Nei giorni scorsi le abitazioni del rione Pauliara di Poggio dei Pini sono rimaste senz'acqua a più riprese. In alcuni momenti l'acqua mancava completamente, in altri la pressione era insufficiente, poi tornava e cosi via.
All'origine del problema sembra vi sia il fatto che la rete idrica di Poggio è ancora strutturata e dimensionata sulla base della situazione antecedente al 22 ottobre. Come è noto, sino al fatidico giorno dell'alluvione, il nostro centro residenziale era servito da due fonti di approvvigionamento distinte: i pozzi e la condotta Abbanoa (acquedotto Flumendosa). Non so esattamente quale fosse la percentuale di acqua proveniente da ognuna delle due fonti. Quando si parla di dati ufficiali a Poggio dei Pini tutto diventa difficile data l'assoluta assenza di informazioni utili nel sito della Cooperativa. Qui da noi vale ancora la tradizione orale. Mi sembra di ricordare che in una assemblea qualcuno affermò che fosse circa metà e metà.
Dal 22 ottobre i pozzi di Poggio sono inutilizzabili (ordinanza comunale) e quindi da quel giorno utilizziamo solo l'acqua del Flumendosa. Sempre se non ricordo male, prima del 22 ottobre, il rione Pauliara era l'unico a non essere collegato al sistema Flumendosa, ma era servito esclusivamente dai pozzi della cooperativa, tant'è che i residenti si lamentavano di avere un'acqua di qualità inferiore rispetto agli altri residenti. Ricordiamoci, infatti, che per potere erogare acqua potabile non basta mettere in funzione i pozzi con le relative pompe sommerse, ma sono necessari anche impianti di sollevamento, serbatoi e, soprattutto, sofisticati e costosi impianti di potabilizzazione.
Ad ogni modo dal 22 ottobre anche Pauliara è stata collegata al sistema di erogazione gestito da Abbanoa, ma evidentemente l'achitettura della rete idrica, venendo a mancare una delle due fonti di approvvigionamento, è entrata in crisi proprio in questa zona. E' indispensabile che questo problema, che è sempre collegato con l'emergenza alluvione, venga risolto da Abbanoa. Il gestore della rete (Cooperativa) nonchè nostro rappresentante per ora si limita a dirci che c'è un problema (grazie) ma non sappiamo se e come si sta cercando di risolverlo.
Inoltre stiamo pagando da ottobre acqua non potabile al prezzo di quella potabile. Il grande Totò direbbe: cornuti e mazziati. non solo danneggiati dall'alluvione, ma anche costretti a pagare un servizio di cui non usufruiamo.
Dato che l'erogazione non ha presentato problemi sino a pochi giorni fa è del tutto plausibile che la crisi di questi giorni sia stata causata dall'avvio delle operazioni di irrigazione dei giardini.
La cooperativa, giustamente, ha inviato una lettera che invita a moderare i consumi.
A prescindere dal fatto che lo spreco di acqua è un elemento deprecabile in qualsiasi situazione è necessario fare alcune considerazioni.
Chi gestirà, finita l'emergenza, le reti idrica e fognaria di Poggio dei Pini? Nessuno si esprime su questo argomento. Il Consiglio di Amministrazione uscente si è guardato bene dall'affrontare questo problema e dal proferire parola. Lascerà la patata bollente (e chissà quante altre magagne) al nuovo consiglio di amministrazione.
Non si sa quindi chi gestirà l'acquedotto di Poggio dei Pini. Abbanoa ha ricevuto l'incarico di riparare le condutture che sono stata danneggiate dall'alluvione ma non è vero, come talvolta ho sentito dire, che abbia anche preso in carico l'acquedotto e la fognatura. Il gestore di queste reti è ancora in tutto e per tutto la Cooperativa Poggio dei Pini.
Abbanoa, a meno che non vi sia un intervento straordinario in questo senso da parte della giunta regionale, non potrebbe neanche prendere in carico l'acquedotto di Poggio perchè le acquisizioni da parte di questo ente avvengono esclusivamente nei confronti degli acquedotti comunali. Distinguiamo quindi le certezze dalle ipotesi.
Un'altra domanda che è ancora a mio avviso colpevolmente senza risposta è: quanto costa l'acqua a Poggio? Quale è il raffronto dei costi tra oggi e l'anno scorso e quali sono gli scenari per il futuro?
Nonostante gli esperti del CdA e i dipendenti dell'ufficio tecnico della Cooperativa, i soci non sono riusciti ad avere nemmeno un prospetto economico, che dovrebbe essere basato su alcune semplici operazioni di aritmetica. Eppure queste indicazioni sono molto importanti, perchè non è vero che a Poggio dei Pini vivono solo i benestanti che possono permettersi di pagare senza battere ciglio aumenti di centinaia di euro nelle tariffe dei servizi essenziali. Vi sono poi scelte legate alla progettazione dei giardini per le quali sarebbe opportuno conoscere i costi idrici. Invece vengono messe in giro solo voci non ufficiali del tipo "adesso con Abbanoa l'acqua costa molto di più". Di più quanto? e per quali scaglioni? I soci sono veramente così ignoranti da non riuscire a fare quattro conti? Eppure basterebbe una tabella. Sappiamo che i costi idrici sono suddivisi per scaglioni, sappiamo anche che sul costo dell'acqua estratta dai pozzi di Poggio gravano i costi di potalibilizzazione, di sollevamento e quelli per le riparazioni dei guasti. C'è quindi da considerare, nel computo economico, i risparmi provenienti dalla mancata erogazione dell'acqua dei pozzi. E in futuro? Se davvero l'acquedotto passasse ad Abbanoa quale sarebbe lo scenario economico e quale quello gestionale? L'impressione e che si continuino a sfornare slogan e messaggi allarmistici: perderete le cubature, perderete milioni di euro, pagherete di piu, arriveranno gli speculatori.
I fatti invece dicono che i milioni di euro sono stati sprecati in consulenze inutili, cause perse, progetti inutilizzati e operazioni finanziarie azzardate; le cubature non esistono da un bel pezzo e gli unici speculatori che si sono visti sono quelli che vogliono radere al suolo le pinete.
Passiamo poi all'acqua sporca, quella delle fogne.
Potete osservare che i lavori di Abbanoa sono fermi ai bordi del lago e che, su quel fronte mancano poche centinaia di metri per ricollegarsi alla rete nei pressi del Centro Commerciale e dovrebbero finalmente cessare gli sversamenti fognari presenti in quella zona. A valle, lungo la strada che tutti percorriamo in direzione Maddalena, è in fase di costruzione una nuova conduttura fognaria che, collegherà La Residenza del Poggio e tutte le zone di Poggio ad esclusione di Pauliara con il link fognario principale del Casic. Il Rione Pauliara invece continuerà ad utilizzare, per le fogne, la conduttura che raggiungeva la costa in direzione Rio S. Girolamo-Su Loi e che continuerà a utilizzare l'impianto di sollevamento situato presso i campi sportivi, recentemente ripristinato da Abbanoa e che, trovandosi in quella posizione, sarà comunque spazzato via dalla prossima eventuale piena di grandi dimensioni.
1 commento:
Scusate se io batto sempre sullo stesso chiodo.
Se è accertato che di cubature al momento non ne esistono più, non è del tutto certo che con il nuovo PUC in elaborazione non vengano assegnate nuove cubature alla Cooperativa.
Temo che nelle valutazioni che il Comune farà fra i costi dei servizi, che dovrà prima o poi accollarsi, ed il possibile allontanamento nel tempo di questi oneri concedendo cubature alla cooperativa, potrebbe anche succedere quello che tanti abitanti di poggio non desiderano. Una nuova colata di cemento con tutte le conseguenze che già abbiamo più volte analizzato in questo blog.
Nella malaugurata ipotesi che il Comune voglia concedere nuovi lotti alla Cooperativa, bisogna imporre almeno che, per ogni lotto venduto, tutto il ricavato sia finalizzato alla realizzazione di nuove strutture o alla manutenzione delle già esistenti. In altre parole imporre di scindere la gestione ordinaria dalla immobiliare. Diversamente si ritornerebbe a commettere gli errori che nel passato hanno visto finire i lotti disponibili senza aver raggiunto lo scopo sociale.
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