Con grande soddisfazione Vi informo che la Regione Sardegna, con determinazione n. 2168/2016 del 14 novembre, attraverso il bando Baddhe, ha finanziato interamente il recupero dell’area comunale prospicente il bar La Terrazza, attualmente altamente degradata. Le risorse stanziate ammontano ad € 350.000, di cui € 20.000 di compartecipazione della Cooperativa ed € 30.000 del Comune di Capoterra.
Da Consigliere comunale ho seguito personalmente anche tale vicenda, e ritengo che tutti possano essere soddisfatti dell’eccellente lavoro fatto da due giovani architetti sardi (Stefano Mais e Stefano Lecca) che – contrariamente a quanto accaduto in ordine al mega-viadotto in stile “554” proposto dalla Metassociati - hanno saputo interpretare i valori propri della nostra città-giardino, utilizzando materiali naturali ed evitando al massimo l’utilizzo di cemento.
L’area d’intervento, di proprietà comunale della superficie di circa 8.150 m2, si presenta come porta di accesso alla lottizzazione Poggio dei Pini ed è inserita in un contesto ad alta valenza ambientale, limitrofa ai laghi artificiali. L’area in questione appare oggi in condizioni di profondo degrado: numerosi giganteschi Eucaliptus, molti dei quali malati, costituiscono fonte di pericolo ed insidie alla circolazione di pedoni e veicoli anche con i loro imponenti rami, che sovrastano la carreggiata. Numerose piante di notevoli dimensioni sono cresciute lungo il confine stradale e le loro radici stanno gravemente ed irrimediabilmente danneggiando il manto stradale.
L’area è inoltre sottoposta ad un intenso traffico, con presenza di fermate del trasporto pubblico da e per Capoterra/Cagliari. In seguito all’alluvione dell’ottobre 2008 tale zona è stata inoltre individuata come punto di raccolta sicuro, dedicato ai mezzi e alle risorse di soccorso in caso di alluvione.
L’approccio scelto dai giovani professionisti è stato di conservazione dei sistemi ecologici attraverso un intervento in dialogo con il contesto paesaggistico caratterizzato da segni e trame molto forti che discendono da azioni naturali e umane sul territorio. Nell’ottica di porre l’acqua ad elemento centrale del progetto si è pensato alla creazione di una fontana monumentale che diventa elemento emblematico, posta nella parte bassa del parco, nel punto più visibile. La fontana monumentale del Parco dell’acqua è l’oggetto cardine del progetto, emblema del rapporto di rispetto, cura e valorizzazione che l’uomo riesce ad instaurare nei confronti di questo bene mediante il progetto. L’acqua così si mostra nella fontana nella sua docilità, facendosi coautore di un elemento di pregio e di un processo profondo di simbolizzazione: l’oggetto fontana ha infatti l’ambizione di ergersi a monumento pubblico che diventa immediatamente arredo e subito dopo portatore di valori legati al genius loci, alla storia e alle prospettive della società civile. Nella parte alta del parco invece si è pensato di inserire una casa dell’acqua (fontana pubblica), oggetto utile per la fruizione dell’acqua in un ottica sostenibile ed ecologica. Il parco si struttura con un percorso principale che, innervando l’area da un lembo all’altro, si adatta alla natura orografica e su cui si innestano percorsi minori che consentono di raggiungere le diverse aree funzionali del parco: oltre alla fontana e alla casa dell’acqua: un’area per il gioco dei bambini e un piccolo teatro naturale per lo svolgimento di attività ed eventi all’aperto. Quest’ultimo in particolare si integra con le forme del paesaggio adagiandosi quasi in maniera naturale in un lieve incavo del terreno. Il teatro per la realizzazione di piccoli eventi all’aperto è una di quelle architetture assenti nell’area, che la Comunità di Poggio dei Pini ha ritenuto da sempre fondamentale.
La struttura del teatro peraltro si sposa bene con l’inserimento di quest’architettura in un contesto dalla forte naturalità, richiamando quel rapporto con la natura che i greci seppero interpretare in maniera mirabile i molteplici teatri. Per questa ragione si è scelto di inserirlo in un naturale declivio e di integrarlo con il verde. Si è infine optato per un tipo di vegetazione autoctono con essenze arboree mediterranee, mantenendo solo gli eucaliptus monumentali presenti e andando ad eliminare tutti quelli pericolanti già presenti nell’area. Con le eventuali economie derivanti dalla gara d’appalto del predetto bando, ritengo indispensabile che il Comune riqualifichi anche l’area dell’ex parco giochi, adiacente al bar. Non è stato possibile inserirla da subito in progetto in quanto tale area, pur essendo di proprietà comunale, risulta concessa in comodato alla Parrocchia Madonna di Lourdes per finalità sportive.
Ho accolto con estremo favore l’iniziativa della Parrocchia di Poggio rivolta a potenziare l’attività socio sportiva dell’Oratorio con la realizzazione di un campetto vicino alla Chiesa e con la gestione del nuovo campo di calcio di Pauliara, e ritengo che lo stesso abbia il diritto di avere impianti sportivi dove crescere i suoi giovani. La Cooperativa (che, non a caso, è a mutualità prevalente) ha invece il dovere di aiutare - anche economicamente - la Parrocchia. Amministrare la nostra Cooperativa non significa gestire una società, ma una Comunità.
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