Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

venerdì 28 dicembre 2007

I soci chiedono di vedere gli atti

I soci della Cooperativa, mobilitati in questo periodo dal terremoto causato dalla "variante", intendono vederci chiaro e presentano al Presidente Calvisi una "Istanza di accesso agli atti", il cui testo integrale è riportato in fondo al presente articolo.

Non è la prima volta che si presenta nella nostra Cooperativa il problema dell'accesso agli atti. In altre occasioni, nel corso degli anni e con precedenti amministrazioni, alcuni soci, nel tentativo di ottenere maggiori dettagli sulle attività svolte dalla Cooperativa, si erano visti opporre il rifiuto della "secretazione". Una bella parola che sa molto di potere e poco di giustizia. Ma quali atti? Per esempio convenzioni, deliberazioni, contratti, verbali, documenti, etc.

Ora, come tutti sappiamo, la nostra Cooperativa non si occupa di spionaggio, non dispone di laboratori di ricerca avanzata e nemmeno gestisce le analisi cliniche dei soci. Se apriamo il giornale vediamo pubblicate informazioni relative a bandi di gara, appalti, concorsi, riguardanti gli enti pubblici e i soggetti privati concorrenti, con tanto di nomi ed indirizzi. Invece se i soci della Cooperativa chiedono di conoscere informazioni molto semplici relative alla normale amministrazione della "loro" società, ecco che queste diventano "riservate", "secretate", conoscere queste informazioni "violerebbe la privacy". Anche questo Consiglio ha voluto seguire le orme "bulgare" dei predecessori. E poi se un povero singolo socio si presenta presso gli uffici gli si può dire anche che "ci vuole il 10% dei soci per accedere agli atti" e lui se ne va a casa mogio mogio.

Stavolta però la storia dovrebbe andare diversamente. Nonostante quello che ho letto in alcuni comunicati del Consiglio di Amministrazione, i soci che desiderano "vederci chiaro" non sembrano affatto una "sparuta banda di politicizzati", ma sono veramente in tanti e non sembrano avere intenzione di mollare. L'adesione per il referendum e per l'assemblea è stata da record e così anche questa "istanza", in una sola giornata, ha raccolto 128 firme ed è stata presentata il 10 dicembre. Dagli uffici della Cooperativa non è stata data alcuna risposta. Evidentemente si cerca di prendere tempo nella speranza che la pressione dei soci diminuisca d'intensità. In realtà, prima o poi le risposte dovranno essere date a meno che non si voglia fornire altro materiale di contenzioso ai legali.

Nella Istanza vengono richiesti, in particolare, la convenzione con lo studio Masala che ha redatto la variante che poi lo stesso Consiglio ha ritenuto opportuno dovere emendare in seguito alla pressione dei soci. Finalmente si saprà quanto ci è costato questo lavoro, probabilmente inutile, e personalmente spero che la cifra sia di molto inferiore a quella che si sente in giro.

Curioso che si debba richiedere il verbale dell'assemblea del 1 dicembre che a quasi un mese dall'evento non è stato ancora emesso. Anche sul consulente esterno spero che le cifre "non ufficiali" siano gasate come lo spumante con il quale festeggeremo il Capodanno.


Al Presidente
della Cooperativa Poggio dei Pini

OGGETTO: ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI DELLA COOPERATIVA POGGIO DEI PINI


I sottoscritti Soci, pari ad oltre il 10% della base assembleare, ai sensi del vigente statuto sociale
chiedono cortesemente copia dei seguenti atti, in possesso di codesta Cooperativa:


  • convenzione intercorrente tra la Cooperativa Poggio dei Pini e lo Studio di Ingegneria
    Masala, unitamente alle lettere di incarico ed agli acconti già pagati per la elaborazione della variante al piano di lottizzazione;

  • deliberazione del Consiglio di Amministrazione inerente la recente nomina di un consulente, e relativa convenzione;

  • deliberazione dell’Organo che ha autorizzato i lavori di manutenzione straordinaria della
    strada n° 3 – strada comunale – unitamente a tutti gli atti di contabilità prodotti dal direttore dei lavori (esclusi, ovviamente, disegni tecnici);

  • verbale dell’assemblea dei Soci del 01 dicembre 2007, unitamente a tutti gli allegati ad essa connessi (relazione Collegio Sindacale);

  • libro Soci aggiornato alla data del 01 dicembre 2007

Si richiede inoltre di avere la possibilità di visionare le deliberazioni assunte dal Comitato esecutivo e dal Consiglio di Amministrazione dal 2003 a tutt’oggi.
Per ogni comunicazione Vi indichiamo nel socio Giampaolo Lai il responsabile del presente
procedimento.

ELENCO DEI SOTTOSCRITTORI DELLA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI DELLA COOPERATIVA
I sottoscritti SOCI sono informati, ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), che il promotore della sottoscrizione è il Comitato promotore del referendum. Sono altresì informati che i dati compresi nella presente dichiarazione, di cui è facoltativo il conferimento, saranno utilizzati per le sole finalità previste dall’articolo 63 dello Statuto della Società Cooperativa Poggio dei Pini, secondo modalità a ciò strettamente collegate. I dati saranno comunicati al Consiglio di Amministrazione della stessa Società Cooperativa Poggio dei Pini.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Piero Scalas
Ciao Giorgio,
anche sulla richiesta di accesso dei soci vorrei fare qualche considerazione. Quella che tu chiami "secretazione" c'è chi si ostina a chiamarla tutela della privacy. Vuol dire che se io sono moroso nei confronti della cooperativa tu ed altri soci non potete accedere a questa informazione. Si può discutere sul senso di giustizia della norma ma credimi non è scritta dalla coop. I bandi di gara che leggi sui giornali sono evidentemente pubblici e hanno la pubblicità adatta allo scopo però è una fattispecie completamente diversa infatti esistono anche bandi di gara riservati. Se ad un socio si dice che "ci vuole il 10% dei soci per accedere agli atti" è perchè la legge lo prevede, diversamente ci sarebbe una violazione della stessa, il fatto che lui vada a casa mogio mogio non interessa il legislatore.
Stavolta andrà in modo diverso se le cose saranno fatte secondo la legge: ad esempio non credo che sia prevista la possibilità di avere una copia degli atti come formulato nella richiesta bensì la sola consultazione, anche alla presenza di un esperto nominato dai soci. Ritengo che nel momento in cui le cose sono fatte secondo la legge la coop non potrà opporsi alle leggittime richieste. Questo avviene in uno stato di diritto, il resto è Bulgaria....
Grazie per la possibilità di intervento.

Piero Scalas

Anonimo ha detto...

Caro Piero,
Ciò che Tu hai sostenuto è privo di qualunque fondamento logico e giuridico, oltreché del comune buon senso.
Anche il regolamento della privacy della Cooperativa - consultabile sul sito internet - conferma che sono dati sensibili, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera d) del D.lgs 196/2003 d) "i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonche' i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale".
I Soci hanno semplicemente richiesto copia di una delibera del Consiglio di Amministrazione, dell’estratto del libro Soci etc..., ed in nessuno di essi ci sono dati sensibili.
Credimi, sono in imbarazzo anche nel scrivere queste cose.
Lo stesso imbarazzo che, verosimilmente, ha il Presidente Calvisi, tanto è vero che ad oggi non ha risposto, sperando in una nostra "dimenticanza", non potendo sostenere "castronerie" simili, che esporrebbero al ridicolo l'intera Comunità Poggina, che come ben sai è fatta anche di avvocati, dirigenti pubblici, magistrati etc… che non hanno l'anello al naso.
Non capisco poi l'esempio della morosità che attinenza abbia con le richieste dei Soci, posto che in nessuna di esse è stato richiesto questo dato (che tra l'altro, a mio modesto giudizio, non è "sensibile").
Diversamente opinando sarebbe precluso ai Soci qualunque controllo sull’operato degli amministratori, ed in questo caso Giorgio ha sbagliato esempio: non di Bulgaria dovrebbe parlarsi, ma di BIRMANIA!!!
Il 10 dicembre è stata protocollata la richiesta di accesso agli atti, e credo che corrisponda anche ad un principio di buona educazione e di cortesia rispondere alle loro giuste istanze.

Franco Magi

Stefano Fratta ha detto...

La questione "trasparenza" -o chiamiamola come vogliamo, pubblicità degli atti,informazione piena- è un punto decisivo di dissenso conil CdA.
Dall'inizio di questa vicenda.
Ci viene detto: le informazioni sono a disposizione, basta andare a farsi spiegare... come se non fosse doveroso da parte del Consiglio di Amministrazione essere esauriente e puntuale nel comunicare i dati e gli atti, e fosse invece normale che si possa accedere esclusivamente a quelli messi a disposizione a loro scelta e solo con una “lettura guidata” –da loro, naturalmente-.
Questo quando Internet è in ogni casa e chiunque può scaricare o farsi scaricare montagne di documenti stando a casa propria. Poi se si chiedono chiarimenti si elevano barricate di ogni genere (ci vuole il 10% dei soci, la privacy e così via), e ci si dice “è la legge”, ma di certo non si tratta di raccogliere notizie su eventuali morosità o su singole posizioni, ma si tratta del diritto di ogni socio essere messo al corrente di come vengono spesi a nostro nome i nostri soldi.
Rimane inevasa la domanda di puntuale informazione.
Mi chiedo cosa ci può essere di male, di sbagliato, nel conoscere i termini di affidamento di incarichi professionali.
Cosa ci sia di riservato in un contratto o convenzione tra una cooperativa e uno studio professionale, cosa ci può essere di delicato o sensibile nella esplicitazione dei conti relativi a lavori stradali e anche nella loro diffusione presso i soci.
Stefano Fratta

Anonimo ha detto...

Piero Scalas
Franco vedo che sei sempre molto diretto negli interventi e mi accusi di fare affermazioni prive di fondamento logico, giuridico e di buon senso. A dire il vero non mi preoccupo, in realtà sono certo che la tua conoscenza della legge sulla privacy si ferma all'informativa che hai letto sul sito della cooperativa. Sicuramente hai ragione: la chiave di lettura di tutta la disciplina della tutela della privacy è nei dati sensibili di cui parli tu...Su una cosa dici il vero, dovresti essere in imbarazzo a scrivere queste cose. In ogni caso, se ne "L'Avvocato nel Cassetto" che hai a casa non fossi riuscito a trovarlo puoi cercare su internet il testo di legge, ti consiglio di consultarlo al fine di non fare affermazioni che potrebbero sembrare ridicole.

P.S. Visto che ami la precisione: la Birmania da circa 20 anni si chiama Myanmar...questo è facile da imparare ed è una cosa nuova che puoi usare nei tuoi discorsi!

Piero Scalas

Giorgio Plazzotta ha detto...

Innanzitutto voglio ringraziare Piero per i suoi interventi che mi sembrano utili e corretti anche se non ne condivido il contenuto.
Franco non mi piace invece il tuo termine "castronerie". Tu ovviamente scegli gli aggettivi che preferisci (anche non eleganti) per esprimere dissenso ma secondo me questo non favorisce il confronto, che invece sarebbe utile per tutti.
Occupandomi per lavoro di "protezione dei dati personali" e del relativo DlGs 196 anche io ho a che fare con la privacy anche se poi mi interessa un aspetto ben diverso da quello legale.
Mi sembra però innegabile che esistono informazioni aventi un grado di "sensibilità" differente e che, pertanto, vengono trattate in maniera opportuna, attuando misure di protezione più o meno rigide.
Anche Piero mi sembra concorda su questo. Lui però afferma, se ho capito bene, che i dati richiesti dal Comitato sarebbero soggetti ad un grado di protezione "elevata" come mi sembra sia la richiesta del 10% dei soci.
Franco invece afferma che quelli richiesti sono dati non sensibili che dovrebbero essere messi a disposizione senza opporre alcun ostacolo. Ho capito bene?

Mi viene da pensare alla situazione che si è creata nel corso della assemblea del 1 dicembre quando un socio, avvocato, quindi un tecnico sicuramente molto preparato, ha esposto una sua interpretazione della normativa su un paio di questioni sollevate nel corso di quella assemblea. Sulla stessa questione si sono espressi altri due soci, entrambi professionisti ed esperti della materia, che hanno opposto una differente interpretazione citando norme e codici che sono conosciuti principalmente agli addetti ai lavori.

Spero di non offendere nessuno di voi, anzi vi chiedo scusa anticipatamente perche siete tutti preparatissimi, però anche in questo caso (come nell'assemblea) io personalemente gradirei il parere di professionisti della materia.

Troppe volte sento affermazioni enunciate con estrema sicurezza che vengono poi smentite clamorosamente dai fatti o da letture più attente della normativa.

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
chiedo scusa se ho usato un termine da Te giudicato "improprio", ma nelle mie intenzioni non aveva alcun significato offensivo.
Caro Piero, il testo che ho inserito è desunto proprio dal decreto legislativo in oggetto, e tratto dal portale della Camera dei Deputati.
Anche se, sono pienamente d'accordo con Te, bastava anche l'avvocato nel cassetto per accertare che negli atti richiesti dai 128 Soci non vi è alcun atto che la legge definisce sensibile.
Estendo comunque anche a Te le mie scuse, non vorrei che Ti fossi offeso per il termine che ho usato, ti assicuro, in modo non offensivo.
Quanto alle interpretazioni delle norme di legge, nessuno - e tantomeno io - ha il monopolio della verità.
Ma la mia personale opinione rimane che la legge su questo sia estremamente chiara: una convenzione, gli atti di contabilità lavori, le delibere del Cda non sono dati "sensibili".
Diversamente opinando si svuoterebbe di fatto l'intero significato di "trasparenza amministrativa", e tutti sarebbero legittimati ad opporre dinieghi per qualunque tipo di atti.
Ma come ben sappiamo, fortunatamente, non dovrebbe essere proprio così.
Quanto alla eventuale morosità dei Soci, citata da Piero nel precedente post, vorrei capire da dove lo stesso ha desunto una simile richiesta nella istanza dei 128 Soci.
Resta il fatto che ad oggi 128 Soci non hanno ancora ricevuto nemmeno una risposta, e ciò non è un bel segnale.

Franco Magi

Piergiorgio ha detto...

Si parla tanto di Privacy, ci si nasconde dietro di essa quando non si vogliono dare informazioni.
Il problema principale e che gli amministratori sono stati eletti per amministrare i nostri beni comuni e i nostri soldi(dei soci), e il sapere come vengono impiegati i soldi che verso alla cooperative è diritto di ogni socio.
A proposito dei privacy: dov'e il D.P.S. della cooperativa, io non ho firmato nessuna liberatoria, chi è il responsabile del trattamento dei dati, che è il responsabile della conservazione delle chiavi di accesso al sistema informatico...
Chi invoca la privacy come difesa dovrebbe prima di tutto averla applicata...
Se mi sbaglio ed è stato fatto questa è l'ennesima carenza di informazione che dilaga in questi luoghi...

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
a me piacerebbe offrire ai Poggini l'opportunità di aprire una discussione su un argomento che forse andrebbe analizzato meglio. Mi spiego. Il CDA, in questo ultimo periodo, diciamo almeno due anni, ha mantenuto un atteggiamento (forse solo apparentemente) distaccato dalla realtà dei residenti Soci. Si ha l'impressione quasi che il MONARCA che tutto sa, vede, può, PROVVEDE a sua esclusiva discrezione, nei confronti degli AMMINISTRATI. Questi ultimi hanno solo obblighi e pochi diritti (sopratutto quello di eleggere il CDA a scrutinio segreto ma non quello di revoca se non a CHIAMATA UNINOMINALE, in presenza di un NOTAIO in modo che dopo ... te la faccio vedere io !), in più, il Socio, DEVE pagare le quote da ME stabilite, ZITTO, e TACCI.
A ben vedere però questo agire non è ingiustificato perchè ripercorrendo la via che ha caratterizzato questa realtà Poggina, bisogna ricordare che all'inizio il territorio era stato RECINTATO cioè CHIUSO e pare che nel punto di accesso fossero state dislocate delle persone a guardia, quantomeno per vedere chi ENTRAVA e perchè. In una parola era stato pensato un luogo dove solo persone di rango (funzionale, economico, culturale, politico e quant'altro) avessero l'opportunità di frequentare.
Nel tempo, però, altre diversità sono state - giustamente - ammesse e fra queste il sottoscritto che ha poco nobili origini essendo portatore della sola modesta capacità acquisita con lo studio e con il confronto e la frequentazione di altri del mio RANGO. Quindi a Poggio si è creata una piacevole miscellanea di culture (sono arrivati anche gli stranieri, intesi come i non Sardi) che hanno ulteriormente ingigantito il valore di tutti noi. Ebbene quella mentalità PROPRIETARIA di cui ho detto prima, a mio modesto vedere, permea tutt'ora il CDA. A cosa sia dovuto è difficile esplicitarlo. Tuttavia ripercorrendo i comportamenti di qualcuno alla luce di passati accadimenti, da me vissuti, e constatando la sua storica permanenza nel CDA vedo che questo impedisce una effettiva ventata nuova nella mentalità dei componenti del CDA. Alcuni di questi, forse, pensano: "vorrei ma non posso" in quanto inconsapevolmente influenzati da chi afferma "io sono la verità". Vi è, poi, una carenza di disponibilità d'animo verso l'altro. Qualunque richiesta venga formulata da Soci (non parlo dell'accesso agli atti) viene vista, in primo luogo, come un ipotetico atto di ostilità verso la Cooperativa o il CDA e quindi meritevole o di rigetto o di oblio della serie "campa cavallo..." . Come vedi a tutto può darsi una spiegazione, anche se di parte come lo è questa riflessione che ho voluto fare. A me piacerebbe che questi pensieri fossero pubblicati anche sul forum di Poggio dei Pini proprio per offrire l'opportunità a tutti, anche quelli dell'altra sponda, di esprimersi e magari condannare come eresia la mia riflessione e magari disdegnano di dialogare sul sito "dell'avversario". Cosa ne pensi ? In caso positivo potresti inviarlo tu stesso ? a mia firma. Grazie Giampaolo Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

Piergiorgio potresti comunicare anche il tuo cognome a tutti i lettori che non ti conoscono?

Franco non hai usato termini offensivi, però a mio avviso qualcuno era troppo forte e difatti poi Piero ti ha ripagato con la stessa moneta.
Il rischio è quello di allontanarsi dalle argomentazioni che sono utili per tutti noi che leggiamo e spostarsi dal campo del confronto a quello dello scontro, con nessun beneficio per alcuno.
Per cortesia non prendete il mio intervento come censorio, qui ognuno è responsabile di ciò che scrive, si firma, e non mi permetto di correggere persone grandi e vaccinate.

Piergiorgio concordo pienamente su quanto hai scritto. Il forum della Cooperativa, anzi del CdA, dal quale peraltro ho chiesto e ottenuto la disiscrizione dopo essere stato oggetto di insinuazioni ridicole oltrechè anonime, presenta aspetti molto dubbi. Non esiste un riferimento fisico a cui rivolgersi, ma solo una specie di "avatar" virtuale che, anche nella email che mi è stata inviata personalmente, non dichiara la sua identità, evidentemente per vergogna.
Il moderatore è altrettanto misterioso eppure il ruolo del moderatore nella nostra comunità è molto importante tanto che, nel mio progetto di portale, avevo pensato di affidarlo a personaggi super partes esterni sia al CdA che all'amminstratore del Portale stesso. L'email pubblicata nel sito della Coop non funziona, i messaggi mi sono tornati indietro. Non esiste un regolamento dettagliato, non viene indicata la procedura seguita dai gestori per gli interventi sui messaggi ritenuti contrari al regolamento. Intendiamoci, su internet molti forum sono fatti così, alla "viva il parroco", e come sappiamo ci sono forum dedicati ai fans di Madonna o cose simili dove certe regole sono probabilmente superflue. Sono dei luoghi soprattutto di svago.
A mio avviso il Portale della nostra comunità deve essere strutturato molto diversamente proprio perchè diversi sono gli obiettivi che dovrebbe raggiungere. Appare chiaro che questo forum è stato aperto in fretta e furia in occasione del confronto-scontro in atto e il suo fine è quindi strumentale alla campagna di deleggitimazione messa in atto dal CdA. A certe persone non importa spargere veleno se il fine è quello di tenersi stretti ad una poltrona oggi vacillante. Chi ne paga le conseguenze sono però le persone che vengono coinvolte in questa guerra senza rendersene contro e che crea problemi nei rapporti esistenti tra i residenti di Poggio dei Pini.
Vorrei mettere in guardia su questo aspetto che a mio avviso è ancora piu dannoso della edificazione selvaggia che ci è stata prospettata. Se è difatti brutto viviere in una Poggio cementificata è anche più brutto vivere in un luogo dove la gente si guarda in cagnessco, non si saluta e si spara maldicenze alle spalle. E' inevitabile che qualcuno si comporti così in ongi caso perchè fa parte delle bessezze dell'animo umano. Il mio invito è per chi la pensa diversamente e non lasciarsi coinvolgere e, anzi, isolare ed emarginare chi utilizza la calunnia per un proprio tornaconto personale. Ecco perchè in una situazione delicata come questa aprire un forum anonimo, privo di chiarezza e moderazione è sbagliato.

Come sapete questa stessa amministrazione ha già pubblicato un portale lo scorso anno che disponeva di un regolamento estremamente rigido, forse addirittura troppo. Oggi si fa clamorosamente marcia indietro, dimostrando incoerenza e incoscienza.

Piergiorgio ha detto...

Ho voluto navigare un pò in giro per la rete e in quasi tutti i forum visitati esiste sempre un link al "REGOLAMENTO" ove no indicate in chiaro alcune cose tra cui chi è l'amministratore, o provato a cercare un pò ma nel forum della cooperativa non ho trovato nulla solo un riferimanto alla Netiquette per difendere l'anonimato: allora e terra di nessuno....
Ho smesso di leggerlo non mi piace, soprattutto per il tono che certa gente usa, e per l'anonimato.
Giorgio continua con il tuo mi sembra molto più costruttivo.
Piergiorgio Garavello

Nanni ha detto...

Un recente intervento di un socio sul tema accesso ai documenti e tutela della privacy mi spinge a fare alcune considerazioni.
Premetto che, per l’attività che svolgo, ho avuto modo di approfondire e applicare in tema di privacy soprattutto gli aspetti connessi al trattamento informatico di dati personali o sensibili.
Nel caso della richiesta di accesso agli atti presentata alla Cooperativa e ancora inevasa la situazione è ovviamente molto diversa. Intanto vorrei far notare che ciò che i (molti) soci stanno chiedendo è quanti soldi della cooperativa, cioè dei soci, siano stati spesi e come.
Ma, poiché nell’intervento di cui sopra si afferma che le valutazioni personali non interessano (ovviamente) il legislatore ma allo stesso tempo si auspica che le cose vengano fatte secondo la legge vorrei sottoporre a chi ha maggiori competenze di me alcune riflessioni personali e un contributo documentale.
Intanto è chiaro che nessuno dei documenti richiesti alla cooperativa può contenere dati sensibili (per la cui definizione rimando i volenterosi all’art.4 lettera b del D.Lgs 196/2003), anche perché immagino che a nessun socio interessi avere informazioni attinenti le opinioni religiose e politiche o le abitudini sessuali dei consulenti della cooperativa o di chi ha effettuato le opere di cui si è chiesto conto. Alcuni documenti potranno quindi contenere al massimo dati personali (è il caso dei contratti di consulenza o del libro soci), mentre potrebbero addirittura non contenerne i documenti che attengono ai lavori effettuati sulla strada 7, pardon, sulla strada 3, nonché i documenti riguardanti la famigerata variante al piano di lottizzazione.
In ogni caso vorrei segnalare un pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali in tema di “società e cooperative: accesso dei soci ai libri sociali” che chiunque può leggere o scaricare (non è secretato) sul sito del Garante digitando come riferimento il documento web n° 1426274. Con tale parere il Garante afferma che le disposizioni civilistiche sulla documentazione dell’attività societaria sono compatibili con la disciplina in materia di trattamento dei dati personali che “non preclude in alcun modo l’esercizio dei diritti dei soci, che può implicare (in conformità a quanto previsto da leggi, regolamenti e normative comunitarie in materia societaria) la necessità di acquisire dati, notizie e documenti inerenti all’attività sociale”.
Il parere citato è del 19 dicembre 2000, e quindi precedente al D.Lgs.196/2003 (richiama infatti in più passaggi la L.675/96), ma non mi sembra che il D.Lgs. 196/2003 abbia introdotto restrizioni sulle disposizioni civilistiche in tema di diritto dei soci all’accesso agli atti, anche se su questo attendo come detto un parere di un addetto ai lavori.
Un altro socio, intervenendo sul tema accesso agli atti e privacy, poneva l’attenzione sul fatto che la cooperativa non ha richiesto ai soci (io stesso non ricordo di averlo mai firmato) il consenso al trattamento dei dati personali. A questo proposito, tra i (pochi) documenti presenti sul sito della cooperativa c’è una “Informativa ai sensi dell’art 13 d.lgs 196/2003” in cui si dice che “i dati raccolti saranno trattati dalla Società Cooperativa “Poggio dei Pini” …....esclusivamente al fine di espletare l’attività di erogazione dei servizi” e ancora che “Il trattamento dei dati sarà improntato ai principi di necessità, correttezza, liceità, imparzialità e trasparenza; i dati saranno raccolti e registrati unicamente per gli scopi sopraindicati”. Pensando all’incredibile e offensivo comunicato del Cda datato 21 dicembre 2007 e recapitato ai soci, faccio fatica a trovare anche dopo varie riletture i principi di cui sopra. Ragionando per astratto e ipotizzando che tale comunicato sia stato inviato a tutti i soci, compresi quelli che magari non abitano a Poggio dei pini, nulla sanno di quanto sta accadendo, nulla vogliono sapere e magari non hanno mai firmato alcun consenso al trattamento (leggi utilizzo) dei propri dati personali mi pongo (e giro agli addetti ai lavori) una domanda: siamo sicuri che in tale evenienza la privacy sia stata tutelata ?
Saluti
Nanni Olla

Giorgio Plazzotta ha detto...

stamattina Repubblica pubblicava questo reportage dedicato alla Birmania che mi ha fatto pensare a Piero Scalas e alla sua vena polemica

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/pisa-birmania/1.html

Anonimo ha detto...

Piero Scalas
Ciao Giorgio,
probabilmente il link non funziona bene ma credo di essere riuscito a trovare sul sito di Repubblica le foto di solidarietà verso la Birmania-Myanmar. Credo che il tuo riferimento alla mia vena polemica si riferisca a questo. Ti rimando a qualsiasi testo per verificare se quello che ho scritto corrisponde a verità. Ho appena visto che su Wikipedia c'è anche le spiegazione per cui hanno modificato il nome della Birmania.
Fin qui il lato "divertente". Mi fa meno ridere e trovo anche poco opportuno paragonare la situazione poggina a quella birmana, tanto più alla luce degli ultimi accadimenti. Apprezzo il tuo blog per la serietà degli interventi, anche se non li condivido. Mi dispiace invece che tu mi abbia costretto a replicare ad una cosa così futile.
Grazie
Piero Scalas

Nanni ha detto...

Torno ancora brevemente su un mio intervento di qualche giorno fa sulla tutela della privacy applicata agli atti della nostra cooperativa.
Non ho capito, leggendo i vari interventi sull’argomento del socio Piero Scalas , se in definitiva ritenga corretto che la cooperativa conceda l’accesso agli atti oppure no.
In altre parole, poiché do per scontato che, come me, abbia avuto la pazienza di andarsi a leggere non “l’avvocato nel cassetto” ma le norme che regolano la tutela dei dati personali e sensibili (non soltanto la L.675/96 e il D.lgs 196/2003, ma anche il pronunciamento del garante su accesso agli atti delle cooperative e tutela della privacy), nonchè gli articoli del codice civile che trattano diritti e modalità di accesso da parte dei soci agli atti societari, attendo di capire quale sia il suo punto di vista in merito.
Concordo con lui sul fatto che sia inopportuno paragonare la situazione “poggina” a quella birmana o bulgara, una ragione in più per stare sui fatti e confrontarsi sulle opinioni.

Nanni Olla

Giorgio Plazzotta ha detto...

Piero
quando si usa l'ironia con gli altri, come hai fatto tu, bisognerebbe anche accettarla senza offendersi.
Lo dicevano anche alla corte del Granducato di Toscana, se mi è consentita questa citazione storico-geografica.

Anonimo ha detto...

Piero Scalas
Ciao Giorgio,
non mi offendo per le "castronerie" di Franco Magi, figurati per ciò che dici tu. Credo ci sia stato quel misundestanding al quale ti riferivi tu in un post, ossia la mancanza di tono può far fraintendere il contenuto. Quando parlo della serietà degli interventi sul tuo blog sono sincero, ho interpretato in maniera seria anche il tuo intervento non rendendomi conto che era detto con tono diverso. Ti chiedo scusa e spero che sia tutto chiarito (anche perchè sei bello grosso :-))))
Piero Scalas

Post più popolari