Ho avuto occasione di leggere (inviatomi per email) l'ultimo notiziario della Cooperativa Poggio dei Pini. Era molto atteso. Non perchè ci fosse necessità di sapere cosa accade a Poggio; questo blog e anche l'Unione Sarda hanno informato i cittadini in modo molto più tempestivo e con dovizia di particolari. La situazione è poi sotto gli occhi di tutti. I residenti sono preoccupati e hanno davanti agli occhi lo stato delle cose e dei luoghi. Con il passare del tempo, molti hanno incominciato a chiedersi, constatando una situazione disastrosa (ma comunque risolvibile rimboccandosi le maniche), cosa stessero facendo le istituzioni: la Regione, il Comune, Abbanoa, il Genio Civile e soprattutto le 35 persone che, per responsabilità politica o perchè dipendenti, dovrebbero operare per risolvere i problemi della nostra comunità e per rappresentarci nei confronti delle altre istituzioni. Ci si dice che il notiziario arriva in ritardo per il grande lavoro svolto. Lo abbiamo visto e letto sui giornali: le cause legali fanno certamente perdere un sacco di tempo e richiedono notevoli sforzi.
Questo Notiziario, che ha perlomeno il merito di affrontare con un breve paragrafo molti dei problemi che ci sono sul tavolo, ci informa su quanto viene fatto dalla nostra silenziosa Cooperativa. Ci si parla quindi di intense attività legali, si leggono giustificazioni sulle situazioni oggetto di contestazioni (variante, antenne) e si apprende che, sui temi che principalmente stanno a cuore dei residenti, la Cooperativa sta a guardare.
Vediamo in dettaglio. I lettori sono, come al solito, invitati a commentare, integrare e correggermi.
In generale quasi tutte le informazioni vengono date senza dettagli. E' da sempre questo lo stile della nostra Coop. Si dice che viene svolta una certa attività ma, non fornendo dettagli, i soci non sono in grado di apprezzare quali siano le possibili ricadute che deriveranno da quelle decisioni. E' un pò come la storia della variante. Che senso ha "informare" che "si sta procedendo con la presentazione di una variante al Piano di Lottizzazione" senza però dire che questo intervento trasformerà l'assetto urbanistico del centro residenziale e comporterà l'edificazione delle due principali aree boscate di Poggio? Non è questo il modo di fare informazione. E' solo un modo di prendere in giro la gente, far finta di dire le cose per potere comunque deliberare senza controlllo e condivisione su argomenti che invece, per Statuto, richiedono la partecipazione dei soci alle scelte comunitarie.
Si dice quindi che si è dato incarico ad un legale di "tutelare la Società nei procedimenti amministrativi relativi agli eventi alluvionali del 22 ottobre". Ok, siamo stupidi e non dobbiamo sapere altro. Come ci si sta muovendo, quali sono le richieste, quali gli scenari? Niente. Tra qualche tempo verrà tirato fuori dal cappello a cilindro qualche coniglio. Se la notizia è buona verrà fuori in qualche assemblea elettorale, se invece è negativa la apprenderemo dai giornali. E' così anche per quanto riguarda la disastrosa vicenda della strada 7 sulla quale, in questo notiziario, no viene riportata neanche una parola.
I soci non devono interessarsi di queste cose, farebbero solo "casino". Una eccessiva informazione sarebbe controproducente. Macchè cooperazione e democrazia dell'antica Grecia: "ci pensaus nosus".
E' così difficile comunicare con il Comune di Capoterra? E qualora ci fosse dell'ostruzionismo da parte di questo ente (cosa tutt'altro che improbabile) perchè la Cooperativa non ha intrapreso altre iniziative di "sensibilizzazione" nei suoi confronti? Non saranno di ostacolo i rapporti economici esistenti tra alcuni consiglieri di amministrazione e lo stesso comune?
Altre lottizzazioni, anche più piccole della nostra, hanno ottenuto la doverosa attenzione del Comune (e ovviamente il richiesto l'intervento) anche con mobilitazioni popolari. La nostra Cooperativa invece fa la vittima e mette in moto gli avvocati.
Mi sembra palese e giusto che la cooperativa tuteli gli interessi dei soci, ma non è detto che l'unico modo sia rivolgersi alla carta bollata. Le fogne e le strade non possono aspettare mesi di burocrazia. Appare paradossale, poi, che la Cooperativa voglia tutelare gli interessi dei soci lottizzando le pinete, ma chi se la beve?
I lavori del lago si concluderanno a breve, la diga verrà ritirata su e il canale è stato raddoppiato. A un certo punto verrà eliminato il canale bypass e l'acqua del ruscello (se ce ne sarà ancora) potrà confluire nuovamente nel bacino. Ricordo però che, essendo stato abbassato nel frattempo il livello dello sfioratore, il lago avrà una capacità e una dimensione notevolmente inferiore a quella di una volta (70.000 mc contro 250.000). In un periodo successivo, ma probabilmente in estate, gli enti preposti decideranno sul destino del sistema lago-diga. Mi sembra di capire che siano aperte tutte le possibilità, ma anche (correggetemi se sbaglio) che, stando cosi le cose, senza ulteriori interventi, il livello dello sfioratore non potrà mai essere risollevato. Esiste anche la possibilità che il sistema venga considerato insicuro e rimosso. Se invece nulla di tutto ciò avvenisse (ne abbattimento, ne messa in sicurezza), allora avremo un mezzo laghetto in inverno e un "niente" in estate (quando serve). Questa è la situazione (chiedo conferma a Rita Lai).
La Cooperativa, che è il concessionario della diga, cosa sta facendo per far si che la soluzione finale non sia quella più positiva per tutti? Da quanto si legge non sta facendo niente, aspetta passivamente gli eventi. Dalla lettura del notiziario si potrebbe invece immaginare una situazione del lago che ritornerà presto alla normalità ante-22 ottobre senza che si faccia niente. Capisco che lo stile berlusconiano di comunicazione "ottimistica" possa essere utile in campagna elettorale, ma rischia poi di provocare solenni delusioni quando ci si scontra con una realtà diversa dalle promesse e dalle aspettative generate del sistema "ci pensaus nosus". E' una realtà costituita da strutture decadenti per manutenzioni inesistenti, servizi chiusi, casse vuote per sprechi nella gestione economica della società. Occhio quindi alle promesse elettorali e attenzione invece alle realtà che sono davanti ai nostri occhi.
Quando si parla di collegamento con Pauliara, a parte la questione del nuovo ponte che è già ampiamente conosciuta, mi sembra che le soluzioni dei guadi rappresentassero veramente una banalità, eppure non sono stati ancora realizzati. Un intervento che poteva essere fatto in pochi giorni e dal costo di pochi euro, la cui mancanza costringe centinaia di persone a un pellegrinaggio di 7+7 km ogni volta che deve raggiungere o spostarsi da quel quartiere. "Siamo in attesa di risposta da parte degli organi competenti" per uno stupido guado? Evidentemente la "balentìa" di cui si parla viene esercitata solo nei confronti dei soci.
Ci viene spiegato che l'acqua ha danneggiato le strade e i ponticelli in alcuni punti. Grazie per l'informazione. Anche in questo caso "siamo in attesa di conoscere le disposizioni degli organi competenti". Giusto. Ma cosa stanno facendo per sollecitare rapide decisioni e azioni?
Il paragrafo delle fogne è composto dalla bellezza di 4 righe che dicono più o meno "ci pensa Abbanoa". Sembra uno di quei messaggi preregistrati "gentile cliente siamo siamo in attesa di collegarvi con gli organi competenti ...", ma allora che ci stanno a fare?
In realtà esiste a Poggio un gravissimo rischio sanitario dovuto agli scarichi fognari che oggi confluiscono nel debole ruscello e molto presto formeranno pozze maleodoranti e pericolose.
A marzo inizieranno i lavori? E' tardi. I "giardini di marzo si rivestono di mille colori", cantava Battisti, ma qui a Poggio si rischia di vedere un colore poco naturale e non vi dico quale.
E' necessario che i nostri rappresentanti facciano il possibile per accelerare i tempi di intervento per il ripristino della rete fognaria e che verifichino il programma lavori in modo che le situazioni di maggiore emergenza (es. davanti alla Terrazza) siano le prime ad essere risolte. E' una questione veramente vitale.
Ci viene detto che pagheremo l'acqua molto più salata. Di quanto? E' possibile avere delle tabelle comparative del costo riferito ai vari scaglioni di consumo? Non mi sembra difficile, basta confrontare i costi del sistema misto precedente con quelli applicati da Abbanoa. Questa informazione, che non ci è stata data, è indispensabile alle famiglie per prendere decisioni importanti. Forse fare quatto somme e divisioni era troppo complicato e i 20 dipendenti della cooperativa non sono sufficienti per fare anche questo. Ci vuole il computer, ma purtroppo ha il disco rotto.
Sulla questione variante e antenna il CdA da il suo meglio nella sempre più difficile opera di arrampicarsi su specchi sempre più scivolosi. In una situazione diventata ormai indifendibile soprattutto a causa dell'intervento delle istituzioni (che non possono essere accusate di complottismo), la tattica difensiva viene affidata alla fumosità delle affermazioni e alla distorsione della realtà. Qualcuno ci crederà, tiriamo a campare.
Ecco quindi che si cerca di far credere che la variante sia stata parzialmente approvata ("dopo un primo parere favorevole ....") e che, forse, esiste un qualche conflitto tra i vari uffici regionali. Magari qualche incompetente che non ha capito la bontà di questa progettazione urbanistica coi fiocchi. Giusto fare ricorso per tutelare i nostri interessi, contro questi soprusi.
Si gioca con le parole perchè la realtà consiste nella assoluta non conformità di gran parte di queste nuove urbanizzazioni con le norme di tutela ambientale contenute nel PPR e in chissà quanti altri atti (anche in questo caso chiedo aiuto a Rita). Come se non bastasse la natura ha voluto ricordare, il 22 ottobre, che le distanze dai corsi d'acqua, l'assetto vegetazionale, la pendenza del terreno etc. devono essere rispettati. La realtà, al di là di questi ridicoli tentativi di alterarla, è di una variante fatta male che ha costituito uno spreco di denaro per la sua realizzazione e per la sua "difesa", una variante bocciata prima dalle leggi dell'uomo e poi da quelle della natura.
La storia della nuova antenna di S. Barbara è invece degna di uno sketch da Zelig. "Viste le ridotte dimensioni dell'antenna (piccola, lei).... considerate le richieste di MOLTI soci soci che lamentavano l'assenza di segnale ...... si potesse autorizzare in deroga al consulto referendario previa adeguata comunicazione". Insomma cari amici della strada 58, la vostra protesta contrasta il desiderio di MOLTI soci che adesso possono finalmente usare il loro cellulare grazie all'antenna che vi disturba, e poi perche tutta questa fretta? Come previsto dallo Statuto, prima o poi, sareste stati informati di questa azione che ha calpestato l'esito plebiscitario di quel referendum. L'antenna che c'è adesso non è un'antenna vera e propria. E' un intervento indispensabile per l'emergenza alluvione. Egoisti che non siete altri.
"Ci si scontra con la limitatezza dei mezzi e delle risorse disponibili per sopperire a tutte le necessità dell'emergenza ..... sicuramente gli Enti pubblici dovranno garantire un adeguato aiuto ma difficilmente si arriverà a coprire la totalità dei costi".
Tutto vero, ma soldi per fare cosa? Le reti idrica e fognaria passano sotto la gestione di Abbanoa. Non si capisce di chi saranno le strade, illuminazione compresa e perchè dovrebbero ancora essere della cooperativa. Che ce ne facciamo? Il comune non le vuole?
Si usino gli avvocatoni per fargliele prendere in carico così come per tutti i cittadini italiani. C'è la convenzione del 1970 e non sono state collaudate? Eppure io penso che gli avvocatoni che oggi vengono utilizzati per cercare di cementificare le pinete potrebbero trovare il modo di convincere il Comune a fare quello che fa per tutti gli altri cittadini tasse-paganti del territorio che amministra.
Ad ogni modo questa storia dei "soldi sono finiti" dovrebbe riportarci alla mente alcune favole della nostra infanzia. Scegliete voi tra la storia della cicala e della formica e quella dei tre porcellini.
I soldi provenienti da lotti venduti a caro prezzo per almeno 15 anni (dal 1990 al 2005 il prezzo dei lotti è salito alle stelle) non sono stati usati per "mettere fieno in cascina", per fare manutenzione alle strutture, per investire sul futuro di una cooperativa che non poteva essere in eterno una impresa immobiliarista. Le opere previste dal famoso piano di lottizzazione sono state tutte realizzate ma non collaudate per oscuri ed incomprensibili (o inconfessabili) motivi.
I soldi sono stati usati per altro. Il tempo ha fatto il suo corso deteriorando alcune strutture, come ad esempio la piscina ormai inutilizzabile e alcuni campi sportivi. Ci si è messa poi anche la natura dando la sua poderosa mazzata il 22 ottobre.
Oggi le cicale hanno bisogno di soldi per continuare a cantare. Io, come quel giornalista iracheno, gli tirerei una scarpata.