Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com
domenica 30 dicembre 2007
La Cooperativa tra passato e futuro
Patrizi e plebei
venerdì 28 dicembre 2007
I soci chiedono di vedere gli atti
della Cooperativa Poggio dei Pini
OGGETTO: ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI DELLA COOPERATIVA POGGIO DEI PINI
I sottoscritti Soci, pari ad oltre il 10% della base assembleare, ai sensi del vigente statuto sociale
chiedono cortesemente copia dei seguenti atti, in possesso di codesta Cooperativa:
- convenzione intercorrente tra la Cooperativa Poggio dei Pini e lo Studio di Ingegneria
Masala, unitamente alle lettere di incarico ed agli acconti già pagati per la elaborazione della variante al piano di lottizzazione; - deliberazione del Consiglio di Amministrazione inerente la recente nomina di un consulente, e relativa convenzione;
- deliberazione dell’Organo che ha autorizzato i lavori di manutenzione straordinaria della
strada n° 3 – strada comunale – unitamente a tutti gli atti di contabilità prodotti dal direttore dei lavori (esclusi, ovviamente, disegni tecnici); - verbale dell’assemblea dei Soci del 01 dicembre 2007, unitamente a tutti gli allegati ad essa connessi (relazione Collegio Sindacale);
- libro Soci aggiornato alla data del 01 dicembre 2007
Si richiede inoltre di avere la possibilità di visionare le deliberazioni assunte dal Comitato esecutivo e dal Consiglio di Amministrazione dal 2003 a tutt’oggi.
Per ogni comunicazione Vi indichiamo nel socio Giampaolo Lai il responsabile del presente
procedimento.
ELENCO DEI SOTTOSCRITTORI DELLA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI DELLA COOPERATIVA
I sottoscritti SOCI sono informati, ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), che il promotore della sottoscrizione è il Comitato promotore del referendum. Sono altresì informati che i dati compresi nella presente dichiarazione, di cui è facoltativo il conferimento, saranno utilizzati per le sole finalità previste dall’articolo 63 dello Statuto della Società Cooperativa Poggio dei Pini, secondo modalità a ciò strettamente collegate. I dati saranno comunicati al Consiglio di Amministrazione della stessa Società Cooperativa Poggio dei Pini.
Mappa della "penultima" variante
Parlare di variante, oggi, può indurre a confusione, pertanto riepiloghiamo: esistono, difatti, ben tre "varianti" al Piano di Lottizzazione:
- quella del '97 approvata dai soci;
- quella fatta realizzare nel 2007 da questo Consiglio si amministrazione senza alcuna approvazione da parte dei soci e attualmente presentata in Regione per l'approvazione;
- la terza (priva di lotti nelle pinete) che esiste per ora solo nelle intenzioni del CdA.
Sempre a proposito di questa variante vi informo che il suo costo non è ancora conosciuto ma è oggetto di una richiesta di accesso agli atti firmata da ben 128 soci a cui il CdA non ha ancora dato riscontro (ne parlerò a breve).
Nella mappa occorre notare le zone colorate di ROSSO che si riferiscono ai lotti "aggiunti" nella zone verdi e non previsti dal piano di lottizzazione originario (quello che è ancora in vigore). Le zone in VIOLA si riferiscono a nuovi lotti situati in zone in cui, da sempre, era prevista la lottizzazione.
sabato 22 dicembre 2007
Veleno e vittimismo per Natale
venerdì 21 dicembre 2007
Regalo di Natale per i poggini: il debito non esiste
Cosa è successo? E' davvero passato Babbo Natale? In un certo senso si, e probabilmente avrà portato anche qualche bel sacco di carbone nelle case di chi ha generato preoccupazioni inesistenti in tutti noi, approfittando di una fiducia sicuramente malriposta e di una ignoranza, la nostra, alimentata da una informazione assolutamente insufficiente e una trasparenza da nebbia in Val Padana.
Il Comitato per lo Sviluppo Sostenibile ha prodotto un nuovo comunicato (per scaricarlo clicca qui) che affronta vari punti, ma la novità più rilevante riguarda una variante della convenzione tra la Cooperativa Poggio dei Pini e il Comune di Capoterra stipulata nel 1985. Si, avete letto bene:1985.
Una nuova convenzione quindi ... interessante direi. Ma come è possibile che nel 2007 spunti fuori una convenzione tra Poggio e il Comune di cui nessuno ha mai sentito parlare? Potrei essere sbadato io, ma eravamo in 400 all'assemblea e nessuno ne ha fatto il minimo accenno. Si è invece parlato di quella del '69. E cosa dice la nuova convenzione?
Ed ecco qui il regalo di Natale: dice che la Cooperativa ha assolto a tutti gli impegni assunti e che quindi "tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono state realizzate in attuazione e con il rispetto delle prescrizioni del piano di lottizzazione, con la sola eccezione delle opere relative alla rete fognaria e agli impianti di illuminazione pubblica ...".
Tracciatura delle strade a Pauliara negli anni 60
Al Comitato chiedo delucidazioni sulle strade. Non vengono citate in questa convenzione come opere da realizzare, ma nel 1985, ne sono certo, le strade non erano ancora asfaltate (1992 se non sbaglio). Di certo non sono state collaudate. Quindi qual'è la situazione?
mercoledì 19 dicembre 2007
Auguri di Buone Feste
Pranzo di Natale
Il 25 Dicembre presso il salone dell’oratorio della Parrocchia della "Madonna di Lourdes" a Poggio dei Pini
Dopo la messa delle ore 11.00 verrà organizzato un pranzo aperto a tutti, dove “ognuno porta qualcosa”
Chi volesse contribuire potrà portare il proprio contributo in vivande fin dalle prime ore del mattino.
Nel pomeriggio si organizzeranno giochi (la classica tombola e giochi a carte) e Karaoke
per intrattenere chi ha piacere a passare una serata in comunione.
Si organizzano anche servizi taxi per chi ne avesse necessità.
Per informazioni potete rivolgervi a :
Valeria : cell. 3334826206 o
lunedì 17 dicembre 2007
Sulla manutenzione delle strutture sportive
Se fosse veramente così ci sarebbe da muovere accuse precise per attentato alla salute pubblica e chiedere conto anche all'impresa che ha appaltato i lavori per aver accettato di non rispettare le leggi vigenti in materia di sicurezza.
Ma veniamo alla palestra. Una struttura che non era prevista nella convenzione fra le opere di urbanizzazione, ma poichè si progettava un villaggio composto da famiglie di cinque persone di media, bisogna riconoscere all'urbanista di aver pensato anticipatamente ai futuri bisogni degli insedianti. Purtroppo, data anche la lentezza con cui la famiglie si insediavano, la palestra è sempre stata sottoutilizzata e non ha mai potuto produrre un reddito che consentisse di fare le manutenzioni autonomamante.
In un passato recente è sorta la necessità improrogabile di mettere in sicurezza l'impianto. in questo caso non so se ci siano state omissioni al momento della progettazione e della realizzazione o siano subentrate norme di legge alla luce delle quali non si poteva più far utilizzare gli impianti dai nostri ragazzi. Comunque diventava indispensabile fare delle opere di manutenzione straordinaria per non far correre rischi ai fruitori della palestra e conseguenti responsabilità ai proprietari degli impianti (Cooperativa Poggio dei Pini).
A questo punto il CdA anzichè stanziare la somma necessaria a realizzare le opere di messa in sicurezza dell'impianto e appaltare in prima persona i lavori decide di incaricare un soggetto terzo di fare le opere necessarie con la promessa di poter fruire della rendita (teorica) per un certo numero di anni. Questo è stato il primo errore. Motivazione la Coop. non aveva i soldi da destinare allo scopo. però allora la Coop. aveva ancora lotti invenduti ed era in progetto di realizzare nuovi loti nelle zone A2 e A3. bastava che si destinasse parte dei futuri introiti per fare quello che avrebbe fatto" il buon padre di famiglia": rinnovare il prorpio bene degradato, renderlo fruibile e sicuro infine affittarlo a veri professionisti che avrebbero potuto valorizzarlo con beneficio, se non di tutti, di molti.
Invece che cosa hanno fatto. Hanno incaricato dei non professionisti (però persone molto brave e molto amiche) hanno consentito loro di far debiti con garanzia della Coop. Non hanno vigilato sulla realizzazione delle opere e sulla bontà dei servizi che venivano offerti che, in buona sostanza, avrebbero dovuto garantire quegli introiti con cui almeno pagare i debiti. Io ero in CdA all'epoca delle deliberazioni. Ricordo di essermi opposto e di aver tentato di mettere in guardia quelli che si affannavano intorno a questo progetto dei pessimi risultati che intravedevo. Come al solito sono stato frainteso e minacciato sia prima, anche da una persona che stimo come amico, sia successivamente quando il CdA deliberava, per almeno due anni, di dare dei contributi, con motivazioni oserei dire fantasiose per non dire non veritiere, nel tentativo di salvare quella Soc. da loro voluta e sostenuta caparbiamente, anche se era evidente che non aveva i requisiti per realizzare gli obiettivi voluti.
In conclusione penso che ci si deve augurare che la palestra sia stata veramente messa in sicurezza. I debiti ci sono rimasti ma comunque anche se si fosse proceduto direttamente a realizzare le opere ci sarebbero stati. Personalmente ne deduco un cattivo giudizio sulla capacità di queste persone di amministrare un villaggio che sarà destinato comunque ad aumentare il numero degli abitanti con tutti i problemi che ne conseguono. Cordialmente Silvio Ceccarelli
Un forum per il CdA
venerdì 14 dicembre 2007
Il CdA ha violato lo Statuto
- il CdA, secondo lo Statuto, doveva indire un referendum prima di approvare la variante al Piano di Lottizzazione?
- annullando il referendum del 9 dicembre il CdA ha violato lo Statuto?
- l'assemblea dei soci può revocare il Consiglio di Amministrazione?
Per tutti e tre i quesiti il parere espresso dal legale è stato favorevole, certificando che le decise, ma civili, proteste sollevate dalla maggioranza dei residenti e dal nostro blog sono più che fondate.
giovedì 13 dicembre 2007
Un cambio di strategia per la Cooperativa
La Cooperativa Poggio dei Pini nasce ed è essenzialmente una iniziativa "immobiliare". Deve agevolare i soci a realizzare un investimento "immobiliare". Per questo acquista terreni, stipula convenzioni, urbanizza, lottizza e vende ai soci porzioni dei terreni acquisiti. Come tutti gli imprenditori del settore sanno, l'iniziativa deve avere un termine. L'investimento che fanno deve avere un risultato entro quel termine. Di solito se sbagliano questa previsione e rimangono troppo a lungo legati all'operazione falliscono. La nostra Cooperativa non corre questo rischio anche se sta evidentemente pagando questo errore nella previsione della durata della sua vita. Si trova in possesso di opere di urbanizzazione ormai obsolete e usurate che necessitano di essere sostituite o per le quali sono necessari interventi di manutenzione consistenti e costosi. Sembra anche che non tutte le opere convenzionate col Comune siano state realizzate. Nel contempo sono finiti i lotti urbanizzati. Cioè in base alla convenzione iniziale che prevedeva l'urbanizzazione di circa 800 lotti per un insediamento di circa 4000 persone, con la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria adeguata, ci ritroviamo dopo 40 anni con 888 lotti venduti e opere non eseguite o malfatte o usurate per mancata e/o carente manutenzione quindi incedibili.
Ti ringrazio per l'attenzione. Il prossimo contatto cercherò di fare un'analisi su quanto accaduto intorno alla palestra e alla Poggio sport srl.
Breve storia di Internet a Poggio
Anche se, come molti hanno potuto constatare, la nostra comunità nel 2008 è incredibilmente priva di un portale internet, la storia telematica di Poggio dei Pini è molto ricca di episodi ed esperienze. Il racconto dettagliato è molto lungo e ve lo risparmio, ma sono a disposizione per fornire ulteriori particolari, se me li richiederete. Questo è un riassunto dei principali eventi.
- La Biblioteca di Poggio dei Pini è stata, nel 1996, la prima in Sardegna a disporre di una stazione informatica per la consultazione di opere multimediali su CD-ROM e la prima a essere dotata di una postazione di accesso ad Internet a disposizione del pubblico;
Un corso di Internet presso la Biblioteca (1996)
- Sempre nel 1996 venne realizzato un sito denominato Linea Poggio (www.sardinia.net/poggio), uno dei primi in Sardegna, quando ancora Regione, comuni etc non ne avevano uno. Mostrava il nostro borgo al mondo. Allora le persone dotate di connessione a Internet a Poggio erano solo 3;
martedì 11 dicembre 2007
L'ultimo lembo di Bulgaria
Si è molto parlato di tre argomenti che sono, a mio avviso, strettamente legati l’uno con l’altro: TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE e COMUNICAZIONE.
Questi tre elementi sono in lento e costante calo nella nostra comunità, perlomeno a partire da 10-15 anni fa e la loro carenza è indicata da molti come una delle cause del deterioramento dei rapporti tra i soci e le amministrazioni.
A mio avviso esiste una collegamento causa-effetto che lega, a catena, queste tre cose.
Attenzione, non dico che questa mancanza di trasparenza sia stata progettata volutamente con l’intento di nascondere qualcosa. Io personalmente non lo credo, ma è proprio agendo con poca trasparenza che si alimenta il sospetto. Penso, invece, che certi amministratori considerino la cooperativa come una cosa loro e si appellino all’anzianità di servizio per legittimare la loro permanenza su una poltrona su cui nessuno li ha costretti a sedere. In quest’ottica la comunicazione, le domande dei soci, il portale internet sono tutte seccature che sarebbe meglio evitare. E’ un grave errore a cui è venuto il momento di dire basta perchè ha causato danni, anche economici, all’intera comunità. Ce ne accorgiamo adesso che ci si prospetta di vendere i gioielli di famiglia, ma si poteva capire anche prima. Se ci piacciono i motti sarebbe opportuno abbandonare il “divide et impera” e adottare “l’unione fa la forza”, qualcuno avrà meno medaglie ma andremo più lontano.
A che punto siamo oggi? E’ proponibile che gli oltre 800 soci di una cooperativa come la nostra, o alcuni di essi, si trasformino in altrettanti detectives e trascorrano il loro tempo ad assistere alle riunioni (ormai segrete) del CdA? Come si fa a dire “venite a parlare e a chiedere”. Ma è il contrario! Vieni tu, che sei il mio rappresentante, a parlare a me. Fallo a voce, con la carta con Internet. Ecco allora che la comunicazione riveste un ruolo fondamentale per attivare questo “circolo virtuoso”. Viceversa se noi riduciamo la comunicazione, come in realtà è stato fatto, provocheremo una minore partecipazione alla vita sociale e questo renderà più facile mettere in atto azioni che limitano la trasparenza e, soprattutto, vivremo in un posto meno vivace e socialmente morto.
Siamo arrivati al punto che i soci devono fare una petizione per potere avere dettagli sulle delibere del Consiglio di Amministrazione. Addirittura un Probiviro non ha potuto avere accesso agli atti e chi lo richiede, legittimamente, viene considerato un pericoloso ed eversivo sobillatore. Siamo al punto che il Consiglio emette un notiziario contenente palesi falsità sull’entità della variante contando sul fatto che i soci, da tempo dormienti, si bevano qualsiasi affermazione. Siamo al punto che il Consiglio si arrocca nella sua sala indicendo riunioni riservate mentre la gran parte dei soci discute il problema in altre sedi, ivi compreso questo blog. E' il risultato di questo processo che coinvolge la comunicazione, la partecipazione e la trasparenza. Forse però l'elastico, troppo tirato, si è spezzato.
Qualcuno obietta che gli amministratori della cooperativa debbano pensare a fare quadrare il bilancio e non possano occuparsi di questa cose. Non penso sia così e al contrario propongo che nel consiglio di amministrazione, attuale o futuro che sia, vi sia un consigliere (sono 15) che abbia l’incarico di responsabile della comunicazione e si occupi di curare questi importanti aspetti. Vedrete che ne avremo un ritorno non solo in termini di trasparenza, ma anche sul piano economico.
La partecipazione non è una invenzione del solito guastafeste rompiscatole. Anche i fondatori (mi permetto di citarli anche io dato che lo fanno altri a sproposito) avevano dato grande importanza a questi aspetti della vita sociale tanto da inserire, nel nostro statuto sociale, l’art. 60 che recita: “La Società promuove e favorisce la vita comunitaria basata sui principi della solidarietà e della amicizia fra i soci e fra le loro famiglie e sulla attiva partecipazione alla gestione degli interessi comuni”. Mi chiedo che tipo di partecipazione si può ottenere secretando gli atti o respingendo le collaborazioni gratuite di soci. Come si può ottenere partecipazione quando, da sempre qualsiasi critica è stata sottoposta a immediata censura. La comunicazione oggi avviene tramite fotocopie ed è quindi molto povera e di costoso recapito.
A Poggio dei Pini (Italy) l’anziano amministratore, con la sua fotocopiatrice che emette fogli tipo “ciclostile” che fanno tanto anni ’70, è sempre li nel suo ufficio, ultimo lembo di “Bulgaria” sottratto alla storia.
lunedì 10 dicembre 2007
Lettera all'anziano fondatore
Illustrissimo Dottor
Avvocato Ettore Lai
Poggio dei Pini
Preliminarmente desidero formularLe i migliori auguri per una pronta ripresa. Ho saputo che non sta bene.
I motivi per i quali (a titolo personale) Le scrivo si collegano alla Sua nota, genericamente indirizzata ai cari amici Soci, pensando di farne parte. Se tale mia interpretazione dovesse essere sbagliata Le chiedo, fin d’ora, scusa.
Ricordo con simpatia i Suoi interventi, nella veste di Presidente di tutti i Poggini, alle riunioni della Cooperativa, sempre formulati con competenza, eleganza, equilibrio; spesso, ironici.
Ho letto il Suo scritto su Capoterra on line, a fonte Massimiliano Cabras, con attenzione e, senza alcuna pretesa ma col massimo rispetto che Le porto, vorrei proporLe uno scambio di impressioni e di quesiti sugli argomenti da Lei trattati. Ricorro al blog, strumento che assolve ad una irrinunciabile funzione informativa, certo che il Suo prezioso contributo aiuterà a capire.
Una premessa scritta in grassetto che titola Crack per la Poggio dei Pini introduce alla Sua nota.
Una affermazione allarmante, che non Le attribuisco, ma che continua ad essere richiamata, non utile a tranquillizzare gli animi, anzi, che spaventa molto. Ho partecipato all’ultima vivace assemblea e non mi pare d’aver sentito in merito ragioni che giustifichino oggi, in punto di diritto e sotto l’aspetto puramente amministrativo e di bilancio, il grave rischio del dissesto.
La premessa, sempre per calmare le acque, evidenzia, ancora, l’esigenza di salvare le aree del Poggio dei Pini dagli imprenditori avvoltoi. Ci mancherebbe che così non fosse.
Ma dove, chi sono, nomi, cognomi e misteri sottostanti. Si tratta di minacce concrete, con fatti oggettivi riscontrati, o veniamo allertati per il passaggio di una improbabile processione di fantasmi e in previsione del verificarsi di eventi minacciati ? Da chi ci dobbiamo difendere ?
Non si può non condividere il contenuto del primo capoverso della Sua nota, anche se parlare di piano di risanamento pare, se mi posso permettere, eccessivo. La contabilità della società non rileva questa esigenza e nel caso in quali termini ? Perché non sappiamo nulla ?
Mi lascia perplesso l’individuazione della agguerrita minoranza di guastatori, cui fa cenno nel secondo e terzo capoverso. Non so quali siano le Sue fonti di informazione ma desidero rassicurarLa che il gruppo vuole quanto Lei il bene del Poggio dei Pini, e quanto Lei la salvaguardia della bellezza del posto.
In assoluto, la difesa di quel sito per la cui tutela è stato costituito, forse stesso da Lei, il Grusap.
Sono migliaia in Italia le iniziative spontanee attive nella difesa del verde.
Perché sono criticabili e sovversive delle Persone per bene, alcune da Lei altrettanto ben conosciute, moltissime delle quali con i capelli bianchi, che chiedono di spostare gli eventuali lotti in altre zone dove (al limite) mettere a dimora nuovi alberi anziché tagliare quelli rimasti (almeno finora) ?
Grave mancanza di comunicazione e confronto. I messaggi si recepiscono quando vengono trasmessi forte e chiaro, diversamente non hanno seguito.
La Gente, tanta, quella che qui abita da anni, che qui è nata, ha capito quel poco che le si è fatto capire.
Agguerriti, attempati, giovani, vecchi, Soci e non Soci. Caro Avvocato, mi perdoni se banalizzo, qui c’è una Comunità, offesa dentro e fuori l’assemblea, che si sta giocando la qualità della vita presente e futura, e non solo, come giustamente dice anche Lei, ma col sacrosanto diritto di decidere in merito, ovvero di esprimere - a coloro i quali si sono spontaneamente candidati nel volontariato dell’amministrazione - indirizzi gestionali ben precisi.
Dissento sulla affermata equivalenza tra il piano del 1997 e quello attuale. E poi le case a torre appartengono ad un passato non riesumabile.
Nel quinto capoverso parla di rischio di liquidazione, o di fallimento della Cooperativa. La prego, chiedo il Suo contributo, sempre per capire. Se un lotto valore 100 si posiziona a destra anziché a sinistra la Poggio dei Pini fallisce ? Non credo proprio, alla peggio il lotto varrà 90. O è destinata a fallire comunque in dipendenza della perdurante congiuntura economica, della incapacità del mercato ad assorbire i lotti come è stato in questi anni, per l’impossibilità di realizzare i programmi di cui anche Lei fa cenno, per mancanza di adeguati ricavi, per qualcos’altro che a tanti di noi Poggini sfugge ?
Sarebbe auspicabile una migliore presentazione del piano finanziario quantificato, ma poco qualificato ? In questi giorni ho sentito evocare la razionalizzazione della spesa e parlare tanto di economie. Ma è possibile che pur pagando un ICI da strozzo, senza avere nulla in cambio, ancora non siamo riusciti a trasferire al Comune gli impianti, luce, acqua, fogne e strade ? Oppure, ancora vogliamo insistere nell’idea di essere l’unico comune privato nel mondo ?
Sono 20 anni che sento parlare della convenzione: direi una storia comica se i costi sopportati dalla Cooperativa, e quindi da noi Poggini, non la trasformassero in tragedia.
Esco come Tutti la mattina presto, torno sul tardi. La mia ridotta vita sociale è nella più tranquilla Club House. Non mi accorgo di nulla. Ma a cosa allude quando parla di speculatori scatenati, mala fede, manipolazioni ? Il 1° dicembre, avrà saputo, erano presenti nella sala riunioni centinaia di persone. Stento a credere che siano li confluite come uno stupido gregge guidato dal pastore. Mi sembra un po’ duretta da accettare.
In tutto questo sconquasso non riesce a decollare quella che, sempre a mio avviso, è la questione più importante: il ricambio generazionale.
L’ingresso dei giovani, un maggiore coinvolgimento di quelli che dovrebbero progettare con noi vecchi, e poi guidare, il Poggio del domani, di quelli che saranno i futuri Soci.
Ne conosco diversi e li reputo capaci e motivati. A ben vedere chi meglio di loro e delle casalinghe può dirci di cosa c’é bisogno . Non trova ? C’è mancanza di fiducia ?
Quaranta anni fa quale era l’età media dei Padri fondatori della Cooperativa ?
Ha visto, dalla Sua alla mia comunicazione, quanti spunti per una produttiva concertazione sono scaturiti ?
Sperando di non essere stato irriguardoso, nel qual caso ancora una volta mi scuso, rimango nell’attesa di un Suo gradito seguito, e nel rinnovarLe i migliori auguri, La saluto cordialmente.
Maurizio Cadone.
domenica 9 dicembre 2007
Si va avanti anche senza referendum
sabato 8 dicembre 2007
Una torta da 85 milioni di euro
venerdì 7 dicembre 2007
Una riunione domenica al posto del referendum annullato
Pranzo sociale al Rudere Grusap - 1997
La parola allo Statuto
Articolo 2
Scopo della Società, é quello di costituire un Centro Residenziale Cooperativo e, a tal fine, essa ha per oggetto le seguenti attività nell’interesse dei soci:
......
D) la costruzione, impianto, manutenzione e gestione diretta, ove possibile, dei servizi comuni residenziali, quali ad esempio: acquedotto, strade, illuminazione pubblica, fognatura, chiesa, poste, supermercato, bar, ristorante, self-service, parrucchiere, distributore di carburante e bombole, officina, gomme, lavaggio auto, assistenza sanitaria e farmaceutica, libreria, edicola, rivendita generi di monopolio, asilo, scuole, biblioteca, circoli ricreativi, impianti sportivi, trasporti e comunicazioni, parchi, giardini, servizi di vigilanza ed altri; cioè tutti quei servizi utili per il vivere civile di una comunità;
Articolo 36
La convocazione dell'Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, sarà fatta a mezzo avviso contenente l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo dell’adunanza e l’elenco delle materie da trattare, da comunicarsi con lettera raccomandata, anche a mano, a ciascun socio nel domicilio dichiarato, almeno otto giorni prima dell’adunanza. Nell’avviso suddetto potrà essere indicata la data dell’eventuale seconda convocazione, che non potrà aver
luogo nello stesso giorno fissato per la prima.
Domanda: se questi termini di 8 giorni valgono per le assemblee, come è possibile che un referendum annunciato ufficialmente con lettera raccomandata, venga poi disdetto 3 giorni prima della data prevista tramite un foglietto che non raggiunge tutti i soci?
Articolo 47
Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello Statuto ..........
Considerazione: mi sembra che lo Statuto sia stato violato.
Articolo 49
Al Collegio dei Probiviri possono essere rimesse, per il tentativo di conciliazione, tutte le controversie tra i soci e tra i soci e la Cooperativa ......
Considerazione: mi sembra che possano sorgere numerose controversie tra soci e la Cooperativa.
Articolo 51
Le cariche sociali sono generalmente gratuite. E' però fatto salvo il rimborso delle spese sostenute nel comune interesse della Società ed il riconoscimento di un adeguato indennizzo per le prestazioni che, per la loro peculiarità o per il carattere di continuità, comportino un notevole impegno o incidano in misura rilevante, a giudizio del Consiglio di Amministrazione, sull'esercizio della personale attività del socio. E' dovuto un adeguato indennizzo agli Amministratori Delegati ed ai Componenti del Comitato Esecutivo cui venga assegnato stabilmente un incarico per materie e compiti specifici, nella misura stabilita dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale.
Articolo 60
La Società promuove e favorisce la vita comunitaria basata sui principi della solidarietà e della soci e fra le loro famiglie e sulla attiva partecipazione alla gestione degli interessi comuni.
Articolo 62
Con periodicità almeno bimestrale sarà inviato ai soci un notiziario contenente sintetiche notizie sulle più importanti deliberazioni assunte dagli Organi Sociali, escluse le materie la cui riservatezza è necessaria a tutela degli interessi della Cooperativa. Sarà altresì data comunicazione delle principali attività in corso, nonché delle proposte o richieste di interesse
generale inviate dai soci e delle conseguenti decisioni assunte.
Articolo 63
Il venti per cento dei soci può richiedere al Consiglio di Amministrazione di indire un referendum propositivo su qualsiasi materia attinente la vita della Società, indicando il quesito da sottoporre ai soci. L'esito del referendum, che dovrà essere comunicato a tutti i soci, non avrà valore vincolante per l'Organo Amministrativo.
Indipendentemente dalle materie affidate alla competenza dell'assemblea straordinaria, qualora il Consiglio di Amministrazione intenda adottare deliberazioni aventi grande rilevanza per la vita della Società sotto il profilo economico ovvero incidano sui principi generali e sulle tradizioni che regolano la vita della Società, le proposte di deliberazione dovranno essere sottoposte a referendum consultivo. Il referendum consultivo, di cui al precedente comma, dovrà essere inoltre indetto se ne facciano richiesta almeno 1/3 dei componenti il Consiglio di Amministrazione, ovvero il 20% (venti percento) dei soci.
Il Consiglio di Amministrazione non é vincolato dall'esito del referendum consultivo; tuttavia l'assunzione delle deliberazioni avrà luogo sotto la sua responsabilità e dovranno essere adeguatamente indicate le ragioni che eventualmente inducano a disattendere l'esito del referendum. Sulle modalità di attuazione del Referendum sarà deliberato dal Consiglio di Amministrazione un apposito Regolamento.
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