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lunedì 11 luglio 2011

Soldi e cemento dietro al Ribaltone?

"casermone" a sa Birdiera
di Silvio Ceccarelli

Sto seguendo, purtroppo in maniera frammentata, le analisi della signora Ludovica e di altri amici circa i progetti, che dall'ormai apparentemente lontano 2004, alcuni personaggi hanno nella mente e delle loro manovre per attuarli.
Sono tornato al 2004 perché è stato l'anno del primo ribaltone col quale una minoranza di 8 consiglieri su 21 ha impunemente continuato ad amministrare la società dopo che 13 consiglieri si erano dimessi, fra cui il Presidente Pittaluga, i due vice e tutti i componenti il comitato esecutivo. Con la solita facciatosta ed arroganza hanno cooptato 7 consiglieri (avevano furbescamente già deliberato la riduzione del numero dei consiglieri da 21 a 15. così hanno potuto evitare l’obbligo sancito dal codice civile di sciogliere il consiglio) ed hanno continuato ad amministrare nel supremo interesse di Poggio.
In quello stesso anno con la motivazione, apparentemente urgente, ma che urgente non era affatto, che bisognava approvare la modifica statutaria che recepisse la mutualità prevalente, nel giro di tre mesi questo nuovo CdA ha apportato modifiche, anche rilevanti, allo Statuto; vi ha inserito il prolungamento della vita della società per ulteriori 40 anni; ha indetto l'assemblea straordinaria ed ha ottenuto l'approvazione di tutte le modifiche apportate allo Statuto con una maggioranza non assoluta ma solo significativa, impedendo però ogni tipo di dibattito, discussione o semplice richiesta di chiarimenti o eventuali emendamenti. In assemblea circa 400 soci. Purtroppo erano soci quantomeno disinformati, rassegnati ad accettare queste scelte che venivano propinate per salvaguardare il supremo interesse di Poggio.
Già allora si lavorava in sordina al progetto di ottenere dal Comune una variante al piano di lottizzazione per realizzare circa 220 nuovi lotti che avrebbero portato nel tempo all'insediamento di circa 250 nuove famiglie.
E’ stato funzionale a questo progetto il lasciar cadere la proposta di convenzione del 2002 che avrebbe consentito la realizzazione di soli 34 nuovi lotti, con l’ opzione di realizzare anche abitazioni bifamiliari. Avrebbe reso troppo poco.
Era anche funzionale il prolungamento della vita della società di altri 40 anni per poterla indebitare col sistema bancario, che avrebbe dovuto finanziare le opere di urbanizzazione primarie.
La richiesta così massiccia di nuovi lotti in un contesto ormai quasi saturo era sicuramente funzionale a interessi più o meno nascosti di bassa politica, di scambio di favori e di interessi legati a progettazioni, consulenze e quant'altro ogni mente fervida riesca a pensare.
Questo enorme successo. Un’assemblea dominata alla grande, con qualche sporadica contestazione, ma controllata con grande autorevolezza dal relatore e dal presidente della stessa, deve avere montato la testa a questi soggetti che, lungi dall’essere dei geni, hanno inaugurato una stagione di prepotenze e di errori.
Prepotenze derivanti dalla loro arroganza ed errori dovuti a incompetenza, superficialità e ignoranza.
Errori sono stati il segretare certe decisioni , impedire l’accesso agli atti, mentire sulla situazione economica della società, intimorire i più remissivi, spaventare i più deboli ma sempre nel supremo interesse di Poggio.
Abbiamo visto però che quando le persone hanno preso coscienza di questi soprusi, hanno preteso precise informazioni e notizie, si sono ribellate a questa furbesca manipolazione dei loro sentimenti e hanno scelto di farsi amministrare da persone nuove, in buona parte giovani, portatori di un programma di risanamento credibile.
Poco alla volta si è capito che non è più tempo di fingere di essere un comune autonomo (o privato come dice Giorgio) senza disporre delle risorse che lo Stato trasferisce ai comuni
Che sarebbe ora che il nostro comune cominciasse a spendere almeno una parte di questi trasferimenti per la manutenzione delle opere di urbanizzazione che vengono da noi utilizzate.
Dovrebbe essere ormai risaputo da tutti che una legge dello Stato impone ai lottizzanti di cedere le opere di urbanizzazione realizzate (La legge dice anche entro 10 anni) ed ai comuni, diventati proprietari, di gestirle e mantenerle in efficienza.
Come ugualmente dovrebbe essere risaputo dai più che qualora l’Ente Locale non ottemperasse a questo obbligo il cittadino può chiedere al Tribunale Amministrativo di tutelare i suoi diritti.
Cosa succede invece a Poggio dei Pini?
A Poggio dei Pini un gruppetto di amministratori, in perfetto stile “ancienne regime” , sta chiedendo (molto umilmente) al comune di concedere, in sede di approvazione del nuovo Piano Urbanistico, una certa volumetria con la FANTASTICA FINALITA’ di spendere tutto il ricavato per le opere di urbanizzazione delle nuove aree e per rifare le opere di urbanizzazione già fatte, collaudate e ampiamente usate.
Per meglio intendere il paradosso facciamo una breve analisi.
Per tanti anni a ogni socio è stato chiesto un contributo per far fronte alle spese di gestione della Cooperativa. Il contributo era giustificato dal fatto che la Società erogava alcuni servizi. Con la vendita dei lotti invece si doveva realizzare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e purtroppo se ne doveva curare anche la manutenzione a causa di un impegno assunto in convenzione in spregio alle Leggi che regolano i rapporti fra lottizzante e Comune ed ai diritti dei cittadini ed ai doveri in capo all'Ente locale. Per questo ed altri motivi i lotti sono finiti senza aver raggiunto gli obiettivi statutari.
Oggi però noi sappiamo che quell’impegno era contrario alla legge, vessatorio e incostituzionale.
Tuttavia alcuni nostri amministratori ancora oggi stanno progettando di rinunciare a vaste porzioni di aree verdi e di far arrivare, in prospettiva, altre 150 famiglie con un carico presumibile di almeno 500 persone, che utilizzeranno i servizi già vicini alla saturazione benché la vecchia lottizzazione non sia ancora completata.
Questo loro progetto ha unicamente lo scopo di rifare le opere già fatte che forse, se qualche anima buona vorrà, potrebbero essere gestite in futuro dal Comune.
Il vantaggio dei soci? Essere dei buoni contribuenti, dei bravi elettori e pagare il contributo societario.
Io propongo, se lo stato delle cose perdurasse su queste scelte, di cambiare il nome della società, in Poggio dei P…irla. (per evitare inutili risentimenti e offese, in dialetto milanese pirla è la trottola, ed in questo senso va inteso l’attributo proposto).

10 commenti:

giuseppe monni ha detto...

Vorrei chiarire un punto, perché il pezzo di Silvio, che pure parte da una analisi condivisibile, si perde sul finale, e non si capisce CHI vuole COSA. E' verissimo che per decenni, fino al 2009, i rapporti tra Poggio dei pini e il omune sono stati improntati a questo meccanismo: TU MI CONSENTI ULTERIORE CUBATURA E IO IN CAMBIO CONTINUO A GESTIRE LE OPERE DI URBANIZZAZIONE CHE IN REALTA' DOVRESTI GESTIRE TU. Questo patto, come ho detto più volte, ha dato vantaggi al Comune (che non ha mai speso una lira per il quartiere-Poggio, ha potuto spremere voti e imporre spesso assunzioni ma soprattutto appalti per amici dei politici locali) ma anche per gli amministratori della Cooperativa, che per 40 anni ha "dovuto" incassare molto per spendere molto (e quando girano molti soldi, tutti sono contenti). Ancora nel 2007 la Presidenza Calvisi raccontava ai soci che "dovevamo" realizzare 184 nuovi lotti per RIFARE COMPLETAMENTE LE OPERE DI URBANIZZAZIONE (e poterle così cedere al Comune...). Il solito patto, insomma: TU COMUNE CI CONSENTI ALTRI 184 LOTTI E NOI IN CAMBIO TI RIFACCIAMO NUOVE LE OPERE DI URBANIZZAZIONE E TE LE GESTIAMO PER QUALCHE ALTRO DECENNIO. Una follia, ma soprattutto UN FURTO AI DANNI DEI SOCI. Questo sistema, però, SI E' ROTTO NEL 2009; nel 2009 la maggioranza dei soci (quella maggioranza silenziosa che per decenni si era disinteressata della Cooperativa) si è ribellata e ha eletto AMMINISTRATORI NUOVI che nel loro programma avevano l'obiettivo di FAR ASSUMERE AL COMUNE LE SUE RESPONSABILITA', a partire dal suo OBBLIGO di prendersi in carico le opere, COSI' COME SONO, e peggio per lui (lo dice il TAR) se non le ha prese prima! Dal 2009 a qualche settimana fa i nuovi asmministratori hanno tentato di trovare col Comune un accordo amichevole, ma hanno trovato le porte sbarrate; ad Aprile allora il CdA ha deciso di avviare una azione legale; ma il mese scorso due consiglieri "di maggioranza" hanno fatto, in CdA, un vero e proprio "ribaltone", sono diventati rispettivamente Presidente (Sanna) e Vice Presidente (Piras), con i voti della minoranza, rappresentata da Tonino Secchi (il leader della coalizione che aveva perso nel 2009) e che adesso, non a caso, è anche lui Vice Presidente. Insomma, un vero e proprio tradimento della volontà dei soci, espressa nel 2009. E il primo atto della nuova maggioranza qual'è stato? Bloccare l'azione legale contro il Comune, UNILATERALMENTE, un vero e proprio REGALO al Comune, alla faccia degli interessi dei soci, alla faccia della legge, ancora una volta andranno dal Sindaco -come ha detto un consigliere- CON LE BRAGHE CALATE E IL CAPPELLO IN MANO. A elemosinare cubatura. Accordarsi col Comune è necessario, e avere un po' di nuova cubatura è utile (MA PER FARE NUOVI SERVIZI, NON PER MANUTENERE I VECCHI!) ma un accordo vantaggioso per Poggio dei pini si può raggiungere solo TRATTANDO AD ARMI PARI, NEL RISPETTO DELLA LEGGE. E senza usare i soldi e la dignità dei poggini come merce di scambio per bassa politica. E' un messaggio diretto al nuovo Presidente, che, sia detto per inciaso, non mi rappresentea.

silvio ceccarelli ha detto...

Io sostengo che una volta cedute le opere di urbanizzazione, raggiunta la parità di bilancio, controllando efficacemente le spese ed evitando sprechi amministrando, come anche il codice civile cita,col criterio del "buon padre di famiglia" L'UNICO MODOPER TENERSI LONTANI DAI GUAI E' NON AVERE PIU' AREE EDIFICABILI.

Giuseppe Monni sostiene "Accordarsi col Comune è necessario, e avere un po' di nuova cubatura è utile (MA PER FARE NUOVI SERVIZI, NON PER MANUTENERE I VECCHI!

Ecco CHI vuole COSA. Pensavo di essere stato sufficientemente esauriente.

giuseppe monni ha detto...

Realizzare nuova cubatura non è un tabù, purché: a) sia il minimo indispensabile per realizzare qualcosa che sia davvero necessario 8noi pensiamo che realizzare una rete duale sia strategico proprio per offrire ai soci un servizio e un risparmio, generando una entrata per la Coop che le consentirebbe di non pesare sui soci o sul territorio); b) sia concessa nell'ambito di un accordo che la considera DEVVERO l'ultima cubatura realizzabile al Poggio, BLINDANDO DEFINITIVAMENTE TUTTO IL RESTO DEL TERRITORIO. A queste condizioni, fare un centinaio di nuovi lotti e investire nelle aree servizi non sarebbe una bestemmia, al contrario: sarebbe l'unico modo per non diventare un quartiere dormitorio (quale siamo diventati) e per avere le risorse economiche per gestire un patrimonio verde che altrimenti rischiamo di vedere deperire. Non tutti i CHI sono uguali, e non tutti i COSA. Se arrivasssimo a dire che tutto il cemento è sbagliato, allora perché siamo venuti ad abitare a Poggio? Non lo abbiamo cementificato? Una lottizzazione è sempre una "cementificazione": tutto sta nel capire QUANTO E COME cementificare.

LUDOVICA ha detto...

Vorrei chiarire qual'era lo scopo delle analisi elaborate per la riunione sulle oo.uu. e cioè quello di dimostrare che, quanto raccontato negli anni sulla necessità, o meglio, urgenza di approvare la famosa variante successiva alla convenzione del 2002, era una falsità, un castello di carte che finalmente, credo, stiamo riuscendo a far crollare. Ci è stata raccontata, in modi diversi, sempre la stessa favola: abbiamo bisogno di cubatura per completare le urbanizzazioni secondarie e i parcheggi, nonchè rifare tutte le opere di urbanizzazione. Invece in quella riunione cosa è successo? Che i soci presenti e quelli che hanno letto il mio post sul forum hanno appreso che le urbanizzazioni secondarie da fare a tutt'oggi non sono niente di rilevante e, se anche le avessimo realizzate, non sarebbero neanche cedibili al comune vista la seconda convenzione; che le cifre "SPARATE" in quella riunione dal dr. Anedda come necessarie per la realizzazione dei parcheggi non possono essere frutto di una valutazione tecnica perchè non sono minimamente vicine alla realtà, ma sono decisamente abbordabili senza indebitarci per la vita; e infine che noi non abbiamo alcun obbligo di rifare le urbanizzazioni per ottenerne la cessione al comune.
A questo punto analizzando il conteggio elaborato dal precedente CDA presieduto da Calvisi ho notato due cose: a fronte di 19,5milioni di euro di ricavi attesi dai nuovi lotti (compresi comparti A2 e A3) sono previste spese per rifacimento di opere di urbanizzazione per 23milioni di euro:
Ia considerazione: ma se la legge obbliga il comune a prendersi le oo.uu. così come sono, perchè dobbiamo spendere tutti questi soldi al posto del comune?
IIa considerazione: ma perchè in quel conteggio non c'è neanche un euro da spendere per servizi ai soci?
IIIa considerazione: dalle cifre si evince che i soci, dopo aver realizzato la cubatura che serve non hanno neanche tutta la somma necessaria per il rifacimento delle urbanizzazioni, pertanto ci chiederanno di mettere mano al portafogli, infatti nel loro conteggio c'è una differenza di ben 4milioni di euro a carico della cooperativa.
Ma questa operazione allora che vantaggi porta ai soci?
A me sembra evidente: ci sarà un movimento di circa 40milioni di euro, tra incarichi professionali per progettazione di massima, esecutiva, opere di urbanizzazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, calcoli, relazioni paesaggistiche, geologiche, imprese edili, impiantisti, movimento terra, forniture....bastano o devo aggiungere altro? A quanto possono ammontare gli importi complessivi per queste parcelle? Non meno di 6milioni di euro! E chi avrà questi incarichi? Lascio al lettore la risposta, secondo me c'è già la fila...Ecco il perchè di tanto movimento, tanta agitazione da parte dei detrattori del CDA presieduto da Giacomo Cocco; è stato tolto il tappo e la pentola ha cominciato a bollire e c'è il tentativo, ben poco nascosto, di schizzare tutti con l'acqua bollente per dissuaderci dall'andare avanti su questa strada.
Infine mi chiedo: il socio qualunque, non legato a nessun carro, che paga la sua quota mensile solo per urbanizzazioni, che si deve pulire la cunetta da sè perchè la cooperativa deve pagare gli stipendi di ben 11 persone (non ho compreso le guardie) per fare lavori di circa 100mila euro/anno solo di manutenzioni, (con un bilancio così un’impresa andrebbe in fallimanto nel giro di un anno) questo socio che interesse può avere all'approvazione di un variante che di fatto potrà partire non prima di 10 anni, lo costringerà a continuare a pagare per le manutenzioni delle urbanizzazione per quei 10 anni, che ci porterà un passivo di circa 4milioni di euro?
(continua)

LUDOVICA ha detto...

(CONTINUAZIONE)
Certo che dirà no, che dirà "non ci sto". Il problema, semmai, è quello di convincere i soci che di qualcosa abbiamo effettivamente bisogno, non possiamo permetterci di chiudere qui la lottizzazione, sarebbe molto bello, ma purtroppo non è possibile; dobbiamo riordinare il nostro territorio, curarlo, abbiamo bisogno di opere oggi indispensabili. Il serbatoio di Pauliara è alimentato con la stessa tubazione che distribuisce l’acqua ai residente e per farne una nuova indipendente ci vogliono circa 120mila euro: lo possiamo fare? No, adesso non abbiamo i fondi, e questa è solo una delle tante necessità di questa comunità. Piacerebbe a tutti, credo, uscire dal proprio giardino e vedere le cunette pulite, i terreni liberi da erbacce, piantumati, con un rete idrica di irrigazione che funziona e mantiene verde il….verde, con un impianto condominiale di acqua calda alimentato da caldaie a cogenerazione, magari una per ogni isolato, un bel giardino per i bambini, una bella piscina, dei bei campi sportivi, un maneggio, un ristorante dove poter andare a fare lezioni di cucina con Stefano Deidda…vogliamo sognare? Ce n’è per tutti, ma questi sogni si potranno realizzare solo se avremo delle disponibilità di cubatura da realizzare. Del resto la nostra è una cooperativa a mutualità prevalente, cioè può solo realizzare servizi per i soci, ma non per il comune di Capoterra!

Piergiorgio ha detto...

Il 23/06/2010 ricevo dalla segreteria della cooperativa il seguente messaggio:
"il Consiglio di Amministrazione ha indetto per il prossimo 11 luglio un referendum consultivo sulla nuova Variante al Piano di Lottizzazione che il CdA si appresta a varare. ".

Io mi chiedo perché a poggio bisogna costruire ulteriormente?

Come dice Silvio una volta cedute le opere al comune perché bisogna re-iniziare con le opere di urbanizzazione primaria.
Scusate sono ignorante in campo urbanistico, ma se cediamo le opere al comune come facciamo a farne delle nuove per i nuovi lotti?

La domanda l'ho posta già un anno fa chiedendo perché nelle opzioni del referendum non ci fosse 0(zero lotti)e mi è stato risposto che eravamo obbligati a costruire e utilizzare quei soldi per nuovi servizi (se non ricordo male si era parlato anche di un centro polifunzionale/albergo) trasformando la cooperativa in un impresa.
Non sono andato a votare a quel referendum.

Il nodo cruciale, secondo me è questo, costruiamo o non costruiamo?
Mi Piacerebbe ricevere risposte dagli amministratori sia di maggioranza che di minoranza.

Ricordiamoci più 'mq' più 'euri' più 'interessi'.
Piergiorgio

gianfranco ha detto...

Meno male che questo blog funziona,
perchè il portale della cooperativa ,da quando in C.d.A.si è verificato il ribaltone, ha finito d informare i soci,alla faccia della così detta
trasparenza.
Da Giuseppe apprendo con stupore che il primo atto ufficiale del
nuovo C.d.A. è stato quello di bloccare la diffida legale, deliberata con soli tre voti contrari dal precedenteC.d.A.intesa
ad inchiodareil Comune di Capoterra
alle sue responsabilità per ciò che attiene alla presa in carico delle opere di urbanizzazione realizzate
negli anni dalla Cooperativa e già
collaudate.
Il primo atto del nuovo C.d.A. mi indigna profondamente perchè palesa
un modo arrogante di usare ilpotere
che negli ultimi due anni a Poggio
dei Pini avevamo dimenticato.
Concordo in pieno con leconclusioni
di Giuseppe e condivido con qualche
distinguo le argomentazioni di Silvio Ceccarelli.
Spero che il nuovo presidente Sanna si degni di spiegarci il suo strano
e incoerente comportamento nei confronti del Comune di Capoterra
(vedi verbale del C.d.A. del 11.3 c.a.).
Un altro risvolto eclatante del nuovo C.d.A. è il clamoroso conflitto di interessi in capo al
nuovo Consigliere Lao che ricopre la funzione di responsabile del Servizio Legale del Comune: negli
annali della Cooperativa un fatto
del genere è clamoroso!
Invito i soci che due anni fa , con
coraggio, indicarono la via del
rinnovamento per un futuro più sostenibile di Poggio dei Pini , a
far sentire il proprio dissenso per
ciò che sta accadendo da pochi giorni nella stanza dei bottoni della ns. Cooperativa.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Innanzitutto vorrei fare i complimenti a Ludovica che solo alcune settimane fa non conosceva questo blog e oggi è riuscita a inserire un messaggio dividendolo in due parti. Infatti il blog non consente di inserire commenti piu' lunghi di 4096 caratteri. Imparino da lei quei maschietti che ancora non riescono a scrivere i commenti e me li mandano via email :-) Commenti esti?

Gianfranco questo blog ha sempre funzionato ed è comunque destinato a contenere commenti ed approfondimenti che non possono trovare spazio nella sezione informativa del Portale della Cooperativa (semmai nel forum). Io spero che quel Portale (o comunque uno strumento ufficiale della Cooperativa) venga riattivato quanto prima perchè credo nel ruolo della Cooperativa come fulcro della vita comunitaria, ma anche perchè trovo utile il confronto e vorrei sempre sentire le cosiddette "due campane". Per ora non ci sono notizie relativamente al nuovo amministratore del Portale, so solo che non sarò io e che lo stanno cercando e so che appena verrà nominato gli fornirò tutti gli elementi che possano favorire la sua attività. In CdA un consigliere (Madeddu) ha affermato che gestire il Portale è molto facile, quindi penso che dovrebbe anche essere facile trovare qualcuno che lo sappia fare bene e gratis.
Spero che non si cerchi, invece, di tornare al vecchio sistema di utilizzare persone che agiscono nell'ombra, senza alcuna nomina ufficiale. La nomina del Presidente ad Amministratore del Portale era fortemente sospetta, ma quel tentativo piuttosto ambiguo (Sanna per sua stessa ammissione non può gestire il Portale) è stato respinto. Il Presidente difatti non è il padrone dei beni della Cooperativa e non è sufficiente che si autonomini a qualsiasi incarico per svolgere qualsiasi ruolo. Chissà da chi ha imparato questa tattica dell'autoreferenziazione.
Ad ogni modo qualcuno oggi ha provato ad ottenere le credenziali dal Provider. Come suol dirsi.. ritenta sarai più fortunato.

GIUSEPPE MONNI ha detto...

Colgo l’occasione di rispondere a Piergiorgio e aggiungere un elemento alla discussione sulla cessione delle oouu primaria. Tu Piergiorgio chiedi come mai anche il nostro gruppo (che ha amministrato la Coop dal 2009 fino al ribaltone di qualche settimana fa) abbia varato un progetto di Variante che, pur riducendo la cubatura di centinaia di migliaia di mc, comunque non prevedeva l’opzione-zero-lotti. La risposta è che l’opzione-zero-lotti, che a taluni può sembrare una bella cosa, la conservazione del verde, condannerebbe il Poggio alla sclerotizzazione urbanistica (che è già in atto da tempo) e innescherebbe un processo di fallimento della Cooperativa che porterebbe a svendere le aree servizi e a compromettere per sempre quel patrimonio verde che verremmo invece preser4vare. Perché? Perché Poggio dei pini è diventato ormai un quartiere dormitorio: le zone commerciali sono cronicamente in crisi, gli immobili della Cooperativa sono in condizioni pietose, senza contare lo stato di devastazione della zona sportiva e delle piscine, praticamente da rifare, né possiamo goderci realmente le nostre zone verdi, che sono abbandonate a se stesse, ben lontane da quei parchi fruibili che non siamo mai stati capaci di realizzare. Quando poi arriveranno le nuove tariffe Abbanoa, potranno irrigare solo i possessori di un pozzo, e dopo aver detto addio al verde pubblico potremo anche dire addio al verde privato. Ce ne rendiamo conto o no? Non era questo il risultato che sognavano i fondatori del Poggio, la cui evoluzione in villaggio si è clamorosamente interrotta qualche decina di anni fa. Ma perché è accaduto? Perché a partire dagli Anni Novanta il ricavato della vendita dei lotti (che erano tanti e ben pagati) NON S’ STATO UTILIZZATO PER CONSERVARE LE INFRASTRUTTURE GIA’ REALIZZATE (ad es. la zona sportiva) E TANTOMENO E’ STATO UTILIZZATO PER REALIZZARE NUOVI SERVIZI (implementare le zone commerciali, attrezzare i parchi, realizzare una rete idrica duale, o qualunque altra cosa potesse offrire un servizio e garantire una rendita alla Coop): TUTTO IL RICAVATO DELLA VENDITA DEI LOTTI E’ STATO SPESO PER LA MANUTENZIONE DELLE OOUU PRIMARIA, CHE SI SAREBBE POTUTO E DOVUTO CEDERE AL COMUNE! Ebbene sì, Piergiorgio, se vent’anni fa, o anche solo dieci anni fa, gli amministratori di allora si fossero battuti per cedere le oouu primaria al Comune, e avessero realizzato (come gli amministratori degli Anni Settanta e Ottanta) nuovi servizi per i soci, oggi forse potremmo rinunciare a realizzare nuovi lotti, sarebbe possibile l’opzione-zero. Ma siccome questo non è stato fatto, non puoi aspettarti che un amministratore responsabile ti proponga oggi una opzione-zero, perché essa equivarrebbe ad arrendersi al fallimento della Coop, al fallimento del sogno che avevamo, di creare un villaggio, e rassegnarsi all’idea di aver realizzato una serie di lotti privati, senza una rete di servizi e di parchi che li colleghi e faccia di essi una Comunità. Sì, lo so, sembra riduttivo, ma per fare una Comunità servono marciapiedi per passeggiare la sera, luoghi di ritrovo con varietà di locali, parchi attrezzati per gli anziani, campi sportivi per i giovani, e qualcosa (una rete idrica duale, un residence, una casa di cura, etc.) che dia al “condominio” (nel nostro caso la Coop) i soldi per poter gestire tutto questo. Ma per realizzare tutto questo il primo passo è SCROLLARSI DI DOSSO GLI ONERI IMPROPRI E COSTRINGERE IL COMUNE AD ASSUMERSI LE SUE RESPONSABILITA’.

LUDOVICA ha detto...

Vorrei completare la mia risposta al quesito di Piergiorgio, il mio precedente commento risponde infatti solo parzialmente. La domanda che viene fatta è: "Scusate sono ignorante in campo urbanistico, ma se cediamo le opere al comune come facciamo a farne delle nuove per i nuovi lotti?".
A parte la considerazione che ciascuno risponde per le competenze che ha, senza dover chiedere scusa a chicchessia, perché non è obbligatorio sapere tutto…
Parliamo adesso di urbanistica, o meglio della legge 1150/1942; l’art. 28 prevede che, per le lottizzazioni, l'autorizzazione comunale sia subordinata alla stipula di una convenzione, che preveda:
“1) la cessione gratuita delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione primaria, precisate all'articolo 4 della legge 29 settembre 1964, n. 847, nonché la cessione gratuita delle aree necessarie per le opere di urbanizzazione secondaria;
2) l'assunzione, a carico del proprietario, degli oneri relativi alle opere di urbanizzazione primaria e di una quota parte delle opere di urbanizzazione secondaria relative alla lottizzazione o di quelle opere che siano necessario per allacciare la zona ai pubblici servizi; la quota è determinata in proporzione all'entità e alle caratteristiche degli insediamenti delle lottizzazioni”.
In altre parole il lottizzante ha l’onere di stipulare una convenzione con il comune di pertinenza che preveda la cessione delle aree destinate alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, i cui oneri (per intenderci i costi) sono a carico del lottizzante; quest’ultimo può scegliere se realizzare in proprio quelle opere e poi cederle al comune, oppure pagare, sempre al comune, una somma commisurata alla volumetria prevista, lasciando così ad esso l’onere di realizzare le oo.uu. che saranno quindi di fatto già in possesso del comune. A Poggio, ad oggi, la parte “urbanizzata”, intendendo con ciò quella sulla quale sono presenti le strade, le fognature, la rete idrica e l’impianto di illuminazione, è quella relativa ai lotti frazionati, per intenderci le case nella quali tutti noi abitiamo. Se volessimo costruire nei comparti A2 e A3 dovremmo presentare al comune una richiesta di Concessione Edilizia corredata dal progetto delle opere di urbanizzazione relative a quei comparti, nei quali, come sappiamo, sono assenti strade, fognature, condotte idriche e illuminazione pubblica.
In altre parole le urbanizzazioni realizzate sono solo quelle a servizio dei lotti esistenti oggi, ma mancano le oo.uu. per il completamento della lottizzazione.
Spero di essere riuscita a spiegare a piergiorgio perché, indipendentemente dalla presenza delle attuali oo.uu., comunque ne dovremmo realizzare altre per i nuovi lotti che saranno previsti nella variante/nuovo piano di lottizzazione.

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