In questi giorni le precipitazioni sono state intense e ci giunge la notizia che, su molti siti meteorologici ufficiali e non, si segnalano altri fenomeni meteorologici in arrivo.
La sera del 9 aprile, per verificare i fenomeni già in corso, mi metto davanti al portatile e provo a seguire gli eventi sul sito del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare che sembra riportare l’informazione più completa e interpretabile, in tempo quasi reale. I dati infatti si riferiscono a 2-3 ore prima dell’ora attuale, cosa che può consentirti di capire, se riesci ad interpretare correttamente, se qualcosa sta per arrivare sopra la tua casa.
A mezzanotte, nel sito www.meteoam.it posso dunque vedere le immagini di tre ore prima:
Dalle immagini, mi sembra di poter capire che:
- a sud della Sardegna, sulla costa della Tunisia, si trova un denso corpo nuvoloso in rotazione antioraria attorno ad un punto centrale (indicato in rosso nella Figura 1)
- l’animazione fornita dal sito mostra che la formazione non si sposta o è molto lenta
- il corpo nuvoloso si espande lentamente
- è accompagnato da scariche elettriche piuttosto concentrate (Figura 2)
- l’altezza delle nubi sulla Tunisia ha un massimo di 7700 m (Figura 3), per quel che ne so, non molto elevata (ho sentito, da un esperto del servizio meteo ARPAS, che le nubi il giorno dell’alluvione raggiungevano i 13000 m).
Quello che mi interessa adesso è capire se questa formazione possa spostarsi e/o estendersi alla Sardegna.
Resto perciò in osservazione:
Non pare ancora interessata la Sardegna e i fenomeni temporaleschi sembrano stazionari al largo della Tunisia, oltreché in attenuazione.
La mattina del 10 aprile, la situazione è la seguente:
La perturbazione mi sembra quasi esaurita, con uno strascico presso la Sicilia occidentale.
Una domanda: è corretto monitorare in questo modo la situazione meteo?
E’ possibile mettere tutti in grado di usare correttamente gli strumenti dei siti meteo?
A questo punto, sarebbe utile chiedere agli esperti della Protezione Civile, a quelli del Servizio Meteo Regionale e del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare se un simile utilizzo dei dati sia razionale e attendibile, se c’è il rischio di interpretazioni errate, qual’è il modo migliore e corretto per utilizzarli.
Si sottolinea un fatto:
le previsioni meteorologiche, utili nel segnalare l’avvicinarsi di perturbazioni più o meno intense, si dimostrano totalmente inadeguate a fornire supporto in corso di evoluzione dei fenomeni meteorologici, perché utilizzano modelli di simulazione calibrati sull’andamento normale delle precipitazioni e non sui fenomeni estremi.
Le immagini in tempo quasi reale, al contrario, rappresentano i fenomeni nella loro forma effettiva e possono consentire l’individuazione di eventi critici in arrivo anche ad un profano, purché dotato delle opportune istruzioni per l’uso.
Perciò credo che si debba fare uno sforzo per indicare a tutti come utilizzare questi strumenti meteo in modo rigoroso e semplice, ma questo compito non compete ad un privato cittadino: compete agli esperti degli enti preposti.
In conclusione:
aumentare l’informazione e la consapevolezza della popolazione può aiutare a mitigare gli effetti dell’attuale mancanza di un piano particolareggiato di protezione dalle alluvioni e di un sistema efficiente di allertamento.
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