E sono tre. Sono tre gli anni trascorsi dal 22 ottobre 2008, ma sono tre anche gli assessori regionali ai Lavori Pubblici che si sono succeduti alla "guida" delle operazioni di messa in sicurezza del bacino idrografico S. Girolamo/ Masoni Ollastu. Tre sono state anche le elezioni che hanno scandito il ritmo della politica, prima le regionali, poi le provinciali e infine le elezioni comunali.
A prescindere da chi abbia vinto queste elezioni, che si autodefinisca di destra o di sinistra, il canovaccio della commedia è sempre stato lo stesso. In occasione delle elezioni e degli anniversari, come quello di domani, in molti si presentano a Capoterra. Chi occupa le "poltrone" arriva con promesse e buoni propositi, mentre quelli che le poltrone vorrebbero occuparle attaccano criticamente. E' uno dei tanti giochi della politica che viene fatto alla faccia dei cinque morti di quell'alluvione, dei tanti che hanno rischiato di perdere la vita e delle migliaia di persone che hanno ancora paura ad ogni rombo di tuono, che qui ormai non è più Gigi Riva.
Questo blog, con i suoi articoli, ha seguito la cronaca di tutti gli eventi, riportando quindi anche le promesse dell'assessore Angelo Carta ("i lavori partono entro giugno 2010") e dell'assessore Sannitu ("le ruspe in azione entro aprile 2011"). Abbiamo anche preso atto, negli ultimi giorni, le affermazioni dell'assessore Angela Nonnis " i lavori alla foce (primo lotto) saranno ultimati entro un anno". Dovremmo crederci?
Eppure gli elementi presenti sul tavolo contrastano con queste affermazioni. L'iter burocratico necessario alla realizzazione di queste opere è lungo e complesso, quasi come una via crucis. Ad ogni "stazione" si assiste al solito passaggio di competenze tra un ente e l'altro e il tempo passa inesorabilmente. Pensate che il treno non è ancora partito e sono passati tre anni. Come possiamo credere che tra un anno sarà finito qualcosa. E poi che senso ha sistemare solo la foce se poi da monte e valle ti arriva una caterva di fango, massi e detriti? Non si sono argomenti che possano spiegare come mai non ci sia ancora nemmeno il bando di gara per la progettazione. Non dico lavori finiti, mica siamo in Danimarca, ma nemmeno i progetti. Prendiamo atto della realtà: stiamo andando a ritmi da Bèlice.
Che cosa hanno fatto in tre anni? Sono stati stanziati i fondi ed è curioso che non ci sia chiarezza nemmeno sulla cifra disponibile che danza curiosamente tra i 50 e i 65 milioni di euro. Il motivo della differenza non si capisce, ma evidentemente è alto il rischio che se questi fondi non saranno utilizzati, qualcuno ci metta le mani sopra e li "dirotti" verso altri lidi.
Poi abbiamo lo Studio Hydrodata, uno studio preliminare che è certamente servito per fare il punto della situazione e fornire le direttive su come intervenire. Per concludere questo studio c'è voluto un anno e mezzo. Troppo per uno studio preliminare. Ma dopo lo studio, direste voi, si parte a spron battuto? Nemmeno per sogno. Siamo ancora esattamente a quel punto. Nessun progetto, nessun bando, nessun capitolato, nessun lavoro. Non c'è nemmeno la carta!
Poi ci sono le sorprese, come quella del ponte di Pauliara (l'ex "Ponte che non c'è", ora diventato "il Ponte accasciato") o come quella Valutazione di Impatto Ambientale che compare all'improvviso, dopo tre anni, senza che nessuno lo avesse previsto. Sembra che questa VIA sia come quelle carte del Monopoli sui cui c'era scritto "stai fermo un turno".
I nostri rappresentanti, a partire dalla giunta comunale capoterrese, osservano la scena con scarso interesse, blande dichiarazioni di convenienza e sembrano dire "che sfiga!", come se non si trattasse di cittadini da difendere e tutelare con un pò di grinta.
In questo scenario veramente sconsolante i cittadini devono far sentire la propria voce. Se qualcuno non ha fatto il suo dovere, perlomeno noi dobbiamo fare la nostra parte. Stando zitti saremmo complici di ciò che sta accadendo. Per questo motivo vi invito a manifestare con gli amici del Movimento "Solidarietà Pari Dignità" (organizzatori dell'evento) e dell'Associazione 22 Ottobre e con tutti i cittadini che partiranno domani mattina sabato 22 ottobre dalla piazza di Su Loi alle 8.30 per una processione che vuole commemorare l'anniversario, ma soprattutto chiedere a gran voce che si incominci a lavorare seriamente.
2 commenti:
E' proprio vero : tre anni senza far nulla e il rischio lungo il fiume è sempre lo stesso !
In questi tre anni abbiamo sentito dai nostri politici regionali solo promesse e mai certezze sui lavori di messa in sicurezza del bacino di Rio S. Girolamo.
Nonostante al Commissario straordinario siano stati conferiti poteri speciali per snellire l'iter burocratico dei lavori previsti e finanziati, in tre anni abbiamo assistito solo all'inizio dei lavori del ponte "accasciato" nel rione Pauliara di Poggio dei Pini.
In questi giorni abbiamo appreso dai giornali che il primo lotto dei lavori di messa in sicurezza del Rio S.Gerolamo potrà essere operativo non prima di un anno in quanto solo per lo studio di valutazione dell'impatto ambientale
bisogna prevedere almeno 180 giorni
prima che la Regione licenzi la pratica.
Oggi apprendiamo, sempre dai giornali, che per costruire il nuovo stadio di Cellino ad Elmas , grazie ad una delibera della Giunta Regionale su proposta dell'Assess. all'Abiente Oppi ( grande amico del
presidente Cellino )il progetto per
il nuovo stadio salterà l'ostacolo
della procedura di V.I.A.
Ma come, per mettere in sicurezza il Rio S.Gerolamo, dove sono a rischio la pelle e le case di migliaia di persone la Regione non fa deroghe e invece le fa per uno
stadio ? Ma in che mondo viviamo?
La politica, quella becera , ha permeato la nostra esistenza ed ha
provocato il degrado del nostro territorio .
Quanto ancora siamo disposti a sopportare prima di dare corso a clamorose manifestazioni di protesta sociale contro questo
andazzo? La risposta la dobbiamo dare noi e non i posteri!
Concordo con tutto quanto scritto.
" repetita iuvant" ??
la verità però è che il fiume non aveva mai avuto una manutenzione ne ordinaria ne tanto meno straordinaria ( post alluvione 1999 ), sarò ripetitivo anche se mi rendo conto che però per svariati motivi che non sto qui a riscrivere.
Sarà questa la vera problematica oppure si vogliono avvallare le idee legate al protezionismo dei negligenti enti preposti e si vogliono dar buone le tante castronerie dette in questi anni da moltissimi ( pecoroni ).
A onor del vero e forse per farci capire qualcosa si può dire che la VERITA' VERA ci dice che il ponte nuovo è crollato, la diga in terra non era crollata, la storia insegna e le cose negative si ripetono purtroppo all'infinito.
Ciao Giacomo
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