Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 15 ottobre 2011

Riflettendo su Steve

E' un periodo di lutto per l'Informatica. In pochi giorni sono morti Steve Jobs e Dennis Ritchie. Il primo ha praticamente inventato il "personal computer" mentre il secondo è l'ideatore del sistema operativo Unix e del linguaggio di programmazione C.   
Prima riflessione: la scomparsa di Jobs ha suscitato una commozione planetaria, mentre Ritchie non se l'è filato nessuno. 
La storia di Steve Jobs è certamente più vicina a quella di un romanzo e, infatti, potete scommettere che ne tireranno fuori un film.  Quell'incredibile impresa della fine degli anni 70, con il primo personal computer assemblato in un garage, utilizzando pochi risparmi, rappresenta uno dei momenti più significativi ed eroici della storia dell'informatica. Capirete che per me, che nel 1983 ho messo le mani sul mio primo computer dotato di 1 kb di memoria, tutto questo riveste un significato particolare. 
Quindi l'epopea della Apple, con l'ascesa, la caduta e la rivincita. Come Rambo, insomma, ma tutto vero.  La sua vita ci offre un'ottima rappresentazione del sogno americano. Inoltre, negli ultimi anni, Jobs ha prodotto dispositivi che sono usciti dall'oscuro mondo dei "nerd" dell'informatica. Iphone e Ipad sono molto popolari e "fashion", vengono usati anche per cazzeggiare, ma ne sono stati venduti milioni, accrescendo notevolmente la popolarità del loro ideatore. 
Per tanti anni la Apple ha occupato una scomoda nicchia del mercato. I suoi computer sono sempre stati migliori, più veloci, meglio ingegnerizzati, dotati di sistemi operativi affidabili.  Ad ogni nuova versione c'era sempre qualcosa di nuovo che gli altri dovevano copiare. Purtroppo i prezzi erano più elevati e il fatto di "correre da soli" impediva alle macchine Apple di usufruire delle potenti armi di cui disponevano i suoi rivali, prima americani e poi asiatici: le economie di scala e lo sfruttamento della manodopera. I computer Apple sono sempre stati le BMW dell'informatica ed è forse per quello che non ne ho mai posseduto uno. 
Nonostante ciò come possiamo non dare merito a chi apre strade nuove? Eh si perchè ammettiamolo, Bill Gates, che con la sua Microsoft ha sempre detenuto il 95% del mercato dei sistemi operativi,  ha sempre copiato. Quando Gates era ragazzo ha avuto un colpo di fortuna stratosferico. La IBM, messa in difficoltà proprio dalla Apple di Jobs, aveva bisogno in tutta fretta di un sistema operativo che si adattasse ai personal computer. Ha quindi trovato come alleato l'occhialuto Bill che gli ha propinato un sistema, l'MS-DOS che appariva incredibilmente simile a un altro sistema operativo che andava per la maggiore a quell'epoca, il CP/M. 
IBM e Microsoft riuscirono a relegare i concorrenti a quote di mercato da prefisso telefonico. In questo modo l'IBM riuscì, nell'hardware, a mantenere la leadership che gli serviva per fare grandi profitti con i suoi mainframe e mini computer (costavano miliardi), lasciando nelle mani di Gates la miniera d'oro del software. La sorte ha poi voluto che IBM crollasse sotto i colpi dei produttori asiatici, mentre Microsoft si allargasse sempre di più anche grazie a una posizione di monopolio e di controllo del mercato che ha sollevato non poche proteste. Ehi si perchè dopo l'MS-DOS, anche Windows fu accusato di "plagio" o, se vogliamo essere buoni possiamo dire che si "ispirò" ai sistemi che erano basati sulla grafica e sulle finestre, primi fra tutti quelli di Apple e Commodore.
La storia dell'informatica, di cui Steve Jobs è uno dei personaggi più significativi, ci fornisce alcuni spunti di riflessione. Chi oggi ha il monopolio domani può scomparire. Oggi IBM non conta praticamente nulla, ma negli anni 80 era un colosso che sembrava imbattibile. IBM ha provato a bloccare il progresso, perchè i personal computer avrebbero potuto incrinare i suoi profitti, ma Steve Jobs e Steve Wozniak, in quel garage hanno comunque "rotto" il blocco, agendo come Davide contro Golia. Non credete che anche oggi ci siano altri "blocchi" che fermano il progresso?

E poi la Microsoft, piccola società del ragazzo timido e occhialuto, è diventata in pochi anni essa stessa un "mostro" monopolista. Quante volte chi si propone in un certo modo poi si comporta in modo totalmente diverso?  A un certo punto Jobs è stato mandato via dalla Apple, si proprio dalla società che lui ha fondato.  Non bisogna mai dare nulla per scontato. Soprattutto quando ci sono soldi di mezzo, gli amici possono trasformasi in nemici. Jobs pero' è tornato in Apple con idee vincenti e ha ripreso le redini della società facendola progredire enormemente. Non mollare mai, anche nei momenti in cui le cose vanno male continua a lavorare per raggiungere i tuoi obiettivi. 
Steve Jobs e la sua Apple hanno sempre avuto quel 5% del mercato, mentre Gates si beccava il 90 e il titolo di uomo più ricco del mondo. Nonostante ciò Jobs era felice di produrre i computer migliori e di aprire strade nuove. Non è detto che le gratificazioni si ottengano solo dal primato. Nella vita possiamo anche accontentarci del secondo, del terzo, del quarto posto se ci piace quello che facciamo.

Un'ultima riflessione relativa al Jobs post mortem è l'assurda vicenda dei manifesti redatti da alcuni militanti di Sinistra e Libertà, che avevano voluto partecipare alla commozione planetaria affiggendo un manifesto con il simbolo del loro partito a forma di mela e la scritta "ciao Steve".  A parte la lieve scorrettezza dell'etichettatura di un personaggio che con un partito italiano ci sta come i cavoli a merenda, ho trovato ancor più assurda la risposta del leader del movimento, Niki Vendola, che ha voluto sottolineare il fatto che Jobs non era di sinistra in quanto non produceva software libero. Che assurdità vedere etichettare tutto: o sei di sinistra o di destra, anche se sei un informatico creativo della Silicon Valley, nello stivale ti etichettano lo stesso. Si faceva negli anni 70.  Ricordate quando Lucio Battisti era di destra, Giuseppe Garibaldi era socialista. Hanno etichettato persino Gesù! 
Certo il software libero è molto importante, non solo dal punto di vista tecnologico,  ma soprattutto sociale. Certe cose hanno molto più valore se sviluppate utilizzando un software libero. Pensiamo al portale di una comunità come quella di Poggio dei Pini, cosi' ricca di iniziative di volontariato. Ci sono invece altre situazioni per le quali forse è meglio utilizzare un software proprietario. Pensiamo alle applicazioni che gestiscono le operazioni di una banca.
Vogliamo davvero continuare a suddividere il mondo tra destra e sinistra oppure vogliamo spostarci su una sceltà più sensata: quella tra la soluzione migliore e la peggiore. E poi, se vogliamo proprio adottare la filosofia dell'etichettatura politica, vorrei ricordare al leader di SEL che Steve Jobs ha interrotto il monopolio di IBM, lavorando proletariamente dentro un garage con quattro soldi e che la sua attività ha permesso a tutti di disporre di un personal computer che ha costi sempre inferiori con tutti i relativi vantaggi per la libertà di informazione e di diffusione delle idee.  Tutte cose molto "di sinistra". 

2 commenti:

giacomo ha detto...

La mia opinione è che la politica nn dovrebbe parlare ma soltanto favorire le idee geniali di coloro che le hanno.

Comunque anche Bill Gates è uno che ha innovato, chiaramente queste storie hanno come base la competizione, dalla competizione escono coloro che hanno le idee migliori e tutto ha un costo, bisogna anche guardare cosa si fa poi con i grandi guadagni, posti di lavoro e belle azioni planetarie che caso strano dovrebbero fare i poltici che caso strano non fanno il più delle volte.

All'America gli si possono muovere tante critiche ,tranne quella mancanza della meritocrazia, li esiste e a volte è anche troppo spinta, qui in Italia non esiste perchè abbiamo le tante caste di merdosetti che in tutti i modi le sopprimono ( la storia insegna ) , ma abbiamo fantasia e idee da vendere...chi le compra??.

Ciao Giacomo

Sixtus ha detto...

Complimenti Giorgio,
un'analisi attenta e corretta della rivoluzionaria storia dell'informatica degli ultimi decenni.
Steve Jobs, Brian Kernighan e Dennis Ritchie mi hanno accompagnato nel mio lavoro in tutti questi anni e per me hanno la stessa valenza ed importanza per il ruolo che hanno svolto in questa rivoluzione.
A parte che dal 1984 io utilizzo MAC per il 80% della mia attività, per certi versi ho condiviso le tue esperienze lavorative anche se io, essendo aimè più anziano, ho iniziato ad usare main frame prima e personal computer poi, già dal 1974.
Condivido la tua analisi e le tue considerazioni circa il fatto che il successo dipende si dalla genialità ed intelligenza, ma a volte anche frutto del caso e dalla spregiudicatezza e, se vogliamo, da un certo parassitismo e ciò è valido in tutti i campi.
Ignoro invece, volutamente, boiate e strumentalizzazioni da parte di insignificanti politici italiani a qualsiasi coordinata geo-politica essi appartengano.

Sisto Zanier

Post più popolari