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mercoledì 17 giugno 2009

La spartizione delle aree verdi

Nonostante i proclami di TRASPARENZA che giungono da più parti, il CdA uscente della Cooperativa continua a svolgere operazioni piuttosto dubbie e decisamente NON partecipate, dato che la maggior parte dei soci non è stata minimamente informata di ciò che sta avvenendo nell'ambito dell'"operazione reliquati".

Ne avevamo già scritto in un articolo del 25 maggio (reliquati elettorali).
Alle preoccupanti informazioni di allora se ne sono aggiunte altre ancor più cupe.

Uno scorcio della pineta di Pauliara

Un considerevole numero di soci, i cui lotti sono confinanti con le aree verdi di proprietà della Cooperativa (e quindi di tutti noi), ha ricevuto un invito ad acquistare appezzamenti di "verde comunitario". Trattasi in pratica delle NOSTRE PINETE.
Nella lettera di invito ci sono due affermazioni apparentemente contrastanti. Si dice infatti da un lato che il terreno acquistato non da diritto a un aumento della cubatura residenziale ma poi si dice anche che, su richiesta, questo aumento di cubatura può essere concesso. E' regolare tutto ciò? Quali sono le implicazioni? Può la Cooperativa fare e disfare nelle pinete e quali autorizzazioni sono richieste?
Per quanto riguarda l'ampiezza di questi "reliquati" ho avuto invece brutte notizie. Non si tratta di piccole fasce di terreno sul bordo della strada.
Sembrerebbe che il CdA uscente stia cercando di assegnare (in alcuni casi "assegnarsi") appezzamenti di pineta e di bosco aventi una superficie di oltre mille metri quadri! In pratica le pinete verrebbero completamente smembrate dalla doppia azione della Variante e dell'operazione reliquati.

Ho la netta impressione che questa operazione non sia ammissibile e verrà come al solito bloccata dalla legislazione vigente. Pare che il CdA si sarebbe procurato un parere legale che la avvallerebbe. Ricordo che qualcuno in questo blog sbraitava che i pareri legali non hanno alcun valore.
E' di certo presente in Cooperativa una mappa di tutte le aree che sono interessate da questa operazione reliquati. Invito chi fosse interessato a richiederne la consultazione.

Sta di fatto che questa azione si svolge poco prima delle elezioni. Si creano aspettative (e voti) che poi saranno puntualmente deluse. Un altro effetto negativo è la creazione di disparità e divisione tra i soci; ci saranno quelli che si allargano il giardino e quelli che no. Un elemento che evidentemente viene considerato di nessuna importanza. Chissà se le Cassandre che ogni tanto evocano "il clima di divisione" registreranno questa maldestra operazione.
Se questa spartizione dovesse andare in porto, il verde di tutti diventerebbe il verde di pochi. Facendo le nostre passeggiate, un domani, potremmo incontrare solo recinzioni che ci impediscono l'accesso. Poi magari in questo verde comunitario cominceranno a spuntare, oltre alle già orribili recinzioni, anche piscine e gazebo con buona pace della naturalità dei luoghi.

Si potrebbe pensare che le vuote casse della Cooperativa possano rimpinguarsi con questa trovata geniale. Sapete a quanto sarebbero ceduti questi terreni che attualmente appartengono a tutti noi? A meno di 8 euro al mq.
Una fascia di 200 mq ci frutterebbe la bellezza 1600 euro, mentre con soli 8.000 euro qualcuno potrebbe raddoppiare l'ampiezza del proprio lotto. Con l'opzione "aumento della cubatura" alcune case monofamiliari potrebbero trasformarsi in bifamiliari.
A Poggio dei Pini forse dimora qualche emulo di Attila che ha preso di mira le pinete.
Prima voleva metterci le case, adesso le vuole provattizzare e recintare. Di lasciare in pace questo piccolo angolo di splendida natura non se ne può parlare?

3 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao, è un fatto sconcertante e va contro tutte le leggi vigenti, nessun socio ha più diritti di altri di acquistare un qualsiasi pezzo di terreno situato in qualsiasi posto, anche nel caso fosse lontano kilometri dal suo lotto o peggio vicino al suo lotto, non solo, ma il Poggio ha un valore dato dalla sua conformazione originaria e quindi vendendo un qualsiasi appezzamento si va contro questo fondamentale di tipo urbanistico e paesaggistico, in più queste manovre sono la prova provata che non si è capaci di far cassa in altre maniere per motivi di incompetenza radicata.

La vendita di questi reliquati sono inoltre un metodo per raccogliere voti che di fatto è di pessimo gusto.

Invito tutti i soci a non comprare nessun tipo di reliquato in quanto è una azione fuori dalla legge, penso inoltre che ci saranno conseguenze legali ai danni della cooperativa stessa non appena un solo socio farà valere i suoi diritti.

Per qualsiasi pezzo di terreno ogni socio ha eguali diritti e nessuno ne ha di più, si sarebbe dovuta fare una gara e pubblicizzare questo avvenimento nonostante sia una manovra sbagliata .

E' di fatto una sorta di variante illegale.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Purtroppo non sono riuscito ad avere la mappa dei reliquati.
Provate a cercarla nel sito della cooperativa www.poggiodeipini.it
Chiunque abbia informazioni che aggiungano qualcosa a ciò che è stato scritto è invitato a fornirle. Qualora il mio articolo contenesse imprecisioni, come sempre sarò ben contento di rettificare.
Gradirei in particolre informazioni aggiuntive sulla legalità di questo tipo di cessione e sulla possibilità che venga effettivamente approvata e livello comunale-regionale. E' chiaro, infatti, che se l'operazione fosse irrealizzabile, come credo, staremmo tutto solo parlando di una manovra propagandistica.

Rita ha detto...

Vorrei aggiungere alcune precisazioni sulla questione dei “reliquati”, chiarendo di cosa idrogeologicamente si sta parlando e di cosa gli attuali amministratori stanno proponendo di vendere.
A parte le questioni squisitamente urbanistico-legali su cui ci sarebbe molto da scrivere, nonché la la questione del costo irrisorio al metro quadro che apporterà cifre ridicole alle casse della Cooperativa.
Ciò che mi preme sottolineare è che mi risulta che siano stati proposti ai soci dei "reliquati" che in realtà sono delle fasce di rispetto tra lotti, larghe circa 2 m, che permettono di percorrere a piedi la lottizzazione, evitando le strade asfaltate e accorciando i percorsi.
Molti di essi sono degli IMPLUVI NATURALI nei quali l'acqua DEVE AVERE LA POSSIBILITA' DI SCORRERE LIBERAMENTE, inoltre sono anche il recettore finale di cunette di dreno delle strade a monte. Il fatto di venderli, implica che il socio che li acquista avrà la facoltà di recintarli inglobandoli nel proprio lotto.
Spero che l’Ufficio Tecnico della Cooperativa abbia adeguatamente INFORMATO I SOCI che per legge è OBBLIGATORIO CONSENTIRE IL NATURALE DEFLUSSO IDRICO senza causare impedimenti alle proprietà adiacenti. In caso di alluvione e di forti piogge, infatti, i muri di recinzione faranno da diga con il risultato che l'acqua si riverserà altrove non trovando più il proprio sfogo naturale e causerà sicuramente problemi e gravi danni ai lotti confinanti e/o adiacenti, come già successo.
Spiace constatare che queste azioni incomprensibili degli amministratori uscenti, vadano nel senso opposto a quanto chiede a gran voce la REALTÀ IDROGEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA del nostro territorio, e non solo, vanno contro quanto CHIARAMENTE DIMOSTRATO DALLA FURIA DELLE ACQUE il 22 ottobre, e vanno contro quanto SBANDIERATO DAGLI STESSI AMMINISTRATORI (uno in particolare) nelle varie riunioni con i soci tenutesi subito dopo l’evento alluvionale del 22 Ottobre, in cui era stato dichiarato che avrebbero messo mano a tutti gli impluvi facendo sì che le acque avrebbero potuto essere convogliate in modo che i singoli lotti non subissero più danni di alcun tipo. Alcuni dei candidati del gruppo di cui anche io faccio parte, avevano più volte chiesto che la Cooperativa attuasse uno studio commissionato nel 2006 a due tecnici esperti in problemi di questo genere, che avevano già segnalato, con apposita cartografia, tutti i punti in cui erano presenti situazioni di rischio idraulico, tra cui anche alcuni “reliquati”.
Mi dispiace dover ancora una volta dover constatare che purtroppo L’ANALFABETISMO IDROGEOLOGICO regna ancora sovrano a Poggio dei Pini e che l’alluvione non ha insegnato proprio niente, neppure a chi l’ha vissuta in diretta.
Alcuni reliquati, inoltre, bordano delle importanti strade, consentendo di creare delle fasce verdi e separando i lotti dalle strade più trafficate, perciò potrebbero essere più adeguatamente utilizzate per piste ciclabili, consentendo di spostarsi da una parte all’altra della lottizzazione senza l’uso dell’auto, nonché corsie per jogging o per passeggiare. Venderle significa togliere definitivamente questa possibilità ai soci a scapito della vivibilità della lottizzazione.
Per finire sarebbe anche opportuno che gli Uffici Tecnici fornissero informazioni ai soci sulla PRESENZA O MENO DI SOTTOSERVIZI, all’interno dei reliquati (condotte idriche, fognarie, reti telefoniche). Infatti, i potenziali acquirenti devono sapere preventivamente che in caso di guasto e di necessità di interventi, i loro giardini potranno essere oggetto di pesanti interventi.
Invito i soci che sono interessati all’acquisto di tali aree di informarsi bene in Cooperativa, prima di incappare in qualcuna di queste situazioni sopradescritte.

A presto Rita Lai

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