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martedì 14 marzo 2017

Maninchedda invita i poggini a modificare l'orribile viadotto. Reazioni contrastanti nella comunità

Le discussioni che riguardano il viadotto di Poggio dei Pini si svolgono in tre luoghi diversi: l'Assessorato regionale ai LLPP, la Cooperativa Poggio dei Pini e il Comitato "No viadotto". In realtà avrebbe dovuto interessarsi a questa importante infrastruttura anche il Comune di Capoterra. non sono affatto sorpreso del fatto che gli amministratori comunali si siano tirati indietro. Un deja vù a cui ormai ci siamo abituati quando si tratta di problemi delle lottizzazioni. 
Quando, invece,  ci sono da realizzare palazetti dello sport, piscine, centri meccano e aree artigianali, a Capoterra la voglia di costruire resuscita improvvisamente. 

Oltre ad avere partecipato all'incontro tra i cittadini e l'Assessorato (di cui vi riferirò), ho l'opportunità (per ora) di colloquiare e sentire sia le motivazioni degli amministratori della Cooperativa che quelle del Comitato. 

Veniamo ai fatti. Mercoledì scorso l'Assessore era accompagnato, nel ruolo tecnico, dall'Ing. Piras. Maninchedda ha recitato la parte dell'agnello, ribadendo il suo ruolo di "mero esecutore" degli interventi di messa in sicurezza post alluvione di Capoterra, chiedendo quindi di non porre quesiti che riguardano questioni diverse dal ponte, come, ad esempio, una strategia di messa in sicurezza del territorio regionale che preveda, oltre al cemento, anche interventi meno impattanti, come un moderno sistema di monitoraggio degli eventi alluvionali e relativa attivazione delle strutture di protezione civile. Il progetto di questo ponte, peraltro, trova la sua giustificazione dimensionale nello Studio Hydrodata, erroneamente ritenuto immutabile. Poi è stato approvato dal Servizio Tutela del Paesaggio della Regione. Una commissione ha poi scelto e premiato la Metassociati di Macomer  Insomma, il povero Maninchedda, che cosa poteva fare? 
Nessun riferimento, ovviamente, al fatto che questo progetto sia nato e sia stato portato avanti senza coinvolgere la Cooperativa e contro il parere del Comune. Fatto gravissimo.

I rappresentanti di Cooperativa e Comitato hanno ribadito la gravità dell'impatto ambientale in una località dal pregio paesaggistico come Poggio dei Pini e hanno esternato la loro preoccupazione per il fatto che sia già stato approvato questo progetto preliminare.
Nel ribadire che il progetto preliminare non può essere annullato e che, quindi, diventerà la base per il successivo progetto definitivo, l'Assessore e il tecnico hanno fatto capire che quest'ultimo avrebbe potuto contenere prescrizioni in grado di portare a un ponte anche molto diverso dal preliminare. E' stato detto che tali modifiche potrebbero essere anche sostanziali, non solo abbellimenti come colore, panchine e lampioni. Impossibile, però modificare le dimensioni. 

Molto probabilmente sarà modificata l'inutile rotonda con relativa collinetta e svincolo sopraelevato. Non tanto per venire incontro ai residenti, quanto perchè già criticate dal Mibact.  Ma quali sarebbero queste prescrizioni/modifiche?
Ed ecco qui che dovremmo entrare in campo noi poggini. Si, perchè saremmo noi, con le nostre indicazioni a dire come si dovrebbe correggere quella "schifezza".
Non pensate anche voi che ci sia qualcosa che non torna?  Centomila euro spesi per disegnare un obbrobrio e poi arriviamo noi che correggiamo tutto. Nemmeno in un telefilm americano succedono queste cose.

Che fare? Gli amministratori della Cooperativa hanno deciso di "giocare" la partita delle modifiche, pensando che, se proprio non è possibile cancellare questo incubo e ripartire daccapo, perlomeno sia utile cercare di modificare quel progetto. Giusto, sbagliato?

Il Comitato, invece, sembra voler prendere una direzione diversa. Non più, come mi era sembrato di capire all'inizio "no a questo viadotto", ma adesso "no a qualsiasi viadotto".  C'è da chiedersi se le mille persone che hanno firmato la petizione contro "quel progetto" sarebbero d'accordo su questa muova mission. 
Ritenendo irrealizzabili le modifiche e probabilmente ammaliati dall'idea/sogno di un sistema di monitoraggio, di cui peraltro credo di essere stato il primo  a scrivere in questo blog, vorrebbero ottenere l'annullamento, o perlomeno "l'abbandono" del progetto preliminare. 
Quel ponte, anche qualora vensisse modificato, sfregerà per sempre questo luogo. Giusto, sbagliato?

C'è un ultima considerazione che deve essere fatta. Tra meno di due mesi si terranno le elezioni per il rinnovo del CdA della Cooperativa. L'amministrazione uscente ha lavorato molto bene ottenendo una quantità di risultati che nessun Consiglio degli ultimi decenni può vantare, compreso quello di cui ho fatto parte io.
La Cooperativa ha un ruolo marginale nelle decisioni che hanno portato a questo progetto di ponte e non è certamente rimasta immobile. Quando ci voleva un pò più di grinta sono stato il primo a chiederla.  
Gli amministratori vengono però bersagliati pesantemente e sono al centro di quasi tutte le invettive dei componenti del Comitato. Molto più della Regione che, per questo ponte, na ha combinato una più di Bertoldo. 

Oggi mi è capitato di sentire l'epiteto "delinquenti", rivolto agli amministratori della Coop, che molto presto sarà esteso a chi non entrerà nel "partito". Sono già stato avvertito :-)   
La macchina del fango, quella, per intenderci, dei volantini anonimi calunniosi,  si è rimessa in moto e aumenta la sua intensità man mano che si avvicinano le elezioni. I protagonisti, peraltro, sono sempre gli stessi di qualche anno fa. Pensate che una parte di quelli che oggi non vogliono il ponte, dieci anni fa voleva cementificare tutte e due le pinete di Poggio dei Pini  
In mancanza di altri argomenti, gli oppositori storici del rinnovamento amministrativo, i circoli d'affari e i bastian contrari professionisti si sono riuniti tutti intorno al Comitato sperando di prendere il controllo della Cooperativa. 
In questo scenario il ponte e le sue fattezze, la possibilità di modificarlo o meno, assumono un ruolo marginale perchè il vero obiettivo diventa andare contro la Cooperativa e mettere in cattiva luce gli attuali amministratori. C'è molto da dire su questo argomento. 

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