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lunedì 27 giugno 2011

Diplomacy

Quando ero un ragazzo, io e i miei amici ci riunivamo una volta alla settimana, il giovedì sera, a casa di uno di noi, l'unico che aveva un bel seminterrato. Eravamo appassionati di board games, i giochi da tavolo tanto per dirla, una volta tanto, all'italiana. Monopoli ci aveva stancato, ma il Risiko ebbe un successone. Per vincere ci voleva un po' di strategia, ma soprattutto una buona dose di fortuna con i dadi e le carte. 
Ogni tanto si provava qualche gioco nuovo, per variare. Un giorno ricordo che venne introdotto un gioco di nuova concezione che si chiamava Diplomacy. Era uno dei primi "war games" e nella confezione, insieme alla mappa dell'europa di inizio secolo,  non trovammo i dadi, cosa che ci lasciò un pò interdetti. Il gioco consisteva nel cercare di raggiungere un obiettivo militare segreto che era scritto in una carta-missione. Per vincere il gioco dovevi innanzitutto nascondere quale fosse il tuo vero obiettivo. Poi dovevi affrontare una fase di negoziazione con gli altri compagni di gioco "durante la quale il giocatore contratta, discute, bluffa, implora e minaccia gli altri giocatori nel tentativo di stabilire alleanze favorevoli. Sono esplicitamente ammessi negoziati ed accordi segreti, ma nessun accordo è vincolante. Al termine del periodo di negoziazione i giocatori scrivono in seguito gli ordini da dare ad ogni unità e li rivelano simultaneamente". Questa descrizione l'ho trovata su Wikipedia  e rispecchia fedelmente lo spirito di quel gioco.  
Abbiamo giocato a Diplomacy poche volte. In pratica il gioco consisteva nel "fregare" gli altri giocatori, che in questo caso erano i nostri amici, raccontando una lunga serie di menzogne, differenti agli uni e agli altri, conquistando abilmente la loro fiducia per poi tradirli spudoratamente. Ricordo che a questo gioco Giancarlo perdeva sempre. Lui era il più educato tra tutti noi, il classico bravo ragazzo che, proprio per questo motivo veniva soprannominato "Garrone" dal noto personaggio del libro "Cuore". In compenso Giancarlo era l'idolo di tutte le nostre mamme. Giancarlo credeva a tutti e veniva puntualmente tradito. I suoi territori erano immediatamente conquistati dagli altri. Oggi Giancarlo ha quasi 50 anni e si è fatto strada nella vita. Come potete facilmente immaginare non si occupa di politica, ma è uno scienziato. Il nostro gruppo di amici ha abbandonato subito quel gioco nel quale, per vincere, dovevano essere utilizzati alcuni tra i valori peggiori dell'animo umano. Avevo completamente dimenticato l'esistenza di "Diplomacy". Sebbene attualmente sia uno degli amministratori di una grande e importante Cooperativa che viene definita "il comune fantasma", non ho mai approcciato questo incarico con lo spirito della politica più becera, quella che emergeva chiaramente in quel gioco da tavolo di tanti anni fa. Sono certo che non solo nella mia, ma anche nella vostra immaginazione tutti i contesti amministrativi governati dalla politica (Comune, Regione, Parlamento etc.) seguono le regole del Diplomacy. Ci siamo tanto abituati che tali comportamenti sono ormai considerati "normali". Qualcuno li ritiene addirittura "giusti".  Forse è proprio questo il  punto: la Cooperativa Poggio dei Pini è uno dei tanti luoghi amministrati secondo le regole del Diplomacy, oppure dovrebbe essere qualcosa di diverso? dato che spesso ci si riempie la bocca con il ricordo dei soci fondatori e del loro "sogno" di 45 anni fa, siamo davvero certi che fosse questo il clima in cui essi pensavano di vedere crescere questa comunità? Non credo proprio. Ho invece l'impressione che la logica del "comandare senza fare" sia anni luce distante dai principi che hanno dato vita al sogno dei soci fondatori. 
Può però darsi che io mi sbagli, che per governare la Cooperativa non siano tanto importanti la coerenza, la linearità, la chiarezza, la voglia di fare. Forse sono più adatti i valori del "fine giustifica i mezzi", il "mors tua vita mea".  Mi spiace, ma io non ci sto e non mi importa se qualcuno mi scrive che sono ingenuo o mi suggerisce di adottare, contro i falsi, gli ipocriti, i traditori "le loro stesse armi". Vado invece avanti per la mia strada, anche da solo, se fosse necessario. 
In realtà non solo in Cooperativa, ma  nel nostro intero paese "la mala politica" sta facendo danni enormi e non mi riferisco solo all'"immagine", ma al lavoro, alla qualità della vita, alla dignità delle persone.   La risposta, se non vogliamo affondare, consiste nel cambiare sistema. Per farlo ci vuole il coraggio di intraprendere strade nuove, il che non significa per forza tirare fuori dal cappello a cilindro formula miracolose. Basta riappropriarsi di quei valori, per niente nuovi, che la nostra società ha un pò accantonato negli ultimi decenni: l'onestà, la trasparenza, la giustizia, la solidarietà, l'efficienza. Con questi valori oggi si perde la partita del Diplomacy, ma il nostro universo, a partire da quello piccolo che ci circonda, sarebbe certamente migliore. Vale la pena provarci.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti fa onore, caro Giorgio, lo spirito col quale hai intrapreso anche quest’incarico di amministratore della Cooperativa. Io, molto francamente, ti sono debitore; devo infatti al tuo lavoro e a questo blog, tutte le informazioni più importanti che mi hanno consentito (e mi consentono) di poter seguire le vicende del bel luogo in cui vivo.
Non credo che le persone per bene, che hanno cercato e cercano di condurre una vita seria, onesta, “pulita”, possano esser ispirate a seguire le regole del “Diplomacy”. Certo: è da tanti anni che assistiamo ormai a questo squallido gioco nazionale (e locale) della politica peggiore, fatto di dichiarazioni sempre e comunque mendaci, che non muove un dito e non fa nulla, o quasi, per il popolo, perseguendo l’interesse di pochi “eletti” e tagliando le speranze della maggior parte della popolazione sempre più sofferente. Dobbiam reagire con forza nei confronti di questa pessima e costosissima politica, che riduce sempre più le aspettative dei giovani, la dignità delle persone (soprattutto quelle di mezza età che hanno perso il lavoro e non sanno più come fare) e la qualità della vita per chiunque non faccia parte delle loro cricche d’affaristi e d’imbroglioni.… Dovremo esser arrivati, forse, al punto di non ritorno, di questo “sistema di controllo” stile “Grande Fratello”, mi sembra, perché finalmente totalmente consapevoli di questo marciume, e stufi di stare solo a guardare come il paese vada sempre più alla deriva e alla malora senza far nulla per opporci strenuamente… C’é più di una speranza che adesso la gente ne abbia “fin sopra i capelli” e possa finalmente reagire con vigore contro questo malcostume diffuso (come dimostrano d'altronde positivamente gli ultimi episodi elettorali) con un vero impeto e una determinazione fin qui quasi sempre ingenuamente sopita… Non vogliamo finire come la Grecia !!!!
Tutto questo per dire che, molto difficilmente, si potrà continuare col sistema del “Diplomacy”, perché non sarà più efficace come prima semplicemente perché non funzionerà più, e non solo non potrà esser più considerato “normale” ma ancor più non verrà considerato nella maniera più assoluta addirittura “giusto”, ma verrà ritenuto quel che è, cioè, al contrario: un sistema totalmente anomalo e sbagliato, nonché controproducente e dannoso !!! Anche la Cooperativa Poggio dei Pini non potrà, quindi, se purtroppo lo è stata, esser più amministrata con le regole del “Diplomacy”, dei ribaltoni, della “mala politica” che, mi auguro, possa sparire definitivamente dalla scena attuale al più presto, come un brutto sogno, un incubo, lasciando spazio alle persone corrette e capaci, che ci sono, e che considerano ancora l’onestà, la trasparenza, la giustizia, la solidarietà, come tu giustamente dici, dei valori fondamentali per il nostro sistema di vita. Non solo dobbiamo provarci ma persistere sino a quando le mele marce possano esser completamente sostituite con quelle profumate e saporite. Non perdiamo la speranza e cerchiamo di allargare il più possibile la comunicazione sincera a tutta la nostra comunità.
Cordialmente
Paolo Pirodda

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