capoterra, con una delibera dello scorso anno, aveva espresso il suo parere contrario all progetto del nuovo viadotto in cemento armato di Poggio dei Pini definendolo "di rara bruttezza".
Contemporeanemente, anche la Cooperativa Poggio dei Pini si era attivata, opponendosi, promuovendo e vincendo un ricorso al TAR, perchè il procedimento preliminare della Regione aveva escluso i soggetti che rappresentano il territorio. Oltre alla Cooperativa, anche lo stesso Comune di Capoterra.
Successivamente l'Assessore Maninchedda era riuscito ad ottenere il via libera dal servizio interno della Regione, che egli stesso è in grado di controllare ed influenzare. Pensate che il servizio che si fa chiamare "Tutela del Paesaggio" ha testualmente scritto "Tutti gli interventi sono improntati secondo le buone pratiche della
ingegneria naturalistica in armonia con il quadro paesaggistico di
riferimento".
Come abbiamo testimoniato anche in questo blog, nonostante le proteste di tutti, l'Assessore, leader del Partito dei Sordi, non ha modificato la sua posizione. Ha prima promesso non meglio specificate "modifiche progettuali", ma poi ha fatto frettolosamente approvare il progetto preliminare che, per legge, non può essere diverso da quello definitivo.
Pare che in tutto questo periodo siano state molto forti le pressioni nei confronti del Sindaco di Capoterra, Francesco Dessì, per ottenere dal Consiglio Comunale, o perlomeno dalla giunta, una delibera "favorevole".
Ne ho scritto in questo post del 26 novembre scorso. Effettivamente una nuova delibera del Consiglio Comunale capoterrese è arrivata l'altro ieri, ma non credo sia quella auspicata da Maninchedda.
Nella delibera si ribadisce, infatti, che il parere favorevole del consiglio capoterrese è subordinato alla modifica sostanziale della forma, dei materiali e della tipologia dell'opera progettata. In parole povere se la Regione vorrà ottenere un parere favorevole dovrà innazitutto coinvolgere l'ente territoriale interessato per concordare un'opera che si integri con il territorio in modo ben diverso dall'orribile manufatto proposto dall'assessore e progettato dai suoi compaesani.
Colgo l'occasione per congratularmi con tutti i consiglieri comunali per questo bell'esempio di solidarietà e di comuna difesa del territorio di un comune in cui le divisioni proposte dall'urbanistica (con molteplici nuclei urbani distanti l'uno dall'altro) hanno favorito in passato anche una divisione tra le comunità.
Adesso sono curioso di vedere come si muoverà la politica infilandosi in difficili meandri burocratici per armonizzare una gara esperita (e pagata!), un progetto preliminare approvato (e pagato!), e il territorio contro.
Di certo noi non dimenticheremo la figura dell'assessore Maninchedda, la supercazzola sovranista del suo partitino e la "competenza" dei servizi regionali (pagati da tutti noi) che dovrebbero tutelare l'ambiente e il paesaggio.
1 commento:
Non riesco ancora a spiegarmi perchè in Italia si dà ancora retta ai poltiici e alla politica, ah è vero!! ci sono quelli che vivono di queste cose.
A Poggio dei pini, i fondatori, tenevano lontani questi personaggi che difficilmente prima si avvicinavano. Continuiamo a credere ai feudatari della politica italiota e intanto il rio è fuori legge e chi lo deve manuntezionare è il comune di capoterra e prima era la regione.
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