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venerdì 19 maggio 2017

Anedda tra l'incudine e il martello.


Ho letto con attenzione le analisi del voto di Franco, Tonino e Angelo e ho ascoltato altri pareri di poggini, candidati e non.  Mi sono anche preso la briga di analizzare un po' di schede, per cercare di capire quali dinamiche abbiano portato al risultato, per certi versi inatteso e sorprendente, del 6 maggio.
Mi permetto quindi di aggiungere a quelle degli illustri commentatori che mi hanno preceduto anche le mie considerazioni, invitando chiunque lo desideri a contribuire alla discussione con la certezza che, perlomeno in questo blog, non saranno derisi, insultati o diffamati il che, ultimamente, è diventato un evento sempre più raro e prezioso.


Innanzitutto i numeri: due liste, una con 8 eletti e l'altra con 7. Somma dei voti: una lista 52%, l'altra 48%. Dubbi su chi abbia vinto non dovrebbero essercene.
Sono certamente vere alcune affermazioni già evidenziate in altri commenti: 
  • la lista di Anedda ha perso una parte del suo consenso che, solo alcuni mesi fa, avrebbe garantito una netta vittoria per 10-5;
  • con questi numeri, e aggiungerei anche a causa di logiche "spartitorie" presenti nella lista di "maggioranza", il rischio "ribaltone" è molto forte;
  •  l'opzione "larghe intese" assume una valenza significativa, soprattutto se confrontata con l'ipotesi precedente che io ho vissuto in prima persona e vi assicuro che, aldilà della schifezza dal punto di vista umano, non ha portato alcun beneficio alla Società e ai soci.  
Un elemento che, a mio avviso non è stato chiarito dagli interventi degli altri commentatori è il "motivo di questa perdita di consenso. O meglio, ha provato a farlo Angelo attribuendo la "non vittoria" alla presenza, in maggioranza,  di un candidato che gli sta antipatico.  Come analisi mi aspettavo qualcosa di più.
Ogni opinione è legittima, ma in questo caso ciò che è riportato nelle schede dice qualcosa di diverso. Se le cose stessero come dice Angelo, avremmo trovato schede di elettori della lista Anedda che escludevano il consigliere "antipatico", che peraltro è stato eletto.
Ovviamente moltissime schede riportavano, in blocco, tutti i nomi di una lista, oppure dell'altra.  Per capire le differenze, bisogna pero' concentrarsi sulle schede con preferenze "miste"
In quelle schede troviamo la risponsta alla nostra domanda di partenza. 

Alcuni consiglieri della maggioranza (Anedda, Onnis, Rais e Mannoni) hanno preso più voti degli altri.
L'analisi delle schede ci dice che questi tre, quattro nomi (mai altri) erano presenti in schede di elettori della lista "Insieme".

Un possibile motivo è che, essendo la lista insieme composta da candidati molto diversi tra loro, alcuni dei quali collegati a non esaltanti esperienze amministrative del passato, i voti di questi elettori "non del tutto convinti" siano stati indirizzati sui nomi citati. 

Contemporaneamente si è svolta una campagna di denigrazione e diffamazione (a cui tutti quanti abbiamo assistito anche se molti tacciono per timore di finire nel "tritacarne")  che ha colpito principalmente Roberto Trudu (ma non solo). La realtà, che non mi stancherò mai di ribadire, è che Roberto non solo è una delle persone più preparate della nostra comunità, perlomeno nelle discipline a cui afferiscono le sue due lauree, ma è di una correttezza e spessore umano tale da rendere ciò che è stato fatto nei suoi confronti la cosa più vergognosa a cui ho assitito nei miei 30 anni di vita in questa comunità.  Non mi riferisco solo a chi utilizzato il vile strumento della diffamazione per meri fini elettorali. Molto basso è anche lo spessore di chi ha assistito in silenzio o ha addiruttura partecipato alla "lapidazione". Io, NO.

Detto questo, alcuni elettori della lista "Anedda" sono stati convinti da queste "argomentazioni" a escludere dalle preferenze, perlomeno alcuni candidati. Un blocco di schede di questo tipo riportano i nomi degli stessi candidati alternativi, il che non può essere frutto di un caso. non sono molte, ma considerando il meccanismo della "delega" che raddoppia i voti, hanno consentito di creare un certo divario nel risultato elettorale e hanno contribuito al risultato di 8-7, perchè alla fine due candidati di Anedda sono stati "silurati" e non eletti per pochissimi voti (4 usai e 10 Trudu).

Le differenze tra le due liste non si trovano quindi in inesistenti  programmi alternativi (molti lotti, pochi lotti, trasparenza, utilizzo delle risorse, opere di urbanizzazione, bilancio  etc.) che abbiano convinto più o meno gli elettori, ma soprattutto in una strategia elettorale intelligente ed efficace che, considerate le condizioni di partenza, rappresenta il massimo che si potesse ottenere.  Sui metodi, come già sottolineato, c'è pochissimo di cui rallegrarsi.
Ovviamente, ci tengo a sottolinearlo,  non mi riferisco a chi ha portato avanti la sua campagna elettorale con serietà e correttezza.  

Che fare ora? Tre anni fa la lista Anedda rappresentava già un compromesso tra varie anime della nostra comunità, quindi al compromesso ci siamo abituati ed è certamente meglio dell'odioso e improduttivo "ribaltone".
E' una decisione che spetta soprattutto a Sandro. Lui è in grado di valutare la possibilità di tenuta della sua risicata maggioranza e l'eventualità di trovare delle intese con l'altra lista che non rappresentino un compromesso inaccettabile. Ho fiducia nella persona e sono certo che certi compromessi non li accetterebbe mai, cosi come ho stima e fiducia in gran parte dei consiglieri eletti con la lista Insieme.

Esprimo il punto di vista di socio. Se un "compromesso" ( che poi in questo caso, mancando i progetti, vuol dire per forza "spartizione" di poltrone) dovesse portare a risultati positivi, e quindi bilancio sano, opere fatte, trasparenza etc. perche' no? 
Vedremo poi nel corso del tempo quali saranno i risultati prodotti.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

da Giuseppe Monni:
Noi amministratori uscenti (e rientranti) ci siamo ripromessi di mantenere un certo riserbo finchè non saranno nominati dal CdA i nuovi organismi direttivi. Dopodichè dirò anch’io la mia sul pre e sul post elezioni. Sandro in questi giorni sta facendo un gran lavoro di cucitura e dobbiamo lasciarlo lavorare. Mi limito perciò a ringraziare Giorgio perché anche stavolta ha fornito elementi di chiarezza e verità, smentendo alcune interpretazioni del voto condizionate dai soliti pregiudizi e riportando ciò che le schede effettivamente dicono. Infatti, solo partendo dalla verità e dalla volontà dei soci si può costruire una governance che contemperi le due esigenze di ogni democrazia: la rappresentatività e l’efficacia dell’azione amministrativa. Il primo dato uscito dalle urne è che la maggioranza assoluta delle preferenze espresse dai Poggini sono andate ai candidati della nostra lista, che hanno preso una media di circa 280 voti ciascuno (come me ad esempio). Ci sono stati poi alcuni di noi che hanno preso più voti della media (soprattutto Sandro) e alcuni di noi che ne hanno preso meno della media (soprattutto Roberto). Ciò è accaduto per le dinamiche che Giorgio ha ben evidenziato e che le schede riportano in maniera evidente: Sandro, Federico, Luca e Enrico hanno ricevuto voti aggiuntivi provenienti da elettori dell’altra lista, che evidentemente (e giustamente) hanno visto in loro dei candidati meno “talebani” di me o Stefania o Gianluigi (faccio notare che questo fatto si era verificato identico anche nelle elezioni di tre anni fa, perchè la ns lista attinge da elettorati molto diversi, il che ha costituito anche la nostra forza). Roberto invece è stato vittima diretta (e Gianluigi vittima indiretta) di una campagna di denigrazione studiata a tavolino, che non potremo e non dovremo archiviare come normale. Il fatto grave, sul quale dovremo riflettere tutti, è che spostando poche decine di voti (bastano 10 soci) si può azzoppare un gruppo come il nostro che (è sotto gli occhi di tutti) ha prodotto in soli tre anni una quantità e qualità di risultati che non si vedevano da anni (salvo che non facciamo come Angelo Pani che in un suo recente articolo è arrivato a negare la realtà, parlando di “lustrini e aria fritta” omettendo di citare tutti gli immobili recuperati, i chilometri di nuovi sentieri e strade riasfaltate e condotte idriche e videocamere e volumi storici etc etc etc il tutto senza pesare sul bilancio ma anzi risanandolo…., mah!). Non a caso è la prima volta da oltre vent’anni che un gruppo dirigente uscente viene riconfermato. Con numeri al di sotto delle previsioni, non v’è dubbio (e il CdA ne terrà sicuramente conto) ma si chiama democrazia.

Angelo Pani ha detto...

Non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire. Nel mio intervento ho parlato delle recenti elezioni e, su sollecitazione del gestore del blog, ho indicato alcuni dei motivi che, secondo me, hanno determinato “l’innegabile perdita di consenso” da parte del gruppo capeggiato da Sandro Anedda. In questa sede ho affermato che l’amministrazione uscente ha fatto “lavori importanti” e ho aggiunto che questi interventi sono stati finanziati vendendo le aree verdi e facendo debiti in banca. Ho parlato poi del miserevole stato in cui si trova l’informazione istituzionale (Sito web e Notiziario) di Poggio dei Pini. Due fatti ben precisi su due argomenti che mi stanno particolarmente a cuore.
Sono arrivate due risposte. Secondo Giorgio, avrei attribuito la non vittoria alla presenza in maggioranza di un candidato che mi sta antipatico. Un modo poco elegante per far credere che le mie critiche siano motivate unicamente da fatti personali. Giuseppe ha replicato in modo altrettanto laconico affermando che avrei negato la realtà omettendo di citare l’elenco delle cose fatte dagli amministratori uscenti.
Sul fatto che la Cooperativa Poggio dei Pini si stia riempendo di debiti e sui notiziari ridotti a fogli di regime neanche un accenno e meno che mai una smentita. Meglio divagare parlando di complotti, diffamazioni e campagne di denigrazione contro gli amministratori: sistema ben noto, frequentemente adottato da chi tenta di distrarre l’interesse dai reali problemi e mettere ai margini le voci di dissenso.
No, non siamo messi bene.
a.p.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Angelo ti faccio presente che nel tuo intervento precedente hai scritto una frase un po sibilina e insinuante nei miei confronti che ti avresti certamente definito "poco elegante".

Non ho mai amato il gioco dello tzacca e poni, ma se proprio ti va di "tzaccare" allora dovresti essere disposto anche a "ponere". Con affetto.

Anonimo ha detto...

Difficilmente intervengo, ma credo che questa volta sarebbe sbagliato tacere. Caro Angelo, non solo ti smentisco sul fatto che la cooperativa si stia riempendo di debiti, ma ritengo queste "sparate", non supportate da nulla, scorrette e irresponsabili. Ti invito quindi a portarmi dati oggettivi e documenti dai quali risulterebbe che la cooperativa si sia riempita di debiti. Se poi ti riferisci al mutuo per la palestra, correttezza avrebbe voluto che ti limitassi a manifestare la tua contrarietà alla scelta, evitando catastrofismi inutili e, ripeto, irresponsabili e non veri. Aggiungo che siamo talmente pieni di debiti che la banca ce lo ha concesso nel giro di un mese!!! Come vedi non entro nel merito delle altre tue considerazioni, rispetto le critiche di tutti, l'importante è che si dica la verità.
Sandro Anedda

Anonimo ha detto...

Caro Giorgio

Sono tutti interessanti i diversi e "illustri" commenti politici e le analisi post
voto. Un tempo, però, la cooperativa forse si occupava d'altro anticipando con
risultati positivi tempi e spazi. Non fa mai male ricordarlo a noi tutti, compresi
coloro che intendono e si propongono per amministrare il "grande quartiere" di
Capoterra.

Quella di oggi, tout court, pare invece l'unica attività prevalente (oltre a giardini
e sempiterne battaglie onerose delle opere di urbanizzazione :) quel fare politico
biascicato e mutuato solo per titoli di giornali/TV, ma un po' privo di contenuti.

Nel frattempo il piano attuativo ormai giunto all'epilogo urbanistico (800 lotti ca),
è divenuto surreale incrociando ponti e strutture generate da indifendibili e gravi
carenze progettuali di piano originario, fino agli inconsistenti e onerosi piani di
varianti con assegnazione finale di un pugno di Metri cubi edificabili da parte di
uffici provinciali, causa le medesime biascicate schermaglie politiche comunali/
provinciali. Di fatto poco o nulla in più alla Convenzione del 1970 e conseguente
realizzazione.

Forse è il momento di ripensare un progetto per Poggio dei Pini con nuovi spunti
e ideeper i prossimi tempi partendo da concetti più semplici, economici, e meno
politica di terza fascia, ma con principi innovatori più in linea con i tempi.

Il Comune di Capoterra oggi detiene - nel suo portafoglio - diverse proposte approvate
per investimenti e realizzazioni di interessanti progetti territoriali presentati in diversi
Enti tramite svariate leve di programmi finanziari pubblici. Siamo certi di conoscerli?
Ne siamo partecipi?


Saluti
Francesco Cillocu

Angelo Pani ha detto...

Non ho molta simpatia per la finanza creativa e resto convinto del fatto che accendere un mutuo in banca significhi fare debiti.
Cordialità
a.p.

Anonimo ha detto...

Fare un mutuo per ristrutturare e mettere a norma un immobile (palestra) è cosa ben diversa da riempirsi di debiti! Più che finanza creativa mi pare scrittura creativa!
un saluto a tutti
s.a.

Daniele Paderi ha detto...

La nuova compagine amministrativa per l’Amministrazione della Cooperativa si è appena insediata, in seguito alle elezioni democratiche svoltesi che volenti o nolenti hanno riconfermato il precedente indirizzo politico. Serve a poco analizzare singoli fatti o opere svolte per trovare cavilli o montare polemiche. Qui c'è un bene di tutti i Soci da amministrare nel miglior modo possibile, ben vengano le critiche se servono a migliorare le decisioni e sarebbe utile anche manifestare per i progressi ottenuti.

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