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giovedì 18 giugno 2009

I RELIQUATI ELETTORALI

Senza dilungarsi in inutili fronzoli, ecco la lettera inviata recentemente dalla Cooperativa (scarica) contenente la proposta di acquisto di aree verdi. Giova a questo proposito significare che:
- la lettera è ancora una volta anonima, essendo genericamente firmata "UN AMMINISTRATORE";
- le aree di cui trattasi sono impropriamente definite "reliquati", essendo in realtà aree verdi di lottizzazione e come tali fruibili da tutti i Soci, certamente non alienabili senza la approvazione di una variante al piano di lottizzazione;
Ma la cosa più grave è che l'acquisto delle aree verdi è preordinato alla edificabilità delle stesse.
Infatti nella lettera è scritto che "il Socio che intenda realizzare il reliquato per costruirvi un qaulsivoglia manufatto O PER AUMENTARE LA VOLUMETRIA EDIFICABILE DEL LOTTO".
E' palese che siamo alla "fase 1".
La "fase 2" sarà la trasformazione in aree edificabili.
Tutto ciò è gravissimo ed è, a mio modesto giudizio, contrario alle norme urbanistiche.

Franco Magi

2 commenti:

giacomo ha detto...

Il titolo è azzeccatissimo, quindi non ci si venda davanti a una caramella succhiata.

Rita ha detto...

Vorrei aggiungere alcune precisazioni sulla questione dei “reliquati”, chiarendo di cosa idrogeologicamente si sta parlando e di cosa gli attuali amministratori stanno proponendo di vendere.
A parte le questioni squisitamente urbanistico-legali su cui ci sarebbe molto da scrivere, nonché la la questione del costo irrisorio al metro quadro che apporterà cifre ridicole alle casse della Cooperativa.
Ciò che mi preme sottolineare è che mi risulta che siano stati proposti ai soci dei "reliquati" che in realtà sono delle fasce di rispetto tra lotti, larghe circa 2 m, che permettono di percorrere a piedi la lottizzazione, evitando le strade asfaltate e accorciando i percorsi.
Molti di essi sono degli IMPLUVI NATURALI nei quali l'acqua DEVE AVERE LA POSSIBILITA' DI SCORRERE LIBERAMENTE, inoltre sono anche il recettore finale di cunette di dreno delle strade a monte. Il fatto di venderli, implica che il socio che li acquista avrà la facoltà di recintarli inglobandoli nel proprio lotto.
Spero che l’Ufficio Tecnico della Cooperativa abbia adeguatamente INFORMATO I SOCI che per legge è OBBLIGATORIO CONSENTIRE IL NATURALE DEFLUSSO IDRICO senza causare impedimenti alle proprietà adiacenti. In caso di alluvione e di forti piogge, infatti, i muri di recinzione faranno da diga con il risultato che l'acqua si riverserà altrove non trovando più il proprio sfogo naturale e causerà sicuramente problemi e gravi danni ai lotti confinanti e/o adiacenti, come già successo.
Spiace constatare che queste azioni incomprensibili degli amministratori uscenti, vadano nel senso opposto a quanto chiede a gran voce la REALTÀ IDROGEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA del nostro territorio, e non solo, vanno contro quanto CHIARAMENTE DIMOSTRATO DALLA FURIA DELLE ACQUE il 22 ottobre, e vanno contro quanto SBANDIERATO DAGLI STESSI AMMINISTRATORI (uno in particolare) nelle varie riunioni con i soci tenutesi subito dopo l’evento alluvionale del 22 Ottobre, in cui era stato dichiarato che avrebbero messo mano a tutti gli impluvi facendo sì che le acque avrebbero potuto essere convogliate in modo che i singoli lotti non subissero più danni di alcun tipo. Alcuni dei candidati del gruppo di cui anche io faccio parte, avevano più volte chiesto che la Cooperativa attuasse uno studio commissionato nel 2006 a due tecnici esperti in problemi di questo genere, che avevano già segnalato, con apposita cartografia, tutti i punti in cui erano presenti situazioni di rischio idraulico, tra cui anche alcuni “reliquati”.
Mi dispiace dover ancora una volta dover constatare che purtroppo L’ANALFABETISMO IDROGEOLOGICO regna ancora sovrano a Poggio dei Pini e che l’alluvione non ha insegnato proprio niente, neppure a chi l’ha vissuta in diretta.
Alcuni reliquati, inoltre, bordano delle importanti strade, consentendo di creare delle fasce verdi e separando i lotti dalle strade più trafficate, perciò potrebbero essere più adeguatamente utilizzate per piste ciclabili, consentendo di spostarsi da una parte all’altra della lottizzazione senza l’uso dell’auto, nonché corsie per jogging o per passeggiare. Venderle significa togliere definitivamente questa possibilità ai soci a scapito della vivibilità della lottizzazione.
Per finire sarebbe anche opportuno che gli Uffici Tecnici fornissero informazioni ai soci sulla PRESENZA O MENO DI SOTTOSERVIZI, all’interno dei reliquati (condotte idriche, fognarie, reti telefoniche). Infatti, i potenziali acquirenti devono sapere preventivamente che in caso di guasto e di necessità di interventi, i loro giardini potranno essere oggetto di pesanti interventi.
Invito i soci che sono interessati all’acquisto di tali aree di informarsi bene in Cooperativa, prima di incappare in qualcuna di queste situazioni sopradescritte.

A presto Rita Lai

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