Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

giovedì 13 novembre 2008

Il lago espiatorio

Da molti giorni fervono i lavori intorno al laghetto di Poggio dei Pini. Si sono ormai allontanati i mezzi pesanti dalle altre zone alluvionate di Frutti d'Oro e Rio S. Girolamo, ma intorno al lago no; ruspe, camion, draghe e martelli penumatici sono ancora al lavoro. La strada è ancora chiusa e il ponte crollato divide in due una intera comunità. Ma a cosa lavorano questi mezzi?
Il Genio Civile senz'altro lo sa. E la Cooperativa Poggio dei Pini, che dovrebbe rappresentare la comunità cui il lago idealmente appartiene, lo sa? E Il Comune? Di certo noi, che presso quel lago abitiamo, che sulle sue rive abbiamo vissuto molti momenti della nostra vita e che ogni giorno venivamo accolti dai suoi riflessi, diversi in ogni stagione.. noi NON SAPPIAMO NIENTE. Brutto segno. Se le notizie che riguardano il nostro parente malato fossero buone, probabilmente i "dottori" ce le avrebbero date. Invece il silenzio è probabilmente foriero di cattive notizie. Prepariamoci al peggio, prima o poi qualcuno comparirà in TV o sull'Unione a dire che la malattia era troppo grave e che si è reso necessario l'abbattimento della "bestia pericolosa".
In mancanza di notizie certe provenienti da chi dovrebbe darle (ma ci siamo abituati a ciò), imperversano i "si dice che". A volte si tratta di bufale (tipo quella dei palazzi al posto del lago), ma molto spesso le illazioni nascondono verità.
Cosa succede nei pressi del punto di sfioro del lago, dove nei giorni scorsi è stato scavato nella roccia l'ultimo tratto del bypass? Sembra che nei prossimi giorni il lago, in quanto tale, MORIRA' e si trasformerà in pozzanghera. Si parla di cariche di esplosivo che abbasseranno di alcuni metri il punto dello sfioro (permettemi l'imprecisione nei termini). In questo modo la poca acqua rimasta nel lago defluirà e resterà solo una pozza di pochi centimetri di profondità che nella stagione calda evaporerà completamente.
Privato dei suoi due immissari quello che era il più bell'invaso artificiale della provincia di Cagliari diventarà solo un ricordo da cartolina, come i casotti e la sabbia bianca del Poetto, il tram etc.
In questo contesto si innescano le vicende degli uomini tra cui, come ben sappiamo, ve ne sono molti di infima levatura. E' sicuramente vero che alcune persone stanno spargendo voci allarmistiche e false che riguardano il lago e la diga. Qualcuno continua a ripetere che il lago ha causato un'onda di piena, come se fosse il Vajont, altri immagino una fantomatica apertura delle paratie della diga. Ma quale film hanno visto costoro? La diga è in terra e non ha paratie. Invece di ascoltare le comari, sentiamo cosa dicono gli esperti a questo proposito.
La diga, come ben si può vedere, non ha avuto cedimenti, il che testimonia una metodologia costruttiva eccellente. E' stata semplicemente sorpassata nel culmine della piena ed è stata dilavata una parte della sua superfice esterna. Con una capacità di 250 mila mc non ha potuto fare molto per trattenere i 4 milioni di mc che si sono rivesati verso la foce, invadendo abitazioni costruite sugli alvei naturali di queste fiumare sarde. Ah si scusate, dimenticavo, la colpa è del lago, non delle case costruite dove non si deve. Il lago è un perfetto capro espiatorio, non può difendersi, mentre l'abusivismo e la speculazione edilizia hanno sempre dei nomi e dei cognomi, talvolta appartenenti alla "casta", che riescono a spostare le strade, i fiumi e anche le montagne se fosse necessario.
Ma perchè allora vengono messe in giro queste voci? Si tratta di ignoranza o di altro? La mia impressione è che, a quello che Rita Lai ha molto ben definito "analfabetismo geologico", si aggiunga un sentimento molto squallido, ma anche molto umano, chiamato INVIDIA.
Dell'invidia sociale abbiamo già parlato in occasione dell'incendio di questa estate, nel tentativo di comprendere perchè ogni anno venga appiccato il fuoco all'interno e ai bordi di Poggio dei Pini. Non ci sono pascoli, non ci sono terreni edificabili; quali possono essere i motivi di questi incendiari? Agli invidiosi si presenta ora una occasione inaspettata: la morte di quel lago che carattaerizzava in modo così speciale il paesaggio e forniva l'acqua per spegnere gli incendi. Come suol dirsi: due piccioni con una fava. Oggi si perde il lago, quest'estate sarà la volta del bosco. La soluzione auspicata non è quindi quella di rendere l'intero territorio più in armonia con l'ambiente naturale. La soluzione scelta sembra quella di impoverire l'ambiente naturale dove questo aveva raggiunto i massimi livelli di gradevolezza, e quindi uniformarsi alla mediocrità ed al degrado dei territori devastati dalla speculazione. E' la classica politica, storicamente così in voga nella nostra isola, di darsi la zappa sui piedi da soli, pensando innanzitutto a danneggiare il proprio vicino di "muretto a secco" invece che crescere e migliorare entrambi.
Si sarebbero dovuti progettare agglomerati urbani più armoniosi, nei quali gli alvei dei torrenti, inedificabili per ragioni che oggi sono ovvie a tutti, fossero trasformati in parchi naturali. Invece si sceglie di rimuovere questa utile barriera idraulica ,nonchè elemento naturalistico di pregio, indispensabile serbatoio nella lotta gli incendi.
Spero proprio di dovermi rimangiare queste mie oscure previsioni per il futuro. Sarò 1000 volte contento di chiedere scusa per il mio pessimismo. Se qualcuno pensa che si debba e possa intervenire per cercare di cambiare questo nefasto corso degli eventi, io sarò dalla sua parte.
Nel frattempo inserisco in questa pagina alcune belle foto del nostro lago.


25 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

LA DIGA ASSASSINA

Caro Giorgio,
mi rivolgo a te ed ai poggini per sapere cosa pensate in merito alla leggenda metropolitana che si sta diffondendo a macchia d’olio a Capoterra e nei centri residenziali come Rio S. Girolamo, Frutti d’oro ed altri e che sta facendo girare gli zebedei a parecchie persone; secondo la quale una gran parte della colpa dell’alluvione sarebbe da attribuire al crollo della diga grande del Poggio (sic!).
Naturalmente è inutile discutere sulla falsità assoluta di questo fantomatico crollo, sarebbe invece, a mio avviso, più interessante cercare di capire quali siano veri motivi per cui questa diceria è stata messa in giro artatamente e che, purtroppo, sta facendo numerosi proseliti, non solo tra le vittime più sfortunate dell’ alluvione, ma anche, incredibilemtente, tra alcuni amministratori condominiali dei centri residenziali non colpiti, i quali stanno provvedendo con zelo a diffondere questa bufala.
Ci sarebbe da sorridere, se non fosse per il fatto che parecchie persone dei centri colpiti stanno cominciando a vederci come una sorta di vandali e, soprattutto, si disonora e si offende la dignità,
il dolore ed il ricordo delle nostre vittime, perché ho già sentito in giro qualche battuta terribile che suona più o meno così: - Si, poveretti quei morti….., però in fondo erano poggini…. e quella diga assassina era la loro…
Fernando Casanova

giacomo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Confermo quanto detto da Giacomo sulla riunione di domenica che sarà alle 17:30 nella sala riunioni. Vista l'importanza della riunione e considerata la limitata capienza della sala sarebbe consigliato che partecipasse soltanto il socio in rappresentanza della famiglia.


Le dicerie sulla diga sono in parte fondate Fernando; nel senso che qualcuno ritiene che la causa dei danni a valle dipende dalla diga che invece, ha permesso di contenere la forza della piena e ne ha limitato la velocità e la forza riducendo i danni a valle. Per fortuna comunque queste accuse sono circoscritte e stanno trovando continue smentite sopratutto dai cittadini di Rio e Frutti d'Oro




Questo pomeriggio sono state arrestate cinque persone dagli agenti della Forestale con il sospetto di truffa aggravata in flagranza di reato per le dichiarazioni mendaci rese all'atto della presentazione dei moduli per il risarcimento.

Il corpo forestale ha reso noto che le indagini sulle presunte truffe sono state effettuate anche grazie ad alcune perquisizioni, che hanno reso possibile "una ulteriore verifica delle dichiarazioni rese in modo falso e artificioso al fine di ottenere dalla Regione Sardegna indennizzi che non sarebbero spettati". In una nota si ricorda che l'attribuzione dei risarcimenti si basa "su graduatorie formate in relazione ad autocertificazioni rese dalle persone che hanno dichiarato di aver subito danni"

Luca Madeddu

francomagi ha detto...

Su questo argomento serve la massima unità: il lago deve continuare ad esistere, perché ha tutelato l'esistenza di tutti noi.
Confermo, con rammarico, che le voci circa la presunta responsabilità del lago - totalmente false e destituite di fondamento - sono spesso alimentate anche da personaggi che ricomprono cariche istituzionali.
Mi risulta infatti che nel corso di una intervista radiofonica un Consigliere comunale di maggioranza abbia individuato nel lago di Poggio la resposabilità dell'accaduto e proseguito affermando che va "risolto" il problema.
Ho chiesto all'editore della radio di acquisire l'audio dell'intervista, in modo da pubblicarla sul blog.
Concordo pienamente con Fernando,spesso intervengono anche gelosie partigiane.
Io sono invece orgoglioso, per il semplice fatto che la nostra diga - nonostante fosse stata progettata e calcolata per 150 m3 al secondo, ed abbia subito la devastante onda d'urto di 600 m3 al secondo, abbia perfettamente tenuto, essendo stata soltanto erosa nella parte verso Pauliara a causa della tracimazione.
Per questo tanti dovrebbero ringraziare anche la eccellente qualità costruttiva della stessa, realizzata negli anni '60 da Donna Maria Saggiante.
Io sarò certamente presente alla riunione di domenica, e sono molto fiducioso in una plebiscitaria decisione in fifesa del Lago.

Ciao

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Franco è importante pubblicare la dichiarazione di questo amministratore. Si chiama responsabilità politica non privacy!
Non so se i Poggini avranno la forza di salvare il loro lago, ma di certo una delle strade è quella di far pesare i 1500 voti della nostra circoscrizione. E indispensabile che i cittadini si uniscano, la Cooperativa è fondamentale in questo senso. Non ha certo dato segni di unità e questo mi preoccupa molto. Dobbiamo sapere chi dice delle idiozie del genere e chi rema contro di noi. Il poggino elettore prenderà certamente in considerazione questi elementi. Basta votare a casaccio!

Anonimo ha detto...

Un saluto a Tutti.

Personalmente ritengo che il CdA stia vigilando (spero molto attentamente) sui lavori in corso nella diga e voglio credere che qualora venga rilevata una cattiva progettazione ed esecuzione della messa in sicurezza (????) dell’invaso la Cooperativa arrivi anche a sporgere denuncia per danni nei confronti di coloro che ne saranno responsabili. Domenica lo sapremo.

Comunque, nell’intendimento di prevenire, dopo le tante del passato, ulteriori e possibili disgrazie, suggerirei di prendere iniziative pubbliche da diffondere anche attraverso i media (TG3, Videolina, Sardegna1 etc.) convocando tecnici qualificati, geologi, ingegneri etc., se necessario chiamiamo anche Tozzi, proponendo discussioni sul posto da trasmettere in TV in tutta Italia.

Mobilitiamoci. Saliamo tutti su per i costoni delle nostre montagne per esaminare con i suddetti esperti la situazione attuale dell’ambiente, ricostruendo quella passata, desumendone la gestione, dove siamo stati autorizzati a costruire le nostre abitazioni, nel quale viviamo, per le quali abbiamo speso ed investito molti soldi. Risaliamo fino alla sorgente di Rio San Girolamo, ben oltre i confini della nostra lottizzazione per renderci conto di quella che è stata, finora, la politica del territorio.

Facciamo dire a loro se gli effetti dei continui incendi, tutti vandalici e dolosi, hanno minato, o meno, la tenuta del territorio. Dove c’è stato l’incendio di questa estate la terra era secca e non aveva ancora avuto la possibilità di tirare fuori uno filo d’ erba

Chiediamo, a prescindere dalla pulizia che non c’è mai stata (e lo sappiamo), se è rilevabile, ma soprattutto dimostrabile il mancato controllo da parte degli organi preposti dei corsi d’acqua deviati, piegati, girati ed annodati e, infine, edificati.

Portiamoli a vedere dove sono state costruite le case ed altre sono tuttora in costruzione. Nel letto del fiume.

Facciamoci dire da queste autorità del territorio, le uniche che ne hanno pieno titolo per competenza, se stando così le cose fosse o meno prevedibile il disastro che c’è stato, pur riconoscendo che si è trattato di un evento straordinario (ma non troppo, visti i cambiamenti climatici da anni denunciati).

Perché dobbiamo, viceversa, paventare il peggio del peggio, dopo l’alluvione la beffa, con l’abbattimento scriteriato della incolpevole diga ?
Siamo o no una popolazione di oltre 2000 persone ? Vogliamo cominciare a farci sentire facendo arrivare a chi di dovere un messaggio molto semplice, del tipo:
Vi chiameremo a rispondere di tutto ?

Un anziano ingegnere idraulico mi ha detto che la diga è stata la salvezza di San Girolamo perché fermando terra e sabbia bel oltre la sua capacità (250 mila mc.) ha sottratto agli effetti dell’alluvione l’ulteriore spinta devastante della suddetta massa. Per rendersi conto visivamente a cosa equivalgono 250/350 mila mc. di terra basta recarsi al Gruppo Sportivo, dove ci sono accumulati altrettanti quantitativi di terra trasportata dall’acqua lo stesso giorno.
Stiamo in campana e aiutiamo la Cooperativa, che siamo noi, a vigilare.
Cordiali saluti.

Maurizio Cadone

L'OROLOGIAIO ha detto...

La mia impressione è quella che si stia formando un specie di lobby contro il recupero del lago. Questa lobby sembrerebbe rafforzata, più o meno in malafede, da quelle persone che, facendo leva proprio sull'invidia, vanno in giro a seminare calunnie per far crescere il malcontento tra le popolazioni dei centri vicini, che, alla fine sosterrebbero in massa ed in un eventuale sondaggio la condanna a morte del nostro laghetto. Perciò, oltre alla sacrosanta mobilitazione da parte nostra, a mio avviso per smontare definitivamente queste pericolosissime dicerie occorrerrebbe una dichiarazione ufficiale da parte delle autorità preposte, nella quale venisse chiarito che, sia la diga che l'intero apparato idrolgeologico del Poggio, non hanno alcuna colpa per quanto successo nei centri residenziali a valle.
Fernando Casanova

giacomo ha detto...

PERICOLO DI INCIUCI !!! O FORSE MI SBAGLIO...VEDREMO


La Cooperativa domani dovrà dire aldilà delle chiacchere e dei tanti suggerimenti quale è la sua POSIZIONE UFFICIALE, la mia come da sempre è ed era quella di andare in difesa di coloro ( soci di una società )che hanno subito i danni ( lago compreso ), per cui niente giochi strani, la strada da percorrere è chiarissima.

La Cooperativa Dovrà dire cosa intende fare per Il lago grande e qual'è la sua posizione ufficiale possibilmente facendo votare per acclamazione domani queste posizioni, tenendo presente che il lago dovrà rimanere con questa portata in quanto è possibile ( tramite ristrutturazione) e tra virgolette ininfluente.

La ricostruzione della diga sarà a carico di chi non ha eseguito le manutenzioni del fiume a monte della stessa, idem dicasi per le altre dighe che sono crollate in tutto il territorio di Capoterra.



Ricordo a tutti che il Rio San Gerolamo a monte della diga era in condizioni di abbandono totale con l'alveo ormai inesistente per circa 2 km buoni, che i lavori di rallentamento e messa a regime con delle opere di ingegneria naturalistica andavano fatti in quanto c'erano degli studi precisi e sopratutto perchè c'erano più abitati e attività a valle, andavano fatti a partire da MONTE E NON DALLA FOCE con degli interventi che avessero tenuto conto della natura e sopratutto della sicurezza.




Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Franco ciò che dici è molto grave, significa che in comune ci sono dei consiglieri che non si rendono conto dell'importanza del bacino per l'ecosistema di tutto il territorio di Capoterra.
Credo sarebbe molto importante conoscere subito il nome di questo consigliere di maggioranza che accusa il lago di poggio di essere la causa del disastro a valle.
Franco chi è questo consigliere di maggioranza di cui parli?


Luca Madeddu

Rita ha detto...

Vorrei aggiungere altre informazioni riguardo queste "voci" e "leggende metropolitane" che circolano sulla diga, nelle lottizzazioni di valle.
Lunedì mattina sono stata inviata a partecipare ad un sopralluogo insieme ad alcuni tecnici dell'Assessorato LL.PP. della Regione e ad alcuni consulenti, anche universitari, che stanno predisponendo il Piano delle Fasce Fluviali (una sorta di ampliamento e dettaglio ulteriore del PAI). Dopo aver visto tutta la zona di Poggio lungo il Rio G. Gerolamo fino ad oltre l’Hydrocontrol, ci siamo recati anche alla lottizzazione Rio S. Gerolamo verso la foce e vicino alla scuola materna, per verificare con questi esperti cosa fosse successo e come si fosse comportato il fiume in corrispondenza dei ponti e degli argini. Mentre eravamo lì si è avvicinata un'abitante della lottizzazione che ci ha raccontato tutta la dinamica dell'onda di piena e come l’ha vista lei dalla sua casa. Poi ci ha lasciato dicendoci che lei aveva saputo che alcune persone (credo vicine ai parenti della signora morta nello scantinato) avevano detto che i poggini erano degli "assassini", perchè per salvare le proprie case avevano aperto le paratie della diga causando la morte delle persone a valle.
Giovedì invece mi sono recata dal mio medico di famiglia a Frutti d'Oro e nella sala d'aspetto ho trovato un giornalino "Il Tamburino Sardo" che si definisce mensile di cultura contadina, risorse ambientali, turismo, ecologia, urbanistica, finanza, il direttore responsabile è Salvatore Peduzzi. In un articolo in seconda pagina la giornalista Bettina Camedda riporta l'intervista ad uno psicologo residente da 18 anni a Rio S. Gerolamo, il quale dopo la descrizione della tragica disavventura della sua famiglia, avrebbe dichiarato: "Si vuole attribuire la colpa dell'esondazione di un fiume. Non si tratta solo di questo, c'è da aggiungere la rottura della diga (non specifica quale): è quella che ha provocato l'onda d'urto che ha fatto questa devastazione. La diga è vecchissima, è stata costruita con criteri vigenti tanti anni fa, ma nessuno ha pensato di aggiornarla dal punto di vista tecnologico oppure di mandare uomini lì, a quell'invaso, ad aprire le saracinesche per lasciar defluire l'acqua lentamente. L'alluvione ci sarebbe stata lo stesso ma non avrebbe creato questo disastro"
Faccio presente che questa rivista l'ho trovata anche in farmacia e si può trovare in altri esercizi commerciali perchè viene regalata.

A parte la prima affermazione della signora che potrebbe essere soltanto una voce riferitale da altri e travisata, mi chiedo come si può lasciare che uno psicologo si occupi di questioni idrauliche e possa affermare ciò che vuole su un’opera che non conosce neppure e senza che invece la giornalista si sia preoccupata di consultare un tecnico per capire cosa sia successo REALMENTE.
E' come se un geologo volesse occuparsi di curare i bambini scioccati dall'evento alluvionale e consigliasse le terapie e le tecniche di supporto psicologico da adottare per far passare il trauma!!! Cosa ne penserebbe lo psicologo?

Io sono stufa di sentire un mucchio di sciocchezze e di imprecisioni, anche sulla questione della messa in sicurezza temporanea della diga, che volenti o nolenti doveva essere fatta urgentemente per consentire di andare incontro all’inverno senza problemi. Sia chiaro una volta per tutte: la diga deve per forza di cose essere RAFFORZATA AL PIEDE NEL PARAMENTO DI VALLE, che è stato innegabilmente eroso pesantemente dalla tracimazione, perché questo è stato consigliato anche dal Servizio Dighe che ha fatto un sopralluogo con tecnici dell’Assessorato LL.PP. e credo anche con i consulenti della Cooperativa.
L’assessorato ed il Genio Civile stanno facendo quello che il Servizio Dighe Regionale (massima autorità in materia di sicurezze delle dighe e che ha la responsabilità di acconsentire all’invaso) ed i suoi funzionari hanno consigliato di fare, utilizzando i mezzi e le risorse umane (poche) della Protezione Civile, a spese non della Cooperativa ma dello Stato.
Questo intervento è stato CALDAMENTE sollecitato anche dal Prof. Pecorini: un sardo con un cognome non sardo, che conosce ogni angolo e ogni roccia della Sardegna come le sue tasche, nonché MASSIMO ESPERTO DI DIGHE IN SARDEGNA: è il geologo che ha seguito la progettazione e la realizzazione di tutti i laghi collinari della Sardegna a partire dal 1958, e che è stato il consulente per tutti gli invasi costruiti in Sardegna dal 1960 in poi da parte di tutti gli enti (EAF, ESAF, Consorzi di Bonifica, Consorzi industriali). Il Prof. Pecorini è l’estensore della relazione geologica della nostra diga ed è stato invitato personalmente da me a venire a Poggio a fare un sopralluogo, visto che lo conosco benissimo avendoci lavorato insieme per circa 10 anni dentro l’EAF, e benché sia in pensione (è ormai ottantenne) essendo una persona molto gentile e sensibile e soprattutto grandemente appassionato alla materia che ha sempre insegnato all’Università (Geologia Applicata alle costruzioni) ha accettato il mio invito. Durante questo sopralluogo di due settimane fa, durato circa 3 ore, ha avuto modo di parlare anche con il responsabile del Genio Civile e di fare tutta una serie di osservazioni sul corpo della diga, sui materiali e sulla situazione del canale sfioratore. Ovviamente gli sono stati chiesti dei suggerimenti tecnici che lui ha fornito a voce e che si sono rivelati utilissimi, tra i quali quelli di prelevare dei campioni per fare le prove di laboratorio sui materiali costituenti la diga e di eseguire i piezometri (che la cooperativa avrebbe dovuto realizzare da tempo). Inoltre ha suggerito di eseguire subito le operazioni di MESSA IN SICUREZZA DEL PIEDE DEL PARAMENTO DI VALLE, tenendo la diga il più possibile sotto controllo ed il lago semivuoto, finchè il ripristino non fosse concluso. Ha anche detto che nessun ingegnere idraulico si sarebbe mai assunto la responsabilità di dire che la diga poteva continuare a stare in piedi e che il lago poteva essere nuovamente riempito, infatti in tutti i manuali sulle dighe in terra (che non possono essere tracimate) si trova scritto che una diga come quella, una volta erosa dall’acqua, deve essere IMMEDIATAMENTE ABBATTUTA. Questo è il parere di numerosi ingegneri idraulici da me consultati.
Tutte le cose che si stanno facendo, compreso quello di tenere l’invaso piuttosto basso, di abbassare la soglia sfiorante di circa 1 metro, senza far riempire la diga come prima dell’evento alluvionale, hanno quindi alle spalle delle osservazioni che non derivano dalla luna di un qualsiasi tecnico o di un dittatore troglodita o incompetente che si dà arie da luminare o che si è svegliato una mattina ed ha deciso per ripicca di fare ciò che sta facendo. Al contrario si basano su precise osservazioni e valutazioni tecniche fatte da esperti della materia che lavorano in questo campo da almeno 50 anni e che di dighe ne sanno più di chiunque altro qui a Poggio.
Credo che se il prof. Pecorini leggesse queste cose si arrabbierebbe moltissimo e direbbe “Sentite arrangiatevi, fate quello che volete, ma la diga non può più stare così bisogna porvi un rimedio immediato” , tutto ciò ovviamente in attesa che da parte della Cooperativa venga predisposto un progetto esecutivo completo di tutti gli allegati progettuali necessari per fare approdare il progetto negli uffici regionali che lo dovranno esaminare ed approvare.
Per finire e per maggior chiarezza la questione del canale scavato affianco al lago: questo canale è ovviamente provvisorio e serve soltanto a tenere il lago vuoto finché non saranno finiti i lavori di messa in sicurezza mediante il rafforzamento del piede e del paramento di valle. Una volta finiti i lavori il canale sarà richiuso, il Rio S. Gerolamo andrà di nuovo a defluire nel lago e la zona dove facevamo le passeggiate intorno al lago sarà ripristinata.
Non credo che la Cooperativa sia all’oscuro di tutto ciò che è accaduto, e delle decisioni assunte dal Servizio Dighe, anzi credo che i suoi consulenti abbiano avuto già degli incontro con l’Assessorato LL.PP. ed i suoi funzionari.
Credo invece che la cosa che dovrà fare e che ci dovrà dire domani è questa: a chi è stato affidato il progetto esecutivo della diga, chi sono gli esperti per la sua progettazione, che tempi si prevede per al realizzazione del progetto e da DOVE PRENDERÀ I SOLDI per la sua ricostruzione che, per chi non l’avesse ancora capito, è il problema essenziale visto che ne serviranno tantissimi.
Spero che domai si affronti anche un altro problema gravissimo per noi di Pauli Ara e cioè quella di viabilità di collegamento con il resto della lottizzazione, di cui non sappiamo proprio nulla.

A presto Rita Lai

Rita ha detto...

Dimenticavo:
1) Il prof. Pecorini ha dichiarato che il corpo della diga è stato realizzato in maniera eccellente dalla ditta costruttrice (Nuovo Castoro) riuscendo a raggiungere un grado di addensamento ottimo per i materiali utilizzati, forse neppure i rilevati stradali odierni sono fatti così bene!
2) Se volgiamo sapere direttamente dal Genio Civile se le cose che ho scritto sopra sono vere, la Cooperativa non ha che da invitare i tecnici a presenziare alla riunione e a farli parlare con i soci, in modo che ci spieghino direttamente loro motivazioni e tecnica di messa in sicurezza di una diga in terra che ha subito la tracimazione di un'onda di piena.

A presto Rita Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

Rita avrei alcune domande per te.
In seguito ai lavori di ricostruzione "speditiva" della diga il bypass verrà richiuso. Per quando è prevista questa azione?
A quel punto il lago sarà come prima ma con un livello più basso di 1 metro rispetto al punto di sfioro originale o ancora meno?
Dato che il lago sarà quasi prosciugato, è prevista la rimozione di materiali posati sul fondo?
Per quanto tempo la diga "rattoppata" potrà essere mantenuta in quelle condizioni?

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo ho letto il tuo commento un pò crudo. Tu sai che anche io non sono sempre molto diplomatico inoltre come te e tanti altri sono profondamente ferito e preoccupato per ciò che sta accadendo al nostro lago.
Comprendo quindi il tuo sfogo però sparando a casaccio non so se otterremo qualche risultato, anzi forse si rischia di fare ulteriori danni.
Non ti offendere ma tu, come me, non sei uno specialista del settore e quindi forse dovremmo tutti informarci meglio prima di "sparare". Non per niente nel mio articolo le richieste più pressanti riguardavano la comunicazione su ciò che sta accadendo ed il contrasto di certe voci inesatte probabilmente pilotate. Bisogna stare attenti Giacomo, perchè è evidente che ci sono in giro moltissime CODE DI PAGLIA che adesso, per evitare di essere smascherate, cercano di spingere la verità e l'opinione pubblica da una parte o dall'altra. Non prestiamoci a questi giochi o perlomeno non voglio farlo io con questo piccolissimo blog.
Allora direi: non spariamo sui tecnici idraluci e sul Genio Civile se non sappiamo esattamente cosa stanno facendo. Non spariamo su politici solo per sentito dire e non spariamo sulla Cooperativa se non siamo certi dell'effettiva presenza di manchevolezze. INFORMIAMOCI bene prima di agire e anche prima di accusare.
Lo dico per primo a me stesso. Calma e gesso. Domani alle 17 pare che ci sia una riunone in Cooperativa (ma è vero o no, non ho ricevuto niente). Sicuramente sarà l'occasione per avere altre informazioni.

giacomo ha detto...

Ciao purtroppo qualcuno non sente, in sintesi riscrivo di nuovo, io dicevo che per prima cosa ci devono informare perchè così si deve fare in un paese civile e chi non lo fa è da me ritenuto un incivile a meno che Rita non sia la voce ufficiale di qualche ufficio pubblico, la seconda è che tutti i laghi di Capoterra quelli in cemento sono crollati che l'unico in piedi appena fuori del t. comunale ( Diga di S'Antonio ) è piena mi sembra perchè lo scarico di fondo si è intasato, vogliamo parlare della diga sul Rio Monte Nieddu ???', l'unica che è rimasta in piedi è quela di Poggio, volevo sapere da Rita chi deve o doveva per legge controllare queste dighe, altra cosa e poi finisco volevo sapere da Rita o da altri se il Rio San Girolamo a monte ( causa in parte dei danni ) doveva essere messo in sicurezza partendo da li oppure si doveva mettere in sicurezza partendo da valle, vorrei sapere chi doveva fare questi lavori e chi deve controlalre le dighe in Sardegna, per favore risposte brevi e chiare.


Il Poggio è sempre stato tartassato di controlli vari e di richieste " giuste " di messa in sicurezza,il Poggio comunque sia ha sempre gestito le cose da sempre in maniera esemplare se paragonato all'esistente, si dovrebbe prendere da esempio in Sardegna sia come gestione delle acque ( mai mancata l'acqua ), come gestione dell'antincendio, come urbanistica etc etc. , invece i soliti gelosetti padroncini tendono a cercare il pelo nell'uovo.

Io non ho mai parlato di ripicche ma solamente di mancanza di dialogo, Rita non si è accorta di questo e se non fosse stato per lei non si saprebbe nulla, quindi grazie a Rita ma devi capire meglio la realtà delle cose, grazie di nuovo e sentiti più poggina nonostante tutto quello che succede che anche a me da fastidio.

Ricordo ancora una volta che io sostengo da ignorante che tra le cause che hanno creato questa ondata di piena c'è l'incuria del Rio San Girolam a monte della diga che ha influito per una certa percentuale.

Il lago è parte integrante ed è di proprietà del territorio comunale di Capoterra è obbligo di chi stà intervenendo informare della situazione attuale questo perchè bisogna essere oltre che bravi tecnici anche delle persone civili.

penso di essere stato chiaro sui punti che io contesto.

VIVA POGGIO!!!!


Ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Ciao inserisco qui alcuni link che possono essere utili suggerisco a tutti di fare delle ricerche con internet si possono cercare molte opinioni di esperti da tutto il mondo e non solo dalla Sardegna.

http://www.progettodighe.it/tecnica/corpo.html#digheterra

http://www.tesionline.com/intl/pdfpublicview.jsp?url=../__PDF/12588/12588p.pdf

giacomo ha detto...

Un altra cosa che ho visto di quà e di la e che rimane solo una mia supposizione, il fu lago piccolo potrebbe essere nato con un preciso scopo e cioè quello di essere un bacino di contenimento dello scarico di fondo del lago grande se fosse vero questo mio pensiero i due laghi sarebbero da interpretare come un unico sistema, sarà così?? ...

Se fosse vero il genio lo sapeva???

ciao Giacomo

giacomo ha detto...

CALORE NEI CIELI CAUSA DI TEMPORALI CONCENTRATI, CAUSE ED EFFETTI VICINI A NOI???

metto anche questo link che riguarda altre ipotesi : http://ilprofessorechos.blogosfere.it/2006/07/temporali-sulle.html


le città attirano dei temporali concentrati, la industrie qui vicine di cui manderò delle foto a Giorgio, potrebbero creare la situazione di un calore in quota che potrebbe avere lo stesso effetto???

Una raffineria qui vicino brucia ogni anno 17 milioni di tonnellate di petrolio ( equivalente al calore di una mega città ), un altra comprime aria e ha delle torri di raffreddamento incredibili, guardate in in aria sia di notte che di giorno e vedrete la nuvola di vapore acqueo, da circa 10 anni hanno potenziato i loro impianti, altre sono nuove, la mia è soltanto un'ipotesi sulla quale ci dovrebbero essere degli approfondimenti .

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo il lago piccolo è stato costruito prima di quello grande . La mia ipotesi è la seguente. Serviva un bacino irriguo. E' stato intanto costruito, non so in quale anno, quello piccolo che pero non bastava. Quando è stato avviato quel programma di costruzione dei bacini in terra di cui ha parlato Rita, seguiti da Pecorelli, è stato costruito un bacino più grande leggermente più a monte rispetto al primo.

Per quanto riguarda i fumi industriali non so, pero' noto che dopo l'evento del 22 ottobre, che purtroppo ha conquistato il record regionale di precipitazini, al secondo posto resta l'evento di Villanova Strisaili. In quella zona non mi risulta esserci alcuna industria.

giacomo ha detto...

Ciao, per Giorgio non so se il lago piccolo sia stato costruito prima comunque la prendo per buona, ti ricordo che qui in zona di alluvioni ne sono successe 3 in 9 anni, comunque ripeto il discorso non dei fumi ma del calore è sicuramente da approfondire.

Per Rita, ricordo che la diga in terra non è crollata, sono crollate altre dighe che sono in un totale stato di abbandono, questa è la realtà, se il Poggio non ha fatto tutto ciò che era richiesto questo nn lo so, so solo che ha fatto e faceva molto e l'unica diga sottoposta a controllo effettivo era la nostra( che non è crollata ) per le altre non so chi deve controllarle e se tu non mi rispondi a tal proposito non c'è problema .

Ripeto nuovamente che l'acqua è arrivata dal monte e che il fiume era totalmente privo di manutenzioni ( non a carico della coop ) ed era in condizioni simili al rio masoni ollastu e sua diga , alla diga piccola, alla diga di S. Antonio, questa è la realtà dei fatti, trovare in qualche modo il pelo nell'uovo nei confronti del Poggio mi sembra la solita musica sentita e risentita, il Poggio fa e ha fatto scuola in tanti settori ed è il caso che qualcuno ne prenda atto.

Per quanto riguarda gli allarmi a livello regionale penso che ci sia gia un inchiesta che dovrà dare degli esiti perchè se è vera la voce che circola riguardo l'allarme mandato da Roma il giorno prima e che ha visto in pratica dormire chi aveva il dovere di mettere in allerta la popolazione penso e spero che passino dei brutti momenti i responsabili di questi comportamentie che vengano licenziati in tronco, anche perchè gli allarmi sarebbero serviti anche nei ponti tutti anche a monte della diga e anche a San Girolamo.

Il Poggio ricordo a tutti ha sempre primeggiato in tanti settori che voglio in sintesi ricordare.

URBANISTICA DEL LUOGO - ANTINCENDIO - RISPETTO PER L'AMBIENTE - GESTIONE DELLE ACQUE - FOGNATURE - RACCOLTA DIFFERENZIATA 1990 - CONTROLLO DELLE DIGHE - RIFORESTAZIONE - SPORT - BIBLIOTECA - INTERNET -

Non abbiamo aspettato certo la regione o i comuni, pura realtà.

Capisco anche che qui ci sono state sempre persone che erigendosi a padri padroni hanno allontanato i poggini dalla vita sociale e questo è un male grave che deve essere curato, però non giustifica assolutamente comportamenti di attacco o simili sopratutto quando sono infondati e sopratutto rispetto alla realtà circostante e non gestita dal Poggio perchè a me non è mai capitato di vedere sirene o cartelli nei pressi di dighe o altro fuori da qui.

Io invece farei una accurata inchiesta nei confronti di certi uffici pubblici per vedere se tutte le normative e tutti i controlli vengono attuati e rispettati e sopratutto per capire come mai il Rio San Gerolamo non è stato messo in sicurezza a partire da monte e sempre con degli interventi come quello suggeriti da Rita, io non ho ancora trovato una email che mi era stata spedita in risposta a delle mie richieste di informazioni quando sul rio masoni ollastu stavano provvedendo a cementificarlo alla foce e al taglio di alberi secolari che oltre che essere belli avevano il loro compito naturale di rallentare e arginare, peccato spero di ritrovarla, circa 4 o 5 anni fa era una email firmata da 3 persone...

Ricordo e finisco che i laghi di questo territorio ( Capoterrese ) sono una ricchezza in assoluto e che la popolazione dovrebbe essere informata su quanto sta avvenendo da un apposito ufficio stampa, che le voci ci arrivano soltanto grazie al blog e alle persone che si incontrano per strada e questo non va bene perchè io al chiamo inciviltà ,a questo proposito scrivo le voci che ho sentito: facciamo brillare le mine, facciamo un prato verde al posto del lago, facciamo una breccia in mezzo alla diga e svuotiamo il lago, siamo sul rio S.Barbara, è colpa del lago, la diga sta crollando etc etc se ne avete altre si può fare una raccolta.

Poi un altra cosa scusatemi ( esclusa Rita )...una battuta..ma l'Italia, compresa la Sardegna, non era colpita dalla fuga di cervelli?? molti devono essere finiti dentro certi uffici regionali .... sembrerebbe così :)



Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

....Ad rivum eundem lupus et agnus venerant,
siti compulsi. Superior stabat lupus,
longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iurgii causam intulit;
'Cur' inquit 'turbulentam fecisti mihi
aquam bibenti?' Laniger contra timens
'Qui possum, quaeso, facere quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor'.
Repulsus ille veritatis viribus
'Ante hos sex menses male' ait 'dixisti mihi'.
Respondit agnus 'Equidem natus non eram'.
'Pater hercle tuus' ille inquit 'male dixit mihi';
atque ita correptum lacerat iniusta nece.

Haec propter illos scripta est homines fabula
qui fictis causis innocentes opprimunt.

Siamo tutti a nord di qualcuno/qualcosa , ma contemporaneamente a sud di qualcunaltro/qualchealtracosa...
Io , in questo caso , sto' a sud di Poggio e a nord di Frutti d'oro!!!
A buon intenditor....

Luca Becciu con la Complicità di Fedro

giacomo ha detto...

Lo puoi tradurre per favore grazie.

ciao Giacomo

Rita ha detto...

Sulla questione della diga io mi sono limitata a riferire esattamente ciò che è emerso durante il sopralluogo sul posto effettuato dal Prof. Pecorini due settimane fa.
So anche che la Cooperativa ai primi di novembre ha avuto un incontro con i tecnici del Servizio Dighe e con il Genio Civile, ciò che è stato detto non lo so perchè non ero presente, ma presumo che dalle decisioni emerse in quell’incontro siano derivate poi le decisioni sul da farsi, e pertanto credo che nei giorni successivi il Genio Civile si sia mosso di conseguenza. D’altronde non capisco perché questa autorità si sarebbe dovuta comportare in modo difforme da quanto stabilito con il Servizio Dighe.

Comunque visto che Giacomo ha messo il link sul sito delle dighe, mi farebbe piacere riportare qui sotto alcuni estratti dalle norme di legge vigenti, chi vuole leggere il testo integrale può sempre leggere tutta la norma.

REGOLAMENTO PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DEGLI SBARRAMENTI DI RITENUTA (DIGHE E TRAVERSE)
Art. 2.
Progetto esecutivo … …Il progetto esecutivo dello sbarramento deve essere firmato in tutti i suoi allegati dall'ingegnere progettista e dal richiedente la concessione o concessionario della derivazione ed essere corredato dai seguenti allegati: Omissis
- relazione geognostica definitiva e dettagliata con i risultati delle indagini e delle prove eseguite. Tale relazione, redatta da persona di riconosciuta competenza in materia, deve, in ogni caso, contenere gli elementi oggettivi raccolti sull'idoneità della sede dello sbarramento, sulla tenuta del serbatoio e sulla stabilità dei pendii e delle opere interessate dall'invaso, considerate anche le eventuali caratteristiche sismiche della zona.
Art. 3.
Massima piena e organi di scarico
La relazione idraulica dovrà giustificare il valore assunto per la portata della massima piena prevedibile, ai fini del dimensionamento degli organi di scarico, avuto presente che lo smaltimento delle piene dovrà essere affidato in misura prevalente agli scarichi di superficie, i quali saranno preferibilmente disposti fuori del corpo dello sbarramento. Sarà ammessa l'adozione del tipo tracimabile quando non siano da temere erosioni al piede dello sbarramento, o siano state previste disposizioni atte a prevenirle. Sarà opportuno che la rispondenza di tali disposizioni sia stata controllata da prove su modello.

Art. 15.
Vigilanza durante l'esercizio
Approvati gli atti di collaudo lo sbarramento inizia il regolare esercizio durante il quale dovrà, a cura del richiedente la concessione o concessionario, essere continuamente vigilato con personale adatto che risiederà nelle immediate vicinanze in apposita casa di guardia collegata, in modo sicuro, telefonicamente o con impianto radio, con la rete telefonica pubblica e con la più prossima sede della ditta concessionaria.

Art. 18.
Provvedimenti di urgenza
L'ufficio del Genio civile, qualora accerti manifestazioni che possano far sorgere dubbi sulla stabilità dello sbarramento, ha facoltà di imporre al concessionario di attuare con assoluta urgenza quei provvedimenti che nei riguardi dell'esercizio del serbatoio riconoscesse indispensabili per assicurare l'incolumità pubblica. Sentito il Servizio dighe lo stesso ufficio richiederà l'esecuzione delle necessarie opere di riparazione.


Esiste poi la nuova legge regionale 31 ottobre 2007, n. 12 “Norme in materia di progettazione, costruzione, esercizio e vigilanza degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo di competenza della Regione Sardegna”
In data 8 novembre 2007 la legge è stata pubblicata sul BURAS ed è entrata in vigore il 7 febbraio 2008, tale legge si applica a tutti gli sbarramenti che non superano i 15 metri di altezza fuori terra e che determinano un invaso non superiore a 1.000.000 di metri cubi. Ai sensi della suddetta L.R. n. 12/2007 la realizzazione di nuovi sbarramenti o la modifica di quelli esistenti, con le suddette caratteristiche, è soggetta all’approvazione tecnica da parte dei competenti Servizi dell’Assessorato regionale dei Lavori Pubblici. I proprietari o i gestori degli sbarramenti esistenti sono tenuti a presentare, al Servizio del Genio Civile competente per territorio, la domanda finalizzata ad ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio (entro il 7 novembre 2008) o ad ottenere l’eventuale sanatoria di dette strutture (entro il 7 agosto 2008), come previsto dalla medesima Legge.
Secondo tale normativa la nostra diga rientra nella Tipologia I (Invasi e piccole dighe) – Categoria C: Sbarramenti con altezza fino a 15 metri con volume di invaso superiore a 100.000 metri cubi e fino a 1.000.000 di metri cubi. Per questi invasi la norma fissa tutta una serie di obblighi per il concessionario.
Per il testo completo della legge si veda in : http://www.geologi.sardegna.it/fileadmin/raccolta_giuridica/regionale/Dighe/2007.10.31_LR_n.12.pdf

A presto Rita Lai

giacomo ha detto...

Ciao e per i laghi incustoditi cosa bisogna fare, dico quelli senza concessionario, a patto che ne esistano, tipo la diga piccola o il lago dietro la montagna.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Ecco tradotta la favola di Fedro:
copia e incolla da internet, ho studiato il latino ma purtroppo è passato troppo tempo per cimentarmi in una corretta traduzione.

IL LUPO E L'AGNELLO
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, vanno allo stesso ruscello.

Il lupo sta più in alto e, un po' più lontano, in basso, l'agnello.

Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cerca una causa di litigio.

"Perché - dice - mi hai fatto diventare torbida l'acqua che sto bevendo?

E l'agnello, tremando:

"Coma posso - dice - fare quello che lamenti, lupo? L'acqua scorre da te alle mie sorsate!"

Quello, respinto dalla forza della verità:

"Sei mesi fa - aggiunge - hai parlato male di me!"

Risponde l'agnello:

"Ma veramente... non ero ancora nato!"

"Per Ercole! Tuo padre - dice - ha parlato male di me!"

E così, lo afferra e lo uccide dandogli una morte ingiusta.

Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti.
Fedro 15 a.c - 50 d.c.

Giuseppe Esu

giacomo ha detto...

Ciao grazie per la traduzione, diciamo che non ci azzecca niente, però quel ragazzo può essere utile sicuramente a qualcosa visto che sa il latino, utile per se stesso e per gli altri magari.

Post più popolari