5 Marzo. Il lago prima della piena di Pasqua.
Insomma questo laghetto ha perso quasi 4 metri della sua profondità originaria, il che significa che quel che resta è una sottile lamina d'acqua che evaporerà sotto il sole di luglio. Sarà triste vedere il lago in quelle condizioni, ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: oggi il lago avrebbe potuto essere definitivamente scomparso perchè qualcuno voleva buttare giù la diga in terra. Grazie all'intervento di persone che avranno la mia perenne gratitudine (e spero quella di tutti voi), questo evento è stato scongiurato.
Dopo la piena del 22 ottobre una grande quantità di sabbia e terra si è depositata sul fondo ed in quantità maggiore nella zone più prossima all'imboccatura. Il successivo abbassamento del livello provocato artificialmente dai mezzi del Genio Civile ha messo alla luce consistenti quantità di materiale sedimentario (sabbione).
La piena di Pasqua ha "spalmato" questi sedimenti (vedi foto), riducendo ulteriormente la superficie del lago.
Abbiamo assistito, nel piccolo bacino idrico di Poggio dei Pini, a uno dei tanti episodi dell'infinito gioco tra terra e acqua, che si sovrappongono a vicenda.
Il lago di Poggio in questi giorni potrebbe essere oggetto di visite da parte degli studenti dei primi corsi di geografia: come si forma un delta, come si è formato, ad esempio il delta del Po. In piccolo, con il M. S. Barbara che simula le Alpi e il lago che fa la parte del golfo che una volta occupava le terre padane.
Qual'è il futuro di questo lago? Cosa deve essere fatto per ripristinare questo piccolo, ma importante serbatoio idrico, che umidifica e protegge dagli incendi la parte capoterrese del Parco del Sulcis?
Ci sono due problemi principali da risolvere: l'interramento e il canale scolmatore.
La terra che è finita dentro al lago deve essere rimossa. E' complicato? La sabbia e la terra sono utilizzati nelle costruzioni e forse potrebbero anche essere asportate "gratis". Esiste però il problema di una presunta contaminazione di questi sedimenti che, se confermata, potrebbe rendere più complicato il loro smaltimento, assimilandoli a rifiuti speciali.
In estate il lago sarà vuoto, una condizione ideale per la rimozione dei materiali depositati sul fondo. Per essere "vivo" questo lago deve avere anche una profondità sufficiente a conservare l'acqua anche alla fine della stagione estiva.
Particolare del delta di Poggio
Il secondo problema è causato dall'abbassamento del livello provocato dall'inadeguatezza del canale sfioratore a garantire la fuoriuscita dal bacino di tutta l'acqua che vi viene immessa nel caso di nubifragi come quello del 22 ottobre. Il canale di sfioro ha una portata di 200 mc/sec, mentre il 22 ottobre sono transitati da quelle parti ben 400 mc/sec. Allora il canale era ancora più ristretto (100 mc/sec) ed è stato allargato dal Genio Civile nei mesi scorsi. Cosa vogliono dire questi numeri? In pratica la situazione del canale sfioratore è tale che sino a una portata di 200 mc/sec l'acqua che entra nel lago fuoriesce tranquillamente dalla parte opposta. Stiamo parlando di portate considerevoli, tanto per avere un'idea 200 mc/sec rappresentano la portata dell'alluvione del 1999. Se però dovesse ripetersi una situazione simile a quella del 22 ottobre entrerebbe nel lago una quantità di acqua superiore a quella che può fuoriuscirne, con il conseguente innalzamento del livello e la possibilità di un danneggiamento della diga in terra, con i relativi rischi.
Un ricordo che è anche una speranza. Il piccolo lago, nel suo splendore estivo, prezioso serbatoio idrico per la lotta agli incendi.