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martedì 26 maggio 2009

Strada 7: ammissione di colpa e tentativo di sanatoria

di Franco Magi
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Francamente senza parole: sarebbe da non crederci, ma dopo aver tenacemente insistito sulla regolarità del prolungamento e della bitumazione della strada 7, tanto da non esitare nel spendere i soldi dei Soci per ricorsi, controricorsi, pareri pro veritate e sostituzioni tavole, esponendo l’immagine esterna della Cooperativa, arrivando perfino a paventare conseguenze e ripercussioni su chi osava anche soltanto mettere in dubbio la bontà della loro azione, ecco finalmente cadere la “foglia di fico”.
Questa volta sono gli stessi Amministratori a dichiarare in un atto ufficiale che avevano “proceduto ai lavori di bitumatura del tratto terminale del prolungamento strada 7 in assenza della prescritta Concessione Edilizia”.


Lo ha affermato la Vice Presidente Ines Solinas nella nota di prot. 14872 del 21 maggio 2009.
Ma vediamo nei dettagli l’istanza protocollata al Comune di Capoterra (scarica pdf).
Con una mossa tanto sorprendente quanto di rara astuzia il Presidente Calvisi, “dribblando” scaltramente il rischio di un “possibile” conflitto di interesse, ha delegato “un vicepresidente” – nella fattispecie la Prof.ssa Ines Solinas – a firmare la richiesta di “rilascio della Concessione Edilizia in accertamento di conformità”.

In realtà l’intera istanza è un esempio luminoso di equilibrismo amministrativo. Infatti cerca di far apparire come abusiva la sola bitumazione e non l’intera viabilità, come invero è stato accertato dagli uffici competenti e dai Tribunali. Considerazione questa talmente inverosimile che la stessa firmataria si contraddice dichiarando “il prolungamento strada 7”, quindi ammettendo implicitamente (e forse inconsapevolmente) che se ha prolungato ha anche aggiunto un pezzo che non c’era!
Poi l’altra considerazione apodittica: la firmataria asserisce essere “opere peraltro conformi agli strumenti urbanistici generali e di attuazione approvati e non in contrasto con quelli adottati sia al momento della realizzazione dell’opera, sia al momento della presentazione della domanda”. Ovviamente priva di fondamento: l’opera quando è stata realizzata non era per nulla conforme agli strumenti urbanistici generali e di attuazione approvati in quanto non era previsto alcun prolungamento della strada 7, ma soprattutto è in contrasto con la normativa attuale: tutti sanno che il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) vieta l’asfalto sotto le zone boscate. Ed ancora per modificare il reticolo viario di una lottizzazione non basterebbe comunque una concessione edilizia, ma servirebbe una ben più complessa variante al piano di lottizzazione.
Ma c’è di più: la Vice Presidente presenta istanza ai sensi dell’articolo 13 della Legge 47/85, facendo un riferimento assolutamente inconferente. Infatti la Regione Sardegna in forza del proprio Statuto speciale ha potestà legislativa e competenza primaria in materia Edilizia ed Urbanistica (articolo 3 dello Statuto speciale della Sardegna). Pertanto la norma applicabile è rappresentata dalla L.R. 23/85. E comunque quand’anche la Vice Presidente Ines Solinas avesse amministrato una Cooperativa con sede sul continente italiano la norma di riferimento sarebbe stata il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” DPR 380/01 e non la Legge 47/85.
Infine a coronamento dell’assurdo la Vice Presidente dichiara di “possedere i requisiti per ottenere la concessione edilizia”.
Invero – a seguito della inottemperanza all’ordine di demolizione - l’area di sedime della strada abusiva è stata acquisita gratuitamente al patrimonio comunale e pertanto oggi la Cooperativa, non avendo il titolo di proprietà, non ha i requisiti per ottenere la concessione edilizia in sanatoria. Nota di cronaca: firma gli elaborati prodotti in 8 esemplari il tecnico “Dott. Ing. Raffaele Reccia”, iscritto al n. 1096 dell’Albo degli Ingegneri della Provincia di Cagliari con studio in Cagliari via San Benedetto 60. Sarebbe bello sapere se anche questa spesa inutile è a carico dei Soci.

In conclusione devo confessare una certa curiosità, quasi ammirata: nel repertorio dei tanti giganti del diritto e dell’urbanistica ai quali i nostri Amministratori ci hanno abituati non mi dispiacerebbe conoscere chi da ultimo li ha supportati in questa nuova prodezza.

6 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao , a me questa storia continua a sembrarmi una specie di storiella alla Peppone e Don Camillo, dai Franco cerchiamo di darci un taglio altrimenti potrebbe diventare un caso patologico :) .


Intanto a memoria c'è da dire che quella strada non è costata niente ai soci, non è particolarmente impattante dal punto di vista ambientale e che purtroppo è anch'essa il frutto di ripicche tra la vecchia guardia del Poggio, è stata una guerra senza esclusione di colpi e sopratutto molto dannosa per il Poggio, dovrebbe assolutamente terminare con una sorta di amnistia generale che avrebbe il solo fine di far rivivere questo posto ( il fine giustifica il metodo ) e questo è il consiglio che intenda dare al prossimo cda.


Incominciamo a parlare del futuro e delle nuove inziative per rinforzare e ridare una seria e duratura autonomia a questo posto, questa è l'unica strada a mio parere, viceversa si farà un gioco al massacro che avrà il solo fine di indebolire il Poggio per motivi a me ancora sconosciuti.



Ciao Giacomo

Sandro Atzeni ha detto...

Se si concede "una amnistia generale" poi va a finire che tutto il malfatto passa in cavalleria e ci ritroviamo le stesse persone per altri 4 anni e questo non deve succedere. Il buonismo all'italiana, con chi persevera e difende scelte e spese discutibili, deve essere un'opzione da non prendere minimamente in considerazione, un velo pietoso potrà essere steso su tutte queste faccende solo DOPO le elezioni per il rinnovo del cda ma ora tutto ciò che serve a far risaltare le negligenze deve essere spiattellato senza indugi.

Giorgio Plazzotta ha detto...

mi sembrano due posizioni un po' estremiste. Non so cosa è giusto fare con tutti questi errori e questi sprechi del passato. da una parte ha ragione giacomo sul fatto che non ha forse alcuna utilità inseguire i fantasmi del passato con altre azioni legali. punire i colpevoli? ottenere i danni? qualcuno dice sempre che la cooperativa deve fare l'interesse dei soci.
se ne discuterà.
ciò che è veramente indispensabile è che la gestione della cooperativa venga prontamente riportata su un piano di correttezza, trasparenza, partecipazione. Questo è l'obiettivo primario. tutte le altre cose sono storie.

Anonimo ha detto...

IL BUONISMO E IL PERDONO PER IL MSLFATTO.

Caro Giacomo, lo spirito che ti anima io lo capisco ma non lo condivido. Quando ho avuto contezza del pasticcio in cui mi stavano trascinando (nuova mega lottizzazione) mi sono ovviamente ribellato e questo non per ripicca. In quel momento mi ero spiegato diversi strani comportamenti passati che avevo vissuto. Alla base di tutto c'è l'occultamento di conoscenza per i soci, necessario per "poter operare a proprio insindacabile giudizio". Poichè le risorse per i tanti errori derivano anche dalle mie tasche, se mi permetti non per "ripicca" ma per chiarezza, a me farebbe piacere conoscere se diverse poste di spesa, imputate alla generalità dei Soci, andavano invece coperte con il portafoglio del singolo che ha sbagliato, sapendo di sbagliare e per di più negando ad altri la possibilità di rilevare l'errore. Ecco perchè io cercherò di dare il mio consenso solamente a chi prometterà "assoluta trasparenza" evitando il richiamo a codici e codicilli che nulla hanno a che fare con la nostra realtà. Ciao Giampaolo Lai

Anonimo ha detto...

IL BUONISMO E IL PERDONO PER IL MSLFATTO.

Caro Giacomo, lo spirito che ti anima io lo capisco ma non lo condivido. Quando ho avuto contezza del pasticcio in cui mi stavano trascinando (nuova mega lottizzazione) mi sono ovviamente ribellato e questo non per ripicca. In quel momento mi ero spiegato diversi strani comportamenti passati che avevo vissuto. Alla base di tutto c'è l'occultamento di conoscenza per i soci, necessario per "poter operare a proprio insindacabile giudizio". Poichè le risorse per i tanti errori derivano anche dalle mie tasche, se mi permetti non per "ripicca" ma per chiarezza, a me farebbe piacere conoscere se diverse poste di spesa, imputate alla generalità dei Soci, andavano invece coperte con il portafoglio del singolo che ha sbagliato, sapendo di sbagliare e per di più negando ad altri la possibilità di rilevare l'errore. Ecco perchè io cercherò di dare il mio consenso solamente a chi prometterà "assoluta trasparenza" evitando il richiamo a codici e codicilli che nulla hanno a che fare con la nostra realtà. Ciao Giampaolo Lai

giacomo ha detto...

Ciao, anche a me farebbe piacere sapere tutte le cavolate fatte e come minimo far ammettere delle proprie colpe chi è colpevole, è sicuramente un argomento controverso e anche contorto, ma se metto nell'obiettivo primario il ripristino della situazione generale e il potenziamento di alcune voci legate al campo economico, penso che di tempo ne rimanga ben poco per andare a ritroso e cercare qualche pelo nell'uovo, di sicuro non mi sto riferendo a piccole cose, per le grandi è chiaro che quanto meno bisognerà far luce, sicuramente per fare della cronaca a titolo di memoria, la realtà è che al Poggio bisognerà cambiare pagina sopratutto per non darla vinta a chi di errori ne ha fatti troppi, e sto parlando di fatti relativi agli ultimi 10 anni , solo così si potranno colpire coloro che hanno cagato fuori , non è questione di buonismo sia chiaro, è una questione puramente gestionale che guarda soltanto al cambiare questa musica ormai stonata, altrimenti si continuerà sempre con il : tu hai fatto questo!! e tu hai fatto quest'altro!!, io non c'ero!!, l'aveva deciso lui!!...molliamo queste cose altrimenti non resta il tempo per farne altre molto più importanti.



Ciao Giacomo

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