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sabato 9 maggio 2009

22 ottobre, un evento amplificato da incendi e incuria del Rio

di Giacomo Cillocu
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Per chi abita a Poggio da 30 anni, è sembrato molto strano che il Rio San Gerolamo abbia assunto dimensioni così notevoli, certo è che di pioggia ne è caduta tantissima e che sopratutto è caduta in un lasso di tempo cortissimo, ma questi fattori non sono gli unici.

Con queste fotografie che ho fatto a partire dal 1993 circa e nel 1996, vorrei far notare quali differenze ci sono nella colorazione dell'acqua sia del lago che nel canale scolmatore, questo perchè ritengo che l'azione incendiaria nell'arco dei 20 anni passati abbia contribuito in maniera determinante, il fatto che poi questo fiume sia stato lasciato incurato ha fatto il resto, è sicuro che un rio conosciuto per essere più che allegro, avrebbe dovuto avere più attenzione dagli organi preposti dalla legge e dallo stato, per una sua almeno minima manutenzione e sopratutto per un suo immediato riprisitino alle condizioni originarie variate nel corso degli anni per eventi non naturali.
Quando anni fa pioveva anche intensamente e per giorni, nessuno aveva mai visto delle esondazioni di questa portata, si allagava anche tutto il vallone delle piscine, la fitta vegetazione composta anche da alberi plurisecolari che poi vennero bruciati, tratteneva le acque e ne riduceva l'energia distruttiva, il letto del rio era sgombero da terra e altri ostacoli e aveva una sua forma naturale che veniva modificata molto lentamente ma mai drasticamente.
Dopo l'alluvione del 1999, la massa di sabbie giunse anche all'inizio del lago, questo fatto è noto anche a chi non abita qui da tanto, era quella lingua di sabbia dove stazionavano i cigni e le anatre, quella stessa massa ha camminato negli anni lungo il fiume fino a riempire con quest'ultima alluvione quasi un quarto ( volumetrico ) del bacino superiore di Poggio dei Pini, e ha fatto che si che l'onda di piena fosse ancora più violenta, impetuosa e distruttiva, tenendo presente che nell'acqua molto probabilmente c'erano disciolti detti materiali per una quantità ragionevole del 15%, l'acqua quindi pesava all'incirca kg. 1,30 circa per litro, questo fatto l'ha resa più dannosa e distruttiva, sia per gli argini che per tutto quello che ha travolto, persone, ponti e lago compresi, facendo innalzare notevolmente il livello in tutto la zona percorsa del rio.
In tutto questo reportage fotografico ci sono le foto dove l'acqua è marron e quelle dove l'acqua è più chiara ( normale ), le prime sono fatte nel 1993 ( dopo l'incendio ), le seconde nel 1996 circa, queste ultime con la loro colorazione determinano il fatto che negli anni si era ricostituita la vegetazione minima e pioniera, con le dovute differenze di rappresa in quanto prima del 1992 c'era molta più vegetazione prima dell'incendio del vallone delle piscine, questa volta invece hanno contribuito oltre alla grande pioggia, l'incendio di quest'estate e l'esistenza di una realtà che vedeva sommati tutti questi eventi erosivi degli ultimi ventanni insieme una situazione critica all'interno del rio per almeno gli ultimi 2 kilometri prima del lago.
Tra le tante, la pulizia del fondo del lago soprattuto dove si sono cumulate la sabbia e i fanghi è di fatto un'opera urgentissima da svolgere, in quanto oltre a mettere a repentaglio la sopravvivenza dello stesso potrebbe gravare ulteriormente sulla diga e su tutta la zona a valle, proprio perchè la diga svolge un'opera di rallentamento quasi naturale, quasi naturale ma non del tutto, infatti il lago è un'opera dell'uomo ed è per questo che avrebbe bisogno di manutenzioni costanti e straordinarie e che dovrebbero anche tutto il fiume a monte, si spera che con una azione dettata dall'urgenza e dal raziocinio si penda atto di questo fatto e si provveda quanto prima, se dovesse ripiovere molto, le cause di altri danni e tragedie sarebbero da ricondurre anche alla non esecuzione di quest'opera di ripristino, si spera che questa volta si metta davvero mano e non si stia a dormire come da norma e come si è fatto per lungo tempo.

Ciao Giacomo


Lago dopo la piena del 1993

Canale scolmatore dopo la piena del 1993

Canale scolmatore dopo la piena del 1996


Su Strumpu 1996

2 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

Grazie Giacomo,
queste foto dimostrano in maniera inequivocabile che gli incendi impoverendo il terreno lo rendono più sensibile all'erosione.
Anche lo studio ricognitivo che ho pubblicato nei giorni scorsi considera il rimboschimento una delle azioni indispensabili da realizzare. Speriamo che tutti, non solo gli enti preposti ma anche i singoli residenti capiscano che è importante partecipare a questa azione di arricchimento del nostro territorio. A Poggio questa attività è stata incredibilmente trascurata, il che mi ha sorpreso non poco, considerata la presenza di almeno due entità (Cooperativa e Grusap) che hanno nella salvaguardia ambientale uno dei propri scopi principali. Forse è il caso di mettersi tutti a dare una mano.

giacomo ha detto...

Grazie a te, certo questo è vero, ma non possiamo affidare la gestione del territorio al volontariato , al Poggio si è fatto quel che si poteva, anzi diciamo che negli anni si è fatto molto, in questo caso stiamo parlando di grandi interventi non di competenza della Cooperativa, così come tante opere all'interno del lago che lo stesso non erano di competenza del concessionario, e di altre fuori dal territorio proprio e sopratutto all'interno di un fiume, per queste cose ci sono le autorità preposte che invece non si sono mai viste, se non come succede spesso soltanto dopo le catastrofi, oppure per fare dei grandi e inutili lavori molto dispendiosi e dannosi.



Ciao Giacomo

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