Incendi, piromani ed estintori

Di ritorno da una fruttuosa raccolta di funghi sui monti di Teulada (so bene che non ve ne frega niente di come passi il mio tempo, ma fa molto chic far sapere di essere distratti da altri impegni) un conoscente che vuole conservare l’anonimato mi ha fatto sapere che a Poggio è accaduto un fatto gravissimo ma, per fortuna, tutto è finito bene grazie all’arrivo dell’antincendi. Come? Un incendio a novembre? Sì, un piromane è stato colto sul fatto ma le fiamme sono state spente grazie al provvidenziale arrivo di una flottiglia di Canadair. Accidenti, doveva essere proprio un brutto incendio se non ci si è accontentati di far intervenire gli elicotteri e i volontari armati di frasche!

Così stanno le cose. Franco Magi ha scritto sul sito di Giorgio Plazzotta che la Cooperativa sta stipulando un contratto sospetto con una società telefonica ed è subito arrivata nella stessa pagina web la replica di un amministratore che, confermando la veridicità della notizia, ha spiegato le ragioni della scelta fatta. Tutto questo è accaduto nel pieno rispetto delle regole che governano il vivere civile. Un cittadino ha avuto notizia di un fatto a suo parere grave e l’ha giustamente portato alla conoscenza di tutti. Altrettanto giustamente, l’istituzione chiamata in causa ha avuto la possibilità di replicare con immediatezza. Grazie al blog di Giorgio Plazzotta, la comunità di Poggio è stata correttamente informata e i suoi abitanti hanno ora la possibilità di farsi un’opinione sulla vicenda. In questa sede non entriamo nel merito dell’affare Vodafone e stendiamo pure un velo pietoso sul fatto che il sito web della Cooperativa, alla faccia della tanto strombazzata trasparenza, è stato riorganizzato in peggio e resta muto e sordo di fronte agli argomenti che scottano.

Tutto finito? Neanche per idea. Qualcuno deve avere incassato male il colpo e, poche ore dopo la diffusione delle notizie sulle trattative con Vodafone, un anonimo poggino autodefinitosi “un semplice residente mai schierato con nessuno” si è posto il problema di quali motivi avessero spinto Franco Magi ad agire. Ha preso contatto con Giorgio e, ricevuta la garanzia che il suo nome non sarebbe stato rivelato, è intervenuto in forma anonima sul blog per farci sapere alcune cose importanti:

1. siamo a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione;
2. il gruppo di Anedda è forte delle cose fatte ed è la squadra da battere;
3. “tutti i gruppetti e i cani sciolti che si aggirano a Poggio si stanno annusando tra loro per capire se mettersi insieme e tentare di prendersi (o riprendersi…) la cooperativa”;
4. nome e cognome di chi avrebbe “pochi ideali e tanta voglia di potere”.

Il buon Giorgio, che talvolta sa essere più cieco che orbo, è cascato nella trappola e, invece di cestinare questo misero intervento, l’ha immesso in rete. Non era cronaca e neppure satira, caro Giorgio, era solo ciarpame che denota i limiti (e non è la prima volta) di chi l’ha scritto.

Anche queste sono cose già viste ed è facile vedere nell’intervento dell’Innominato il tentativo di sviare l’attenzione dal caso Vodafone e trascinare i contendenti in una rissa fatta di insulti personali. Ma il tentativo non è riuscito. Le smentite delle persone chiamate direttamente in causa sono state pacate e gli altri pesci non hanno abboccato.

Tutto finito? Ancora una volta, neppure per idea.

Dopo l’amministratore delegato e l’innominato, è intervenuto il presidente per dichiarare di voler restare fuori da queste schermaglie elettorali e, nella stessa giornata, ha detto la sua anche una scheggia importante di quello che era Noi per Poggio. Quest’ultima si è dilungata nell’esporre le difficoltà nelle quali si trova ad agire chi governa la Cooperativa, ha cercato di smontare il caso Vodafone e, dopo averci spiegato che Franco Magi meglio avrebbe fatto a non “accendere la miccia” (sarebbe stato preferibile discuterne nelle segrete stanze?), ha ripreso quanto aveva detto all’esordio e ha concluso con un “ben venga la ricandidatura di Sandro e della sua squadra”. Cosa che ci può stare, ma non se viene detta da chi ha appena contestato il clima da campagna elettorale.

Il piromane è entrato in azione sabato 12 novembre, i Canadair sono partiti subito per spegnere l’incendio e mercoledì 16 novembre il quarto estintore è ritornato alla base dopo aver compiuto la sua missione.

Angelo Pani