di Franco Magi
Caro Giorgio,
ho sempre affermato pubblicamente che il Tuo blog ha
sovente colmato il difetto di informazione da parte della Cooperativa, ed ha
svolto un ruolo fondamentale nella vita sociale della nostra
Comunità.
Non ho mai avuto la pretesa che il blog fosse imparziale
(è Tuo, e legittimamente ne puoi fare ciò che vuoi), ma gli ultimi articoli mi
impongono una replica:
- in
primo luogo – contrariamente a quanto affermato dal presidente Anedda (che
pubblicamente affermava di non volersi ricandidare, salvo poi inspiegabilmente
“virare” verso una ricandidatura, naturalmente perché richiestogli dai
“numerosissimi” abitanti) – io non ho la benché minima intenzione di candidarmi
alle elezioni per il rinnovo del Cda della Cooperativa, ed avendo un minimo di
coerenza manterrò ferma la mia decisione;
- sono
anche io preoccupato per il futuro della Cooperativa, perché - in disparte il
fatto che tutti ritengano gli attuali amministratori inadeguati e superficiali -
servirà creare una nuova classe dirigente (me escluso) in grado di assicurare
una corretta gestione della società;
- non
comprendo come nel vano ed inutile tentativo di difendere gli attuali
amministratori sulla vicenda “viadotto”, che è l’unica che interessa in questa
sede ed è l’unica di cui il Comitato ha discusso nelle sue riunioni, Ti spinga
fino ad essere masochista ed autolesionista con affermazioni surreali ed
inverosimili, quali la improbabile difesa del “parere” gratuito forgiato
dall’Ing. Roberto Trudu, che è stato smentito perfino dall’Assessore e dal
dirigente della Regione (audio);
- ancora di più dispiace che stia palesemente
strumentalizzando la vicenda “viadotto” per tentare di difendere il
comportamento degli attuali amministratori, esponendo ingiustamente tutto il
Comitato (composto da numerosissime persone, e del quale fai parte) e
tacciandolo di “opportunismo politico”;
Quanto agli sviluppi della vicenda sul viadotto, ben più
importanti delle strumentalizzazioni varie a cui purtroppo Ti stai prestando, è
opportuno significare quanto segue:
- oltre mille abitanti, attraverso
la mobilitazione più epocale della storia della nostra Comunità, hanno
sottoscritto la petizione affermando che le indicazioni contenute nel progetto
preliminare “sono vincolanti per il
progettista, tanto che nella verifica del preliminare e nella validazione del
progetto esecutivo deve essere certificata la conformità delle soluzioni
progettuali adottate rispetto al documento preliminare” – ed anche al fine
di evitare l’insorgere di un potenziale danno erariale – hanno richiesto
all’Assessore regionale dei LL.PP. di sospendere immediatamente qualunque
procedura inerente la progettazione definitiva, e di attivare rapidamente un
percorso partecipativo condiviso con il Comune di Capoterra ed i suoi abitanti,
nonché con la Cooperativa Poggio dei Pini, che conduca in tempi rapidi ad una
messa in sicurezza della viabilità in coda al lago di Poggio dei
Pini;
- a seguito della consegna della
predetta raccolta Maninchedda, che forse immaginava, visto il logo, che anche la
Cooperativa avesse raccolto le firme (in realtà come ben sai la Cooperativa non
ha raccolto alcuna sottoscrizione, e perfino il modulo assicurato pubblicamente
da Monni era un bluff), ha convocato Comitato e Cooperativa.
- due giorni prima dell’incontro
con l’Assessore abbiamo faticosamente trovato con la Cooperativa una posizione
di sintesi che contemplava obbligatoriamente la necessità di sottoscrivere, con
la Regione, almeno un comunicato stampa, accordo di programma o qualsivoglia
atto che garantisse la possibilità di “modifiche sostanziali forma, materiali e
tipologia dell’opera progettata”.
- Maninchedda ed il Suo dirigente,
incalzati più volte, hanno dovuto ammettere che non potevano firmare una cosa
del genere, perché avrebbero violato la legge (nel totale silenzio dell’Ing.
Roberto Trudu, invero invitato a difendere la Sua bislacca
posizione);
- ebbene, incredibilmente gli
amministratori della Cooperativa – rappresentati da Anedda, Monni e Trudu non
hanno rispettato impegni concordati ed hanno tenuto una posizione contrastante
con le mille firme raccolte e finanche con quanto stabilito due giorni prima,
accontentandosi di mere promesse di proposte di integrazioni, che peraltro
saranno valutate dalla Regione;
- gli amministratori hanno poi
proposto banalissime ovvietà, spacciandole però come grandi conquiste, quali ad
esempio la richiesta di eliminazione della rotatoria in quota (già ordinata dal
MIBAC, che è gerarchicamente vincolante e sovraordinato rispetto alla
Regione);
- tutto questo ha incredibilmente
rivitalizzato la posizione di Maninchedda (che era in perfetta sintonia con gli
attuali amministratori della Cooperativa);
- ma la cosa più surreale ed
inverosimile è che – sulla base del presupposto fuorviante che si possa
stravolgere il progetto preliminare – in “ben” 10 giorni il valoroso Comitato
tecnico della Cooperativa, su richiesta di Monni, dovrà studiare e proporre le
ipotesi alternative al viadotto “di rara bruttezza”;
- in disparte il fatto che
evidentemente non si può per legge stravolgere un progetto preliminare costato
quasi 100.000 euro, sarò proprio curioso di vedere le sensibilità estetiche e
tecniche prodotte con il contributo dei tecnici della Cooperativa (ndr). Mancano pochi giorni, ma
vedrete che sarà un banalissimo imbellettamento del viadotto “di rara bruttezza
2.0”;
Non voglio assolutamente
essere prolisso, ma posso garantirTi che la posizione della Cooperativa sul
viadotto è fin dal principio stata completamente assente o contradditoria, e da
ultimo addirittura supina alle volontà di Maninchedda.
La Cooperativa non ha, per
esempio, mai convocato i soci su questo argomento, ed incredibilmente non ha
ancora concesso l’utilizzo della sala delle assemblee per il giorno 08 aprile
per una assemblea pubblica per discutere del viadotto.
Mi auguro pertanto che si
evitino artate illazioni su inverosimili complotti ai danni degli attuali
amministratori, che hanno il solo evidente scopo di distogliere l’attenzione sul
vero problema: un viadotto in stile “554” in cemento armato precompresso (lungo
120 metri ed alto 6 metri) che sta per essere realizzato nel puto più visibili
di Poggio dei Pini, in coda al lago.
Atteniamoci a
questo.
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