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venerdì 26 maggio 2017
Il grano nella cascina della dama di ferro - politiche, progetti, capperi e acciughe
di Francesco Cilloccu
Come già sostenuto in precedenti interventi del blog sono tutti interessanti i vari commenti e le analisi pre-post elettorali sul voto di preferenza dell'elettore poggino per il rinnovo del CdA di PdP. Così anche le schermaglie insediative e le proposte per la costituzione di un “penta” comitato executive.
Benché non si tratti di suffragio universale l'accurata rassegna di interventi è, allo stesso tempo, grazioso sorvolo pindarico, ampollosa argomentazione programmatica le cui premesse e incensi non stop, di fatto, tendono a oscurare il progetto di territorio quale esso sia, al pari dei “te lo racconto dopo cosa è successo”.
In tempi di comunicazione tra amici vicini e lontani con pollici opponibili, messenger e whatsapp, per scambi ed opinioni chiedo al nostro blogger di esporre per noi interventisti della penna la simbologia USA con i “mi piace – commenta - condividi - Ivanka ha aggiunto una reazione - crasi ci sarà un evento vicino a casa tua”.
Oggi, invece, l’uso tout court del politichese biascicante mutuato da giornali/TV pare essere l'attività prevalente - oltre a giardini pubblici e sempiterne battaglie onerose per le urbanizzazioni da resettare – dai pallidi contenuti come le promesse governative tipo lavoro per i giovani e meno tasse.
Un tempo la Cooperativa probabilmente si occupava d'altro anticipando con risultati positivi fatti, tempi e spazi consistenti nello sviluppo delle idee, dei progetti e delle soluzioni. Non fa male ricordarcelo anche a chi con impegno extra, ma retribuito, amministra il "grande quartiere residenziale" di Capoterra (10% ca popolazione).
Nel frattempo il piano di lottizzazione ormai giunto all'epilogo urbanistico (888 lotti ca) è divenuto scenario surreale intrecciando ponti e graffianti infrastrutture stradali, causate da indifendibili carenze di progetto originario del piano di lottizzazione, assenze PdP in pubbliche assemblee e, infine, reiterate (!) in onerosi piani di variante alla lottizzazione con pingue aggiudicazione di un pugno di metri cubi edificabili da parte di avulsi uffici pubblici. Causa politiche muscolari, questa volta di terzi, in sinergia con un rarefatto substrato cognitivo.
Di fatto nulla o poco più è accaduto rispetto alla Convenzione del 1970 e la conclusa realizzazione residenziale che oggi impegna gravemente il CDA di turno ma, unicamente per le ciclopiche attività (si fa per dire) di manutenzioni, gestioni amministrative causate da irresponsabili falle gestionali di era geologica. L’azzeramento e decesso di importanti servizi e attrezzature urbane di piano, tra le poche nate, costringono poggini e famiglie a veri salti mortali quotidiani. Spacciati come programmi di sviluppo urbano e qualità del vivere nel paese di Biancaneve e i sette nani alcuni farfugliano di paesaggio “Crociano” idealizzato, però, sull’ignoranza degli eventi responsabili delle trasformazioni in atto nel territorio di Capoterra e Poggino e, soprattutto, sull’incapacità di leggere lo stesso paesaggio come sistema di relazioni e interazioni esistenti tra uomo e l’eterogeneo scenario in continua trasformazione.
Forse è il momento di ripensare un progetto per Poggio dei Pini con nuovi spunti e idee per il presente e il futuro partendo da concetti più semplici, economici, senza politiche di terza fascia, ma con principi innovatori più in linea con i tempi. Il Comune di Capoterra, per esempio, oggi detiene - nel suo portafoglio - diverse proposte approvate da vari Enti, tramite leve di programmi finanziari pubblici, per realizzazioni di interessanti progetti territoriali. Siamo certi di conoscerli cari politici e amministratori PdP? Ne siamo resi edotti e partecipi? I Poggini della cascina della dama di ferro, Donna Saggianti, possono essere attori e protagonisti. Il fabbricato rurale - simbolo e vera pietra miliare PdP - valorizzato solo dal bravo pizzaiolo locale, vale almeno una stele e una targa commemorativa per avviare le nuove azioni di programma, non solo capperi e acciughe del 50th?
Francesco Cilloccu,
Cagliari, Maggio 2017
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