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martedì 16 giugno 2009

A Poggio il cambiamento è già iniziato

Domenica 14 giugno alle 19 si è tenuto l'incontro tra un gruppo di candidati e i residenti di Poggio dei Pini.


A Poggio nessuno ha mai presentato un vero dettagliato programma prima delle elezioni. In occasione delle precedenti consultazioni per il rinnovo del CdA della Cooperativa, nella migliore delle ipotesi i residenti hanno ricevuto un foglietto contenente accuse e lamentele di vario tipo nei confronti degli amministratori in carica. Questi ultimi, dal canto loro, non hanno mai ritenuto opportuno indicare cosa avrebbero voluto fare nei tre anni successivi. Si è sempre pensato che bastasse un bel sorriso e un foglietto con nome e professione. Votate e fidatevi.
Qualunque sia l'esito delle votazioni del 20 giugno, quest'anno la situazione è molto diversa. Il cambiamento è già iniziato.
Vi sono due liste che hanno presentato agli elettori un programma scritto. Questa è già una novità significativa. Aggiungiamo poi che una delle due liste è composta interamente da persone che non hanno amministrato in precedenza. Non era mai successo. Il significato è palese: cambiare decisamente rotta oppure proseguire sul binario attuale, magari con qualche aggiustamento. Sarà questa, in estrema sintesi, la risposta che dovrà essere data dai soci il 20 giugno.
Domenica scorsa i candidati che fanno riferimento alla lista capitanata da Giacomo Cocco hanno organizzato un incontro con i residenti in modo da approfondire quanto era contenuto nel programma scritto e, soprattutto, confrontarsi con loro, sollecitando domande per conoscere le loro aspettative.
Un socio ha raccontato come, nel corso delle elezioni precedenti, aveva chiesto che i candidati esponessero almeno 5 argomenti relativi alle cose che intendevano fare nel corso del loro successivo mandato. Il socio fu guardato come un marziano.

I programmi, si sa, sono sempre pieni di floride aspettative e di belle promesse. A ben vedere si potrebbe anche dire che i programmi presentati dalle due liste siano piuttosto simili. Ma allora non si poteva fare un gruppo unico, come al solito, e volemose bene?
In realtà le differenze ci sono, e sono fondamentali. Meglio saperlo prima oppure dopo il voto?
Innanzitutto la trasparenza. Mi sono più volte chiesto come sia possibile utilizzare questo termine in modo ambiguo. Eppure è stato fatto. Oggi parlano tutti di trasparenza. Ne parla chi non ha mai proferito una sola parola pur avendo avuto negli ultimi due anni molte occasioni per farlo.
Incredibilmente promette trasparenza anche chi l'ha combattuta strenuamente, cercando di impedire ai soci, a centinaia di essi, di visionare i conti economici della Cooperativa. Ne parla anche chi ha affossato, con ingerenze continue, il defunto Giornalino del Poggio. Veramente non c'è limite alla faccia tosta. Allora anche io prometto un milione di posti di lavoro e lo spostamento del lago di Garda e delle Dolomiti a Poggio.

La realtà è che a Poggio, negli ultimi due anni, la trasparenza è esistita unicamente all'interno di questo blog. Alcuni di noi hanno avuto l'opportunità di comunicare, non solo informazioni, ma anche le proprie ansie, i sogni, le impressioni, le emozioni, le speranze.
Abbiamo parlato di Cooperativa e di Poggio dei Pini, senza dubbio. Abbiamo però anche trattato, sin dall'inizio, le delicate questioni dell'Alluvione, contribuendo a costruire una conoscenza ed un legame, che prima non esisteva, tra i residenti di tutto il comune di Capoterra.
Abbiamo messo a disposizione dei lettori importanti documenti e abbiamo contribuito a fare emergere anche numerose problematiche che altri avrebbero invece preferito occultare. Abbiamo fatto male?
Sono centinaia i lettori di questo blog e, chi prima o chi dopo, la maggioranza dei poggini ha potuto informarsi attraverso queste pagine telematiche, che raggiungono velocemente le nostre case, costantemente aggiornate e senza gli assurdi costi di una anacronistica consegna a domicilio di foglietti cartacei.
Il Blog ha dato anche fastidio, avendo contribuito a rompere quell'incantesimo che, purtroppo, ci ha portato a depauperare in silenzio il nostro patrimonio economico e mettere a rischio quello paesaggistico. Qualcuno mi guarda storto, ma moltissimi di voi mi hanno personalmente testimoniato la loro approvazione e gratitudine. Sono io che ringrazio voi perché senza la vostra partecipazione, anche solo come lettori, questo blog sarebbe stato una scatola vuota, come tanti altri siti internet, e non avrebbe rotto il muro di gomma che attanagliava la nostra comunità. Qualcuno ha parlato di divisione? A mio avviso è invece un esempio di costruzione, di unione.
Una seconda grande differenza che separa le due liste è certamente l'atteggiamento nei confronti del futuro urbanistico di Poggio dei Pini. Una lista vuole continuare la strada della Variante da 200 lotti. Lotti che vanno ad aggiungersi ad altri 200, regolarmente autorizzati, che saranno prima o poi edificati dai proprietari. Sarà questa la Poggio del futuro, un'agglomerato ad alta densità di abitazioni senza più i suoi polmoni verdi tra le case?
Si vuole difendere la Variante presentata alla Regione senza l'approvazione dei soci, la Variante che conteneva "solo" 20 o 30 lotti in zone successivamente alluvionate, la Variante di cui non sappiamo ancora i costi relativi a una progettazione piena di errori, la Variante che cancellava le pinete storiche di Poggio.
Il Bilancio che sarà presentato ai soci sabato prossimo contiene un buco nella gestione ordinaria (entrate-uscite) di ben 240 mila euro. Due lotti? Si perché sino ad ora abbiamo sempre misurato il deficit annuale in lotti, dato che per ripianarlo sono stai venduti realmente i lotti di terreno della Cooperativa. Due oggi, tre domani .. i lotti sono finiti. Quelle risorse potevano essere utilizzate in ben altro modo. Non siamo stati nemmeno in grado di tenere in vita le strutture realizzate negli anni 70. Avremmo dovuto progettare un futuro diverso, non più basato sulla espansione edilizia e quindi sul costante depauperamento del nostro patrimonio ambientale, ma, al contrario, sulla sua valorizzazione e sul suo utilizzo come risorsa non solo paesaggistica, ma anche economica. Questa svolta avrebbe dovuto essere realizzata negli anni 90, quando la Cooperativa era gestita proprio da chi oggi si propone come "il nuovo".
Che fare quindi? Certamente cambiare rotta e abbandonare la vocazione lottizzatrice che significherebbe annientare il valore delle proprietà già esistenti e snaturare lo spirito di Poggio dei Pini. Dobbiamo cercare di fare in modo che restino alla Cooperativa alcune aree edificabili, che ci consentano di disporre di quelle risorse necessarie per realizzare questo cambiamento. In nessun caso questi interventi dovranno stravolgere la realtà paesaggistica di Poggio dei Pini che non significa solo bellezza, ma anche valore.

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