Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

giovedì 29 gennaio 2009

I miei ringraziamenti

Sebbene ritenga che il ringraziamento sentito, non gridato in piazza, sia molto più apprezzabile di quello sparato ai quattro venti, magari in periodo di campagna elettorale, non ho intenzione di imitare l'anonimo redattore dell'ultimo notiziario della Cooperativa Poggio dei Pini, elencando una lunga sequenza di nominativi di persone da ringraziare. Ciò non toglie che a tutti costoro vada anche il ringraziamento mio personale e dei lettori del blog che mi permetto in quest'occasione di rappresentare.

Se però si decide di fare una operazione di questo tipo, ritengo che sia opportuno farlo con onestà. Anche se è lecito utilizzare i sentimenti come strumento per gestire le pubbliche relazioni o fare campagna elettorale, io vedo nel ringraziamento qualcosa di diverso: un modo per segnalare agli altri i contributi offerti spontaneamente e senza interessi da membri della nostra comunità, per il bene collettivo.

Tra l'altro mi sembra che, forse per la fretta, ci sia qualche "dimenticanza" in questo festival della gratitudine. Per un senso di correttezza vorrei cercare di colmare questa lacuna. Vorrei farlo, permettetemi, senza liste di nominativi, per mettere in evidenza alcuni comportamenti che, a mio avviso, hanno portato qualcosa di positivo per tutti noi.

Desidero ringraziare ancora una volta chi, a partire dal pomeriggio del 22 ottobre, si è gettato nel fango delle case altrui. Voglio ringraziare i volontari accorsi da ogni parte della Sardegna nella nostra valle, e quello sparuto nugolo di ragazzi "di casa nostra" in tuta arancione che hanno offerto ancora una volta, stavolta contro l'acqua e non il fuoco, uno dei volti migliori della nostra comunità, quello della vera solidarietà. Non la solidarietà dei politici bugiardi che sentiamo in questi giorni, ma quella vera e disinteressata.

Voglio ringraziare chi ha messo a disposizione degli altri la propria conoscenza per aiutarci a capire quello che era successo e per trovare gli strumenti per immaginare un futuro diverso e migliore per il nostro territorio.

Subito dopo il disastro molte domande si sono fatte strada nella nostra mente; molti come, molti perchè. Nella confusione della disgrazia e della disperazione c'è stato anche chi ha trovato risposte sbagliate: è colpa del lago di Poggio e dei poggini egoisti. All'incontro con Soru tenutosi in novembre, chi era presente ha sentito lo scroscio di applausi che si è levato tra i residenti di Frutti d'Oro all'affermazione "quella diga probabilmente sarà eliminata". Eppure, poco tempo dopo, tutti hanno dovuto convenire che quel piccolo lago non solo non aveva provocato alcun danno, ma aveva frenato la forza della piena che è arrivata a valle con minor violenza.

In una visione futura del bacino idrografico, la diga e altre opere di contenimento appaiono un elemento indispensabile, non solo in un ottica di sicurezza nei confronti di futuri eventi alluvionali, ma anche per la difesa dagli incendi boschivi e per quella lotta alla desertificazione che rappresenta una insidia terribile per la nostra isola.

Chi ha pensato di utilizzare la disgrazia per scaricare le responsabilità di pessimi amministratori su un elemento naturale che non poteva discolparsi è stato messo a tacere dalle argomentazioni scientifiche e dai ragionamenti costruttivi e pieni di buon senso che si sono diffusi anche grazie ai nuovi nuovi mezzi di comunicazione.

Il lago di Poggio dei Pini campeggia nella Home Page del sito del Comune di Capoterra

In realtà i piccoli invasi come quello di Poggio dei Pini sono così utili che anche in prospettiva futura si pensa di realizzare in Sardegna numerose altre dighe grandi e piccole. Una di queste sarà prossimamente ultimata nella valle del Riu Monti Nieddu, alle spalle di Pula. Il laghetto di Poggio campeggia tuttora, insieme alla verdissima pineta di Pauliara, nella home page del sito del Comune di Capoterra. Speriamo che quel quadretto possa continuare a costituire uno dei biglietti da visita del nostro territorio. Oggi sia il lago che la pineta sono minacciati: il primo deve essere messo in sicurezza e ripristinato, mentre la seconda deve essere salvaguardata da un autolesionista tentativo di cementificazione.

Se oggi tutti quanti conosciamo un meglio alcuni degli ingranaggi che compongono questo formidabile meccanismo che è il nostro pianeta e se domani, grazie a questa conoscenza e all'esperienza traumatica che abbiamo vissuto, saremo in grado di rispettare meglio la natura, un lo dobbiamo anche a chi ci ha aiutato con pazienza a compiere questo percorso.

Voglio ringraziare anche chi ha, sin dal primo giorno, utilizzato il mezzo di comunicazione più diffuso (i giornali quotidiani) per cercare di invertire la tendenza allo scaricabarile nei confronti di quello che ho definito "il lago espiatorio". Oggi un articolo sul quotidiano vale ancora come 50 articoli di un blog.

Voglio ringraziare le molte persone, prima sconosciute, che si sono avvicinate alla nostra comunità anche tramite il blog, che hanno condiviso questo nostro percorso conoscitivo. Il loro intervento è solo apparentemente poco significativo. In realtà sono stati creati dei collegamenti prima inesistenti tra i residenti delle varie realtà urbane del comune di Capoterra, contribuendo a mio avviso anche a creare legami che potranno incidere sulla coesione sociale dell'intera comunità capoterrese, la Capoterra di oggi, quella composta da un centro storico e dalle frazioni costiere e montane. Gli imbecilli che seminano zizzania e divisione ci saranno sempre, ma sono grato a chi si è adoperato per l'unione e la costruzione.

Voglio infine ringraziare chi ha inviato a questo blog non solo i suoi pensieri e le sue idee, ma anche una caterva di documenti e di mappe. Il blog è diventato in quei giorni una delle più complete fonti di documentazione sul fenomeno che si era appena verificato, consultato anche dagli stessi operatori che dovevano intervenire nell'emergenza. Grazie a questi contributi siamo stati traghettati (forse senza neanche accorgercene) dall'epoca della informazione fumosa, incompleta e manipolata, dal periodo della conoscenza e competenza millantata, a una nuova era caratterizzata da una informazione dettagliata e precisa. Dall'epoca della comunicazione unilaterale, a quella del confronto partecipato, libero e democratico. Senza di voi questo sarebbe stato uno stupido contenitore vuoto.

2 commenti:

giacomo ha detto...

Chi scrive???


Ciao Giacomo

max steri ha detto...

Grazie anche a te Giorgio, per il tuo impegno e per la costanza con cui informi e utilizzi al meglio questo prezioso strumento... con la speranza che da questo possa scturire qualcosa di molto costruttivo e concreto per tutta la nostra comunità... buon blog a tutti!

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