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venerdì 21 dicembre 2007

Regalo di Natale per i poggini: il debito non esiste

Clamoroso al Cibali. Pochi giorni prima del Natale ecco un colpo scena che potrebbe rappresentare una fantastica strenna natalizia sotto l'albero di tutti gli abitanti di Poggio dei Pini. Le preoccupazioni, o peggio ancora gli incubi, di vedere trasformato questo borgo in un centro residenziale ad alta densità abitativa, quelle di un fallimento economico con bande di impresari che si spartiscono il nostro territorio e costruiscono palazzine attorno al lago per non parlare della bufala dei 30mila euro da sborsare a testa, non ci avevano fatto dormire sonni tranquilli. Oggi tutto questo potrebbe essere solo un brutto sogno.

Cosa è successo? E' davvero passato Babbo Natale? In un certo senso si, e probabilmente avrà portato anche qualche bel sacco di carbone nelle case di chi ha generato preoccupazioni inesistenti in tutti noi, approfittando di una fiducia sicuramente malriposta e di una ignoranza, la nostra, alimentata da una informazione assolutamente insufficiente e una trasparenza da nebbia in Val Padana.

Il Comitato per lo Sviluppo Sostenibile ha prodotto un nuovo comunicato (per scaricarlo
clicca qui) che affronta vari punti, ma la novità più rilevante riguarda una variante della convenzione tra la Cooperativa Poggio dei Pini e il Comune di Capoterra stipulata nel 1985. Si, avete letto bene:1985.
La convenzione è un elemento chiave nella problematica relativa al Piano di Lottizzazione e quindi alla disputa che ne è seguita e che è al centro delle attuali discussioni. A quella convenzione, stipulata nel 1969, risalgono tutti quegli impegni economici (strade, fogne, luce, acqua, scuole etc.) con i quali l'attuale CdA giustifica la necessità di incassare 20 milioni di euro e la conseguente decisione di realizzare circa 160 nuovi lotti, raddoppiando l'attuale popolazione.

Una nuova convenzione quindi ... interessante direi. Ma come è possibile che nel 2007 spunti fuori una convenzione tra Poggio e il Comune di cui nessuno ha mai sentito parlare? Potrei essere sbadato io, ma eravamo in 400 all'assemblea e nessuno ne ha fatto il minimo accenno. Si è invece parlato di quella del '69. E cosa dice la nuova convenzione?

Ed ecco qui il regalo di Natale: dice che la Cooperativa ha assolto a tutti gli impegni assunti e che quindi "tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono state realizzate in attuazione e con il rispetto delle prescrizioni del piano di lottizzazione, con la sola eccezione delle opere relative alla rete fognaria e agli impianti di illuminazione pubblica ...".
Ora mi rendo conto che dietro i documenti e gli atti ci potrebbero esserci sempre dei trabocchetti che noi, comuni mortali, potremmo non cogliere. Ma se il burocratese può sempre riservare delle sorprese, la lingua italiana dice che tutte quelle opere di urbanizzazione che sembravano pesare sulle nostre teste come macigni non sono più dovute, perchè già realizzate. Non lo afferma un legale di parte o un amministratore (che come abbiamo visto può sempre confondersi), ma una convenzione stipulata proprio con quel soggetto (il Comune) che sembrava potere richiedere la "liquidazione coatta" della nostra Cooperativa.

Che dire della rete fognaria e degli impianti di illuminazione? Sono stati realizzati dopo il 1985 e collaudati. Il comune non li ha mai presi in carico? Perchè? Devono essere rifatti per questo? Sembrerebbe di no, perchè il collaudo è valido e si riferisce ovviamente alle normative esistenti nel momento in cui è stato eseguito.
E la rete idrica? Rappresenta sempre un onere considerevole ed è innegabile che sia in gran parte vecchia e soggetta a frequenti rotture. E' stata eseguita e non viene quindi richiesta dal Comune, ma allo stesso tempo non è mai stata collaudata e pertanto non se ne può chiedere allo stesso la presa in carico. Sebbene il suo costo sia stato forse sovrastimato dal CdA e probabilmente i 5.5 milioni di euro necessari diventerebbero 4, questa è sempre una bella cifra. Come se ne esce? Per esempio realizzando e collaudando pezzi di nuova rete utilizzando i soldi che proverranno dalla vendita di lotti, si, ma .... servono 40 lotti per realizzare tutta la nuova rete idrica, non 160.

Tracciatura delle strade a Pauliara negli anni 60


Al Comitato chiedo delucidazioni sulle strade. Non vengono citate in questa convenzione come opere da realizzare, ma nel 1985, ne sono certo, le strade non erano ancora asfaltate (1992 se non sbaglio). Di certo non sono state collaudate. Quindi qual'è la situazione?

Comunque signori, parliamone di queste cose. Si tirino fuori i pro e i contro, le possibili alternative e poi, quando tutti gli scenari sono stati chiariti, si decida facendo votare i soci. Qui non è questione di normale amministrazione, si tratta di decidere, dopo 40 anni, dove vogliamo andare.

Faccio un appello. Non perchè non voglia credere a questo bel regalo di Natale, ma chiunque abbia notizie su questo argomento, anche contrastanti con le informazioni e le relative deduzioni sopra riportate, è invitato a farle adesso e qui.

Il comunicato segnala due situazioni degne di menzione: nonostante la firma di 128 soci il CdA non ha ancora provveduto a consentire l'accesso agli atti richiesti. No comment natalizio.

E' stata avviata una raccolta di firme per richiedere l'effettuazione di una assemblea avente all'ordine del giorno: "revoca del Consiglio di Amministrazione".

Ma allora forse non era del tutto sbagliato pensare che ci sarebbe stata una "liquidazione coatta".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa novità è una vera bomba nonché una splendida ed estremamente piacevole notizia. Cominciamo a depennare qualche voce importante dalla lista di cose da espletare ed a fare un po’ più di chiarezza. Ci voleva.
La cosa che sorprende oltremodo è che nessuno dei nostri cari amministratori "da ventidue anni" l’abbia mai comunicata a noi (poveri) soci, anzi che, viceversa, sia stata sempre tenuta completamente nascosta (!!!)
Grazie Giorgio per questo ennesimo regalo …di Natale.
Auguri e Buone Feste a tutti (ed indistintamente).

Anonimo ha detto...

Paolo Pirodda è l'autore del commento precedente (non ricordo più la mia password)

Giorgio Plazzotta ha detto...

Paolo, sono basito. Non riesco veramente a capire come sia possibile. Almeno gli amministratori dell'85 dovrebbero ricordarsi di questo accordo. Non so chi siano ma sappiamo che molti amministratori "anziani" sono ancora in azione. E non sono certo tutti nell'attuale CdA. Una amnesia collettiva? Sinceramente vorrei chiarimenti.

Stefano Fratta ha detto...

Carissimi, sia come sia c'è da registrare il fatto che a quanto pare i conti in prospettiva non sono così disastrosi (a meno che non spunti qualche altra scuola elementare o simili). Il raginamento sulla storia di Poggio e sulle amministrazioni passate è interessante -e da fare- ma è meno importante dell'oggi e del domani.
Stefano Fratta

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