Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com
domenica 31 maggio 2009
L'acqua a Poggio: cornuti e mazziati
mercoledì 27 maggio 2009
La Lago di Poggio all'Ente Foreste?
Sappiamo anche che sugli eventi del 22 ottobre, e soprattutto sulle conseguenze più tragiche, è in corso una inchiesta giudiziaria volta ad accertare la presenza di eventuali responsabilità.
E' indubbio che, considerato quello che è accaduto, in futuro questa diga debba offrire maggiori garanzie di sicurezza, ed è necessario che anche la viabilità e tutte le infrastrutture che sono ad essa collegate rispettino le norme esistenti.
Il passaggio all'Ente Foreste non sorprende di certo. L'invaso "Saggiante", nato per scopi irrigui negli anni 50, aveva oggi la sua principale utilità nella funzione anticendio. L'Ente Foreste sta procedendo alla realizzazione, in Sardegna, di alcuni nuovi laghetti collinari che hanno proprio questa funzione. Si sta procedendo anche alla acquisizione e ripristino di invasi già esistenti e da tempo dismessi. Uno di questi è il laghetto di S. Antonio che si trova a pochi km da noi, nella valle del Gutturu Mannu e realizzato per supportare le attività della vicina minera di S. Leone, poco più a monte di Cirifoddi.
La diga di s. Antonio nel Gutturu Mannu sarà ripristinata e gestita dall'Ente Foreste
Il mio parere personale su questo trasferimento di competenze, qualora dovesse essere confermato, è positivo. E' vero che noi cittadini italiani abbiamo poca fiducia nella gestione pubblica, ed è altrettanto vero che questa sfiducia è spesso ampiamente meritata, ma a Poggio dei Pini si è voluto realizzare una specie di stato-fantasma. I fondi provenienti dalla vendita dei lotti e dalla quote dei soci sono stati impiegati per gestire strutture che solitamente sono di competenza pubblica. Il risultato è, a prescindere dai danni causati dall'alluvione, sotto gli occhi di tutti. Abbiamo gestito le infrastrutture, ma il numero e la qualità dei servizi presenti è addirittura inferiore a quello realizzato dai fondatori di Poggio nei primi 20 anni di vita del nostro centro residenziale. Potremmo anche volere continuare a gestire noi tutto quanto, ma i soldi non ci sono più e cementificare il nostro territorio costituirebbe un incomprensibile harakiri. Le strutture poi hanno bisogno di manutenzioni, adeguamenti, rifacimenti. Semmai la Cooperativa deve cercare di tutelare l'interesse dei soci svolgendo, nei confronti degli enti gestori di questa strutture, quelle funzioni di collaborazione, partecipazione, vigilanza, pressione che potrebbero favorire l'ottenimento di un livello di servizi più elevato.
Poggio maschilista
martedì 26 maggio 2009
L'allarme meteo arriva via SMS
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Strada 7: ammissione di colpa e tentativo di sanatoria
Questa volta sono gli stessi Amministratori a dichiarare in un atto ufficiale che avevano “proceduto ai lavori di bitumatura del tratto terminale del prolungamento strada 7 in assenza della prescritta Concessione Edilizia”.
Lo ha affermato la Vice Presidente Ines Solinas nella nota di prot. 14872 del 21 maggio 2009.
Ma vediamo nei dettagli l’istanza protocollata al Comune di Capoterra (scarica pdf).
Con una mossa tanto sorprendente quanto di rara astuzia il Presidente Calvisi, “dribblando” scaltramente il rischio di un “possibile” conflitto di interesse, ha delegato “un vicepresidente” – nella fattispecie la Prof.ssa Ines Solinas – a firmare la richiesta di “rilascio della Concessione Edilizia in accertamento di conformità”.
In realtà l’intera istanza è un esempio luminoso di equilibrismo amministrativo. Infatti cerca di far apparire come abusiva la sola bitumazione e non l’intera viabilità, come invero è stato accertato dagli uffici competenti e dai Tribunali. Considerazione questa talmente inverosimile che la stessa firmataria si contraddice dichiarando “il prolungamento strada 7”, quindi ammettendo implicitamente (e forse inconsapevolmente) che se ha prolungato ha anche aggiunto un pezzo che non c’era!
Poi l’altra considerazione apodittica: la firmataria asserisce essere “opere peraltro conformi agli strumenti urbanistici generali e di attuazione approvati e non in contrasto con quelli adottati sia al momento della realizzazione dell’opera, sia al momento della presentazione della domanda”. Ovviamente priva di fondamento: l’opera quando è stata realizzata non era per nulla conforme agli strumenti urbanistici generali e di attuazione approvati in quanto non era previsto alcun prolungamento della strada 7, ma soprattutto è in contrasto con la normativa attuale: tutti sanno che il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) vieta l’asfalto sotto le zone boscate. Ed ancora per modificare il reticolo viario di una lottizzazione non basterebbe comunque una concessione edilizia, ma servirebbe una ben più complessa variante al piano di lottizzazione.
Ma c’è di più: la Vice Presidente presenta istanza ai sensi dell’articolo 13 della Legge 47/85, facendo un riferimento assolutamente inconferente. Infatti la Regione Sardegna in forza del proprio Statuto speciale ha potestà legislativa e competenza primaria in materia Edilizia ed Urbanistica (articolo 3 dello Statuto speciale della Sardegna). Pertanto la norma applicabile è rappresentata dalla L.R. 23/85. E comunque quand’anche la Vice Presidente Ines Solinas avesse amministrato una Cooperativa con sede sul continente italiano la norma di riferimento sarebbe stata il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” DPR 380/01 e non la Legge 47/85.
Infine a coronamento dell’assurdo la Vice Presidente dichiara di “possedere i requisiti per ottenere la concessione edilizia”.
Invero – a seguito della inottemperanza all’ordine di demolizione - l’area di sedime della strada abusiva è stata acquisita gratuitamente al patrimonio comunale e pertanto oggi la Cooperativa, non avendo il titolo di proprietà, non ha i requisiti per ottenere la concessione edilizia in sanatoria. Nota di cronaca: firma gli elaborati prodotti in 8 esemplari il tecnico “Dott. Ing. Raffaele Reccia”, iscritto al n. 1096 dell’Albo degli Ingegneri della Provincia di Cagliari con studio in Cagliari via San Benedetto 60. Sarebbe bello sapere se anche questa spesa inutile è a carico dei Soci.
In conclusione devo confessare una certa curiosità, quasi ammirata: nel repertorio dei tanti giganti del diritto e dell’urbanistica ai quali i nostri Amministratori ci hanno abituati non mi dispiacerebbe conoscere chi da ultimo li ha supportati in questa nuova prodezza.
lunedì 25 maggio 2009
Reliquati elettorali
- è vero che la Cooperativa sta effettuando questa attività?
- è opportuno che questa attività si svolga in assenza di alcuna comunicazione nei confronti di tutti i soci?
- a quale cifra si intende cedere queste aree? (si sente parlare di cifre ridicolmente basse)
- è opportuno che una siffatta operazione venga effettuata proprio a ridosso delle elezioni per il rinnovo del CdA?
venerdì 22 maggio 2009
Notizie varie
- Le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa dovrebbero tenersi sabato 20 giugno alle ore 16. Ovviamente parleremo a lungo di questo argomento nei prossimi giorni. Il blog è a disposizione di tutti i candidati per far conoscere i loro programmi e comunicare con i nostri lettori.
- Domenica mattina l'Associazione 22 ottobre organizza una giornata di Pulizia della Spiaggia di Frutti d'Oro (foce del S. Girolamo). Ci troviamo alle 9 con rastrelli, guanti e quant'altro. Personalmente mi piacerebbe vedere residenti di Poggio pulire quella spiaggia e magari persone che abitano a Frutti d'Oro piantare alberi a Poggio.
- Il lavori di ripristino della rete fognaria proseguono. In questo momento stanno posando le tubazioni nella strada ai bordi del lago. (vedi foto)
- La strada che passa per l'agriturismo Agricantus e porta verso Macchiareddu è in condizioni pietose ancora da prima dell'alluvione (7 mesi!). Ci sono molte buche profonde e pericolose. Stamattina ho incontrato un signore con un ape che ne riempiva una con della terra. Mi sono avvicinato per complimentarmi. Era furioso e ha lanciato una serie di improperi irripetibili contro il Comune. Che dire... meritatissimi! Ma che cosa fanno al Comune di Capoterra, giocano a briscola? Aspettano i fondi europei per riparare quattro buche?
mercoledì 20 maggio 2009
Finita l'era dei lotti?
martedì 19 maggio 2009
In silenzio verso le elezioni della Coop
giovedì 14 maggio 2009
Genio a Cooperativa: potete rimuovere la sabbia dal lago
martedì 12 maggio 2009
Una lettera aperta tra passato e futuro
Una incredibile immagine "con capelli" di Franco Magi nel 1996 quando la Biblioteca di Poggio dei Pini fu la prima in Sardegna ad avere attivato un servizio di connessione ad Internet.
Il Ponte per Pauliara nelle mani del Genio
Foto aerea con tracciato del nuovo ponte
domenica 10 maggio 2009
Da Legambiente un libro che sembra scritto per noi
Cos'è il dissesto idrogelogico?
È opinione comune che il dissesto idrogeologico sia una delle piaghe italiane, per cui, dopo ogni evento disastroso (frane o alluvioni) si grida perché lo stato intervenga “contro il dissesto idrogeologico”. Ma a ben guardare, cos’è il dissesto idrogeologico? Non possiamo chiamare
“dissesto idrogeologico” il fenomeno dell’erosione, ovvero la tendenza delle acque ad erodere il suolo e le rocce e a provocare frane, perché si tratta di una condizione naturale fisiologica, non patologica. Intervenire per fermare tale tendenza è semplicemente impossibile. Quello che possiamo fare è cercare di adattarci il più possibile ad essa (evitando di costruire in zone sbagliate, evitando di alterare il bilancio dei sedimenti nei bacini idrografici) e cercare di contrastare i fenomeni naturali solo dove è proprio necessario, concentrando gli sforzi su poche opere irrinunciabili che vanno attentamente progettate, realizzate e mantenute.
Cos'è una cassa di espansione?
Le “casse di espansione” sono aree in frangia al fiume, nelle quali l’acqua può “espandersi” durante le piene: l’acqua accumulata in queste aree non contribuisce alla portata di piena, riducendo perciò il rischio di alluvioni sui territori a valle.
sabato 9 maggio 2009
Finanziaria: 31 MLN per le alluvioni di tutta l'isola
Approvata la legge finanziaria 2009 che ha visto, all'interno del suo articolato, due importanti emendamenti per complessivi 31 milioni di euro (uno della giunta regionale, votato dall'opposizione e inerente la messa in sicurezza del territorio e l'altro dell'opposizione, con primo firmatario Marco Espa che prevede risorse aggiuntive per gli indennizzi alle persone colpite), si sblocccano immediatamente i meccanismi per i rimborsi ai privati cittadini. L'assessore La Spisa, in risposta a Marco Espa ha annunciato lo sblocco dei rimborsi con la spendita immediata di 56 milioni di euro per indennizzare i cittadini di tutti i comuni della Sardegna con danni ai beni immobili, il ristoro per i cittadini che non avevano ancora avuto il contrubuto per i beni mobili di prima necessità e un primo acconto ai comuni per le spese sostenute.
“E' una buona notizia - dichiara Marco Espa - abbiamo solo fatto il nostro dovere verso i cittadini, un impegno unitario di tutto il Consiglio, come abbiamo già detto i rimborsi ai danni subiti dai cittadini non hanno colore politico, siamo orgogliosi come opposizione di aver dato il nostro tenace contributo perchè il comissario straordinario per l'alluvione avesse le somme a disposizione per soddisfare coloro che oramai si erano indebitati nel ripristinare le loro case e che aspettano con ansia le risorse, a partire dai cittadini di Capoterra..
Riteniamo significativa anche il nostro emendamento approvato dal consiglio sulla velocizzazione dei lavori di ripristino che potranno essere effettuati 24 ore su 24.
Ora Cappellacci proceda con velocità nei pagamenti, come aveva fatto il suo predecessore Soru. Noi vigileremo su questo, niente intoppi burocratici.
Ora possiamo pensare adesso a reperire le risorse per finanziare il disegno di legge da me presentato insieme all'ex assessore all'urbanistica Gianvalerio Sanna e al consigliere Porcu sulla definitiva messa in sicurezza del bacino del rio san Girolamo, che interessa la sicurezza di 10mila persone che non possono ovviamente essere delocalizzate. “(se vuoi leggere il disegno di legge clicca qui)
Dopo la finanziaria di ieri, le somme per gli interventi post alluvione sono state garantite per quasi 100 milioni di euro dalla Regione; solo per 7 milioni dallo Stato centrale, ciò pare incredibile. La proporzione dovrebbe essere inversa. Berlusconi dona 150 milioni di euro a Catania per risanare i suoi debiti mentre il Rio san Girolamo, se non messo subito in sicurezza , in autunno rischia di creare nuovi grandi disastri.
Il presidente della Regione alzi la voce in difesa di tutti i sardi, noi Consiglio insieme ai parlamentari sardi prepariamo un disegno di legge nazionale per avere giustizia e ottenere risorse che mettano in sicurezza le zone più pericolose del nostro territorio scempiato da amministratori che non hanno saputo dire di no alla richiesta di lottizzazioni..
Marco Espa
Consigliere Regionale della Sardegna
PD - Partito Democratico
22 ottobre, un evento amplificato da incendi e incuria del Rio
Con queste fotografie che ho fatto a partire dal 1993 circa e nel 1996, vorrei far notare quali differenze ci sono nella colorazione dell'acqua sia del lago che nel canale scolmatore, questo perchè ritengo che l'azione incendiaria nell'arco dei 20 anni passati abbia contribuito in maniera determinante, il fatto che poi questo fiume sia stato lasciato incurato ha fatto il resto, è sicuro che un rio conosciuto per essere più che allegro, avrebbe dovuto avere più attenzione dagli organi preposti dalla legge e dallo stato, per una sua almeno minima manutenzione e sopratutto per un suo immediato riprisitino alle condizioni originarie variate nel corso degli anni per eventi non naturali.
Quando anni fa pioveva anche intensamente e per giorni, nessuno aveva mai visto delle esondazioni di questa portata, si allagava anche tutto il vallone delle piscine, la fitta vegetazione composta anche da alberi plurisecolari che poi vennero bruciati, tratteneva le acque e ne riduceva l'energia distruttiva, il letto del rio era sgombero da terra e altri ostacoli e aveva una sua forma naturale che veniva modificata molto lentamente ma mai drasticamente.
Dopo l'alluvione del 1999, la massa di sabbie giunse anche all'inizio del lago, questo fatto è noto anche a chi non abita qui da tanto, era quella lingua di sabbia dove stazionavano i cigni e le anatre, quella stessa massa ha camminato negli anni lungo il fiume fino a riempire con quest'ultima alluvione quasi un quarto ( volumetrico ) del bacino superiore di Poggio dei Pini, e ha fatto che si che l'onda di piena fosse ancora più violenta, impetuosa e distruttiva, tenendo presente che nell'acqua molto probabilmente c'erano disciolti detti materiali per una quantità ragionevole del 15%, l'acqua quindi pesava all'incirca kg. 1,30 circa per litro, questo fatto l'ha resa più dannosa e distruttiva, sia per gli argini che per tutto quello che ha travolto, persone, ponti e lago compresi, facendo innalzare notevolmente il livello in tutto la zona percorsa del rio.
In tutto questo reportage fotografico ci sono le foto dove l'acqua è marron e quelle dove l'acqua è più chiara ( normale ), le prime sono fatte nel 1993 ( dopo l'incendio ), le seconde nel 1996 circa, queste ultime con la loro colorazione determinano il fatto che negli anni si era ricostituita la vegetazione minima e pioniera, con le dovute differenze di rappresa in quanto prima del 1992 c'era molta più vegetazione prima dell'incendio del vallone delle piscine, questa volta invece hanno contribuito oltre alla grande pioggia, l'incendio di quest'estate e l'esistenza di una realtà che vedeva sommati tutti questi eventi erosivi degli ultimi ventanni insieme una situazione critica all'interno del rio per almeno gli ultimi 2 kilometri prima del lago.
Tra le tante, la pulizia del fondo del lago soprattuto dove si sono cumulate la sabbia e i fanghi è di fatto un'opera urgentissima da svolgere, in quanto oltre a mettere a repentaglio la sopravvivenza dello stesso potrebbe gravare ulteriormente sulla diga e su tutta la zona a valle, proprio perchè la diga svolge un'opera di rallentamento quasi naturale, quasi naturale ma non del tutto, infatti il lago è un'opera dell'uomo ed è per questo che avrebbe bisogno di manutenzioni costanti e straordinarie e che dovrebbero anche tutto il fiume a monte, si spera che con una azione dettata dall'urgenza e dal raziocinio si penda atto di questo fatto e si provveda quanto prima, se dovesse ripiovere molto, le cause di altri danni e tragedie sarebbero da ricondurre anche alla non esecuzione di quest'opera di ripristino, si spera che questa volta si metta davvero mano e non si stia a dormire come da norma e come si è fatto per lungo tempo.
Ciao Giacomo
Lago dopo la piena del 1993
Canale scolmatore dopo la piena del 1993
Canale scolmatore dopo la piena del 1996
Su Strumpu 1996
venerdì 8 maggio 2009
ARPAS: non c'è inquinamento a Capoterra
In febbraio il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) ha effettuato sul Rio alcuni controlli che non hanno evidenziato alcuna contaminazione, salvo la presenza di Ferro e Manganese, responsabili di quella patina rossastra che si può notare in alcuni tratti del fiume.
Per quanto riguarda le acque marino-costiere, i campionamenti effettuati in novembre avevano rivelato la presenza di un inquinamento batterico. Il 16 marzo scorso è stato effettuato un controllo che invece ha dato esito di conformità.
A partire dal mese di aprile si è aperta la campagna di monitoraggio delle acque adibite alla balneazione che prevede controlli ogni 15 giorni in loc. su Spantu e ogni 30 giorni a La Maddalena Spiaggia e Torre degli Ulivi. Anche questi controlli non hanno mostrato la presenza di contaminazioni.
Sono in corso controlli anche sul Rio S. Lucia e sullo Stagno.
Il comunicato non contiene dati di dettaglio e non si conosce l'esatto punto in cui sono stati effettuati i prelievi lungo il fiume. Appare piuttosto strano che non vi sia inquinamento nella zona di Poggio dei Pini, dove da mesi le fogne versano i liquami nel Rio S. Girolamo. Si potrebbe supporre che i campionamenti siano stati effettuati più a monte della diga. Certamente positivo è invece il valore ottenuto sulle acque costiere, anche in vista delle imminente stagione balneare.
Una scarico fognario a cielo aperto a Poggio dei Pini. Nessun inquinamento?
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