Giacomo Cocco e Francesco Sanna - giugno 2009, presentazione lista "Uniti per cambiare" |
I soci e tutti i residenti di Poggio dei Pini vogliono sapere cosa sta succedendo intorno alla Cooperativa. Non è facile, per me che ho seguito dall'interno le vicende di questo Consiglio di Amministrazione, essere sintetico evitando di dilungarmi per approfondire gli eventi che hanno portato al "Ribaltone". Cercherò di limitarmi pertanto a ciò che è avvenuto la settimana scorsa e approfondirò alcune questioni specifiche in successivi articoli.
Facciamo un passo indietro all'8 di maggio, quando si è tenuta l'assemblea annuale dei soci della Cooperativa dedicata all'approvazione del bilancio 2010. Nel corso dell'assemblea era anche prevista la sostituzione di 3 consiglieri di amministrazione che, nel corso dell'anno precedente, avevano rassegnato le dimissioni o erano decaduti.
Nonostante gli ottimi risultati del Bilancio la votazione ha visto prevalere il gruppo di soci che fa riferimento (mi si permetta di semplificare) alla minoranza del Consiglio che, in seguito a queste votazioni, ha visto aumentare di una unità la sua rappresentanza. Innegabilmente il consigliere Aldo Piras, seppur eletto con la lista "Uniti per cambiare", era da tempo apertamente schierato con il gruppo capitanato da Tonino Secchi. Cose che succedono. A questo punto, il rapporto tra le due liste che, ricordiamoci, esprimevano anche due concezioni molto differenti, per quanto legittime, di intendere l'amministrazione della Società, passava dall'iniziale 10-5, a 8-7. Sarebbe bastato un ulteriore "cambio di casacca" per realizzare quello che in ambito politico viene comunemente definito come "il Ribaltone". Di questa possibilità avevo dato notizia nel blog sin dal mese di aprile, seppur devo ammettere che non credevo che quello scenario diventasse realtà.
Nello stesso periodo si diffondevano notizie, poi purtroppo confermate, che il Presidente Cocco non avrebbe portato a termine il mandato triennale per seri problemi personali.
Improvvisamente è iniziato il corteggiamento nei confronti di un altro consigliere eletto con la maggioranza, Francesco Sanna.
Quest'ultimo si è proposto subito come candidato alla carica di Presidente, detentore di un benemerito ed ambizioso obiettivo di "unificazione". Contemporaneamente aveniva un miracoloso "assopimento" delle azioni provocatorie e ostruzionistiche che per due anni erano state portate avanti da alcuni noti personaggi, diventati incredibilmente tranquilli e pacifici come lupi trasformati in agnelli. Miracoli dell'aria da ribaltone.
Non è chiaro se si sia trattato di una autocandidatura o se invece Sanna fosse stato sospinto dalla promessa di una presidenza sempre molto utile in ambito politico. In realtà anche nei casi di più famosi "ripensamenti" come quelli di Scilipoti e Razzi non si sa chi sia stato il primo a prendere l'iniziativa, ma poco importa. Vedremo a chi sarà offerta la Vicepresidenza venerdì prossimo.
Una curiosa analogia con quell'episodio della vita poltica nazionale è l'utilizzo ricorrente del termine "responsabilità", molto utilizzato da Sanna. Insomma, chi passa dall'altra parte, interrompendo una azione amministrativa positiva (che perdipiù ha totalmente sostenuto) sarebbe "il responsabile". Non non si inventa nulla di nuovo.
Una curiosa analogia con quell'episodio della vita poltica nazionale è l'utilizzo ricorrente del termine "responsabilità", molto utilizzato da Sanna. Insomma, chi passa dall'altra parte, interrompendo una azione amministrativa positiva (che perdipiù ha totalmente sostenuto) sarebbe "il responsabile". Non non si inventa nulla di nuovo.
Ma chi è Francesco Sanna, il nuovo Presidente della Coop? originario di Nuoro, agronomo e imprenditore, risiede da pochi anni a Poggio dei Pini e non ha particolari esperienze relative alla vita amministrativa o associazionistica della nostra comunità. Oltre che far parte del nuovo CdA si è messo in mostra organizzando alcuni eventi politici in occasione delle primarie del Partito Democratico. Brevemente ricordo che, nei due anni di amministrazione, Sanna ha votato in modo favorevole a tutte le iniziative di rinnovamento proposte dal CdA, anche quelle piu delicate (guardie, uff. tecnico, azione legale). Si può tranquillamente affermare che la distanza tra le sue posizioni e quelle degli amministratori che oggi lo appoggiano fosse enorme.
A partire dal momento della sua autoinvestitura Sanna ha iniziato una fitta serie di incontri con gruppi e singoli consiglieri. Pare che queste consultazioni abbiano coinvolto anche persone estranee al Consiglio di Amministrazione (i padrini). Il gruppo che stava lavorando da due anni nell'amministrazione della Cooperativa voleva capire quale sarebbe stato il prezzo da pagare per questa trattativa (volendo possiamo anche chiamarla "inciucio" ) e se la persona che si proponeva di traghettare il Consiglio per l'ultimo anno del suo mandato fosse affidabile e leale, degno di rivestire una carica importante come quella di Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini. La nostra principale preoccupazione era quella di preservare le importanti riforme che sono state avviate nel corso degli ultimi due anni. A questa riforme sono collegati obiettivi importantissimi come il risanamento del bilancio, la disponibilità di risorse indispensabili per tante attività di manutenzione e miglioramento delle strutture e dei servizi, la cessione delle opere di urbanizzazione, la realizzazione di una variante che consenta di realizzare finalmente nuovi servizi e così via. Di questi obiettivi alcuni sono stati già ottenuti, nei primi due anni, mentre altri sono nel mirino. Ovviamente avremmo voluto continuare su quella strada. Sono certo che anche i soci hanno a cuore questi obiettivi molto più dei giochi politici che sembrano costituire il vero motore che governa la Cooperativa in questo momento.
A partire dal momento della sua autoinvestitura Sanna ha iniziato una fitta serie di incontri con gruppi e singoli consiglieri. Pare che queste consultazioni abbiano coinvolto anche persone estranee al Consiglio di Amministrazione (i padrini). Il gruppo che stava lavorando da due anni nell'amministrazione della Cooperativa voleva capire quale sarebbe stato il prezzo da pagare per questa trattativa (volendo possiamo anche chiamarla "inciucio" ) e se la persona che si proponeva di traghettare il Consiglio per l'ultimo anno del suo mandato fosse affidabile e leale, degno di rivestire una carica importante come quella di Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini. La nostra principale preoccupazione era quella di preservare le importanti riforme che sono state avviate nel corso degli ultimi due anni. A questa riforme sono collegati obiettivi importantissimi come il risanamento del bilancio, la disponibilità di risorse indispensabili per tante attività di manutenzione e miglioramento delle strutture e dei servizi, la cessione delle opere di urbanizzazione, la realizzazione di una variante che consenta di realizzare finalmente nuovi servizi e così via. Di questi obiettivi alcuni sono stati già ottenuti, nei primi due anni, mentre altri sono nel mirino. Ovviamente avremmo voluto continuare su quella strada. Sono certo che anche i soci hanno a cuore questi obiettivi molto più dei giochi politici che sembrano costituire il vero motore che governa la Cooperativa in questo momento.
Invece la trattativa non ha mai affrontato le questioni concrete.
- Che variante si vuol portare avanti per l'inserimento nel PUC. Cosa fare con i soldi dei lotti?
- Si vuole proseguire con la politica del rigore nel controllo della spesa?
- Si vuole riproporre l'operazione reliquati?
- cedere le urbanizzazioni primarie oppure rifarle tutte a nostre spese, come affermato da alcuni consiglieri?
- Come si intendono proseguire le relazioni con la Regione che deve ripristinare il nostro territorio?
- Si conferma il processo di trasparenza, di informazione e partecipazione?
.. e cosi' via. Queste importanti questioni non sono state minimamente affrontate, si è parlato solo di poltrone, quelle da assegnare ai nuovi consiglieri o ai "responsabili" e dei consiglieri da "silurare". Posso dirlo: un vero schifo, una brutta copia di un qualsiasi consiglio comunale, un insulto per i soci della cooperativa.
Le poltrone, se significano nuovi apporti di gente che lavora, ben vengano, anche se trovo meschino pretendere una "poltrona" in cambio del proprio contributo. Quando scrivo questo penso che nessuno mi possa accusare di demagogia.
Ad ogni modo nel corso dei numerosi incontri sono state esposte sempre condizioni diverse che cambiavano di volta in volta. In particolare nel corso di un incontro congiunto dei due gruppi, emergeva chiaramente che non c'era uniformità tra ciò che veniva detto agli uni e agli altri. A questa mancanza di chiarezza, si deve aggiungere che anche la promessa di "non modificare nulla di ciò che si è fatto", veniva affiancata l'affermazione "si però al cambiare delle condizioni tutte le scelte possono essere modificate". Un vero e proprio inno al trasformismo.
Può darsi che la politica debba essere basata per forza sull'ipocrisia e sulla slealtà. Può anche darsi che anche la nostra Cooperativa debba giocoforza sottostare a queste regole. Io personalmente non sono d'accordo e penso che questi schemi dipendano da noi e sempre noi, soprattutto in una piccola comunità come la nostra, possiamo e dobbiamo romperli. Servono però le persone giuste. Idealista, ingenuo, sognatore? Si, lo ammetto.
Dato che non era certamente questo lo spirito con cui la maggior parte di noi aveva messo a disposizione della comunità le proprie capacità e parte del proprio tempo, il gruppo di maggioranza ha pertanto deciso che si prospettava una situazione ambigua che non dava alcuna garanzia su quale strada si stesse prendendo. Chi amministra e dirige non può permettersi di muoversi a casaccio. Oppure il filo era stato steso ma veniva gestito in modo occulto.
Se la Cooperativa deve prendere una strada diversa da quella indicata nel programma della lista che è stata scelta da 320 soci nel giugno del 2009, dovrebbe essere stabilito dagli stessi soci e non da un ribaltone che rappresenta, a mio avviso, un insulto e uno schiaffo per l'intera comunità.
Per questi motivi il gruppo di maggioranza, ha deciso di non aderire a una proposta che appariva ambigua e non forniva alcuna garanzia sul rispetto del programma.
Ha però preso atto di alcune importanti dichiarazioni del consigliere Sanna che , in presenza di molti consiglieri ha detto:
- non ci tengo a fare il Presidente anzi è una bella seccatura di cui farei volentieri a meno
- accetterò la presidenza solo se riceverò il consenso di almeno 10-12 consiglieri su 15, altrimenti rifiuto
- io non mi voto
- se si candida Rita Lai, la voto senz'altro
Il gruppo di maggioranza ha pertanto deciso di invitare proprio la dott.ssa Maria Rita Lai a guidare la Cooperativa per l'ultimo anno di mandato. E' stata presa in considerazione la grande competenza tecnica, l'enorme lavoro svolto in questi due anni e la grande statura umana della persona. I lettori di questo blog conoscono molto bene Maria Rita Lai e sanno quanto ha fatto per l'intera comunità capoterrese, non solo poggina, soprattutto in seguito all'alluvione. Se oggi la diga di Poggio è ancora in piedi lo dobbiamo anche a lei, se alcuni orrendi canali e viadotti presenti nello studio Hydrodata sono stati modificati è grazie elle sue relazioni che la rendono, senza ombra di dubbio, il punto di riferimento per le problematiche idrogeologiche di questo territorio.
Considerato lo spessore della persona ci si poteva aspettare che su di lei potesse anche convergere l'approvazione di qualche altro consigliere. Si pensi che Secchi si era lanciato in lodi sperticate nei suoi confronti soltanto alcuni giorni prima. Anche qualora la candidatura della Lai non avesse trovato ulteriori consensi, si è ritenuto più corretto terminare il mandato con una maggioranza risicata piuttosto che dar vita a un "inciucio" del tutto indefinito.
La seduta del consiglio del 17 giugno è iniziata con oltre un'ora di ritardo. Durante questo tempo Francesco Sanna ha cercato con insistenza di convincere i colleghi di lista ad appoggiare la sua candidatura ad una Presidenza che in precedenza aveva detto di considerare una seccatura. Non essendo riuscito nel suo intento, in considerazione del fatto che Maria Rita Lai si era resa disponibile per fare il Presidente, Sanna ha confermato a Giacomo Cocco (con stretta di mano) che l'avrebbe votata, come promesso.
Ha potuto così iniziare la seduta, durante la quale, il Giacomo Cocco ha rassegnato le dimissioni da Presidente, confidando sul fatto che il suo lavoro avrebbe avuto una logica continuazione nell'azione di Rita Lai.
Maria Rita Lai, nel candidarsi, espone la sua volontà di coinvolgere tutti i consiglieri che al momento non avevano incarichi particolari.
Francesco Sanna, smentendosi, si candida a sua volta alla Presidenza facendo una affermazione che lascio al giudizio dei lettori.
Invece di supportare la propria candidatura con argomentazioni che ne mettessero in evidenza gli aspetti positivi per la Cooperativa, Sanna ha affermato che la dott. ssa Maria Rita Lai non si era candidata spontaneamente e che non poteva sostenerla in quanto sarebbe stata controllata ed influenzata dai consiglieri Levanti e Monni.
Affermazioni di questo tipo, in un simile contesto (elezione del nuovo Presidente) testimoniano l'inadeguatezza di chi le ha pronunciate a ricoprire l'importante carica di Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini. Mi sono anche chiesto queste parole gravemente offensive proferite nei confronti di una donna, non nascondessero anche un atteggiamento maschilista.
II sottoscritto ha fatto notare a Francesco Sanna la gravità delle sue offese e ha ricordato lo stretto rapporto che lo collegava non tanto con i 10 consiglieri presenti nella lista guidata da Giacomo Cocco (di cui 9 presenti in consiglio in quel momento), ma soprattutto con il programma che egli aveva sottoscritto presentandosi agli elettori.
Il nuovo presidente ha pensato bene di giustificarsi offendendo tutti i suoi colleghi di lista e, nientepopodimeno, anche tutti i suoi circa 300 elettori.
Secondo il nuovo Presidente della Cooperativa, se il 20 giugno del 2009 avete votato per Sanna sappiate che "siete controllati da Franco Magi". Non siete persone libere e indipendenti (perdipiù i soci elettori sono piuttosto maturi, non ragazzini), ma siete in pratica un gregge di pecoroni che segue il solito diabolico Magi. Ovviamente ne consegue che non avete scelto la lista del rinnovamento perchè ritenete che la trasparenza rappresenti un elemento indispensabile per una buona amministrazione, che le risorse urbanistiche della Cooperativa on debbano essere utilizzate per ripianare i deficit generati da una gestione ordinaria poco efficente, perche' pensate che sia finalmente giunto il momento di ottenere che il Comune faccia la sua parte nella gestione delle infrastrutture primarie di questo territorio. Anche gli altri consiglieri, tutti marionette nelle mani di Magi. Come se il grande lavoro svolto dal sottoscritto con l'informazione, da Rita Lai, da Manuele Levanti avesse lo stesso valore dello zero assoluto che Francesco Sanna ha fatto per la nostra comunità.
Nel corso della seduta quasi tutti i consiglieri si sono chiaramente espressi indicando a quale dei due candidati alla presidenza andasse la loro preferenza. I componenti della lista che aveva vinto le elezioni del 2009, tranne Aldo Piras, hanno indicato la loro preferenza per maria Rita Lai, gli altri hanno espresso il loro gradimento per Francesco Sanna. La proposta di votare il Presidente con voto palese è stata messa ai voti. Otto consiglieri (Lao, Sirca, Montali, Piras, Secchi, Sanna, Cabizza, Madeddu) hanno optato per il voto segreto, gli altri 7 per quello palese. Si è quindi votato a scrutinio segreto. Francesco Sanna ha ottenuto otto voti, mentre Maria Rita Lai ne ha ottenuti sette. Non c'è bisogno di essere geni della matematica per capire chi ha votato per chi.
Per effetto di tale votazione Francesco Sanna è stato nominato nuovo Presidente della Cooperativa.
Complimenti vivissimi :-)
10 commenti:
Grazie Giorgio per questo sunto, ora ne so di più e ti chiedo se vorrai dare seguito alla pubblicazione della mia LETTERA AL PRESIDENTE che ti ho già spedito. Ho piacere che tutti coloro che seguono il blog possano leggere quanto ho scritto a F. Sanna e sopratutto capire se sposano quanto in essa contenuto.
Naturalmente esprimo ogni mio pensiero libero dal vincolo di "paternità" di Maria Rita (anzi le sconsiglio di accettare qualunque incarico in questa tornata anche per le chiare vicende che hai esposto). Ovvio che chi non condivide la tua ricostruzione dei fatti DEVE esprimere le proprie, solo, però, se suffragate da verità certe. Ciò che mi ha colpito è la mia DIPENDENZA da F.Maggi, non lo sapevo e lo interpellerò per orientare i miei futuri comportamenti.
Però, che tristezza, che certi personaggi siano in CdA e peggio ancora che altri "padri della patria" proseguano nella loro attività demolitoria della nostra Società; ma forse non capiscono, a mio parere, quale danno stiano creando.
Ciao Giampaolo Lai
Questa generazione dei manovratori poggini alcuni molto attaccati a importanti istituzioni è una generazione un farlocca, parlo dei vecchi non saggi.
Vi stanno dividendo usando anche Francesco Sanna che per motivi sconosciuti ha un pò abbocato, è una storia gia vista anche questa.
Farlo diventare il capro espiatorio o farlo sembrare e il gioco architettato diabolicamente dai soliti, non so fino a quanto tempo lui resterà, ma penso che lascerà abbastanza deluso, questione di tempo.
La soluzione per me è di riunirvi, e parlo dei giovani, discutere di nuovo e capire che dovreste comunque riallearvi, il Poggio aveva votato questo cambio.
Chi usa le persone facedno carte false ( vedi geometra modesto, io mi sarei dimesso ) " DEVE " per il bene di questo posto, essere mandato a casa.
Il prossimo presidente se con questa tesi avessi ragione, secondo voi chi sarà? vi aiuto io l'iniziale è una S .
L'altra soluzione postivia e migliorativa, è invece di andare a nuove elezioni in ottobre prossimo.
Ciao Giacomo
Ma proprio non si riesce ad essere chiari sintetici, schematici in una piccolissima comunità come la nostra mi sembra di vedere e sentire i politici delle prima repubblica, polemiche sterili, intrecci di nomi, simpatie amici, nemici; ho l’impressione che dietro tutto ci siano interessi personali quel becero politichese che parla, parla, parla ma non dice nulla di concreto.
Gemellaggi,suggeritori, pilotaggi servizi deviati persino P2 P3 e P4, certo che se parlassimo così in casa nostra i nostri figli dovrebbero essere affidati ai servizi sociali.
19 anni socio e capisco ora perché tanti di noi sono così lontani dagli “uffici della cooperativa” discorsi contorti che ormai neanche la politica usa più perché ormai è passata alle promesse al vi prometto che io farò perché sono il più onesto il più virtuoso il più capace. . . E spero che anche questa era stia per terminare.
Quello di cui sono sicuro e che la mia quota è aumentata, prima raddoppiata, Lire/€uro, poi è ulteriormente au-mentata perché i grandi dottori ed esperti anche di economia aziendale o aumentano per tutti un x % o tagliano trasversalmente a tutti x %; e serve un dottorato per questo?
Un bilancio di una cooperativa di sicuro non è facile da gestire, ma evviva dio sono 30 anni che tanti e tanti con-sulenti ed esperti hanno messo mano nel bilancio e mi sembra che siamo ancora in rosso o finalmente dopo 30 anni sono arrivati gli eroi dallo spazio a cavallo della cometa di Halley.
E non ditemi loro erano peggio di noi che siamo peggio di non so chi che noi saremo meglio di ::: che probabilmen-te faranno peggio di . . . .anche se noi faremo (in futuro) meglio di.
Il miracolo economico per il momento in “moneta suonante” lo abbiamo pagato noi soci e lo pagheremo per sempre, fino al nuovo aumento che vedrete presto busserà cassa.
Per poi poter dire, avete visto il bilancio lo abbiamo migliorato “Ma come siamo bravi noi”!
Ci chiedete sacrifici, noi li stiamo facendo.
Ma esistono delle persone che sacrificano il proprio tempo per i soci, cioè per la collettività? Io in sincerità ho difficoltà a crederlo.
L’interesse comune dovrebbe avere una sola faccia, non ha nome e cognome non viene pilotato, non fa giochi di potere o beghe di palazzo non cura gli interessi del suo giardino o del suo partito, non cerca poltrone chissà poi dove, non vuole diventare sindaco del comune, non vuole assicurarsi un personale guadagno tramite cessioni o concessioni della cooperativa, non vuole asfaltarsi la strada o abbattere il pino che gli copre la visibilità sul golfo di Cagliari non vuole che la sua l’azienda lavori per poggio o l’azienda della compagna, del figlio o del comparteci-pato lavorino per poggio, cerca i suoi interessi personali lontano da poggio perché nessuno dovrebbe guadagnare su se stesso e se lo fai non sei amministratore della cooperativa e non cerchi di andarci in amministrazione, “IO NON TI RICONOSCO MIO AMMINISTRATORE” non ricambi favori per ciò che ti stato concesso proponendo candidature sterili per la comunità ma feconde per interessi personali.
Se lo scopo fosse pubblico, di tutti i soci, non vi sarebbero invidie risentimenti baroni o senatori.
Allora la chiarezza non è lo stendardo per prendere consensi è 2+2=4, e fino ad ora quattro è stato il mio porta-foglio.
La chiarezza ha poche parole poche lettere pochi numeri se si scrive e si dice troppo allora io credo che si voglia nascondere!!
Francesco, 27 VI 2011
Francesco ammetto che a causa di miei evidenti limiti, non ho afferrato tutto il senso del tuo messaggio. Averei però bisogno che, come per tutti gli altri utenti, tu mi faccia conoscere la tua identità.
Purtroppo non comprendo il senso dell’ intervento del sig. francesco (del quale sarebbe corretto conoscere il cognome), perché mi sembra una successione di allusioni, che dicono tutto e niente, e alla fine fanno di tutta l’erba un fascio,. Ci dovremmo sforzare tutti di citare sempre FATTI, dire sempre NOMI, e possibilmente adoperare esempi CONCRETI. Giorgio, da questo punto di vista, è un esempio per tutti noi, perché le sue opinioni non sono mai slegate dalla cronaca dei fatti realmente accaduti. Mi riprometto di intervenire tra qualche giorno, per dire la mia sulla squallidissima vicenda verificatasi nel CdA: ha ragione il sig. Francesco, quando disprezza questo genere di vicende, fatte di piccole lotte per il potere, di inciuci, di voltagabbans, etc., ma noi (Giorgio, io, Rita Lai, Giacomo Cocco, Andrea Loi Zedda, Carlo Congiu, ovvero coloro che i soci, nel 2009, avevano scelto per amministrare la Cooperativa) siamo stati vittime di queste lotte di potere: anche noi disprezziamo questo modo di intendere la politica, e anzi uno dei motivi che ci ha spinti a candidarci alla guida della Cooperativa è stato proprio il desiderio di portare aria nuova, comportamenti più trasparenti e più concreti. Per due anni abbiamo amministrato (bene o male lo giudicheranno i soci, e ne possiamo parlare, magari con dati concreti, non come ha fatto il sig. francesco che, mi perdonerà, ha messo insieme un minestrone molto generico, completamente privo di dati, contesti , obiettivi e risultati) noi abbiamo amministrato la Società per due anni, onorando l’impegno preso dinanzi ai soci, ma qualcuno del nostro gruppo (francesco sanna e aldo piras) per motivi che sono evidenti già adesso, e che saranno ancora più evidenti i prossimi giorni, hanno deciso di “appoggiare” l’altro gruppo. QUESTO, ATTENZIONE, NON E’ SENZA CONMSEGUENZE PER LA NOSTRA COMUNITA’. Quello che vorrei far capire a tutti i soci, e a persone come il sig. francesco, è che dietro questi squallidi “teatrini della polItica” fatti di “poltrone” e “ tradimenti”, ci sono TEMI CONCRETI.(continua)
La differenza tra maggioranza e opposizione (che, sono d’accordo, in un normale Consiglio di Amministrazione non dovrebbe esserci) deriva dal fatto che, nel CdA della nostra Cooperativa, così come in tutto Poggio, ESISTONO DUE GRUPPI DI PERSONE MOLTO DIVERSE CHE HANNO DUE VISIONI OPPOSTE CIRCA IL PASSATO E IL FUTURO DI POGGIO DEI PINI. Ora, non è questa la sede per decidere quale delle due visioni sia più corretta o vantaggiosa per gli interessi collettivi, anzi è inutile discuterne, perché nessuno come suol dirsi ha la verità in tasca; però dobbiamo accettare il fatto che a Poggio, e quindi anche nel CdA della nostra Cooperativa, esistono e si confrontano due gruppi che perseguono obiettivi opposti: da una parte c’è chi difende e porta avanti le scelte compiute nei decenni passati (la cosiddetta “vecchia guardia”) e dall’altra ci siamo noi, che nel 2009 abbiamo proposto ai soci un programma di riforme, che i soci hanno votato a stragrande maggioranza; in questi due anni abbiamo portato avanti questo programma (condivisibile o meno, il dibattito è aperto) e avremmo avuto il diritto-dovere di portarlo a compimento, ripresentandoci al giudizio dei soci nell’aprile dell’anno prossimo; invece, persone come francesco sanna e aldo piras (che pure avevano preso l’impegno, davanti ai soci, di portare avanti il nostro programma) si sono prestati al ribaltone, e hanno consentito alla “vecchia guardia” di tornare ad amministrare, il che non è un fatto di poltrone (ci sarà sempre qualche malato di narcisismo che aspira a cariche come la presidenza o la vicepresidenza, ma il problema non è questo): ciò che conta, e che dobbiamo tutti capire, è che il ribaltone, in termini concreti, significa che invece che portare avanti il programma di riforme che si erano impegnati a realizzare, questi due consiglieri si sono prestati di fatto a consentire una vera e propria CONTRORIFORMA, che la vecchia guardia tenterà di portare avanti nei prossimi mesi, smantellando tutte le riforme volute dalla maggioranza dei soci e fatte, con mille difficoltà, negli ultimi due anni. (continua)
Questa CONTRORIFORMA, a nostro parere, avrà effetti deleteri sulla Società e su tutti i poggini. Parlo, caro sig. francesco, di COSE CONCRETE: se il territorio sarà svenduto con un piano del reliquati, a pagare saremo tutti noi; se i due geometri licenziati saranno riassunti, e l’ufficio tecnico (che finalmente stava iniziando a funzionare e a farci risparmiare) tornerà ad essere inefficiente, a rimetterci saremo tutti noi; se la nuova maggioranza che si è costituita in CdA deciderà di BLOCCARE il processo di cessione delle opere di urbanizzazione primaria, a rimetterci saranno tutti i soci, che dovranno continuare a pagare le quote sociali di cui il sig,francesco si lamenta tanto! Come si vede, questo ribaltone, che dall’esterno sembra solo una mera operazione di potere, avrà conseguenze CONCRETE sulla territorio, sulla vita e sulle tasche di tutti noi poggini. Quindi è una cosa che ci riguarda tutti, altro che “trame di Palazzo”! I poggini devono capire che c’è un gruppo di persone (ristrettissimo ma solidissimo) che vogliono bloccare in tutti i modi il processo di rinnovamento della Cooperativa, perché questo rinnovamento comporterebbe la fine di tanti privilegi di un tempo. Non voglio certo dire che tutti quelli che non vogliono un rinnovamento vogliono anche privilegi: dico però che poche persone in mala fede, che tutelano interessi propri o di propri amici, sobillano tante persone in buona fede, mentendo, omettendo dati, diffamando chiunque provi a cambiare le cose. I cosiddetti “ribaltoni” sono il modo con cui queste persone, alla faccia del voto democratico, rientrano dalla finestra, per impedire che la Cooperativa cambi, diventi leggera, diventi efficiente: ci sono troppi interessi e che la Cooperativa continui a consumare territorio, gestire opere di urbanizzazione, assumere dipendenti, pagare consulenti… Noi abbiamo provato a bloccare questo furto ai danni dei soci, ma quanti l’hanno capito? Ovviamente, la storia del Poggio non è stata fatta solo da interessi personali e piccole grandi ruberie: al contrario, la storia della Cooperativa è stata fatta soprattutto da grandi sacrifici personali, da grandi sforzi e grandi successi; al pessimismo del sig. fracncesco rispondo affermando che, secondo me, ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre, moltissimi poggini che hanno fatto gli amministratori seriamente, per puro spirito di volontariato, e non c’è da stupirsi: chiunque di noi dovrebbe capire che, se vogliamo tutelare il posto in cui viviamo, se vogliamo che la Società di cui facciamo parte sia sana ed efficiente, se vogliamo che i nostri soldi siano ben spesi, dobbiamo interessarci delle vicende della Cooperativa: informarsi, partecipare alle assemlbee, candidarsi, collaborare attivamente per qualche anno, come abbiamo fatto noi, è nel nostro interesse: se lo facessero tutti i soci, ciascuno per qualche anno, le cose andrebbero meglio e il rinnovamento di cui parliamo si realizzaerebbe naturalmente, senza ridicole lotte di potere, senza tristi lotte generazionali.
Purtroppo "Francesco", nonostante le sollecitazioni, non ha voluto farci conoscere la sua identità e anzi ha scritto un altro messaggio ben poco condivisibile che dipinge l'area sportiva di Poggio dei Pini come la Longarone del Vajont, con il pericolo di una valnga d'acqua e fango che travolge gli inconsapevoli giocatori di calcio.
Come sanno i lettori del blog sin dal 2007, in questo blog preferiamo parlare faccia a faccia, anche perche la maggior parte degli argomenti trattati riguarda la nostra piccola comunità poggina o capoterrese e penso che abbia poco senso nascondersi dietro uno pseudonimo.
Sono certo che "Francesco" avesse qualcosa di interessante da comunicare e probabilmente il suo punto di vista era condiviso da qualcuno e non condiviso da altri. Su queste basi può nascere un confronto che non deve essere per forza conflittuale o carico di astio. Credo invece che ci si possa confrontare con ancor maggior utilità quando si hanno punti di vista differenti, spesso alimentati dalla mancanza di conoscenza reciproca o alla vicinanza con questo o quel gruppo.
Mi permetto di dire che l'anonimato nel web a mio avviso appartiene a quella fase un po' pionieristica e "immatura" dell'utilizzo degli strumenti telematici. Credo ci fossero le medesime problematiche con altri strumenti, come il telefono, che oggi sono cosi' comuni da non essere considerati come strumenti di comunicazione "naturali". Accadrà lo stesso con il web anzi sta accadendo e Facebook, con il suo basso livello di anonimato, ne è la testimonianza.
Giampaolo Lai ha scrito.
Giorgio, a persone che si chiamano Francesco e basta non dovrebbe essere data udienza e quindi ospitalità nel tuo blog. I personaggi che si oscurano nell'anonimato rimangano con sè stessi sopratutto perchè quell'intervento logorroico non dice nulla evidentemente frutto di pocchezza.
Per il resto io confido molto che il tuo blog ci informi su fatti reali; sopratutto dopo questo ribaltone è necessaria l'informazione perchè temo che qualcuno torni a menare la danza inconcludente. Mi riferisco ai rapporti con il nostro Comune e allo sgravio, per noi, di costi che non ci competono. Mi hanno ribadito che l'attuale nuova amministrazione Capoterrese appare ben disposta ma già si dice ... le cose si risolveranno con l'approvazione del PUC e quindi MAI. Pensiamo quindi, da subito, ad azioni concrete da attivare per impedire ai nuovi nostri amministratori di... nascondere la palla all'avversario. Io avrei due idee: promuovere un'azione di responsabilità per i danni che ricadranno sui Soci e, alla disperata, raccogliere le firme occorrenti per chiedere lo scioglimento della Cooperativa. Non è pensabile assumere "per sempre" oneri competenti ad una comunità intera e non ad una parte di essa, cioè ai soli Soci della Cooperativa. Oneri che attengono all'efficienza delle opere di urbanizzazione di un territorio da tutti indistintamente utilizzate siano essi Poggini o Cagliaritani o Capoterresi o Cinesi o comunque cittadini del mondo.
Per favore se francesco (minuscolo) ti riscrive, cassalo perchè è uno che ci fa perdere tempo e anche dignità avuto riguardo alla confusione mentale che si intuisce.
Ciao Giampaolo
Giampaolo come ho scritto in un altro post. Francesco mi ha poi personalmente contattato. Non è probabilmente un lettore abituale del blog e quindi non conosceva la nostra regola. La cosa poi ha creato qualche fastidio a un altro Francesco che era stato erroneamente "individuato" da altri lettori. Quindi ribadisco l'invito a scrivere anche il cognome. Cerchiamo pero' di evitare di giudicare pesantemente i commenti che non approviamo a sforziamoci ad esprimere le nostre opinioni.
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