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mercoledì 15 marzo 2017

Magi: "Verso il viadotto di rara bruttezza 2.0. La Cooperativa si inchina a Maninchedda"

di Franco Magi
Caro Giorgio,
ho sempre affermato pubblicamente che il Tuo blog ha sovente colmato il difetto di informazione da parte della Cooperativa, ed ha svolto un ruolo fondamentale nella vita sociale della nostra Comunità.
Non ho mai avuto la pretesa che il blog fosse imparziale (è Tuo, e legittimamente ne puoi fare ciò che vuoi), ma gli ultimi articoli mi impongono una replica:

-       in primo luogo – contrariamente a quanto affermato dal presidente Anedda (che pubblicamente affermava di non volersi ricandidare, salvo poi inspiegabilmente “virare” verso una ricandidatura, naturalmente perché richiestogli dai “numerosissimi” abitanti) – io non ho la benché minima intenzione di candidarmi alle elezioni per il rinnovo del Cda della Cooperativa, ed avendo un minimo di coerenza manterrò ferma la mia decisione;
-          sono anche io preoccupato per il futuro della Cooperativa, perché - in disparte il fatto che tutti ritengano gli attuali amministratori inadeguati e superficiali - servirà creare una nuova classe dirigente (me escluso) in grado di assicurare una corretta gestione della società;
-          non comprendo come nel vano ed inutile tentativo di difendere gli attuali amministratori sulla vicenda “viadotto”, che è l’unica che interessa in questa sede ed è l’unica di cui il Comitato ha discusso nelle sue riunioni, Ti spinga fino ad essere masochista ed autolesionista con affermazioni surreali ed inverosimili, quali la improbabile difesa del “parere” gratuito forgiato dall’Ing. Roberto Trudu, che è stato smentito perfino dall’Assessore e dal dirigente della Regione (audio);
-          ancora di più dispiace che stia palesemente strumentalizzando la vicenda “viadotto” per tentare di difendere il comportamento degli attuali amministratori, esponendo ingiustamente tutto il Comitato (composto da numerosissime persone, e del quale fai parte) e tacciandolo di “opportunismo politico”;
Quanto agli sviluppi della vicenda sul viadotto, ben più importanti delle strumentalizzazioni varie a cui purtroppo Ti stai prestando, è opportuno significare quanto segue:
-          oltre mille abitanti, attraverso la mobilitazione più epocale della storia della nostra Comunità, hanno sottoscritto la petizione affermando che le indicazioni contenute nel progetto preliminare “sono vincolanti per il progettista, tanto che nella verifica del preliminare e nella validazione del progetto esecutivo deve essere certificata la conformità delle soluzioni progettuali adottate rispetto al documento preliminare” – ed anche al fine di evitare l’insorgere di un potenziale danno erariale – hanno richiesto all’Assessore regionale dei LL.PP. di sospendere immediatamente qualunque procedura inerente la progettazione definitiva, e di attivare rapidamente un percorso partecipativo condiviso con il Comune di Capoterra ed i suoi abitanti, nonché con la Cooperativa Poggio dei Pini, che conduca in tempi rapidi ad una messa in sicurezza della viabilità in coda al lago di Poggio dei Pini;
-          a seguito della consegna della predetta raccolta Maninchedda, che forse immaginava, visto il logo, che anche la Cooperativa avesse raccolto le firme (in realtà come ben sai la Cooperativa non ha raccolto alcuna sottoscrizione, e perfino il modulo assicurato pubblicamente da Monni era un bluff), ha convocato Comitato e Cooperativa.
-          due giorni prima dell’incontro con l’Assessore abbiamo faticosamente trovato con la Cooperativa una posizione di sintesi che contemplava obbligatoriamente la necessità di sottoscrivere, con la Regione, almeno un comunicato stampa, accordo di programma o qualsivoglia atto che garantisse la possibilità di “modifiche sostanziali forma, materiali e tipologia dell’opera progettata”.
-          Maninchedda ed il Suo dirigente, incalzati più volte, hanno dovuto ammettere che non potevano firmare una cosa del genere, perché avrebbero violato la legge (nel totale silenzio dell’Ing. Roberto Trudu, invero invitato a difendere la Sua bislacca posizione);
-          ebbene, incredibilmente gli amministratori della Cooperativa – rappresentati da Anedda, Monni e Trudu non hanno rispettato impegni concordati ed hanno tenuto una posizione contrastante con le mille firme raccolte e finanche con quanto stabilito due giorni prima, accontentandosi di mere promesse di proposte di integrazioni, che peraltro saranno valutate dalla Regione;
-          gli amministratori hanno poi proposto banalissime ovvietà, spacciandole però come grandi conquiste, quali ad esempio la richiesta di eliminazione della rotatoria in quota (già ordinata dal MIBAC, che è gerarchicamente vincolante e sovraordinato rispetto alla Regione);
-          tutto questo ha incredibilmente rivitalizzato la posizione di Maninchedda (che era in perfetta sintonia con gli attuali amministratori della Cooperativa);
-          ma la cosa più surreale ed inverosimile è che – sulla base del presupposto fuorviante che si possa stravolgere il progetto preliminare – in “ben” 10 giorni il valoroso Comitato tecnico della Cooperativa, su richiesta di Monni, dovrà studiare e proporre le ipotesi alternative al viadotto “di rara bruttezza”;
-          in disparte il fatto che evidentemente non si può per legge stravolgere un progetto preliminare costato quasi 100.000 euro, sarò proprio curioso di vedere le sensibilità estetiche e tecniche prodotte con il contributo dei tecnici della Cooperativa (ndr). Mancano pochi giorni, ma vedrete che sarà un banalissimo imbellettamento del viadotto “di rara bruttezza 2.0”;
Non voglio assolutamente essere prolisso, ma posso garantirTi che la posizione della Cooperativa sul viadotto è fin dal principio stata completamente assente o contradditoria, e da ultimo addirittura supina alle volontà di Maninchedda.
La Cooperativa non ha, per esempio, mai convocato i soci su questo argomento, ed incredibilmente non ha ancora concesso l’utilizzo della sala delle assemblee per il giorno 08 aprile per una assemblea pubblica per discutere del viadotto.
Mi auguro pertanto che si evitino artate illazioni su inverosimili complotti ai danni degli attuali amministratori, che hanno il solo evidente scopo di distogliere l’attenzione sul vero problema: un viadotto in stile “554” in cemento armato precompresso (lungo 120 metri ed alto 6 metri) che sta per essere realizzato nel puto più visibili di Poggio dei Pini, in coda al lago.
Atteniamoci a questo.

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