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sabato 23 luglio 2011

Tempo scaduto: il Comune ci deve risarcire

di Giuseppe Monni

mezzi della Cooperativa in azione
Cari amici, ieri è scaduto il termine di 30 giorni entro il quale il Comune avrebbe dovuto ottemperare alla diffida inviata a nome della Cooperativa (quand’era ancora presieduta da Giacomo Cocco, prima del Ribaltone del mese scorso) ma anche a nome di 30 residenti (sarebbero stati molti di più, ma c’erano dei tempi tecnici da rispettare e molti non hanno potuto aderire o non hanno proprio saputo dell’iniziativa; inoltre, come ha già detto Ludovica Mulas in un suo precedente articolo, il numero non ha alcuna importanza dal punto di vista giudiziario, perché a chiedere a un Giudice di far rispettare la Legge basta, fortunatamente, un solo cittadino). 
Ieri insomma è scaduto il termine e il Comune di Capoterra (che non ci risulta abbia fatto alcuna apertura alla ns iniziale offerta di trattativa) è ufficialmente INADEMPIENTE. Lo è di fatto da decenni, perché da decenni avrebbe dovuto accollarsi le spese di manutenzione delle opere di urbanizzazione (strade, illuminazione pubblica, reti idriche e fognarie), ma adesso noi poggini abbiamo il diritto di chiedergli i danni. Ogni giorno infatti la Cooperativa spende soldi dei soci per manutenere le reti pubbliche (vedi il “contatore” che Giorgio ha giustamente messo nella prima pagina del suo Blog), e il Comune questi soldi li dovrà restituire, e con gli interessi. Sempre che un Giudice lo costringa a farlo, s’intende. Peccato che il neopresidente ribaltonista della Cooperativa, francesco sanna, che pure fu (fino a un mese fa) uno dei più fervidi sostenitori dell’azione legale, abbia inopinatamente cambiato idea, rivoltando gabbana e anche frittata, e, appena diventato Presidente grazie al Ribaltone (e grazie al fatto che si è elegantemente autovotato) come primo atto abbia fatto al Comune di Capoterra un clamoroso regalo, decidendo di "sospendere unilateralmente" l'azione legale decisa dalla precedente maggioranza! Chiariamo: questa “sospensione” non significa tecnicamente nulla; tradotta dal politichese significa “Caro Sindaco, abbiamo deciso di non fare più la causa legale contro il Comune, perché siamo sicuri che questo nostro gesto di sottomissione sia un buon viatico alla tua magnanimità, e tu ci conceda –parzialmente e chissà quando- quello che la Legge ti obbligherebbe a darci interamente e subito”. Insomma, il timore è che i nuovi vertici della Cooperativa si presenteranno al cospetto del Sindaco (come suol dirsi con formula elegante) “con le braghe calate e il cappello in mano”. 
Sarebbe molto interessante domandarsi perché lo fanno…………….: masochismo?  Nel frattempo, ovviamente, i 30 privati cittadini, sottoscrittori dell’azione legale, andranno comunque avanti, nessuno glielo potrà impedire, neanche i ricattini (e ricattoni) che iniziano a fioccare qua e là, e da domani potranno presentare ricorso al TAR per costringere il Comune ad assumersi le sue responsabilità, con buona pace di Sanna & Co., che si illudono di poter raggiungere un accordo amichevole. Sia chiaro; anche il ns gruppo, guidato da Giacomo Cocco, ha tentato per due anni un accordo bonario col Comune, ma per due anni siamo stati presi in giro, e siccome Capoterra prende in giro Poggio dei Pini da decenni, spremendoci come un limoni e reinvestendo i nostri soldi in altre lottizzazioni, ci siamo resi conto che l’unica strada per porre fine a questo impasse, e ottenere la cessione in tempi certi, era, molto semplicemente, rivolgerci a un Giudice. Che male c’è in fondo? Ci dica il TAR se abbiamo ragione. Se non abbiamo ragione ci rassegneremo ad essere per sempre l’unico “Comune privato” d’Italia. 
Il neopresidente ribaltonista sanna, invece, è convinto di riuscire a trovare un accordo amichevole, che sia vantaggioso per il Poggio, che gli faccia ottenere, ad esempio, qualche migliaio di metri cubi edificabili in più (metri cubi ulteriori rispetto a quelli già previsti nella bozza di PUC, e cioè 146.000). 
Non vorrei che la Vecchia Guardia, tornata al potere grazie al Ribaltone, accarezzi l’idea di ripresentare quella scandalosa Variante del 2007, con lotti nelle pinete e sul lago… In ogni caso, siamo di fronte alla solita storia, che sentiamo da decenni: CUBATURA IN CAMBIO DI FREGATURA. Consumare territorio per fare un favore a politici, amministratori, progettisti e impresari. E intanto, parafrasando Totò, “A pagare siamo noi!”.
La novità, però, è che ormai, a differenza del passato, decine di soci si sono svegliati, e non si accontenteranno più degli inciuci edilizi tra Cooperativa e Comune: i soci ormai preferiscono che sia rispettata e applicata una cosa che si chiama “Legge dello Stato” fatta a tutela di un’altra cosa poco conosciuta che si chiama “Diritto dei Cittadini”.  Grazie a questi 30 privati cittadini, finalmente, anche tutti gli altri poggini, direttamente o indirettamente, riusciranno ad essere risarciti, prima o poi, di tutte le somme di cui sono stati derubati in nome di un patto politico che non regge più. 
E qui sta la parte divertente, che dimostra quanto questa “sospensione” decisa dai nuovi vertici della Cooperativa sia stata un suicidio, non solo per la Società, ma anche per coloro che l’hanno decisa: DA OGGI INFATTI ANCHE LORO SONO CORRESPONSABILI, QUINDI I SOCI POTRANNO CHIEDERE I DANNI ANCHE A LORO, NELLA MISURA IN CUI, CON LA LORO SOSPENSIONE, RITARDERANNO IL MOMENTO IN CUI IL COMUNE SARA' COSTRETTO A PRENDERE IN CARICO LE OPERE. Noi della attuale minoranza (Giacomo Cocco, Carlo Congiu, Rita Lai, Manuele Levanti, Andrea Loi Zedda, Giuseppe Monni e Giorgio Plazzotta) abbiamo cercato di farglielo capire (“Guardate che con questa sospensione voi rendete la Società, e voi stessi, corresponsabili dei danni procurati ai soci!”), ma loro non sono stati neanche ad ascoltarci, tanta era la fregolina di fare questo bel regalo al Comune di Capoterra…! (A me questo loro masochismo mi sembra incredibile, non so proprio spiegarmelo………….). 
Ecco perché noi consiglieri dell’attuale minoranza abbiamo chiesto di mettere a verbale la nostra contrarietà alla sospensione dell’azione legale (peccato che i verbali della nuova Stagione Ribaltona siano verbali caratterizzati da omissioni e frasi fuorvianti…., ma in fondo chissenefrega, tanto i soci non li leggeranno più, questi verbali, perché le cose sono cambiate, mica come ai tempi di Giacomo Cocco, quando quei pazzi di Giorgio Plazzotta e Giuseppe Monni scrivevano tutto e pubblicavano tutto sul Portale della Cooperativa!). Ora il Portale tace, e quando rinizierà a parlare, ad opera di oscuri scribacchini (o fedeli generini) chissà quante verità dirà! Verità tranquillizzanti, del tipo: “Tranquilli, soci: ci pensiamo noi, a trovare un accordo col Comune, ci pensiamo noi che siamo amichetti del Sindaco! E tra amici ci si intende…”. Certo, molti soci se la berranno. Ma molti altri no, e quando decine di soci inizieranno, giustamente, a far piovere le azioni di responsabilità sulla testa degli amministratori, è importante che si sappia chi sono i responsabili, e cioè: francesco sanna, aldo piras, tonino secchi, luca madeddu, guido montali, pasqualino cabizza e nicolosa sirca; a costoro dovremmo aggiungere il consigliere eugenio lao, che si è astenuto in quanto si trova in leggerissimo conflitto di interessi: egli è infatti dipendente del Comune, anzi molto di più, è il Responsabile degli Affari legali del Comune di Capoterra, consulente diretto del Sindaco e della Giunta: questo, per capirci, significa che quando il Comune scrive alla Cooperativa per questioni legali, è (immagino) lui che scrive, e quando la Cooperativa scrive al Comune per questioni legali, è (immagino) lui che risponde. E siccome adesso, grazie al Ribaltone, è anche diventato il Responsabile degli Affari legali della Cooperativa, succederà che quando Cooperativa e Comune si scambieranno lettere, sarà lui (immagino) a fare tutto: si scriverà e si risponderà. Mica male, no? Kafka sarebbe diventato pazzo! Lo so, vi domanderete: ma quando dovrà fare una scelta tra gli interessi inevitabilmente contrapposti di Cooperativa e Comune, considerato il suo doppio ruolo di consigliere di amministrazione della Cooperativa e dipendente del Comune, di chi farà gli interessi l’avv. Lao? Dei poggini o del suo datore di lavoro? Ciascuno se ne farà un’opinione. Il problema, si badi, non è soggettivo (l’avv. Lao mi dicono sia persona seria e io personalmente presumo la sua buona fede): il problema è oggettivo. E i primi episodi confermano i nostri timori: pur dichiarando che si sarebbe astenuto dalla votazione per conflitto di interessi, l’avv,. Lao ha infatti spiegato ai colleghi consiglieri che lui, da avvocato, suggeriva di sospendere l’azione legale contro il Comune, per vari motivi, ad esempio il fatto che il Comune avrebbe avuto difficoltà a pagare la manutenzione delle strade……….; in altre parole: meglio che le strade pubbliche continuino ad essere riparate coi soldi dei privati cittadini di Poggio dei Pini! Molto bene.
Forse però i soci dovrebbero essere informati di questa cosetta, e forse potremmo scoprire che la pensano diversamente e si siano un poco rotti le scatole...  L’avv. Lao (sempre per fare gli interessi dei soci) ha anche sollevato dei dubbi sul fatto che la Cooperativa debba pagare ai 30 firmatari le spese legali; peccato che la Società avesse preso questo impegno, solennemente, per iscritto, e su questa base i sottoscrittori avessero aderito….: si chiama “obbligazione unilaterale recettizia”, ma non sono avvocato e potrei essermi sbagliato; in ogni caso, da semplice persona corretta, penso che sarebbe scandaloso se il CdA si rimangiasse la parola; anche su questo poi, penso che possiamo star tranquilli, perché fortunatamente esiste una cosa chiamata Legge e se non pagherà la Cooperativa, pagheranno gli amministratori che hanno fatto marcia indietro.
Il neopresidente avrebbe almeno potuto avvertire i 30 firmatari (tutti peraltro poggini, sangue del suo sangue) della incredibile marcia indietro decisa dal nuovo Cda, ma stranamente non lo ha fatto: non vorrei che fossero tornati in auge i vecchi sistemi ("meglio non svegliare i soci che dormono, meglio che la politica la facciamo noi uomini di mondo…….."). 
Considerato l’assordante silenzio istituzionale, l’altra sera ho chiesto alla segretaria della Cooperativa di passarmi i numeri di telefono dei 30 sottoscrittori, per invitarli ad una riunione, informarli di quanto stava accadendo e conoscere le loro opinioni; beh, sapete cosa mi ha risposto la segretaria della Cooperativa? Che il dott. sanna non voleva che quei numeri mi fossero dati! Ricordo, per inciso, che sono consigliere di amministrazione, che rappresento quindi i soci della Cooperativa, come minimo i 330 soci che mi hanno votato, e che per questa ragione penso di avere qualche piccolo diritto, anzi un vero e proprio dovere nei loro confronti, che è quello di poter disporre dei dati necessari per svolgere l’incarico che mi è stato dato. Non è che per caso si sta tentando (peraltro in maniera davvero maldestra!) di impedire che qualcuno informi quei 30 poggini di quanto sta accadendo alle loro spalle e sulle loro teste? Spero proprio di no, perché significherebbe che sulla nostra cara tormentata Cooperativa è piombato un clima di censura e di arbitrio che fa impallidire i bei tempi (ricordate prima del 2009?) quando venivano impediti gli accessi agli atti, venivano negate le sale riunioni, e venivano chiamati i carabinieri per sedare le proteste dei soci. 
E' proprio vero: non c'è limite al peggio. Non c'è limite al Poggio. Ma non si illudano, Sanna & Co: Giacomo Cocco può essere rovesciato, Rita Lai insultata, Giorgio Plazzotta zittito e Giuseppe Monni minacciato, ma ci saranno tanti altri soci pronti a prendere il testimone; i processi riformatori possono subire battute d’arresto, periodi di controriforma, tentativi di restaurazione, ma prima o poi riprendono vigore, e i diritti dei cittadini, con il voto democratico o con le sentenze dei Giudici, prima o poi si riaffermano. Questo Ribaltone, molto probabilmente, è stato l’ultimo colpo di coda di un sistema, di una modo di gestire il nostro territorio e i nostri soldi, che per nostra fortuna è al tramonto.

7 commenti:

gianfranco ha detto...

Sono uno dei trenta soci che hanno sottoscritto l'azione legale nei confronti del Comune di Capoterra
che si rifiuta di fare ciò che la Legge gli obbliga di fare (prendere in carico le OOUU).
Penso che non ci sia bisogno di riunioni per conoscere il ns. stato d'animo dopo aver appreso da Stefano Monni che i ns. nuovi Amministratori hanno ritirato la diffida e stanno tentando di porre
in atto l'ennesimo "inciucio" con
il Comune suggerito perfino da un nuovo componente del CE del nuovo C.d.A. della Cooperativa che risul-
ta essere anche il responsabile del
settore legale dello stesso Comune.
Veramente stupefacente!
Sono sicuro che anche gli altri 29 soci sono indignati come me per la
azione scorretta dei Consiglieri di
maggioranza e anche umiliati perchè
tale azione scorretta è stata fatta
senza preavvisarci.
Tutto ciò, a mio avviso, denota che
l'arroganza è tornata di casa nella
stanza dei bottoni della nostra
Cooperativa e,se tanto mi da tanto,
vuol dire che la nuova maggioranza "ribaltonista" ha l'intenzione di farci dimenticare il significato di
parole come Democrazia,Trasparenza amministrativa,Sviluppo Sostenibile
che in questi ultimi due anni di
gestione della Cooperativa hanno permeato ogni atto societario della
maggioranza che non c'è più ( a proposito, ai vari Giacomo,Stefano,
Manuele,Rita,Carlo,Andrea,Giorgio,
rivolgo un sincero ringraziamento
per l'impegno finora profuso e per
la qualità del loro lavoro ed un invito a continuare a combattere
con lealtà in C.d.A. per le idee condivise,a mio avviso, dalla maggioranza dei soci.
Invito tutte le persone di buona volontà e di buon senso che leggono e/o scrivono in questo Blog, che amano vivere a Poggio dei Pini , di
battere un colpo ! Due anni fa, 350 soci hanno detto chiaramente NO al progetto di utilizzare le future risorse della Cooperativa per fare a nuovo tutte le OOUU peraltro già
realizzate con i nostri soldi.
E' un progetto folle, anacronistico
alla luce delle recenti sentenze dei vari T.A.R. Sardegna compreso.
Le nostre risorse future, i nostri "gioielli di famiglia" li dobbiamo investire per migliorare i servizi ai soci, per elevare la qualità della vita nel nostro Centro Residenziale e per salvaguardare e
valorizzare il nostro patrimonio più prezioso : il verde delle ns.
montagne i beni identitari del ns.
sito che hanno accompagnato e accompagneranno la ns. esistenza.
Solo in quest'ottica potremmo pensare anche alla rivalutazione
delle ns. case oggi inopinatamente svalutate, purtroppo.

Gianfranco Vacca

giacomo ha detto...

Tutta questa storia ha le radici nelle persone che non sono capaci di trovare degli accordi, gli accordi mancano perchè ci si muove nel sottobosco e perchè probabilmente ci sono interessi personali.

Il Poggio sarebbe bello se riuscisse a essere autonomo, purtroppo questo non è avvenuto per via di una scarsa gestione negli anni passati, coloro che ancora oggi si muovono per creare disagio qui, hanno incredibilmente creato anche questa situazione, sono quindi persone scorrette e incapaci che stanno mettendo nei guai anche alcuni amministratori comunali, anch'essi poco capaci di una gestione e di una collaborazione proficua, perchè forse con simili motivazioni.

Per questo dico che chi ha a che fare con certi elementi storici poggini, ( vedi per esempio autori disastro poggio sport ) ha poi da contare i danni , della serie: la cacca è meglio neanche pestarla.

Oggi come dice giustamente Giuseppe , si è arrivati a questo punto di stallo, obbligato ( per legge ) e abbastanza prevedibile.

La questione poi del legale double face è sicuramente da risolvere prima di ogni altra questione, perchè proprio in questo momento non si deve creare un conflitto di interessi, dove potrebbero anche emergere ( spero di no ), casi di abuso di potere e abuso d'ufficio ).

Per questo che il Poggio, schiettamente e per democrazia, DEVE quanto prima tornare a elezioni, che garantiscano la trasparenza e la qualità di chi lo governa, evitando situazioni di questo genere, dove a governare c'è un pasticcio degno della peggiore politica italiana degli ultimi 50 anni.

Ciao Giacomo

maria spissu ha detto...

ho letto con sorpresa e indignazione, ma come è possibile? Siamo in mano a persone che non sono state elette? Ed i poggini sanno che il serbatoio-acquedotto è da cambiare e costerà all' incirca 40 milioni di euro? Dovremo pagare di tasca nostra anche questo? Nelle altre lottizzazioni non funziona così, il comune come da legge si fa carico di strade, acqua, fogne e illuminazione, noi poggini siamo dei minchioni? Abbiamo soldi da regalare al Comune? E perchè?
L'avvocato Lao spieghi e spieghi anche la sua bizzarra posizione.

Anonimo ha detto...

Salve Giuseppe, come ben si sa, son stati spesi negli ultimi tempi fiumi di parole su questi aspetti importantissimi e fondamentali per le risorse economiche a disposizione della Coop.va (relativi alle urbanizzazioni primarie da cedere al Comune di cui facciam parte) e, al riguardo, vorrei chiederti alcuni veloci chiarimenti:
1) Com’ é possibile, nel caso, poter ripresentare la stessa Variante del 2007, con lotti nelle pinete e sul lago ? Non conteneva alcuni “difetti” urbanistici fondamentali, relativi proprio alla vicinanza ai fiumi e quant’altro ( o ricordo male…?).
2) Domanda più tecnica: se il Consigliere Responsabile degli Affari legali del Comune e, nel contempo, anche della Cooperativa (!!!???) si è astenuto, riguardo alla sospensione dell’azione legale contro il Comune, per conflitto d’interessi, (tralascio il motivo per il quale suggeriva di sospendere detta azione…..???!!!) il provvedimento è stato ugualmente approvato dal nuovo CdA forse per il voto da parte del Presidente (che vale il doppio) ?
3) Che senso avrebbe impedire che vengano giustamente informati i trenta soci (poggini firmatari) di quanto sta accadendo adesso ? Per decidere di adottare la scelta di bloccare unilateralmente l’azione legale (decisa dalla precedente maggioranza) ci saranno state, presumo, tutta una serie di considerazioni molto importanti e, soprattutto, estremamente documentate da parte dei Consiglieri della “nuova maggioranza”. O no ?
4) Un ultimo parere: se la maggioranza uscita dalle ultime elezioni è stata messa ora in minoranza, non esiste perlomeno un “dovere morale” da parte del nuovo CdA di contemplare la possibilità di ritornare al voto per vedere effettivamente e fino in fondo come la pensa la maggioranza dei soci riguardo al cosiddetto “ribaltone” e a chi deve effettivamente governare questa nostra “benedetta” coop.va ?

Vi ringrazio per la disponibilità e vi saluto cordialmente
Paolo Pirodda

giacomo ha detto...

Ciao.

Vorrei sapere chi sta gestendo il portale della Cooperativa.

Per l'articolo del Sig. D'Agostino, senza offese e senza nulla di personale, inizio dicendo BASTA!! con l'utilizzo della Parrocchia di Poggio a proprio uso e consumo, non mi sembra che sia un circolo adibito a far politica, quindi rispetto assoluto e teniamo fuori le beghe di condominio, questo per la salvaguardia della vera Chiesa.

La seconda cosa è che il suo commento sembra uno scritto uscito dal medioevo, mi chiedevo a quando la prossima inquisizione?

Per quanto riguarda l'articolo dell'ennesimo tentato accordo con il comune, mi sembra il tavolo delle merende, chi osa in questo momento ( si tratta proprio di osare ) si deve assumere le responsabilità di una scelta scellerata, i signorotti abituati a stare dietro le quinte, quelli che in passato sono stati cattivi consiglieri e che ancora oggi sono dietro le fila, che poi sono anche coloro che fuggiranno dalle proprie responsabilità ( come avvenuto per la poggio sport = si dice 400.000 euro di debiti ) sappiano che questa azione sarà quasi certamente la fine del Poggio e caricherà questo luogo di casini mai visti prima, siamo solo all'antipasto, l'unica differenza sarà che mangeranno in pochi, i beni dovranno essere svenduti, gli altri soci dormienti dovranno sborsare somme ingenti per avere servizi i primari che fino a oggi con esclusione del periodo dopoalluvione non erano mai mancati

Infine, a oggi, articoli che avevo scritto sono stati censurati dalla nuova gestione del portale.

Vorrei ringraziare anche il CDA uscente ( dalla maggioranza - prediente G. Cocco ) che si è mosso in maniera egregia per far si che il nuovo ponte di Pauliara venisse costruito, escludendo di fatto idee malsane che prevedevano anche una strada lato lago/pineta, volute da alcuni matti furiosi che le avevano proposte nel 2008/2009, sarebbe stato un altro scimprorio della fabbrica delle cavolate.

Cordialmente
Giacomo

giacomo ha detto...

Dove per tavolo delle merende si intende l'ennesima pura perdita di tempo.

ciao Giacomo

Giuseppe Monni ha detto...

Ciao Paolo, ti rispondo sinteticamente:
1)la Variante 2007 è sempre tecnicamente in piedi (è l'unica formalmente presentata al Comune) anche se il TAR quest'Inverno le ha inferto una bella battuta d'arresto; ed è anche vero, come tu ricordi, che aveva in sé delle carenze tecniche(e delle inadeguatezze rispetto alle normative) che, se ripresentata identica, ne decreterebbero la bocciatura; ciò che èerò è possibile è che un rimaneggiamento e una completamento di quel progetto venga fatto ad opera dei vari Sanna Secchi e Co., che dietro hanno i soliti personaggi, dia quali possiamo attenderci solo danni;
2) il blocco dell'azione legale è passato perché nelle nostre fila mancava l'amico Carlo, assente per gravi problemi personali dei quali il neopresidente non ha tenuto minimamente conto, sebbene gli avessimo chiesto di organizzare il cda in una data alla nella quale Carlo sarebbe stato disponibile; non sarebbe comunque stato sufficiente, perché in caso di parità il voto del presidente vale doppio;
3)il tentativo di impedirci di avvertire i 30 firmatari (o comunque il tentativo di ritardare quel momento)ha due motivazioni; una particolare e contingente, l'altra generale e strategica. La prima motivazione è ritardare il momento in cui costoro dovessero decidere di proseguire l'azione legale anche senza la Cooperativa (è imbarazzante per il nuovo CdA amdare a trattare col Sindaco mentre propri soci continuano con l'azione legale); la seconda motivazione, invece, è generale, ed è l'inclinazione (tipica di certi personaggi) a non voler informare i cittadini-soci-elettori, per continuare a decidere in maniera arbitraria, prescindendo dalla opinione pubblica: questa è anche la risposta alla tua ultima domanda: come mai la nuova maggioranza, che in realtà uscì sconfitta dalle ultime elezioni, non ha avuto il buon gusto di sciogliere il CdA e indire nuove elezioni? La risposta è semplice: PERCHE' SE NE FREGANO DELL'OPINIONE DEI SOCI. Questi personaggi (lo hanno dimostrato col Ribaltone, e lo stanno confermando ogni giorno con le loro azioni concrete) vogliono solo gestire il potere e fare quello che vogliono, anche se sanno che è il contrario della volontà dei soci, espressa molto chiaramente nel 2009. Penso anzi che loro TEMANO IL VOTO perché sanno bene che, se solo riuscissimo a portare a votare tutti i soci del 2009, la maggioranza sarebbe ancora una volta a favore del rinnovamento, e quindi contro certi personaggi che invece, con Ribaltoni, arroganza e censura, vogliono continuare a malamministrare la nostra Società. Noi abbiamo chiesto a gran voce elezioni anticipate: loro ovviamente (come su tutto) fanno finta di non sentire, non rispondono neanche. (A questo proposito, ti confermo: non hanno evocato alcuna motivazione fondata, per bloccare l'azione legale, se non quella che, per trattare col Comune, era meglio non far arrabbiare il Sindaco...; ossia, l'esatto contrario di quello che pensiamo noi, e cioè che si può trattare ad armi pari e con pari dignità solo con la Spada di Damocle di una sentenza che potrebeb condannare il Comune). Ti invito comunque ad aderire al Comitato di residenti che si sta formando, e che ha già decine e decine di aderenti. Ciao!

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