Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

lunedì 20 giugno 2011

Ribaltone in Cooperativa

Antonio Razzi
nominato consigliere  nazionale
 del ministro  delle Politiche Agricole
Avevo annunciato in questo Blog il rischio di ribaltone in Cooperativa già dal mese di aprile. Non ho capacità divinatorie e non ritengo nemmeno di avere una particolare abilità nell'interpretare la psicologia umana. Semplicemente credo che la situazione fosse molto chiara e che questo fosse  un film già visto. Si trattava semplicemente di vedere se, anche questa volta, si sarebbero trovati i "responsabili" di turno,  gli Scilipoti o i Razzi di Poggio dei Pini. Purtroppo cosi' è stato.

In seguito al Ribaltone che si è manifestato nel corso dell'elezione del nuovo Presidente della Cooperativa, i consiglieri eletti nella lista del "rinnovamento" da una ampia maggioranza dei soci il 20 giugno del 2009 hanno giocoforza espresso la loro sfiducia nei confronti del nuovo Presidente Francesco Sanna.   Il Portale della Cooperativa (www.poggiodeipini.com)  è quindi in attesa di essere gestito da un nuovo amministratore, sperando che la nuova maggioranza decida di mantenerlo in vita.   

Dato che, con ben poco piacere, ho avuto la possibilità di assistere in prima persona a questa vergognosa pagina della storia della nostra Cooperativa, scriverò presto il racconto "di prima mano" degli eventi e, come al solito, le mie impressioni personali.  A chi mi ha suggerito "amichevolmente" di tacere, rispondo di riprendersi in mano la Costituzione della Repubblica che se non vado errato è ancora in vigore.   
E' invece giusto che i residenti siano a messi a conoscenza su quanto sta accadendo, dato che la Cooperativa appartiene a loro e non devono informarsi tramite il passaparola dei soliti "bene informati", una vecchia e deleteria pratica contro la quale ho sempre cercato di opporre informazioni corrette ed opinioni (giuste o sbagliate che siano) sempre espresse chiaramente mettendoci la faccia. 
Vi invito già da ora a inviare i vostri commenti, le vostre proposte e le vostre aspettative.   

7 commenti:

silvio ceccarelli ha detto...

Il mio pensiero, per quello che vale ma comunque confortato da quello di vari soci con cui ho avuto occasione di parlare, è che gli eletti nella lista dei 10 hanno fatto molto male a dare le dimission dai lori incarichi.
Il Sanna era comunque eletto in quella compagine. E' stato votato dagli altri, meglio, vorrà dire loro saranno costretti, per coerenza, ad assecondare le sue scelte, sulle quali influiranno anche le vostre indicazioni e la vostra politica.

Dando le dimissioni lasciate mano libera a chi ha giocato sporco. Il Sanna diventa una marionetta nelle loro mani. Da sempre si sa che le minoranza possono solo fare ostruzionismo, ma alla fin fine non contano nulla.

Se veramente avete a cuore il lavoro che avevate intrapreso, fate retromarcia, revocate le dimissioni e costringete i ribaltatori ad assumersi le loro responsabilità se vogliono imporre scelte diverse dal comitato esecutivo, che sareste ancora voi con alla guida il Sanna.

silvio ceccarelli ha detto...

Scusate se continuo. Mi ero interrotto perchè rischiavo di tranciare giudizi pesanti sulle persone, ma il commento non è finito.

Mi piacerebbe sapere, e lo dichiaraste pubblicamente, se siete stufi dell'esperienza intrapresa e del lavoro fatto.

Solo per questo motivo sarebbe accettabile una vostra resa così intempestiva, sciocca che vanifica il lavoro di due anni e di fatto rischia di interrompere i programmi futuri.

Molte persone vi avevanoi dato fiducia.

Non mi sembra questo il modo di rispondere loro.

L'essere rimasti orfani di Giacomo non vi giustifica dall'abbandonare il progetto ed il lavoro svolto finora.

Hanno voluto provocatoriamente imporvi un presidente di loro gradimento? State al gioco, approfittate della situazione, volgendo in positivo un tentativo di destabilizzarvi. Fcendolo tornare a vostro favore.

gianfranco ha detto...

Caro Giorgio,siamo alle solite : la trasparenza non piace a chi non vuole assumersi la responsabilità di "fare" e quindi si fa in quattro per "disfare". Non per questo però dobbiamo permettere di mandare a "ramengo" il percorso virtuoso tracciato due anni fa da chi ha sostenuto con passione il "Comitato"e che vi ha visto puntuali interpreti nei lavori del C.d.A. portando avanti i temi richiesti dalla stragrande maggioranza dei soci residenti: trasparenza, sviluppo sostenibile e cessione delle opere di urbanizzazione al Comune di Capoterra.
Perchè mollare proprio adesso? così facendo tradite le aspettative degli oltre 400 soci che Vi hanno sostenuto sino ad ieri ( l'episodio delle votazioni per i consiglieri cooptati è stato un semplice errore di percorso causato dalla Vs. poca esperienza in termini di malizia).
Non lasciate le deleghe nelle mani di chi ha fatto poco o niente per meritarsele.
Quindi, il mio invito ricalca quello dell'amico Silvio Ceccarelli
Non mollate !!!!!!!!

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio come forse avrai capito io e i miei colleghi del cdA, quelli eletti con la lista del rinnovamento, non siamo un "gruppo di potere", non abbiamo interessi nostri diretti nell'ammnistrare questa cooperativa e non rappresentiamo, a differnza di altri, alcun soggetto esterno, persone che stanno dietro le quinte.
Non siamo nemmeno ne i guelfi ne i ghibellini, come qualcuno ha scritto. A Poggio esiste un unico "gruppo" che si muove da sempre per il potere. Atttenzione, anche il termine "vecchia guardia" che io stesso talvolta utilizzo, è fuorviante. Questa cooperativa è stata fondata da 12 promotori cui si sono aggiunti altri 28 soci cosiddetti fondatori. Di queste persone, cui tutti giustamente danno grande merito merito, solo due o tre si sono abbarbicate per tutta la vita alla gestione della Cooperativa, considerandola "cosa loro", la maggior parte dei fondatori ha "dato" senza pretendere niente. Oggi vengono strumentalizzati da persone che da anni amministrano la cooperativa ma non hanno nulla a che vedere con lo spirito della fondazione.
Detto questo noi siamo dei semplici soci che hanno cercato di indirizzare la gestione della cooperativa verso acque migliori e penso sai che ci siamo anche riusciti, pagando il duro prezzo non solo della fatica ma anche dovendo subire l'ondata di fango che ci è stata riversata contro, tutto questo, permettimi di dirlo, con un supporto molto ridotto da parte dei soci.
Abbiamo sempre improntato la nostra azione su un binario di trasparenza, di chiarezza, di lealtà. Questa linea di condotta probabilmente non sarà idonea a spuntarla nel torbido mondo della politica di bassa lega che imperversa non solo a Poggio ma in tutto il paese. Scusate ma non sarà io a cambiare, a diventare "torbido" per adattarmi alla politica. Penso di avere dato molto adesso tocca a voi rifiutare il ritorno al passato se non lo volete.

giacomo ha detto...

Secondo me l'unica cosa da fare per far ripartire il Poggio e forse per rispettare la democrazia delle elezioni è di andsre a elezioni entro ottobre, optare assolutamente per un rinnovo anche generazionale e non stantio e mandare a casa chi ha fatto giochi strani e forse sporchi.

Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
Condivido gli altri commenti,ma vorrei aggiungere qualcosa.

La maggioranza dei componenti di questo CdA è stata eletta dalla stragrande maggioranza dei soci , queste persone si sono presentate(per la prima volta nella nostra storia)con un programma chiaro e concreto che è stato premiato.

Ora corriamo il rischio di venire amministrati da una minoranza che , probabilmente, tradirà e stravolgerà il progetto iniziale.

I consiglieri che "hanno cambiato idea" e non si sentono vincolati moralmente al progetto iniziale , per la cui realizzazione sono stati eletti, DEVONO SPIEGARCI IL LORO VOLTAFACCIA per rispetto nei nostri confronti e nel nome della trasparenza che è stata il cavallo di battaglia del CdA presieduto da Giacomo Cocco.

Invito il nuovo presidente a dare il buon esempio e a spiegarci le sue posizioni,non in politichese ma parlando di fatti .

Se questo non accadrà è giusto tornare a votare, è un fatto di democrazia.

Roberta Chapelle

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio il secondo dei tuoi commenti era rimasto incastrato nel filtro antispam e l'ho pubblicato in ritardo, quindi ti rispondo solo adesso.
Accetto e comprendo il tuo punto di vista ma non lo condivido. Dal tuo racconto emerge un quadro della cooperativa e del suo consiglio di amministrazione esattamente identico a quello di un qualsiasi ambito politico comunale, regionale etc.
Quelli sono ambiti, come ben sai, nei quali la lealtà vale zero, nei quali si sprecano molto spesso le risorse pubbliche, nei quali il clientelismo e il favoritismo la fanno da padrona, nei quali sono le logiche dei partiti e degli schieramenti a decidere se una cosa è giusta o utile. non credo che trasformare la cooperativa in un consiglio comunale sia la strada giusta. Io, in ogni caso, non ci sto. Non è per quello che mi sono canidato e non è questo genere di logica che ho proposto a chi mi ha votato.
poche settimane fa ci sono state da poco le elezioni comunali. hai visto il mio nome tra quello dei candidati? credi che non abbia ricevuto delle proposte? se non mi sono candidato è anche perchè non ho nessuna intenzione di partecipare al teatrino della politica, non ho neesuna intenzione di adottare comportamenti poco lineari, chiari e coerenti solo per partecipare a questo assurdo festival dell'ipocrisia.
ripengo che la cooperativa debba essere amministrata secondo altre logiche. solo cosi potremmo raggiungere quegli obiettivi che erano indicati nel programma con cui mi sono presentato agli elettori. se poi ci sono stati gli incuici, i ribaltoni, i tradimenti, i voltagabbana, i boicottatori, i menefreghisti etc.. che ognuno si prenda le proprie responsabilità, i soci della coop sono tutti grandi e vaccinati, la maggior parte sono over 50 quindi non mi si chieda di diventare come mastella per tutelare i loro interessi. chi fa politica deve essere pronto a muoversi in quella melma ed è proprio per questo che non faccio politica.

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