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martedì 12 maggio 2009

Una lettera aperta tra passato e futuro

L'hanno ricevuta gli abitanti di Poggio dei Pini due giorni fa. Dodici pagine di carta patinata che ricorda un i vecchi notiziari della Cooperativa, quelli veri di quando c'era una redazione con tanto di nomi e cognomi (cosa rara al giorno d'oggi), prima che l'informazione a Poggio venisse declassata, sia dal punto visita tipografico che per quanto riguarda i contenuti. Pensate che i notiziari attuali sono tanto fumosi e incompleti che nessuno dei 900 soci aveva compreso, due anni fa, che la "loro" cooperativa si stava preparando a realizzare una mai discussa, ne tantomeno approvata, nuova cementificazione del territorio di Poggio dei Pini, pinete comprese. Una cooperativa composta, secondo qualcuno, da novecento idioti che non sanno leggere!
Il redattore di questo volumetto, che deve essere costato una bella cifra, è Franco Magi, giovane cresciuto a Poggio e attualmente unico rappresentante di questo centro residenziale all'interno del consiglio comunale capoterrese.


Una incredibile immagine "con capelli" di Franco Magi nel 1996 quando la Biblioteca di Poggio dei Pini fu la prima in Sardegna ad avere attivato un servizio di connessione ad Internet.


Meno male che io, con Internet e questo blogspot, posso raggiungervi senza dovere affrontare questo tipo di salasso finanziario. Il risparmio è uno dei tanti vantaggi della telematica rispetto alla carta stampata, sorprende sempre di più che la nostra Cooperativa in pratica non utilizzi internet. Il risparmio non interessa? Qualche giorno fa ho provato ad inviare un messaggio ad almeno uno dei 2 indirizzi e-mail pubblicizzati nei 2 siti intestati alla cooperativa, ma sono entrambe tornate indietro con la dicitura "indirizzo sconosciuto", un bell'esempio di efficienza.

Scusate ma devo dirlo e spero di non offendere nessuno. Poggio dei Pini sembra un mondo parallelo in cui tutto va alla rovescia.
Abbiamo un consigliere di Forza Italia ambientalista! Ma quando mai si è visto? Un berlusconiano che difende le pinete e lotta contro la cementificazione del territorio. Ma siamo pazzi? E poi abbiamo una Cooperativa un bel "rossa" che vuole radere al suolo le pinete, difesa da un avvocato "rossissimo" che arringa sulla necessità di mantenere le cubature (in realtà inesistenti) da Sa Birdiera a Punta sa Menta, dal Manzanarre al Reno. Una Cooperativa rossa di tipo molto aristocratico, in cui alcune persone si relazionano con le altre realtà presenti nel territorio con un atteggiamento di superiorità del tutto ingiustificato e fuorviante, sperperando cosi le risorse dei soci per servizi che avrebbero dovuto essere da tempo ceduti all'ente pubblico. Inoltre queste persone mostrano all'esterno una faccia "snob" che non corrisponde allo spirito della maggior parte dei residenti di Poggio e che è a mio avviso estremamente dannosa dal punto di vista della coesione sociale nel contesto territoriale in cui viviamo. L'esperienza dell'alluvione ha invece rinforzato i canali di comunicazione ed i rapporti di amicizia le varie realtà urbane e sociali del comune di Capoterra e rappresenta un "dono" lasciatoci da questa disgrazia.

Abbiamo una cooperativa "rossa" il cui presidente, proprio come Berlusconi, afferma di essere troppo anziano per usare internet e di preferire la bella (e costosa, tanto paghiamo noi) carta, ma contemporaneamente propone di realizzare una rete in fibra ottica di nostra proprietà. Insomma una gestione a cui Internet da proprio fastidio perchè rappresenta una rottura verso quel piccolo mondo di informazione controllata che ha portato alla dimissione di almeno tre giornalisti che dirigevano il notiziario poggino, l'ultimo fu Emanuele Atzori sotto le presidenza di Antonio Secchi.

Tornando alla carta, ci sono persone che non usano internet e avranno quindi potuto apprezzare le 12 pagine e le belle foto a colori di questa lettera.
Direi a occhio e croce che Franco ha realizzato un utile riepilogo dei tanti avvenimenti, grandi e piccoli, degli ultimi anni; legati non solo al disastro del 22 ottobre, ma anche alla gestione della cooperativa.
Inutile dire che il punto di vista di Franco, sulla maggior parte delle questioni trattate, rispecchia quello del sottoscritto, che non ha mai fatto mistero di apprezzare l'azione di chi, svegliando tutti da un sonno profondo, ha avviato quella pressione che ha fatto emergere moltissimi elementi di conoscenza che erano ignorati dai più o che erano stati distorti da una informazione basata sul passaparola. Probabilmente sarà stato merito anche di questo blog, certamente rigonfio di parole, opinioni, documenti se è stato possibile approfondire tantissimi temi legati alla conoscenza di questo piccolo centro, anche dal punto di vista della sua gestione.
Grazie a questa informazione, avviata da Franco ma alla quale hanno partecipato anche molti altri soci, siamo oggi in grado di comprendere come sia possibile che una società, che avrebbe dovuto essere florida per il gran numero di lotti di terreno ceduti a caro prezzo negli ultimi anni, si sia improvvisamente trovata con moltissimi servizi inutilizzabili e senza risorse nel momento del bisogno.
Chi conosce il sottoscritto cosi come l'estensore di questa lettera sa bene che la politica non è, come qualcuno vorrebbe far credere, l'elemento che giustifica una azione di informazione e di pressione realizzata tramite incontri, riunioni e fogli. Io non ho mai fatto politica attiva e, chi conosce me e Franco, sa bene che abbiamo posizioni politiche molto distanti (non molto, di più!).
La realtà è che entrambi amiamo questo posto e crediamo che possa continuare ad essere meraviglioso come lo è stato in passato, non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche sociale.
La lettera di Franco, essendo piena di immagini fotografiche, costituisce un file pdf di dimensioni ragguardevoli, ben 41 Mb. Siete avvertiti. Chi volesse scaricarlo, con un di pazienza, può cliccare qui.

Il documento riporta alla luce e analizza molti episodi che sono stati ampiamente trattati nella nostra cronaca quasi quotidiana qui nel blog. Non vi sono elementi nuovi, ma è utilissimo ritrovare tutti questi temi raccolti in un unico documento di facile lettura.

La storia di Poggio di questi ultimi anni sembra un romanzo manzoniano. Mi viene da sorridere quando rileggo e ripenso a tutte le arrampicate sugli specchi e agli azzeccagarbugli che proponevano come valido un modello di sviluppo basato sulla mancanza di trasparenza; un modello in cui il socio deve essere informato il meno possibile e deve essere tenuto distante dalla partecipazione attiva alla vita della cooperativa, rinunciando cosi al suo potenziale contributo volontario. Un modello che progetta, per il futuro, il depauperamento del verde, l'incremento smisurato della cementificazione, il ricorso ad azioni legali a tutto spiano contro tutto e tutti. In realtà a pochi mesi di distanza quelle argomentazioni sono state spazzate via da una montagna di cause perse, di denaro sprecato, di casse vuote ed indefinitiva, di occasioni mancate.

Mi è piaciuto molto il riferimento a Poggio come Svizzera Sarda. Si badi bene, non è campanilismo, ma una realtà che fa riferimento all'innegabile qualità ambientale e urbanistica di questa frazione capoterrese ed alla presenza di dinamiche di cooperazione e di autogestione che hanno consentito il raggiungimento di traguardi che altrove in Sardegna sono impensabili.

La scommessa, per la Poggio dei Pini di oggi e per i suoi abitanti, è quella di riuscire a voltare pagina, perchè il tempo passa e non ci si può annichilire per sempre su un modello di sviluppo di tipo immobiliarista, anche perchè, superato un certo limite, ogni metro cubo di cemento in più altererebbe l'equilibrio uomo/natura, facendo diminuire di conseguenza anche il valore degli immobili.

5 commenti:

giacomo ha detto...

IL MIO GIORNALINO

Ciao, vorrei dire che la lettera di Franco in linea di massima può anche andare, c'è però un eccessivo atto d'accusa verso il presidente attuale, certo è che ha sbagliato in alcune cosettine ma è altrettanto certissimo che questa politica si era gia vista più volte e guarda casa tutte le volte che un presidente veniva scelto da una certo gruppetto storico e dannoso per il Poggio, quindi nulla di nuovo, poi non appena il presidente di turno si accorgeva della cacchiate ( non tutti ) e incominciava a storcere il naso, ecco che veniva scaricato, in un tipico atteggiamento di stampo politico vile e da vigliacchi.

Contesto anche questi elogi eccessivi al consigliere Atzori, forse sono un ringraziamento per dire ok adesso basta hai fatto troppo mettiti da parte, oppure sono un modo di fare del politichese, io non sono politico, ma è stato di fatto il regista di tante cose di cui moltissime di fatto e nella realtà si sono rivelate un fiasco, ma cosa potrebbero dire tutti quei soci fondatori e non, che hanno contribuito in maniera continua alla crescita di questo luogo? ..penso niente perchè la maggior parte non ci sono più e sopratutto non erano persone stupidotte che cercavano degli " allori " .

Le vere colpe di questa rapida discesa verso una situazione grave, sono da attribuire a delle scelte fatte nel corso degli ultimi 20 anni circa, a partire dall'aver perso il treno per l' abbandono delle volumetrie di costruzione originarie ( vedi referendum ipocrita degli anni 90) che giuste o sbagliate che fossero avrebbbero consentito di mandare avanti la barca cercando ovviamente di cambiare il sistema degli introiti dando più spazio ai servizi come da una cooperativa ci si aspetterebbe, di fatto non si è fatto nell'una nell'altra cosa, anche perchè per creare dei servizi vi voglion persone intraprendenti.

Poi passiamo alla barzelletta della Poggio sport e a tutti gli interessi nascosti legati agli impianti, interessi che ancora oggi rimangono ( si vedrà in futuro) , alle società perdenti nelle gare d'appalto e ai mille sub-appalti per gestire gli sport facendo di essi una vera e propria fabbrica di soldi e del nulla, facendo perdere invece quello che lo sport rappresenta per la società tutta, di fatto anche qui non si sono fatti i soldi e anzi se ne sono persi a gogò e si è perso del tutto quello spirito di appartenenza che faceva parte di questo posto, oggi ormai niente si chiama più con il nome del Poggio...sarà un virus o e pieno di paraculi che sono arrivati qui e si sentono estranei?? della serie è arrivato mene vado!!

Ovviamente diciamo che si è creato un buco economico clamoroso ( circa 400.000 euri ) , si sono persi anche numerosi sport come la pallavolo e altri, numerose attrezzature hanno spiccato il volo, ultimo il calcio che era un punto di forza del poggio e inoltre vi sono delle cause aperte con i vecchi custodi..cause perse con molta probabilità.

Insomma una persona normale si sarebbe dovuto sforzare e anche molto per cercare di ottenere tutti questi fallimenti e fare tutte queste idiozie, ma qui c'eravamo abituati perchè questo atteggimento è recidivo e le persone sono sempre le stesse.

Inoltre lo dico con molta sincerità, qui al Poggio negli anni 90 è arrivato un nutrito gruppo di persone che proprio non ne volevano sentire di sobbarcarsi delle responsabilità, non era nella loro indole da eterni dipendenti ( di testa ), non volevano appartenere a questo posto e non sono stati umili e pazienti per capirlo, sono quelli che hanno abboccato ai vari referendum, quelli che volevano imporre il loro status e le loro tradizioni senza cercare di capire che qui c'erano gia delle tradizioni e degli usi nonchè delle realtà vincenti, poche ma c'erano, insomma un pò un orda di piccoli barbari simpatici e comunque in buona fede ma dannosi.

Per parlare di responsabilità allora si dovrebbe dare al bravissimo e storico ex presidente Dott. Pibiri il titolo di EROE NAZIONALE, semplicemente per non aver mai fatto capire di non volersi prendere le responsabilità, di fatto le aveva prese nel miglior modo possibile e di fatto non è mai stato eguagliato.

L'informazione qui al Poggio è sempre mancata o è stata insabbiata ad arte sempre dalla solita persona, anzi per la verità erano due ( chiamamoli mimì e gogò ), così si potevano tagliare gli alberi, costruire anche i muretti a secco dentro i fiumi, distruggere il Grusap, cancellare il gruppo sportivo, e andar contro i soci per tenerli lonatani e impaurirli, abolire le feste ( in quanto la gente si conosceva e poteva cospirare ) insomma in generale per dividere, e così qualcuno si faceva i cacchi suoi tra un sorrisetto e l'altro, fossero state una persone capaci tutto sarebbe andato bene, un atteggiamento sbagliatissimo sempre e comunque, tipico dei dittatori e degli ignoranti.

La storia del Poggio si è sempre ripetuta è per questo che mi sembra patetico e sbagliato nonchè dannoso per il Poggio creare nel presidente Calvisi l'ennesimo capro espiatorio, e vicecersa che qualcuno la facesse franca, così facendo la storia non cambia mai e si continua sempre con questa musica stonata, le colpe le si danno a chi le ha e in un ottica generale, così come reputo sbagliatissimo accusare il figlio del presidente ( cosa abbastanza squallida ) che ha fatto magari quello che gli veniva assegnato, insomma un cosa molto personale che a me ha dato fastidio, uno sbaglio di Franco..ma tutti possiamo sbagliare e anche i politici berlusconiani ahahaah!!!, e poi di prese per il culo ve ne sono state tante e da entrabe le parti, ma a volte basta sorriderci sopra.

VOGLIO FARE IL PRESIDENTE...UFFA!!!!

Per quanto riguarda il sig. Sechi che ha tanto a cuore il voler fare presidente, io senza polemiche gli consiglierei di tirarsi fuori, così lascia spazio ai giovani, primo perchè a parer mio non ha brillato come presidente tanti anni fa, secondo perchè non rappresenta nessuna novità, terzo perchè mi sembra che al Poggio si stia presentando un gruppo giovane e nuovo che farà voltar pagina ad anni di politica inutile, dannosa e ombrosa, caratterizzata da alcuni comportamenti che hanno avuto come unico indirizzo quello di allontanare i soci dalla vita comunitaria strumentalizzando tutto e tutti e di fatto INDEBOLENDO L'OPERA DI UNA COOPERATIVA CHE SI RISPETTI, e poi quarto punto, ha di nuovo dimostrato di non essere aperto nei confronti di una Associazione neo-nata che ha come scopo principale quello di voler dare sicurezza e di valorizzare il territorio tutto compreso quello di Poggio quindi di apportare dei benefici e cosa più strana ha scambiato questa associazione per un partito politico, insomma una mentalità un pò chiusa e antiquata e non certo da Re saggio e lungimirante di cui al Poggio c'è bisogno così com'era prima.

Per le antenne e tutto il resto penso che si sia agito con imprudenza e troppa fretta, ma questo fatto è con molta probabilità dovuto al voler far cassa in tutti i modi, visto il passato delle varianti e il non aver rispettato i diritti dei soci in termini di volumetrie con l'ipocrita scusa della difesa dell'ambiente, di fatto gli stessi stavano per fare ancor più danni, dicendo questa volta che NON VOLEVANO PIU' I LOTTI NELLA MONTAGNAA...urbanisti e ambientalisti dell'ultim'ora, bocciati in matematica senza prova d'appello.

Questa nuova variante se non passerà non sarà certo per colpa di Franco Magi che ha contrastato egregiamente questa nuova pazzia, ma sarà colpa sia dell'aver perso il treno per fini politici anni fa e sia per gli sbagli clamorosi inclusi in quest'ultima, e qui parliamo di lotti vicino ai fiumicelli , i lotti dentro le pinete, nonchè quelli del rudere dove tanta fatica si era fatta per ristrutturarlo..e cosa ancora più grave quella appunto ( la solita storia bulgara ) di non aver informato nei dettagli tutti i soci, insomma una vergogna continua..cari signori elettori..è arivata l'ora di cambiare senza sbagliare e senza far durare questa nenia che ha più il spore da faida paesana.

Vedremo i prossimi soci consiglieri cosa sapranno fare sopratutto in termini di servizi e piccole attività imprenditoriali, penso e spero di si.

Concludo con il ringraziare tutti i soci fondatori e non solo alcuni, i soci tutti e non solo i fondatori, parlo di quelli che si sono fatti il mazzo in mille modi dai primi agli ultimi arrivati, è questo lo spirito che ci dev'essere per continuare in futuro perchè la giusta ricnoscenza dovrebbe essere sempre da stimolo, ma sopra di tutti ci metto gli ideatori di questa realtà, per me è sempre l'idea che ha un posto privilegiato, furono per onestà e per rispetto verso di loro i Sig.ri ALberto Marraccini che ebbe l'idea originale, assieme ai Sig. Ettore Lai e al Sig. Silvio Alvito, questo perchè la storia non venga cambiata e perchè qualcuno non dimentichi.



ciao Giacomo

gianleonardo corda ha detto...

Giacomo giusto una piccola precisazione sul calcio: non è esatto dire che è andato via, come sostieni, è andata via invece una società e relativi dirigenti che era entrata in rotta di collisinoe con gli attuali gestori degli impianti e con le decine di famiglie che finanziavano, con le quote mensili, la società PoggiodeiPinicalcio.
Le intenzioni sono state rese note, con poca delicatezza, dai dirigenti nel mese di luglio, dopo aver abbandonato improvvisamente il quartiere e sensa avere avvisato le famiglie, venute a conoscenza solo perchè uno sgradevole volantino era stato attaccato dappertutto. in seguito anche il sito della socità, trasferitasi a Frutti d'oro, è stato chiuso.
Comunque al loro posto, e per fortuna, un gruppo di genitori si è quotato ed ha ricostruito, con un nuovo nome e tanti sacrifici, la società sportiva Sporting Poggio. Purtroppo l'alluvione e gli sciacalli hanno distrutto tutto. Nonostante questo, con moltissima buona volonta e tanta umiltà ci si è rimboccati le maniche, indossati scarponi(e aperto il portafoglio) si è, per l'ennesima volta, ricominciato. Il risultato è che oggi decine di bambini, dopo aver spalato fango assieme a tantissimi volontari, sono tornati festanti a giocare al calcio nel campo strappato al fiume, ed a essere ospitati nel Clubhouse, miracolosamente tirato a lucido dalla contagiosa testardaggine della famiglia Sanna.
Ho scritto tutto ciò per dovere di precisione e perchè ho l'onore di aver pertecipato, seppure con il mio piccolissimo contributo, a questa bellissima avventura.
A me pare un bell'esempio di cooperazione, quella vera.

gianleonardo corda ha detto...

Giacomo giusto una piccola precisazione sul calcio: non è esatto dire che è andato via, come sostieni, è andata via invece una società e relativi dirigenti che era entrata in rotta di collisinoe con gli attuali gestori degli impianti e con le decine di famiglie che finanziavano, con le quote mensili, la società PoggiodeiPinicalcio.
Le intenzioni sono state rese note, con poca delicatezza, dai dirigenti nel mese di luglio, dopo aver abbandonato improvvisamente il quartiere e sensa avere avvisato le famiglie, venute a conoscenza solo perchè uno sgradevole volantino era stato attaccato dappertutto. in seguito anche il sito della socità, trasferitasi a Frutti d'oro, è stato chiuso.
Comunque al loro posto, e per fortuna, un gruppo di genitori si è quotato ed ha ricostruito, con un nuovo nome e tanti sacrifici, la società sportiva Sporting Poggio. Purtroppo l'alluvione e gli sciacalli hanno distrutto tutto. Nonostante questo, con moltissima buona volonta e tanta umiltà ci si è rimboccati le maniche, indossati scarponi(e aperto il portafoglio) si è, per l'ennesima volta, ricominciato. Il risultato è che oggi decine di bambini, dopo aver spalato fango assieme a tantissimi volontari, sono tornati festanti a giocare al calcio nel campo strappato al fiume, ed a essere ospitati nel Clubhouse, miracolosamente tirato a lucido dalla contagiosa testardaggine della famiglia Sanna.
Ho scritto tutto ciò per dovere di precisione e perchè ho l'onore di aver pertecipato, seppure con il mio piccolissimo contributo, a questa bellissima avventura.
A me pare un bell'esempio di cooperazione, quella vera.

giacomo ha detto...

Si, ma io non volevo dire quello, anzi diciamo che per me va bene che il calcio vada avanti, però mi riferivo agli anni passati e quando c'era un gruppo sportivo che governava tutte le squadre, volevo dire che la situazione era più stabile, e volevo rimarcare quanto questa brutta avventura della poggio sport avesse rovinato il clima e la storia di questo posto, e ripeto senza campanilismi stupidi, difatti nelle squadre c'erano persone di tutto il circondario, di cui moltissimi sono rimasti amareggiati per la scomparsa del Poggio dei Pini, insomma una situazione destabilizzante in tutti i sensi.


L'agonismo e lo sport non devono essere governati a fin di lucro, per me è una cosa basilare e di principio, altrimenti chi ne fa le spese sono in primis i ragazzi e gli atleti tutti, e di questo i responsabili sono a livello nazionale, poichè in tutta Italia vi è una situazione di questo genere che ha danneggiato notevolmente tutte le attività sportive e che perdura ormai da una decina d'anni, lo sport dovrebbe essere quasi una voce in perdita, quanti baroni esistono in questo settore in Italia..e chi li mantiene??.

Ricordo che la poggio sport nacque per motivi inventati e anche per motivi di costi di gestione, falso, di fatto e la realtà hanno dimostrato l'esatto contrario.

E' obbligatorio che al Poggio ritorni il Gruppo sportivo e che si governi lo sport in maniera più civile allontanando questa follia speculativa e nello stesso tempo non danneggiando gli attuali gestori e anzi alleggerendoli da oneri di natura economica che a loro volta devono riflettersi sui vari sub appaltanti.

Questa è stata l'opera del Poggio e qeusta dovrebbe ritornare, dando spazio agli sponsor e all' ottima collaborazione di molti privati cittadini come te.



Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Quando si parla di Cooperatuva fioccano i commenti anonimi, è ormai un classico.
Capirei se ci trovassimo a Caltagirone in un clima di intimidazione di stampo mafioso, ma fortunatamente Poggio non è a quel livello e l'anonimato qui da viene utilizzato dai soliti tre idioti per spargere solo calunnie e inconfessabili interessi personali.
Voi lettori avrete certamente incontrato questi personaggi che agiscono nell'ombra e vi avranno detto chissà quali segreti inconfessabili, quali trame, quali notizie bomba.
In questo periodo pre-elettorale si scateneranno. Invitateli a parlare apertamente, come da due anni sto facendo io qui, mostrandovi nome e faccia.
Ribadisco inoltre che ho sempre pubblicato tutto il materiale che mi è stato inviato. Non faccio il giornalista e nemmeno il dattilografo quindi se mi arriva materiale carteceo avrò certamente una certa difficoltà a ricpiarlo per intero.
Ho comunque sempre commentato i pochi e scarni comunicati della Cooperativa. Il bello del blog è che .. potete commentarli anche voi e dire la vostra.
All'anonimo infine dico: non mi dare del Voi, non si usa più da tempo :-)

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