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domenica 27 novembre 2016

Maninchedda fa pressing sul sindaco Dessì. In ballo c'è anche l'unità dei capoterresi.

Come è noto, una grande tegola pende sul capo dei capoterresi, ed in particolare dei residenti di Poggio dei Pini. Riepilogo rapidamente, ma chi segue il blog è già abbondanetemente informato. Nell'ambito delle opere collegate alla messa in sicurezza del territorio, operazione su cui, ovviamente, nessuno è contrario, è comparso all'improvviso il progetto di un ponte da posizionare nel cuore di Poggio dei Pini. Per intenderci a pochi metri dal lago e dal Centro Commerciale. 

La Regione ha indetto un concorso di idee e, senza coinvolgere i territori interessati, ha scelto di realizzare un orripilante viadotto in cemento armato. Tutto ciò è avvenuto con il beneplacito del Ufficio Tutela del Paesaggio (sic), nonostante ci si trovi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Un controsenso.  

Lasciamo perdere le divagazioni sulla qualità delle ammnistrazioni pubbliche e le illazioni sul fatto che la ditta che ha vinto il "concorso d'idee", nonchè realizzatrice del progetto preliminare sia dello stesso paese dell'assessore al LLPP. Si tratta di una fortuita coincidenza; noi sappiamo benissimo che in Italia gli assessori non favoriscono le aziende degli amici.

Ma veniamo al dunque. Quando i residenti hanno avuto la possibilità di visionare il progetto ... SINC'E CALARA GUTTA.
I disegni progettuali, per quanto "abbelliti" e "ridimensionati" (pare che la scala prospettica non corrisponda per far sembrare tutto più piccolo) mostrano chiaramente un orribile viadotto di tipo autostrada/circonvallazione, da realizzare completamente in cemento armato.  A peggiorare la situazione, una viabilità allucinante, con una grande rotatoria "sopraelevata" e relativi "svincoli" per salire e scendere da questa verà assurdiità. 

La piccola e graziosa valle del S. Girolamo, dove sino ad ora la natura si è ben sposata con l'architettura, verrebbe irrimediabilmente sfregiata da una siffatta opera che oltre alle dimensioni, propone materiali che stridono fortemente con il paesaggio circostante e la ricercatezza stilistica degna di un sottopassaggio ferroviario.

I fatti li conosciamo. Il Comune di Capoterra ha emesso una delibera in cui i consiglieri, all'unanimità, hanno bocciato la scelta della Regione  dichiarando che "l’area costituisce un insieme inscindibile di notevole interesse pubblico, ricco di elementi di rilievo che meritano di essere conservati e considerato che tale complesso comprende l’area proposta dall’organizzazione dell’UNESCO M.A.B. (Man and Biosyhere) per la riserva della biosfera”. Ovviamente anche la Cooperativa ha reagito con durezza, presentando ricorso al TAR per l'esclusione dei rappresentanti del territorio dalla conferenza di servizi che ha "scelto" (si fa per dire) il progetto dei concittadini dell'assessore. 

Poi sappiamo che il Ministro dell'ambiente  Galletti ha fatto un sopralluogo a Poggio dei Pini dichiarando che l'opera di salvaguardia avrebbe dovuto essere realizzata in armonia con il paesaggio.
Si è messo in moto anche un Comitato di Cittadini e, a quanto pare, anche le associazioni ambientaliste sono pronte ad attaccare duramente questo scempio, con l'obiettivo di fermarlo, dato che i lavori non sono ancra iniziati e non è pronto nemmeno il progetto esecutivo.

Bella gatta da pelare per l'assessore Maninchedda e per l'assessorato che ha già fatto realizzare il progetto preliminare. Tutti si chedoono come potà il progetto esecutivo essere molto diverso dall'obbrobrioso progetto preliminare. E' un bel mistero nel quale la burocrazia dovrà cercare di arrampicarsi. 
Preverrà l'interesse dei cittadini o la burocrazia? Prevarrà la tutela del paesaggio (quella vera) o ci troverremo di fronte all'ennesimo scempio ambientale prodotto dall'uomo? 
 
Nel frattempo partono i primi siluri. Maninchedda scrive al Comune di Capoterra minacciando di far chiudere l'attuale viabilità in quanto palesemente inadeguata rispetto agli eventi alluvionali. Si, ma lo è esattamente come il 95% della viabilità regionale. Allora che facciamo? chiudiamo tutte le strade e i ponti che non soddisfano i parametri delle piene registrate a Capoterra, come a Olbia, Villagrande Strisalili, Terralba. E'ovvio che si è trattato di una intimidazione che denota nervosismo, fastidio, ma anche volontà di non retrocedere rispetto al "pacchetto cemento" che l'assessorato sta preprando per Capoterra e per Poggio. 

Il nostro sindaco non ha la caratura politica di Maninchedda che, partendo dalla Democrazia Cristiana tanti anni fa e saltando da un carro all'altro, si trova oggi leader di una fantomatica formazione politica che ha il nome che sembra quello di un liquore. Resisterà alle pressioni il nostro "cindaco"? 

Come il suo interlocutore, anche Dessì ha una bella gatta da pelare dato che il suo consiglio si è già espresso contro il viadotto. Come fa a rimangiarsi tutto? Va bene che la politica è l'arte di arrampicarsi sugli specchi, ma questa sarebbe veramente sporca. E Maninchedda come farà a rimangiarsi  un progetto preliminare che nessuno vuole? Vuoi vedere che per non fare dietrofront rispetto a un errore, anche se siamo in tempo, spenderemo 6 milioni di euro per realizzare "la grande bruttezza"?  

Mi chiedo se, anzi lo chiedo a lui, il nostro sindaco ha pensato al fatto che per la prima volta, dopo decenni in cui si erano ignorate e guardate storto, le comunità delle frazioni potrebbero vedere nel sindaco di Capoterra uno che sta dalla loro parte, che tutela gli interessi della intera comunità e li difende. Chissà se Francesco Dessì ha colto l'opportunità che la storia gli sta proponendo.

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