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domenica 26 giugno 2011

Lettera al neo Presidente

Ciao Francesco,
sono Giampaolo Lai e vorrei farti qualche domanda sulle recenti vicende. Premetto che ho sconsigliato Maria Rita, avuto riguardo ai suoi non piccoli impegni non solo di lavoro, ad assumere incarichi ufficiali (ora anche tempestosi) nella gestione della Cooperativa (questo per sgomberare il campo da ipotesi errate)  ed  ho preso nota della tua importante carica di Presidente eletto. Per prima cosa mi sono calato nei tuoi panni e ho pensato io cosa farei ? oppure, cosa avrei fatto ?

Ti fornisco le risposte che ho trovato ma sicuramente altre più intelligenti ne esistono.
Cosa farei ? prima di tutto guarderei in viso i tuoi elettori e mi interrogherei: perché mi hanno scelto ? quali interessi potrebbero esprimere ? a quali adempimenti verrò richiamato da costoro ? Io credo che tu potrai trovare delle risposte abbastanza corrispondenti alle mie che pro bono pacis non voglio oggi esplicitare.
Cosa avrei fatto. Sicuramente avrei rifiutato immediatamente la nomina ed anzi avrei proposto  subito l’apertura di  una discussione fra tutti i quindici per trovare una soluzione condivisa. Perché, vedi, questa rottura non giova a nessuno ed in primo luogo alla Società. La soluzione condivisa, eventualmente, avrebbe avuto un termine a breve (Dicembre 2011 ?) dato che, come è evidente, ora non potranno essere procrastinate nuove elezioni del CdA.  
Ancora: il Consiglio è tutt’ora permeato da persone “antiche” nella mentalità, ancorchè non necessariamente d’età. Mi riferisco a quella mentalità del tornaconto, dell’orticello, dei diretti e palesi interessi di bassa lega, forse non per sé medesimi ma probabilmente per altri che “hanno spinto”. E’ morta e sepolta la primitiva “IDEA” dei veri creatori di questo giochino: facciamo questa cosa in questo posto (tra l’altro anticipando di proprio), ciascuno contribuisca per quanto sa MA DISINTERESSATAMENTE  (questo vuol dire senza ricevere compenso alcuno risarcitorio per la propria attività prestata).
Vedi a quanto io so (poco)  ad un certo punto della vita della Cooperativa qualcuno si è inventata la necessità di ottenere un COMPENSO per quanto andava facendo. Quella è stata la decisione che ha fatto crollare la purezza dell’ IDEA e da qui i non infrequenti strani accadimenti. Anche nostri Soci (o semplici qui residenti)  che svolgono la funzione dei revisori (i Sindaci) hanno un compenso. Vedi io credo che con questo atto  l’ideale  COOPERATIVISTICO sia stato sepolto.   
Chiaro il mio invito alla rinuncia, per tutti, a queste prebende.
Quali attività ti chiederei di svolgere ? E’ indubbio che in primo luogo vorrei vederti impegnato nel tentativo di avviare un discorso PACIFICO con il Comune per il problema opere di urbanizzazione primaria. E su questo mi conforta quanto ho appreso secondo cui tu eri assertore convinto dell’esigenza di concretizzare questa cessione.
Mi dice l’amico Aldo che il nuovo Sindaco è una persona ragionevole e, pare, con aperture promettenti. Dice l’amico “è una questione di metodo”. Prendo atto però dico: invitalo SUBITO a mettere nero su bianco nel senso auspicato ponendo fine a eterni silenzi alle ripetute richieste scritte inviate al Comune dalla Cooperativa. Ad esempio lo svincolo di una fideiussione ormai ingiustificatamente tenuta in essere che ci costa, l’assunzione di certi oneri competenti al Comune quali il costo dell’elettricità e della manutenzione per i lampioni che illuminano aree e strade già COMUNALI, l’assunzione della gestione di non pochi tratti viari assolutamente COMUNALI (esistenti prima che nascesse Poggio). Poche essenziali attività che non determinano un sommovimento rispetto allo stato attuale.
Avrei anche piacere se Aldo potesse procedere (col benestare della Forestale) all’abbattimento di numerosi pini che costituiscono un ostacolo allo sviluppo della sottostante flora più nobile ormai instauratasi e che stenta a svilupparsi adeguatamente. Avrei anche piacere se la Forestale prendesse in carico la gestione di quel territorio inedificabile in montagna. Non ci danneggia ma, anzi, accresce il valore del posto.
Poi, per favore, scrivi una lettera pubblica all’Ing. Mulas, perché questa Signora va ringraziata per il regalo di grande rilevanza che ha fatto alla Società. Ti assicuro che nessun altro in passato (lautamente retribuito) ha esposto, con giustificate documentazioni, con paragonabile efficacia la situazione effettiva degli obblighi della Società verso il territorio cioè verso quel Comune di cui noi siamo una parte.
Infine non modificare l’attuale situazione dell’Ufficio Tecnico lasciando che prosegua l’esperienza avviata.  E fai in modo che l’ottimo Plazzotta non desista dalla decisione di abbandonare la gestione del  portale, indispensabile per la comunità.
Ciao e molti auguri. 

4 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giampaolo ti faccio presente che Francesco Sanna mi ha chiesto di continuare ad occuparmi del Portale. Il fatto è che tutti i componenti della nuova maggioranza del CdA hanno espresso, talvolta in modo offensivo e calunnioso, giudizi molto negativi sula mia attività. Ovviamente la critica è legittima, e comprendo anche che la strategia del boicottaggio preveda che si debba criticare per forza quello che viene realizzato dal "nemico", ma poi è indispensabile che le azioni siano coerenti con ciò che si dice.

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
E' positivo che Francesco ti abbia chiesto di continuare il tuo importante lavoro, con ciò riconoscendoti i tuoi meriti. Certo sarebbe utile che la sua attuale maggioranza, quanto meno, si rimangiasse i toni "offensivi e calunniosi", a quanto dici rivolti a te espressi nel passato. Forse così si comportavano perchè "constatavano" la bontà del tuo agire, forse perchè non arrivavano a comprendere le tue idee, forse anche per cattiveria. No la critica si fonda su opinioni per le quali occorre anche "argomentare" con intelligenza, esponendo le proprie idee (contrapposte a quelle altrui) per convincere della giustezza delle proprie e quindi capaci di "orientare" decisioni. Ma se non si hanno idee ed intelligenza, allora si critica e basta cioè si usa la cattiveria. Dato che Francesco è espressione di costoro (lo hanno votato) io porrei la condizione "mi porgete pubbliche scuse nel corso del prossimo CdA" (a verbale".
Ma forse per qualcuno è una cosa troppo "nobile" riconoscere i propri errori e dubito che possano accettare questa proposta. Tu, comunque, falla.
Giampaolo Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giampaolo lasciamo perdere gli apprezzamenti o i boicottaggi che fanno parte della bassa politica. Sarà la nuova maggioranza del ribaltone a decidere cosa vuol fare, ma non mi chiedere, in un contesto come questo, di credere ancora alle cose che vengono dette

giacomo ha detto...

Comprendo benissimo quello che dice Sig. lai che stimo, e diciamo che nel merito concordo, però sono da sempre contrario alla politica dei tagli selettivi senza fini ben precisi e sono per tutelare il paesaggio in ogni caso.

Da poco dall'aereo o visto quanti cipressi ci sono nel campidano, servono per frangivento e delimitare i terreni, sono bellissimi da vedere anche perchè sempreverdi pur non essendo piante tipiche.

A me piacciono i pini, hanno un colore bellissimo e emanano un profumo ricco anche di sostanze che fanno bene alla salute, poi si chiama Poggio dei pini e quindi nn capisco perchè nei programmi e da sempre si debbano tagliarli, non piantiamone altri e questo potrebbe essere un accorgimento utile, caso mai piantiamo le piante, prima si faceva così, oggi vige la mentalità diffusa del taglio che a volte serve per far vedere che si governa bene e che a volte serve per nascondere altre cose, di fatto l'approcio alla natura visto in questa ottica è abbastanza nefasto.

Per me le piante sono tutte nobili, anche un cactus o un baobab, non riesco a dare questi titoli, più vicini a una visione spagnola, anche se gli stessi spagnoli erano dei grandissimi importatori e trasportatori di piante, però si può dire che andrebbero piantate specie del posto, tuttavia se ci fosse un bosco di abeti pre esistente non lo taglierei mai.

Le giornate dell'albero organizzate hanno fatto si che si rendesse bello il territorio, davanti al centro commerciale con i pioppi maestosi che ormai sono alti più di dieci metri, nella zona della mitza e su sordau dove ci sono diversi lecci e roverelle anch'essi ormai grandi e in varie altre parti, si pianta non per farsi belli o per politica becera condominiale, si pianta per proteggere il suolo , per rendere bello un posto, per arricchire la natura, per orgoglio anche, ma quello giusto, è sicuramente bello .

Nell'ultima giornata dell'albero girava voce che si volevano piantare delle piantine da siepe perchè le altre piante ci avrebbero messo troppo tempo, spero che sia stato una uscita sfortunata , si pianta per lasciare in eredità un qualcosa che non ha prezzo e che non è scambiabile ai fini della sporca politica.

Finisco dicendo che il tutto si faceva in atuonomia e senza chiamare la regione ( sa traccas de is molentis )anzi, avevamo qui al Poggio da insegnare e eravamo pionieri in materia di rimboschimenti e spegnimento incendi.
Per favore basta con questa regione che tutti chiamano, chiamatela per sistemare il fiume che vergognosamente e a distanza di 3 anni non lo ha ancora messo in sicurezza, non lo aveva messo neanche prima ed è per questo che ci sono stati anche i gravissimi danni a valle, lago di Poggio compreso.



Ciao Giacomo

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