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sabato 22 ottobre 2011

22 ottobre: in marcia per dire basta

Si è svolta questa mattina la manifestazione di commemorazione e protesta organizzata dal Movimento "Capoterra Solidarietà Pari Dignità". Partenza da Su Loi, percorso lungo la SS195 e arrivo a Rio San Girolamo, dove gli organizzatori hanno informato i partecipanti sullo stato di fatto e sulle prospettive future; quelle vere e non la propaganda che proviene dagli uffici regionali passando attraverso organi di stampa spesso "addomesticati". 


La partecipazione alla manifestazione è stata buona anche se non massiccia. Non erano presenti autorità; i protagonisti erano i cittadini che vivono a pochi metri da quel fiume di cui hanno paura e che aspettano da tre anni l'inizio dei lavori di messa in sicurezza. Ha partecipato l'Associazione 22 Ottobre con il suo megafono che scandiva slogan come "sicurezza, con l'acqua non si scherza" e "con i ponti chiudiamo tutti i conti" (vedi video)
Alla fine della processione sono intervenuti Carlo Carcangu, Marcello Lissona e Rita Lai. 
Si è ribadito che la tempistica indicata dell'assessore Nonnis (1 anno per i lavori alla foce) non è realistica e che considerando tutti i passaggi burocratici necessari ci vorranno forse 3 anni per realizzare quei lavori. 
Polemicamente è stato sottolineato che per il progetto del nuovo stadio del Cagliari l'assessore Oppi ha fatto approvare una legge regionale ad hoc che esenta quell'opera dalla Valutazione di Impatto Ambientale. Si corre e si "saltano" gli ostacoli per uno stadio, mentre per la sicurezza di diecimila cittadini si va a passo di lumaca. Viene considerato un grave errore quello di avviare progetti solo per la zona della foce, trascurando le zone che stanno a monte da dove proviene la valanga di detriti che si riversa verso la costa. Inoltre i soldi sono stati stanziati e non ci comprende perchè non vengano utilizzati.
Si è parlato del nuovo ruolo assegnato all'Ente Foreste nell'ambito della gestione delle aree colpite da calamità naturali e dei piccoli invasi collinari. Questo ente sarebbe pronto ad operare, avvalendosi anche dell'imponente numero di operai forestali (7.000) di cui dispone, ma sarebbe carente negli organici di professionalità tecniche. Ecco quindi che entra in ballo un altro assessorato regionale, quello degli Affari Generali che non procede con i necessari trasferimenti di risorse presenti all'interno dell'organico regionale. Curioso il fatto che quell'assessorato sia retto da Mario Floris, residente da decenni a Poggio dei Pini, una delle località più colpite. 
Nessuno ha invece nominato il Presidente della Regione Ugo Cappellacci, che in questo turbinìo di competenze avrebbe dovuto svolgere il ruolo di "direttore d'orchestra". Evidente i cittadini, preso atto della sua totale assenza di iniziative, ne hanno addirittura dimenticato l'esistenza, il che, forse, è anche peggio della contestazione.

Carlo Carcangiu apre il corteo con una carriola e degli attrezzi che simboleggiano il lavoro compiuto dagli alluvionati e dai soccorritori il 22 ottobre di tre anni fa

L'Associazione 22 Ottobre ha partecipato e sostenuto la manifestazione
 
Alcuni manifestanti non credono alle promesse dei politici
un ricordo per i 4 assessori ai LLPP della Regione Sardegna

paura ogni volta che piove



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discorsi conclusivi




Il Video degli slogan

1 commento:

giacomo ha detto...

Buona cosa la manifestazione.

Le cose semplici adesso.

serve fare un esposto alla procura per almeno far fare la manutenzione del fiume in tempi rapidi, serve rallentare il fiume prima del lago del Poggio usando dei sistemi classici e usati ovunque, serve curare questo rio per far si che l'acqua scenda più lentamente, serve abbattere il rilevato che si congiunge al ponte per la chiesetta di San Gerolamo, aveva creato una diga poi crollata e l'onda di piena che ha fatto tracimare la diga di Poggio, servono tanti interventi ma non con costi elevatissimi, servono le cose semplici come sempre e non le grandi mangiate dlle varie cricche che poi forse fanno anche i ponti nuovi che crollano, inoltre serve anche togliere il ponte crollato perchè anc'esseo fa da diga instabile , il tutto andava fatto prima dove prima sta per prima delle due alluvioni.

Serve un esposto subito in maniera tale che si accendano i fari su questa quantità di soldi perchè poi sarà troppo tardi e quando ci si accorgerà che avranno speso e mangiato senza far cose giuste e sagge le cose saranno ancora messe peggio ( il ponte insegna ) totale della storia, meno della metà dei soldi " stanziati ".

Ciao Giacomo

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