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martedì 7 marzo 2017

Viadotto: Maninchedda incontra i residenti di Poggio dei Pini

In seguito agli ultimi eventi Paolo Maninchedda, assessore ai LLPP della Regione Sardegna, nonchè commissario straordinario per la messa in sicurezza del territorio interessato dall'alluvione del 2008, incontrerà mercoledì prossimo una delegazione di residenti di Poggio dei Pini guidata dal Presidente della Cooperativa Sandro Anedda e da Franco Magi, portavoce del comitato spontaneo "No Viadotto".

L'incontro avviene in seguito alla presentazione, da parte del Comitato, di una petizione popolare che ha raccolto oltre mille adesioni nel centro residenziale capoterrese. La petizione è stata sponsorizzata anche dalla Cooperativa. 

Dopo avere "incassato" la ferma opposizione al progetto, firmato dalla Metassociati di Macomer, da parte sia del Comune di Capoterra (due delibere sostanzialmente contrarie), che della Cooperativa (un ricorso al TAR più incontri e missive), l'Assessore ha ricevuto anche la forte e netta protesta da parte dei cittadini, espressa peraltro nel modo più democratico e conciliante che si possa immaginare: una petizione popolare.

L'incontro con una delegazione di cittadini è la conseguenza di questi eventi. Aldilà della sua opportunità politica, è evidente che la vicenda del viadotto di Poggio dei Pini presenta ancora dei lati oscuri che richiedono un chiarimento.
Il tentativo di nascondersi dietro "la normativa" o la "messa in sicurezza" non è stato sufficiente a convincere una popolazione che ha regito con sdegno e avversione il giorno stesso in cui ha potuto vedere le orripilanti volumetrie del viadotto in cemento armato che potrebbe deturpare per sempre uno dei villaggi più belli dell'isola, raro esempio di citta giardino, cresciuta con l'obiettivo di creare una armoniosa fusione tra urbanistica e ambiente. 

Nel frattempo ci sono state scintille. In un blog Massimo Dadea ha sottolineato l'arroganza dell'assessore il quale, a sua volta, ha indirettamente tacciato di "irresponsabilità" gli oppositori di questo sciagurato manufatto cementizio, cioè migliaia di cittadini capoterresi. Complimenti. 
Non è la prima volta che un politico accusa i suoi contestatori di irresponsabilità. Lo fece anche Berlusconi una decina di anni fa, definendo con tale epiteto tutti gli italiani che non votavano per lui (20 milioni). D'altronde, se ci pensiamo bene,  si tratta di uno stratagemma per sollevare polveroni quando si è in difficoltà, come ben descritto da Shopenauer nell'"Arte di avere ragione".

In realtà nessuno a Poggio dei Pini vorrebbe che gli attraversamenti del Rio S. Girolamo restassero "insicuri". Tutti ricordano che fu proprio attraversando un ponitcello inadeguato che due persone persero la vita nel 2008. Non c'è quindi un'amnesia totale, ma la consapevolezza che vi siano soluzioni diverse da quell'obbrobrio
 
Come uscire da questo impasse? A mio avviso è indispensabile che la Regione chiarisca in modo più netto di come fatto finora se, nel proseguire l'iter progettuale, questa "idea" preliminare possa essere completamente "stravolta" potrando alla relizzazione di una infrastruttura che si armonizzi con l'ambiente circostante nel modo migliore possibile.
Sinora si sono utilizzati termini ambigui. Parlare di "possibili modifiche" non è accettabile. Modificare cosa, come? il colore? i lampioni? Cosi' come non convicono i patetici ping pong epistolari della serie "prendilo tu, ma lo fai come c'è scritto nel preliminare", "no deu no ddu pigu, 'ta seu scimpru? est troppu complicau, has fattu unu casinu e in moi funti cazzus tuus. ajo ki deppu andai a su bar a svisai pivellasa".

L'assessore Maninchedda deve sapere che i cittadini di Poggio non sono minimamente interessati alla sua persona (abbiamo già i nostri arroganti nostrani), ne alla sua carriera politica. Il partito piccino picciò di cui è leader è ininfluente a Capoterra. Quindi nessun siluro personale. Cio' che muove i residenti è semplicemente la volontà di proteggere un elemento importante della propria vita: il paesaggio del luogo in cui si vive. A lui chiedo di fare un passo indietro, pur comprendendo che dovrà farlo con i modi della politica che non sono mai molto lineari.

Ho qualcosa da chiedere anche ai poggini. Sia quelli che occupano posizioni di rilievo in questa vicenda, che tutti gli altri che seguono e ascoltano.  Tra pochi mesi ci saranno le elezioni per il rinnovo del CdA. Come sempre anche quest'anno ci saranno le solite manovre (peraltro delle solite persone) per la conquista del controllo della Cooperativa. Tutti si muoveranno per il bene di Poggio, ma qualcuno anche per occupare il tempo libero in una posizione di potere o per alimentare il proprio raggio di influenza. 
Non ci vuole molto a capire che dietro certe esternazioni, certi attacchi, certe esagerazioni dialettiche si respira aria da campagna elettorale.
Il mio invito è di tenere quella partita lontano dalla questione del viadotto, che è troppo grave ed importante per tutti noi. 

Mercoledì mattina dovrei essere presente anche io all'incontro con l'Assessore e conto quindi di potere scrivere le mie impressioni su quanto verrà detto in quella sede.
A presto

Giorgio Plazzotta

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